Note preliminari in tema di consensualità del tributo e riserva delle prestazioni imposte alla legge

Il saggio ricostruisce l'origine storica e le funzioni via via assunte dall'autoimposizione, in specie nell'evoluzione dal sistema statutario all'art. 23 della Costituzione e nella interpretazione di questo da parte della giurisprudenza della Corte costituzionale. Le conclusioni intendono suggerire che il principio della autoimposizione nell’attuale realtà storica non corrisponde più ad alcuna delle finalità che tradizionalmente sono state ad esso assegnate. Non alla funzione individuale garantista, che nella giurisprudenza costituzionale come nella comune opinione dottrinale tende sempre più ad essere svalutata, al di là delle affermazioni declamatorie. Non alla funzione politica di controllo dell'esecutivo posto che nel sistema costituzionale attuale anche gli atti del Governo possono dirsi "sensibilizzati" all'esigenza dell'autoimposizione. La regola del "consent" si carica allora di un significato non riconducibile interamente all’istituto della riserva di legge, esprimendo l’esigenza che le decisioni fiscali siano sempre riferibili ad organi politicamente responsabili

Le teorie proceduraliste della Costituzione

Il saggio analizza il costituzionalismo dialogico di Habermas: il procedimento presuntivamente razionale di formazione discorsiva della legislazione democratica come fonte post-metafisica di legittimità del diritto. Il sindacato astratto di legittimità come controllo dei presupposti comunicativi e delle condizioni procedurali della legislazione democratica. Ed analizza le teorie proceduraliste della costituzione nel dibattito statunitense, approfondendo, in specie il pensiero di John Hart Ely, che vede a corte come autorità antitrust nel libero mercato delle idee; il pensiero di Cass Richard Sunstein che scrutina il requisito di analisi ragionevole delle leggi (reasoned analysis requirement) nell’ottica deliberativa. Vengono infine analizzate e varianti “repubblicane” del proceduralismo elbano. In specie il pensiero di Frank Michelman e della politica “jurisgenerative”; e quello di Bruce Ackerman e della corte come rappresentante del potere costituente del popolo negli intervalli in cui questo è quiescente

La responsabilità civile dei magistrati. Recenti novità

L'articolo analizza la legge 18/2015 di riforma della legge Vassalli sulla responsabilità dei magistrati, enucleando come essa abbia determinato uno sdoppiamento tra una responsabilità oggettiva dello Stato, ascrivibile al genus della riparazione degli errori giudiziari, e d una più limitata responsabilità del giudice, protetto non dalla clausola di salvaguardia ex legge Vassalli, ma dal concetto (elastico) di negligenza inescusabile, che è il presupposto della rivalsa nei casi colposi (ferma la piena responsabilità dei casi di dolo). Viene poi indagata la relazione tra nomofilachia e responsabilità dei giudici, in specie in ragione delle regole processuali che a partire dal 2006 hanno introdotto davanti ai vari plessi giurisdizionali l'obbligo di remissione all'organo di nomofilachia da parte delle sezioni semplici della Cassazione civile, del Consiglio di Stato e della Corte dei conti, la cui violazione si ritiene potenziale fonte di responsabilità civile (e non solo disciplinare). Viene infine analizzato il rapporto tra responsabilità giudiziaria e giudicato, proponendo di fare coincidere i casi di revocazione ordinaria con quelli di responsabilità civile dei giudici (allo stato ipotizzabile solo in caso di errore revocatorio), facendo sempre salvo la revocazione straordinaria in caso di dolo

A barycentric trigonometric Hermite interpolant via an iterative approach

In this paper we extend and generalise an interative approach for constructing the Hermite interpolant introduced by Cirillo and Hormann (2018) for the Floater-Hormann family of interpolants. In particular, we apply that scheme to produce an effective barycentric rational trigonometric Hermite interpolant using the basis function of the interpolant introduced by Berrut (1988). In order to give an easy construction of such an interpolant we compute the differentation matrix analytically and we conclude with various examples and a numerical study of the rate of convergence at equidistant nodes

Studio clinico e fisiopatologico dei disturbi psichiatrici nel Morbo di Behçet mediante valutazione psicometrica, biochimica, clinica e anatomica cerebrale con risonanza magnetica

Un argomento molto dibattuto attualmente in letteratura è il frequente riscontro di disturbi psichiatrici nei pazienti con MB. Fino ad ora le manifestazioni psico-patologiche sono state attribuite a due fattori principali: il peggioramento della qualità della vita a cui i pazienti vanno incontro, soprattutto a causa del recidivare dell’impegno muco-cutaneo e oculare, e l’interessamento del SNC che spesso esita in lesioni cerebrali organiche permanenti. Tuttavia, nella pratica clinica si osserva che i sintomi psichiatrici possono essere presenti anche al di fuori delle fasi di attività di malattia e in soggetti senza interessamento neurologico. In considerazione della cosiddetta “neurogenesis hypothesis” di Jacobs e Duman, secondo cui una riduzione della neuorgenesi, e quindi del volume, a livello ippocampale sarebbe alla base di alcuni disturbi della sfera affettiva (in particolare della depressione unipolare e del PTSD), nel nostro lavoro si è voluta correlare la fenomenica psicopatologica con la valutazione morfologica dell’anatomia cerebrale mediante risonanza magnetica, in pazienti con MB senza coinvolgimento neurologico. In questo modo, si vuole comprendere la natura fisiopatogenetica dell’impegno psichiatrico in corso di malattia. E’ stata inoltre confrontata la prevalenza dei sintomi psichiatrici in questo gruppo di pazienti con quella di un gruppo di pazienti con diagnosi di Neuro-Behçet e infine si è indagata l’eventuale correlazione delle manifestazioni psichiatriche con l’attività di malattia, il profilo demografico e il quadro bioumorale dei nostri pazienti

Serving Up the Truth on America’s Failing Organic Food System

The organic food market in the United States has grown from a niche subset into an integral component of American food consumption. The current laws regulating the organic industry, including the recently adopted Strengthening Organic Enforcement (SOE) final rule, do not align with the average consumer’s understanding as they navigate the many options in grocery stores. This note analyzes the history and evolution of the organic food market in the United States, the process by which food producers become organic certified, and the pitfalls of the current system, which relies on definitions crafted by politicians, not scientists, and allows many producers to slip through the regulatory cracks while still profiting from labels that confuse consumers into thinking the product is organic. This note is also one of the first to unpack the shortcomings of the new SOE rule, and proposes solutions that put American consumers first. Although there are various benefits to the organic food market, including health, environmental, and ethical benefits, this note also points out the fallacies, concerns, and discrepancies within the organic sector. While Americans wait for necessary reforms, the US Department of Agriculture, which largely controls the organic food market, should collaborate with institutional leaders and organic advocacy groups to educate consumers about organic farming methods and quality. This note also provides health-conscious shoppers with ways to save money by shopping organic selectively, rather than entirely. Americans should be able to trust the organic food system and have confidence in the government to uphold the integrity of the organic seal, and it is up to the government to make these necessary changes