7 research outputs found

    Pensiero strategico e politiche territoriali in una prospettiva storica

    No full text
    La situazione economica attuale presenta fortissimi elementi di discontinuità, come quelli causati nel 2020 dalla pandemia da Coronavirus, ma l’evoluzione del “pensiero strategico” che governa le scelte macroeconomiche e microeconomiche trae origine dal primo dopoguerra. E quindi occorre descrivere ed analizzare questa evoluzione, per comprendere proprio le fasi di passaggio, i mutamenti dei quadri valoriali e analitici, le innovazioni di pensiero e azione collettiva che hanno caratterizzato gli ultimi settant’anni di sviluppo economico in Italia e in Europa. Benché l’oggetto di questo lavoro sia soprattutto il caso italiano, va notato che le riflessioni di carattere teorico sui modelli interpretativi e sul loro rapporto con le politiche sono in larga misura applicabili alla maggior parte dei paesi occidentali, specialmente europei. Lo scopo del capitolo è quello di comprendere l'evoluzione del pensiero strategico sottostante gli sviluppi teorici e le politiche territoriali degli ultimi decenni

    Linee guida di una nuova politica industriale per la crescita

    No full text
    Questo libro definisce le condizioni e le modalità per individuare, promuovere e attuare un massiccio piano di investimenti pubblici e privati, nazionali, regionali e locali, che operi come “motore trainante” del rilancio della crescita e dell’occupazione. La strategia proposta ha chiari obiettivi: l’integrazione delle politiche macroeconomiche con le politiche del territorio e delle città e con le politiche microeconomiche degli investimenti e dell’innovazione. In particolare, si ritiene strategico promuovere la crescita della domanda interna nell’economia del Paese, rispondere ai nuovi bisogni, ora latenti ed emergenti, dei cittadini e individuare gli strumenti industriali, finanziari e normativi necessari per aggregare le domande individuali di beni e servizi “comuni” o collettivi. Il libro individua alcune “idee forza” su grandi “progetti strategici prioritari” (turnaround projects), sia industriali sia infrastrutturali, che possono essere intrapresi dalle imprese e dalle istituzioni pubbliche e in particolare da quelle locali. Inoltre, sono proposti gli strumenti finanziari e le strategie di sostegno più adeguati da parte delle banche, degli altri intermediari e degli investitori istituzionali italiani ed esteri. Il libro vuole promuovere un movimento di opinione per una nuova politica economica e industriale in Italia rivolgendosi a tutti i suoi protagonisti e in particolare ai cittadini. Questa proposta può quindi risultare utile per promuovere un “tavolo di confronto” tra gli attori economici più rilevanti, che affronti il tema delle scelte nelle politiche per la crescita sulla base di schemi teorici e di intervento più efficaci di quelli finora adottati, che non ci fanno uscire da una sostanziale stagnazione di lungo periodo

    Investimenti, innovazione e nuove strategie d’impresa: Quale ruolo per la nuova politica industriale e regionale?

    No full text
    La ripresa dell'economia europea e italiana e la fiducia nel futuro di una più solida integrazione europea devono iniziare da una “nuova politica industriale e regionale” centrata su un grande programma europeo di investimenti innovativi, che parta dal territorio e si concentri sulla rete delle centinaia di città e regioni europee delle diverse dimensioni, ove operano le imprese e vivono i cittadin

    Le PMI del Mezzogiorno nel tunnel della crisi

    No full text
    Il lavoro analizza la dinamica delle PMI meridionali nel periodo della crisi (ultimo trimestre 2008 e 2009) mettendola a confronto con quella media nazionale, anche con riferimento ai segmenti più dinamici dell’industria meridionale che si presentano come i più idonei a fronteggiare i principali effetti della crisi e a fornire risposte in merito all’avvio di processi di ristrutturazione produttiva. In tal senso, si esamina l’andamento aggregato delle PMI meridionali nel periodo della crisi, confrontando la dinamica di tali imprese con quella delle PMI centro-settentrionali e successivamente ci si sofferma sulle dinamiche manifestate dalle PMI nei diversi settori e sulle eventuali risposte differenziali alla crisi da parte delle piccole imprese (da 6 a 49 addetti) e delle medie imprese (da 50 a 250 addetti). Ci si concentra quindi su tre segmenti particolarmente avanzati del tessuto produttivo meridionale osservandone la risposta al periodo di crisi in rapporto a quanto avviene per le imprese appartenenti agli stessi segmenti localizzate nel Centro-Nord. In sintonia con la letteratura esistente sulla “middle class” di impresa, i segmenti presi in considerazione sono quello delle imprese facenti parte di gruppi, quello delle imprese che esportano e le società di capitali. Nel paragrafo conclusivo si effettuano alcune considerazioni di policy
    corecore