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    La scarsa attendibilità del CAP come riferimento geografico in Italia

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    Nell’ambito degli studi legati alla gestione e analisi dei grandi rischi territoriali è possibile, a livello internazionale, trovare applicativi che utilizzano come riferimento geografico il Codice di Avviamento Postale (CAP). Sul territorio italiano risulta tuttavia inadatto l’impiego del CAP come elemento di valenza territoriale, se non si considerano le logiche di assegnazione e la specifica distribuzione di tale codice. Essendo il CAP uno dei componenti della stringa Address di INSPIRE si può essere tentati di utilizzarlo con valore territoriale, dimenticando che in Italia la geometria corrispondente è rappresentata da un “MultiPolygon” che quindi descrive un territorio raramente omogeneo. Infatti, in Italia i CAP sono nati per facilitare le operazioni di smistamento e recapito postale. Sono costituiti da un codice numerico con cui vengono identificate la regione postale, la provincia, la località e da un’ulteriore coppia di numeri desunta dallo stradario in uso alle Poste Italiane. I primi due livelli di informazione contenuti nei CAP possiedono una certa “logicità geografica”, ma nel momento in cui si scende nel dettaglio delle cifre relative alle singole località servite dal recapito postale, la continuità territoriale viene meno. È importante ricordare che i CAP sono stati attribuiti progressivamente alle diverse zone servite dal servizio postale, sono mutevoli e non sempre corrispondono al confine comunale: a volte uno stesso CAP si riferisce a più comuni o frazioni, magari molto distanti tra loro, altre volte invece esiste, all’interno del medesimo comune, una suddivisione in più CAP. Risulta pertanto essere sia multiplo che sottomultiplo della città, cosa che non capita a tutti gli altri elementi che caratterizzano l’indirizzo (la città appartiene allo Stato, la via appartiene alla città, il numero civico appartiene alla via). Nel lavoro sono riportati una serie di esempi che evidenziano come il CAP non debba essere utilizzato per gestire la distribuzione territoriale di eventi quali terremoti, eventi meteorici o informazioni geografiche similari

    L’utilizzo della geolocalizzazione per contrastare il rischio sociale connesso al gioco d’azzardo patologico

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    In conformità alla legge n.8/2013 di regione Lombardia 'Norme per la prevenzione e il trattamento del gioco patologico', che introduce misure anti-ludopatia, è stato avviato un progetto che si avvale dello strumento della geolocalizzazione per gestire il rischio sociale connesso al gioco d’azzardo patologico. Il gioco d'azzardo patologico (di seguito ludopatie) è un vero e proprio disturbo psicopatologico che si caratterizza con una forma di dipendenza dal gioco. Il mercato del gioco è un settore in costante ascesa e parallelamente a un incremento dell’offerta dei giochi d’azzardo, in termini di quantità, varietà, attrattività e mediaticità, si sta assistendo a un’espansione del fenomeno sociale delle ludopatie. Analogamente si stanno innescando un insieme di ripercussioni socio-relazionali che spostano l’attenzione dal singolo all’ambiente sociale, in quanto la ludopatia è una dipendenza che genera una vera e propria emergenza sociale. La legge n.8/2013 di regione Lombardia ha la finalità di contrastare il fenomeno delle ludopatie, evitando una diffusione incontrollata dei punti gioco sul territorio. In particolare, prevede che la concessione di nuove autorizzazioni per l'installazione di macchinette, rispetti la distanza minima di 500 m da scuole, ospedali, oratori, centri di aggregazione e luoghi sensibili; tale restrizione non riguarda solo le concessioni ma anche i punti gioco attivi, che, se presenti nella fascia di rispetto, dovranno decadere al termine della licenza. Da qui è nata l’idea di geolocalizzare con strumenti GIS i luoghi sensibili, la posizione dei punti gioco attivi, la presenza territoriale di alcune patologie connesse alla ludopatia, le dinamiche economiche correlate alle singole macchinette, la posizione di eventi di microcriminalità e altre informazioni con valenza geografica collegabili alla ludopatia. La gestione della ludopatia all’interno di un GIS consente un maggior controllo e una migliore programmazione del gioco d’azzardo in modo da “offrirlo” in strutture protette, monitorarne l’impatto sociale e sanitario, al fine di verificarne gli effetti diretti e indiretti sulle realtà territoriali locali e di contrastarne l’espansione

    Il rischio idrogeologico: un’esperienza problematica con i dati delle Autorità di Bacino (AdB)

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    Il progetto di lavoro descritto di seguito, va inquadrato nel contratto di ricerca applicata iniziato nel 2014 per conto di UnipolSai S.p.A., attraverso cui la gestione assicurativa del rischio idrogeologico è stata supportata con tecnologie GIS. Il contratto di ricerca prevedeva la realizzazione di un applicativo WebGIS, attraverso cui quantificare i parametri utili alla stima economica dei premi di polizza da stipulare, tramite la sovrapposizione degli immobili assicurati con le mappe di pericolosità idrogeologica esistenti a livello nazionale. La prima operazione ha quindi riguardato il reperimento degli strati informativi di base relativi alla pericolosità idrogeologica e i criteri scelti richiedevano la disponibilità del dato a livello nazionale, la sua ufficialità e il grado di aggiornamento. Per tali motivi la scelta è ricaduta sulle Fasce dei Piano stralcio per l'Assetto Idrogeologico (fasce PAI) di Pericolosità idrogeologica, strato informativo reso disponibile in formato WFS (Web Feature Service) dal Geoportale Nazionale. Tale relazione vuole far luce proprio sulle problematiche riscontrate connesse all'utilizzo di tali dati che, teoricamente dovrebbero risultare omogenei, aggiornati e coerenti e che, nella realtà, necessitano di operazioni laboriose d’interpretazione, omogeneizzazione e pulizia, per essere impiegati al meglio. Le difformità riscontrate descritte nel presente lavoro, riguardano gli attributi contenuti nei dati, la topologia delle geometrie utilizzate, unitamente alla disomogeneità degli studi idraulici di partenza che hanno portato alla realizzazione delle Fasce PAI, per ognuna delle Autorità di Bacino (AdB) presenti sul territorio italiano. In ultimo si affronteranno le modalità secondo cui aggiornare e affinare le informazioni e le geometrie delle aree di pericolosità PAI, senza perdere il requisito di “ufficialità” insita nel dato di partenza. Questa relazione vuole far luce sulle problematiche affrontate in seguito all'utilizzo di tali strati informativi geografici. Le intenzioni del lavoro non sono di pura critica ma arrivano a definire le modifiche che dovrebbero, a nostro avviso, essere introdotte nei dati delle AdB ai fini di una reale e concreta interoperabilità

    Programas de transferência condicionada de rendimento e a viragem à esquerda na América Latina

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    Mestrado Bolonha em Desenvolvimento e Cooperação InternacionalNas três últimas décadas, dois fenómenos emergiram e expandiram-se em ondas na América Latina: os Programas de Transferência Condicionada de Rendimento (PTCRs) e a chegada de governos de esquerda ao poder. Esse cenário situa-se em um período histórico de recuperação económica da região, especialmente com o “boom das commodities”, fornecendo os recursos e o espaço político necessários para se governar à esquerda e promover políticas sociais. Este estudo trabalha com a hipótese de investigação de que governos de orientação política à esquerda foram os que mais criaram, apoiaram e expandiram esse tipo de política pública na América Latina no período 2000-2020. Foram mapeados 32 PTCRs, implementados por 18 países da região, bem como seus presidentes e orientações políticas. Para além do relato da evolução da implementação dessas políticas, este trabalho procedeu a uma análise quantitativa a partir de bases de dados do BID e da Cepal acerca dos momentos de inícios e encerramentos desses programas, bem como a evolução da cobertura de beneficiários. As principais conclusões apontam que a hipótese apenas se confirma de forma parcial e limitada. Em suma, governos de esquerda foram os que atingiram maiores números em termos absolutos no que concerne à criação e à expansão de PTCRs na região, mas os governos de centro foram os que atingiram maiores índices de novos programas e aumento da cobertura (em termos relativos) – com diferenças de resultados sutis entre governos de esquerda e centro. Assim, concluímos que a adoção e a expansão de PTCRs na América Latina nas duas últimas décadas deu-se independentemente da orientação política dos governos. Foi, principalmente, uma aposta regional que atravessou ideologias, momentos históricos e crises económicas para redistribuir rendimento nos últimos 20 anos a mais de 100 milhões de pessoas.In the last three decades, two phenomena have emerged and expanded in waves in Latin America: Conditional Cash Transfer (CCT) programs and the arrival of left-wing governments to power. This scenario is set in a historic period of economic recovery in the Region, especially with the “commodity boom”, providing the resources and political space needed to govern on the left and promote social policies. This study works with the research hypothesis that left-wing governments were the ones that most created, supported and expanded this type of public policy in Latin America in the period 2000- 2020. Thirthy-two CCTs were mapped, implemented by 18 countries in the Region, as well as their presidents and policy guidelines. In addition to reporting on the evolution of the implementation of these policies, this work carried out a quantitative analysis based on IDB and ECLAC databases about the beginning and end of these programs, as well as the evolution of the coverage of beneficiaries. The main conclusions indicate that the hypothesis is only partially and limitedly confirmed. In short, left-wing governments achieved the highest numbers in absolute terms regarding the creation and expansion of CCTs in the region, but centrist governments achieved the highest rates of new programs and increased coverage (in relative terms) – with subtle differences in outcomes between left-wing and centrist governments. Thus, we conclude that the adoption and expansion of CCTs among Latin American countries in the last two decades was largely independent of the political orientation of the governments considered. It was, above all, a regional stake that crossed ideologies, historical moments and economic crises to redistribute income over the last 20 years to more than 100 million people.info:eu-repo/semantics/publishedVersio

    Digital platforms for South-South cooperation : WWP knowledge translation of Brazilian social policies

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    Trabalho de Conclusão de Curso (especialização)—Universidade de Brasília, Instituto de Relações Internacionais, Programa de Pós-Graduação em Relações Internacionais, XXI Curso de Especialização em Relações Internacionais, 2020.Nas três últimas décadas, o bom desempenho das economias emergentes nos indicadores de desenvolvimento e as inovações nas políticas sociais ganharam atenção internacional. Organizações internacionais como o Banco Mundial e as Nações Unidas recomendariam algumas estratégias e melhores práticas em políticas sociais implementadas pelos países em desenvolvimento para serem exportadas para o Sul Global, criando um cenário próspero para a difusão de políticas no âmbito da Cooperação Sul-Sul (CSS) e que durou entre 2010 e 2014, particularmente com o surgimento de plataformas digitais para CSS. Essas ferramentas de tecnologia da informação e comunicação visam fortalecer a difusão de políticas entre os países em desenvolvimento, fornecendo conhecimento e aprendizado por meio de materiais digitais, seminários virtuais (webinars), fóruns de discussão e interações nas redes sociais. A revisão de literatura deste estudo identificou que algumas pesquisas já se concentraram na difusão de conhecimento realizada no âmbito dessas iniciativas. No entanto, pouco foi abordado na tradução de conhecimento. O principal objetivo deste artigo é explorar as possibilidades de tradução de conhecimento em plataformas digitais para CSS, partindo de uma análise do processo de tradução de conhecimento adotado pela Iniciativa Brasileira de Aprendizagem por um Mundo Sem Pobreza. O WWP foi uma plataforma digital, ativa de 2013 a 2017, cujo principal objetivo era disseminar as políticas brasileiras de redução da pobreza. O projeto foi financiado pelo Banco Mundial e administrado pelo Centro Internacional de Políticas para o Crescimento Inclusivo (IPC-IG), o Instituto de Pesquisa Econômica Aplicada e o Ministério do Desenvolvimento Social. Entrevistas realizadas com cinco colaboradores do WWP mostraram que o grande esforço realizado por uma complexa estrutura de governança interorganizacional e seus especialistas para traduzir um conhecimento robusto sobre as políticas sociais brasileiras não foi suficiente em alcançar o principal objetivo de atingir o público-alvo e transferir políticas do Brasil para países da América Latina e da África. Apesar de todo o esforço do WWP para traduzir o conhecimento das políticas sociais brasileiras em um conjunto robusto de materiais e publicações, a falta de autocrítica e de documentação das lições aprendidas ameaçaram a tradução das políticas sociais brasileiras promovidas pela iniciativa. Esses dois fatores foram influenciados pelo medo do impacto político de admitir falhas ou expor vulnerabilidades na implementação das políticas sociais brasileiras.Over the last three decades, the good performance of emerging economies in terms of development indicators and social policies innovations gainned international attention. International organisations such as the World Bank and the United Nations would recommend some social policy strategies and best practices implemented by developing countries to be exported over the Global South, creating a prosperous scenario for policy diffusion within the scope of South-South Cooperation (SSC) that lasted from 2010 to 2014, particularly with the emergence of digital platforms for SSC. These information and communication technology tools aim to strengthen policy diffusion among developing countries, providing knowledge and learning by means of digital materials, webinars, discussion forums and interactions on social networks. The literature review for the present study identified that some research has already focused on the knowledge diffusion carried out through these initiatives. Nevertheless, little has been addressed on knowledge translation. The main objective of this paper is to explore the possibilities of knowledge translation in digital platforms for SSC, starting from an analysis of the process adopted by the Brazil Learning Initiative for a World Without Poverty. WWP was a digital platform, active from 2013 to 2017, whose main goal was to disseminate Brazilian poverty reduction policies. It was funded by the World Bank and managed by the International Policy Centre for Inclusive Growth (IPC-IG), the Institute for Applied Economic Research of Brazil and the Ministry of Social Development of Brazil. Interviews with five WWP staff members showed that the great effort made by a complex inter organisational governance structure and its experts to translate robust knowledge of Brazilian social policies was not enough to succeed in its main goal of reaching the target audience and transferring policies from Brazil to Latin American and African countries. Despite all the effort made by WWP to translate knowledge of Brazilian social policies in a robust set of materials and publications, a lack of self-criticism and of documenting lessons learned threatened the translation of Brazilian social policies promoted by the initiative. These two factors were influenced by the fear of the political impact of admitting failures or exposing vulnerabilities in the implementation of Brazilian social policies

    Preoperative staging of colorectal cancer using virtual colonoscopy: correlation with surgical results

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    The aim of this study was to evaluate the clinical usefulness of computed tomography colonography (CTC) in the preoperative staging in patients with abdominal pain for occlusive colorectal cancer (CRC) and to compare the results of CTC with the surgical ones

    A New Photoactivatable Ruthenium(II) Complex with an Asymmetric Bis-Thiocarbohydrazone: Chemical and Biological Investigations

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    The synthesis, photoactivation and biological activity of a new piano-stool Ru(II) complex is herein reported. The peculiarity of this complex is that its monodentate ligand which undergoes the photodissociation is an asymmetric bis-thiocarbohydrazone ligand that possesses a pyridine moiety binding to Ru(II) and the other moiety contains a quinoline that endows the ligand with the capacity of chelating other metal ions. In this way, upon dissociation, the ligand can be released in the form of a metal complex. In this article, the double ability of this new Ru(II) complex to photorelease the ligand and to chelate copper and nickel is explored and confirmed. The biological activity of this compound is studied in cell line A549 revealing that, after irradiation, proliferation inhibition is reached at very low half maximal inhibitory concentration (IC50) values. Further, biological assays reveal that the dinuclear complex containing Ni is internalized in cells

    Gallium(III)-pyridoxal thiosemicarbazone derivatives as nontoxic agents against Gram-negative bacteria

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    Many bacterial strains are developing mechanism of resistance to antibiotics, rendering last-resort antibiotics inactive. Therefore, new drugs are needed and in particular metal-based compounds represent a valid starting point to explore new antibiotic classes. In this study, we have chosen to investigate gallium(III) complexes for their potential antimicrobial activity against different strains of Klebsiella pneumoniae, Escherichia coli, and Pseudomonas aeruginosa which have developed different type of resistance mechanism, including the expression of beta-lactamases (NDM-1, ES beta L, or AmpC) or the production of biofilm. We studied a series of thiosemicarbabazones derived from pyridoxal, their related Ga(III) complexes, and the speciation in solution of the Ga(III)/ligand systems as a function of the pH. Proton dissociation constants and conditional stability constants of Ga(III) complexes were evaluated by UV/Vis spectroscopy, and the most relevant species at physiological pH were identified. The compounds are active against resistant Gram-negative strain with minimal inhibitory concentration in the mu M range, while no cytotoxicity was detected in eukaryotic cells

    Clinical features of headache patients with fibromyalgia comorbidity

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    Our previous study assessed the prevalence of fibromyalgia (FM) syndrome in migraine and tension-type headache. We aimed to update our previous results, considering a larger cohort of primary headache patients who came for the first time at our tertiary headache ambulatory. A consecutive sample of 1,123 patients was screened. Frequency of FM in the main groups and types of primary headaches; discriminating factor for FM comorbidity derived from headache frequency and duration, age, anxiety, depression, headache disability, allodynia, pericranial tenderness, fatigue, quality of life and sleep, and probability of FM membership in groups; and types of primary headaches were assessed. FM was present in 174 among a total of 889 included patients. It prevailed in the tension-type headache main group (35%, p < 0.0001) and chronic tension-type headache subtype (44.3%, p < 0.0001). Headache frequency, anxiety, pericranial tenderness, poor sleep quality, and physical disability were the best discriminating variables for FM comorbidity, with 81.2% sensitivity. Patients presenting with chronic migraine and chronic tension-type headache had a higher probability of sharing the FM profile (Bonferroni test, p < 0.01). A phenotypic profile where headache frequency concurs with anxiety, sleep disturbance, and pericranial tenderness should be individuated to detect the development of diffuse pain in headache patients
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