908 research outputs found
The Meaning of ‘Religion’ in Multicultural Societies Law
AA. VV. (Pierluigi Consorti, Giancarlo Anello e Mohamed A. ‘Arafa, Federica Botti, Rossella Bottoni, Cristina Dalla Villa, Maria d'Arienzo, Luigi Mariano Guzzo, Maria Luisa Lo Giacco, Adelaide Madera, Enrica Martinelli, Cristiana Maria Pettinato
Edizioni e commenti
L’ultimo volume di Michelangelo Zaccarello raccoglie dieci studi (alcuni dei quali già precedentemente pubblicati fra 2004 e 2008) suddivisi in due sezioni e disposti, all’interno di ciascuna di esse, seguendo l’ordine cronologico degli argomenti via via affrontati. La prima (Testi ignoti o poco conosciuti in collezioni pubbliche: pp. 31-282) ospita sette saggi: 1. Le lacune testuali del codice di Budapest (Biblioteca Universitaria, Italicus 1) della «Commedia» di Dante; 2. L’Epistola di S. Bernardo a Ramondo nella redazione autografa di Paolo di messer Pace da Certaldo. Edizione e appunti linguistici; 3. Un nuovo testimone del «Trecentonovelle» di Franco Sacchetti (Oxford, Wadham College, ms. A.21.24); 4. Tracce di una redazione non borghiniana del «Trecentonovelle»; 5. Un episodio sconosciuto nella ricezione dei «Sonetti del Burchiello» nel primo Cinquecento (Firenze, Biblioteca Riccardiana, ms. 2725, cc. 80r-131v); 6. Tra sonetti e testimonianze biografiche del Burchiello: inediti e rari sulla prigionia senese del 1439; 7. Un testo missivo tra le “rime piacevoli” di Giovanni Della Casa e la tradizione del sonetto-indovinello. La seconda sezione, più breve, reca il titolo Notizie dal collezionismo e dal mercato antiquario, e fa posto a tre saggi (pp. 285-395): 8. Un nuovo testimone dei «Sonetti del Burchiello» sul mercato antiquario; 9. Il ritrovato “Codice Dolci” e la costituzione della “vulgata” dei Sonetti di M. Franco e L. Pulci (scritto in collaborazione con Alessio Decaria); 10. Profilo della tradizione a stampa dei «Sonetti iocosi & da ridere » di M. Franco e L. Pulci attraverso gli esemplari superstiti
La sperimentazione MIFORCAL Un modello formativo per il contesto culturale allargato
I processi di mondializzazione attraverso logiche di cooperazione trasnazionale così come dei flussi migratori espontanei, rivoluzionano completamente il setting accademico e di aula; fenomeno coadiuvato dallo sviluppo del web sociale come spazio di apprendimento informale e di comunicazioni fluide. Il suddetto cambiamento sociale, tecnologico e culturale plasma processi di internazionalizzazione educativa; nel livello dell’istruzionesuperiore, in particolare, esiste un profondo interesse per la promozione degli stessi, generando diversi tipi di esperienze dentro le quali può essere inquadrato il Progetto MIFORCAL. Una visione critica di tali dinamiche indica il rischio dell’implementazionedi logiche egemoniche che orientano la costruzione del curriculum (classificazione di saperi potenzialmente insegnabili) ed i tipi di dispositivi pedagogici che da tale costruzione ne deriva, come compartimenti rigidi, generatori di logiche di esclusione e di colonialismo accademico (Mc Laren, 1996). Il progetto MIFORCAL ha esplorato nella sua prima fase un modello curricolare e pedagogico contra-egemone, puntando alla equa partecipazione di ogni stakeholder nella costruzione ed accesso alla conoscenza. In questo scenario si produce la prima ipotesi formativa verso la maggiore inclusione educativa: il modello si muove in un contesto formativo che può essere denominato “contesto culturale allargato” (Raffaghelli, 2008; 2009). E cioè, considerando la Teoria dell’Attività di 3za generazione ed il concetto di knotworking (Engestrom, 1987, 1999), possiamo concepire tale contesto formativo come ambito nel quale la cultura insegnataè decostruita, esplorata criticamente e ricostruita a partire dal particolare riferimento a “finestre” di espansione della conoscenza apportate dai soggetti in situazione di apprendimento e collaborazione a trama di rete (Engestrom, 2009), nella ricerca della generazione di un modello formativo equilibrato dal punto di vista discorsivo, semantico e per tanto eco-sociale (Lemke, 2005). L’ipotesi alla base è che tale modello può portare verso la giustizia pedagogica e curricolare (Connel, 1993, Raffaghelli, 2009). Inquesto articolo vengono descritti ed analizzate criticamente le caratteristiche del modello formativo MIFORCAL, attraverso la presentazione di esempi di costituzione del modello e pratiche pedagogiche nel contesto culturale allargato, in tanto che spazio diprassi pedagogica trasformativaI processi di mondializzazione attraverso logiche di cooperazione trasnazionale così come dei flussi migratori espontanei, rivoluzionano completamente il setting accademico e di aula; fenomeno coadiuvato dallo sviluppo del web sociale come spazio di apprendimento informale e di comunicazioni fluide. Il suddetto cambiamento sociale, tecnologico e culturale plasma processi di internazionalizzazione educativa; nel livello dell’istruzionesuperiore, in particolare, esiste un profondo interesse per la promozione degli stessi, generando diversi tipi di esperienze dentro le quali può essere inquadrato il Progetto MIFORCAL. Una visione critica di tali dinamiche indica il rischio dell’implementazionedi logiche egemoniche che orientano la costruzione del curriculum (classificazione di saperi potenzialmente insegnabili) ed i tipi di dispositivi pedagogici che da tale costruzione ne deriva, come compartimenti rigidi, generatori di logiche di esclusione e di colonialismo accademico (Mc Laren, 1996). Il progetto MIFORCAL ha esplorato nella sua prima fase un modello curricolare e pedagogico contra-egemone, puntando alla equa partecipazione di ogni stakeholder nella costruzione ed accesso alla conoscenza. In questo scenario si produce la prima ipotesi formativa verso la maggiore inclusione educativa: il modello si muove in un contesto formativo che può essere denominato “contesto culturale allargato” (Raffaghelli, 2008; 2009). E cioè, considerando la Teoria dell’Attività di 3za generazione ed il concetto di knotworking (Engestrom, 1987, 1999), possiamo concepire tale contesto formativo come ambito nel quale la cultura insegnataè decostruita, esplorata criticamente e ricostruita a partire dal particolare riferimento a “finestre” di espansione della conoscenza apportate dai soggetti in situazione di apprendimento e collaborazione a trama di rete (Engestrom, 2009), nella ricerca della generazione di un modello formativo equilibrato dal punto di vista discorsivo, semantico e per tanto eco-sociale (Lemke, 2005). L’ipotesi alla base è che tale modello può portare verso la giustizia pedagogica e curricolare (Connel, 1993, Raffaghelli, 2009). Inquesto articolo vengono descritti ed analizzate criticamente le caratteristiche del modello formativo MIFORCAL, attraverso la presentazione di esempi di costituzione del modello e pratiche pedagogiche nel contesto culturale allargato, in tanto che spazio diprassi pedagogica trasformativ
Il sussurro di una brezza leggera. Ricordo di Filippo C\ue0ssola
Raccolta degli studi pubblicati nel decennale della scomparsa di Filippo C\ue0ssola, professore di storia greca e romana dal 1958 al 1998 nell'Universit\ue0 di Triest
L'Italia al Palazzo di Vetro : aspetti dell'azione diplomatica e della presenza italiana all'ONU
Creare un legame tra mondo universitario, diplomazia
italiana e Nazioni Unite. Questo l’obiettivo principale del volume,frutto di un progetto di collaborazione tra la Rappresentanza permanente d’Italia presso le Nazioni Unite di New York e l’Università degli Studi di Trento. Il volume raccoglie un ciclo di videoconferenze svoltesi nel 2004 sull’attività italiana in ambito ONU. Un obiettivo davvero ambizioso. L’azione diplomatica del nostro Paese al Palazzo di Vetro di New York ha infatti diverse sfaccettature e spazia in vari settori, da quello più propriamente politico ad altri più tecnici o di natura scientifica. L’iniziativa delle videoconferenze è stata fondamentalmente diretta a fornire alcuni esempi sull’operato dell’Italia all’ONU a New
York e sulle nuove sfide a cui l’Organizzazione sta andando
incontro. L’Italia, che è uno dei principali contribuenti, sia per quanto riguarda il bilancio regolare dell'Organizzazione sia nell’ambito delle operazioni di peace-keeping e di peace-building,rimane in prima fila nelle diverse attività dell’ONU. I nostri diplomatici operano, giorno dopo giorno, all’interno del Palazzo di
Vetro, rappresentando l’Italia nella miriade di organismi che fanno capo all’ONU e cercando un sostegno per le tematiche che più stanno a cuore al nostro Paese.
Il volume costituisce uno dei pochi casi in cui diplomatici ed esperti che collaborano con il Ministero degli Affari Esteri descrivono le modalità attraverso cui si sviluppa l’azione concreta del nostro Paese a New York. Un’azione che troppo spesso rimane sconosciuta ai più. Le Nazioni Unite, al contrario, rappresentano un’arena internazionale in cui governi dei Paesi membri, i gruppi regionali, le organizzazioni non governative e la società civile si
confrontano, con l’obiettivo primario di promuovere la democrazia, i diritti umani e la pace e la sicurezza nel mondo
Scuola e Università
L’ora di Italiano tra utopia e competenza (CLARA SCLARANDIS); La formazione in-formata (SIMONETTA TEUCCI); Interculturalità e competenze (MARIA RITA LANZILAO); Fatti di parole. Itinerari di educazione linguistica e letteraria nella scuola secondaria (CINZIA RUOZZI
Note e recensioni
Volumi G. Encarnação, «Fremde Nähe». Das dialogische als poetische und poetologische Prinzip bei Paul Celan [Massimo Baldi] • R. Shusterman, Estetica pragmatista [Roberta Dreon] • R. Brandt, Immanuel Kant – Was bleibt? [Mariagrazia Portera] Convegni Rodolpe Gasché in Italia, Salerno 11 marzo – Napoli 16 marzo 2011 [Raul Frauenfelder] • “Naturaliser l’esthétique?”, Université de Aix-Marseille, 17-19 marzo 2011 [David Landais] Autopresentazioni Jean-Pierre Cometti, La force d’un malentendu. Essais sur l’art et la philosophie de l’ar
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