12 research outputs found
INSTALLAZIONE DI UN CLINOMETRO AD ALTA PRECISIONE IN AREA TETTONICA (SETTORE NORD-ORIENTALE DELL’ALTIPIANO IBLEO)
In questo rapporto sono riportati i dettagli dell’installazione di un clinometro profondo effettuata nel 2010 in prossimità di Pedagaggi (SR) nel settore nord-orientale dell’altipiano ibleo.
L'installazione è stata possibile utilizzando uno strumento digitale autolivellante modello AGI (Applied Geomechanics Incorporated) Lily, con sensibilità pari a 0.005 microradianti.
Sono illustrati i dettagli dell’installazione ed i primi dati che evidenziano la loro ottima qualità, la presenza delle componenti mareali e la minima variazione di inclinazione ottenibile ripulendo il segnale dalle stesse
ESPERIENZA DI MONITORAGGIO MEDIANTE LASER SCANNER NELL’ISOLA DI VULCANO: RILIEVO MULTI TEMPORALE DELLA FORGIA VECCHIA
Il presente lavoro è stato realizzato con l’obiettivo di divulgare le conoscenze acquisite nell’ambito del
monitoraggio delle aree vulcaniche attive italiane mediante sistemi laser scanner terrestri.
Le sezioni INGV di Bologna, Roma, Napoli e Catania hanno lavorato congiuntamente sin dal 2007 per
sperimentare queste strumentazioni e valutarne l’efficacia per lo studio delle variazioni superficiali in aree
spesso caratterizzate da materiali a bassa riflettività e quindi non facili da rilevare. I primi esperimenti sono
stati realizzati sul Vesuvio nel 2007 e la ripetizione delle misure ha permesso di ottenere una serie temporale
di modelli digitali (DSM) che, analizzati e confrontati, hanno permesso di mappare i crolli di porzioni delle
pareti vulcaniche, misurare con precisione le variazioni dei volumi in gioco e di ideare (work in progress) un
sistema speditivo per riconoscere le frane attive ed eseguire in tempo reale il rilievo delle zone di interesse.
Nonostante l’esperienza vesuviana sia l’unica, per la ricchezza del data-base utilizzato, che al
momento ha portato alla produzione di vari lavori scientifici [Pesci et al., 2007; Pesci et al., 2008ab; Pesci et
al., 2009; Pesci et al., 2011a], è importante sottolineare che moltissime esperienze sono state fatte in questo
senso, in tutte le aree vulcaniche di interesse. Sebbene i dati acquisiti non siano ancora sufficienti per
realizzare un lavoro completo, hanno permesso di ampliare la conoscenza sulla metodologia e
strumentazione utilizzate, sulle caratteristiche morfologiche delle aree osservate e sulle criticità del rilievo in
ambiente vulcanico.
Con questo rapporto tecnico si vuole illustrare l’applicazione del sistema laser scanner per il rilievo del
fianco settentrionale del cono della Fossa di Vulcano e i risultati preliminari.
La Fossa è un piccolo edificio vulcanico formatosi in seguito a numerose eruzioni che hanno prodotto
un cono di materiale piroclastico (cenere, tufi e lapilli) negli ultimi 6000 anni [Keller, 1980; De Astis et al.,
2006]. Sebbene la maggior parte delle eruzioni sono avvenute nella parte centrale del cono, alcune hanno
interessato il suo fianco settentrionale, formando una sorta di cratere eccentrico, chiamato “La Forgia
Vecchia” che crea una forte depressione morfologica su quel versante. L’intero cono della Fossa è soggetto a
un’intensa erosione e alterazione provocata dalla circolazione di fluidi idrotermali. Già in passato il fianco
settentrionale del cono vulcanico è stato interessato da fenomeni di dissesto con una frana che, nel 1988, ha
riversato in mare circa 2.105 m3 di roccia nella zona antistante al porto di Levante provocando anche un
piccolo tsunami [Barberi et al., 1994; Tinti et al., 1999]. L’area sovrastante la Forgia Vecchia è affetta da
un’evidente instabilità gravitativa, aggravata dalla presenza dello stesso cratere eccentrico che ne accentua la
ripida morfologia e dalla presenza di un importante campo di fumarole che riscalda e altera i corpi rocciosi.
Già all’inizio degli anni ’90 un forte incremento delle temperature e dell’intensità di emissione delle
fumarole fu accompagnato da una significativa deformazione dell’intero versante sovrastante la Forgia
Vecchia, con l’apertura di crack distensivi sul bordo craterico settentrionale, a corona del versante in
movimento. Tale deformazione è fortemente correlata con l’andamento delle temperature alle fumarole, ed è
stata interpretata come parzialmente dovuta all’espansione termoelastica del corpo roccioso che ha a sua
volta aggravato l’incipiente instabilità del versante, innescando un ulteriore movimento verso valle
[Bonaccorso et al., 2010].Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)Published1.3. TTC - Sorveglianza geodetica delle aree vulcaniche attiverestricte
Global positioning system survey data for active seismic and volcanic areas of eastern Sicily, 1994 to 2013
This work presents and describes a 20-year long database of GPS data collected by geodetic surveys over the seismically and volcanically active eastern Sicily, for a total of more than 6300 measurements. Raw data were initially collected from the various archives at the Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione di Catania-Osservatorio Etneo and organized in a single repository. Here, quality and completeness checks were performed, while all necessary supplementary information were searched, collected, validated and organized together with the relevant data. Once all data and information collections were completed, raw binary data were converted into the universal ASCII RINEX format; all data are provided in this format with the necessary information for precise processing. In order to make the data archive readily consultable, we developed software allowing the user to easily search and obtain the needed data by simple alphanumeric and geographic queries.The work of S. Fagone and C. Giardina was supported by the
Servizio Civile Nazionale ‘Terra in movimento: monitoraggio geodetico delle aree a rischio vulcanico e
sismico della Sicilia’ 2012/2013 Project.PublishedID 1600621IT. Reti di monitoraggio e OsservazioniJCR Journalope
LA PRIMA ESPERIENZA LASER SCANNER PER IL RILIEVO DEL CRATERE DELL’ISOLA DI VULCANO: LA CREAZIONE DEL MODELLO A SCALA VARIABILE PER INTEGRAZIONE CON RILIEVI AEROFOTOGRAMMETRICI
Il laser scanner, o laser a scansione terrestre (TLS), è uno strumento di rilievo non distruttivo che permette di
misurare una grande quantità di punti (milioni) distribuiti sulle superfici fisiche osservate. Per ogni punto si
ottengono le coordinate geometriche cartesiane x, y e z e un valore d’intensità, generalmente fornito
nell’intervallo [0, 255], cioè nella scala di grigi. L’intensità è una variabile strettamente correlata alla
rugosità dei materiali e alle condizioni di umidità al momento del rilievo e, in certi casi, fornisce indicazioni
sullo stato di alterazione delle superfici [Pesci e al., 2007; Franceschi et al., 2009]. Il risultato di una singola
scansione, cioè la nuvola di punti, è quindi composto dall’insieme delle coordinate e delle intensità (x, y, z, I)
di tutti i punti misurati nello stesso sistema di riferimento. I sistemi laser a scansione terrestre (TLS) sono
ormai largamente diffusi ed utilizzati nelle più diverse applicazioni. Essi vengono impiegati per rilievi sia
ambientali, (per esempio in aree di dissesto idrogeologico o in aree vulcaniche e montane), che architettonici,
principalmente in ambiente urbano, e sono ancora molti altri i campi di applicazione. Per esempio: nel rilievo
del territorio, grazie alla rapida acquisizione di una elevata quantità punti, è facile la creazione di sezioni,
curve di livello e volumetrie; in ambito geologico, anche nelle zone inaccessibili, il sistema permette di
definire dei precisi modelli di riferimento (DEM) per lo studio della stabilità dei versanti ed il monitoraggio
dei fenomeni di dissesto [Pesci et al., 2011a]; in architettura, grazie all’alta risoluzione ed alla possibilità di
integrare l’informazione TLS all’informazione ottenuta dalle immagini digitali (RGB) di fotocamere
calibrate è possibile ottenere modelli molto accurati e dettagli morfologici per il restauro, la progettazione,
etc..(vedi per esempio: www.centrorestaurovenaria.it). In particolare, è possibile associare ad ogni punto sia
il valore di intensità nella scala di grigi, sia il contenuto di colore dell’immagine acquisita (RGB) ed
utilizzare una informazione più completa per lo studio della superficie in esame [Pesci et al., 2010].
Il laser scanner ILRIS-ER, che è la versione più potente del modello ILRIS-3D (www.optech.ca) ha delle
precise specifiche tecniche fornite nelle brouchure ufficiali (Fig.1) della casa madre Optech (inc), ma
riassumendo al massimo si isolano 3 parametri fondamentali: portata, divergenza e passo di campionamento.Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (ING)Published1.3. TTC - Sorveglianza geodetica delle aree vulcaniche attiveope
QUADRO COMPLESSIVO DELLE ATTIVITA’ EFFETTUATE NEL CORSO DEL BIMESTRE Aprile-Maggio 2005 E PROGRAMMAZIONE PER IL BIMESTRE Giugno- Luglio 2005
Istituto Nazionale di geofisica e Vulcanologia Sez. di CataniaPublished1.4. TTC - Sorveglianza sismologica delle aree vulcaniche attiveope
“Messina 1908-2008”: Progetto di ricerca integrato per l’area Calabro - Peloritana. L’esperimento di sismica passiva
Il 28 dicembre 1908 un forte terremoto colpì duramente le città di Messina e di Regg io Calabria e molteplici
centri abitati limitrofi. L’evento sismico di Mw=7.1 generò un maremoto e causò circa 100.000 morti. Durante
il 2008 numerose sono state le iniziative per rievocare tale importante terremoto che è ricordato nella storia
come il più forte avvenuto in Italia. Tra le iniziative promosse dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia vi
è il progetto di ricerca “Messina 1908-2008” le cui finalità sono far convergere i dati sismici e geodetici g ià a
disposizione dei singoli gruppi di ricerca in un’unica banca dati e nel contempo promuoverne l’acquisizione di nuovi.
In questo rapporto è descritto l’esperimento di sismica passiva integrato mare-terra iniziato ad ottobre 2007 e
ter minato nel gennaio 2010 avente l’obiettivo di acquisire nuovi dati di alta qualità e dettaglio per ottenere una
migliore definizione della microsismicità locale. Ciò consentirà di raggiungere una migliore comprensione di come
inter ag iscano il processo di subduzione e le dinamiche superficiali nell’area dell’arco Calabro Peloritano ed in
particolare nello stretto di Messina
“Messina 1908-2008”: Progetto di ricerca integrato per l’area Calabro - Peloritana. L’esperimento di sismica passiva
Il 28 dicembre 1908 un forte terremoto colpì duramente le città di Messina e di Regg io Calabria e molteplici
centri abitati limitrofi. L’evento sismico di Mw=7.1 generò un maremoto e causò circa 100.000 morti. Durante
il 2008 numerose sono state le iniziative per rievocare tale importante terremoto che è ricordato nella storia
come il più forte avvenuto in Italia. Tra le iniziative promosse dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia vi
è il progetto di ricerca “Messina 1908-2008” le cui finalità sono far convergere i dati sismici e geodetici g ià a
disposizione dei singoli gruppi di ricerca in un’unica banca dati e nel contempo promuoverne l’acquisizione di nuovi.
In questo rapporto è descritto l’esperimento di sismica passiva integrato mare-terra iniziato ad ottobre 2007 e
ter minato nel gennaio 2010 avente l’obiettivo di acquisire nuovi dati di alta qualità e dettaglio per ottenere una
migliore definizione della microsismicità locale. Ciò consentirà di raggiungere una migliore comprensione di come
inter ag iscano il processo di subduzione e le dinamiche superficiali nell’area dell’arco Calabro Peloritano ed in
particolare nello stretto di Messina.Istituto Nazionale di Geofisica e VulcanologiaPublished1.1. TTC - Monitoraggio sismico del territorio nazionaleope
TOMO-ETNA experiment at Etna volcano: Activities on land
In the present paper we describe the on-land field operations integrated in
the TOMO-ETNA experiment carried out in June-November 2014 at Mt.
Etna volcano and surrounding areas. This terrestrial campaign consists
in the deployment of 90 short-period portable three-component seismic
stations, 17 broadband seismometers and the coordination with 133 permanent
seismic station belonging to Italy’s Istituto Nazionale di Geofisica
e Vulcanologia (INGV). This temporary seismic network recorded active
and passive seismic sources. Active seismic sources were generated
by an array of air-guns mounted in the Spanish oceanographic vessel
“Sarmiento de Gamboa” with a power capacity of up to 5200 cubic
inches. In total more than 26,000 shots were fired and more than 450 local
and regional earthquakes were recorded. We describe the whole technical
procedure followed to guarantee the success of this complex seismic experiment.
We started with the description of the location of the potential
safety places to deploy the portable network and the products derived from
this search (a large document including full characterization of the sites,
owners and indication of how to arrive to them). A full technical description
of the seismometers and seismic sources is presented. We show
how the portable seismic network was deployed, maintained and recovered
in different stages. The large international collaboration of this experiment
is reflected in the participation of more than 75 researchers,
technicians and students from different institutions and countries in the
on-land activities. The main objectives of the experiment were achieved
with great success.PublishedS04272SR. VULCANI - Servizi e ricerca per la SocietàJCR Journalope
INSTALLAZIONE DI UN CLINOMETRO AD ALTA PRECISIONE IN AREA TETTONICA (SETTORE NORD-ORIENTALE DELL’ALTIPIANO IBLEO)
In questo rapporto sono riportati i dettagli dell’installazione di un clinometro profondo effettuata nel 2010 in prossimità di Pedagaggi (SR) nel settore nord-orientale dell’altipiano ibleo.
L'installazione è stata possibile utilizzando uno strumento digitale autolivellante modello AGI (Applied Geomechanics Incorporated) Lily, con sensibilità pari a 0.005 microradianti.
Sono illustrati i dettagli dell’installazione ed i primi dati che evidenziano la loro ottima qualità, la presenza delle componenti mareali e la minima variazione di inclinazione ottenibile ripulendo il segnale dalle stesse.INGV-CTPublished3.2. Tettonica attivaope