86 research outputs found

    Individuazione di sistemi foraggeri mediante le curve di produttività di pascoli e prati-pascoli artificiali ottenute in cinque ambienti marginali

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    In the organization of a grassland forage system, problems regarding the choice of swards and relevant surface-ratios may be faced by means of the dividing-up of the surfaces. The purpose of this is to improve the efficiency-parameters of the forage system itself. The growth-curves of three sward mixtures, with staggered stages of development and subjected to cut and simulated grazing, in five different locations in north-central Italy, were used to select sward combinations. The balance between grazable and storable production was the first priority criterion. Other criteria were: the possibility of varying the number of mixtures, the surfaces to be grazed or cut and the application of coefficients and time limits to the utilization of the ascertained yields. With a repetiva procedure which permitted the calculation of the ratio between the harvestable stores, with increasing percentages of cut surfaces, and the corresponding production of grazable bio-mass, it was possible to choose between the productive combinations which matched the above-metioned ratio. These combinations were then evaluated in accordance with the number of grazing days, the stocking rate, the number of days of integration and the surface that had to be cut. Various combinations were recommended in accordance with the above mentioned parameters and forage systems with 1,2 or 3 sward-mixtures were suggested, indicated for different environments, especially as regards the stability of the results. The systems with 2 and 3 swards were the most suitable. The possibility of transferring the data obtained, and the validity of the analysis procedure used, was also tested. Nell'organizzazione di un sistema foraggero prato-pascolivo i problemi di scelta delle colture e dei relativi rapporti di superficie possono essere affrontati con un procedimento di ripartizione delle superfici, che ha come obiettivo il miglioramento dei parametri di efficienza del sistema foraggero stesso. Utilizzando le curve di produttività di tre miscugli prativi a precocità scalare sottoposti a sfalcio e a pascolamento simulato ottenute in 5 località dell'Italia centro-settentrionale, è stata studiata la scelta delle combinazioni colturali. Si è posto come vincolo prioritario l'equilibrio fra le produzioni pascolabili e quelle destinate alla formazione di scorte. Altri vincoli hanno riguardato: la possibilità di variare il numero delle associazioni, la superficie da destinare al pascolo e allo sfalcio, l'applicazione di coefficienti e di limiti temporali all'utilizzazione delle produzioni accertate. Con un procedimento iterativo che permette di calcolare il rapporto fra le scorte ottenibili con percentuali crescenti di superficie falciabile e le corrispondenti produzioni di biomassa pascolabile, sono state scelte delle combinazioni produttive rispondenti all'equilibrio citato. Successivamente esse sono state valutate sulla base di n. di giorni di pascolo, del carico mantenibile, del n. di giorni di integrazione e della superficie necessariamente da sfalciare. Ordinando in funzione dei parametri indicati le varie combinazioni, vengono proposti per i vari ambienti alcuni sistemi foraggeri a l, 2 o 3 associazioni prative, soprattutto in base alla stabilità dei risultati ottenibili. Nel complesso i sistemi a 2 e 3 elementi hanno consentito di ipotizzare i migliori risultati. Vengono considerate inoltre le possibilità di trasferimento dei dati ottenuti e la validità del procedimento di analisi presentato

    Modello empirico semplificato della produzione di pascoli e prati-pascoli artificiali e possibilità di previsione dell'andamento produttivo

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    Usefulness of productivity models in grassland management is outlined the differences are between empirical and determistic model, both from a theorical point of view and for application are defined. Soil water balance and air temperature are considered as the main physical forces which regulate rangeland production. Soil water balance was computed as soil matric potential taking rainfall and potential evapotranspiration into account, in the balance equation. So, production can be expressed as a linear function of the product of soil water potential and thermal summations, which were cumulated starting from a defined day of the year. Using a multiplicative variable estimate, good results were obtained (correlation coefficients ranged from 0,70 to 0.95). A production forecast method was also presented. Operating on model estimtes and their relation with time, it is possible to have predictive values of production with a different accuracy depending, the on preview period. Presented methods show a good fit with experimental data and good applicability. An acceptable compromise was obtained between accuracy and simplicity. Viene messa in evidenza l'utilità di disporre di modelli dell'andamento produttivo delle colture nel settore foraggero, facendo distinzione fra modelli empirici o statistici e modelli deterministici sia dal punto di vista dell'approccio che di quello del loro impiego pratico. I fattori che influenzano prevalentemente la produzione nelle aree marginali alle nostre latitudini, sono lo stato idrico del suolo, non essendo prevedibile alcun intervento irriguo, e la temperatura dell'aria. Lo stato idrico del suolo viene stimato come potenziale idrico partendo i dati idrologici caratteristici di ogni località tenendo conto, nell'equazione del bilancio, delle piogge e dell'evapotraspirazione. La produzione viene quindi messa in relazione lineare con la variabilità composta dal prodotto fra la sommatoria dei valori stimati del potenziale idrico del suolo e la sommatoria termica, entrambe calcolati a partire da un determinato giorno. Questo prodotto riduce la complessità della relazione pur mantenendo buoni i risultati della stima della produzione ottenuti con il modello (coefficiente di correlazione compresi fra 0,70 e 0,95). Viene inoltre proposto un metodo di calcolo previsionale della produzione che, sulla base dei dati stimati dal modello e della relazione con il tempo, consente, con differenti gradi di precisione, a seconda dell'anticipo della previsione, di approssimare i successivi dati produttivi. I metodi proposti, compatibilmente con la precisione dei rilievi di campagna e le semplificazioni usate nella descrizione dei processi, mostrano un buon adattamento e un discreto grado di utilizzabilità; in tal modo viene realizzato un accettabile compromesso fra la semplicità dello strumento e la sua affidabilità

    Analisi dell'accrescimento e produzione di pascoli e prati-pascoli artificiali di diversa precocità in sei ambienti italiani

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    Production curves of 3 single grass/Trifolium repens and Lotus corniculatus mixed swards were obtained in 6 different Northern, Central and Insular Italian environments. The sown grasses were of different earliness: Festuca arundinacea cv. "Manade", Dactylis glomerata cv. "Daprime" and Phleum pratense cv. "Toro" (or Festuca arundinacea cv. "Ludion"). Each swards was utilized simulating grazing (cuts at 15 q ha-1 of d.m.) or meadow grazing (first cut at grass earing and following at 15 q ha-1 of d.m.) systems. In relation to the utilization technique the grass earliness, the experimental environments and the weather conditions the seasonal utilizations vari ed from 2 to 7. Grass contribution to production increased in the second year, and varied all over the trials from 55% at Deruta (Perugia) to 95% at Novi (Alessandria). Total average dry matter yield was about 94 q ha-1 at Deruta, 85 q ha-1 at Feltre (Belluno), Chieri (Torino) and Novi, and 64 q ha-1 at San Piero (Firenze). Variations due to climate were important. The "grazing" system was always less productive than the "meadow-grazing" one. Late grass mixture were generally the most interesting, while medium earlyness mixtures yields were the poorest. More specific aspects related to the presented production curves will be studied in other notes. Sono state ottenute le curve di produttività di tre miscugli prativi costituiti da una ugual base di leguminose (Trifolium repens e Lotus corniculatus) e una graminacea di diversa precocità (Festuca arundinacea cv. "Manade", Dactilis glomerata cv. "Daprime", Phleum pratense cv. "Toro" (o Festuca arundinacea cv. "Ludion "). Tutti i miscugli sono stati sottoposti al trattamento simulato di pascolo (sfalcio a 15 q ha-1 di s.s.) e prato-pascolo (sfalcio alla spigatura e quindi ai 15 q ha-1 di s.s.) in 6 località dell'Italia centro-settentrionale e insulare. Il numero delle utilizzazioni effettuate per anno è variato da un minimo di due ad un massimo di sette in relazione alla precocità della graminacea utilizzata, all'ambiente di sperimentazione, all'andamento climatico e alla modalità di sfruttamento. Il contributo delle graminacee alla produzione, in aumento nel biennio, è risultato compreso fra il 55% di Deruta (PG) e il 95% di Novi (AL). Le produzioni di sostanza secca sono risultate in media di 94 q ha-1 a Deruta, di circa 85 a Feltre (BL), Chieri (TO) e Novi e di 64 a San Piero (FI). Notevoli sono risultate le variazioni in funzione dell'anno di prova. Con il "pascolo" in media si è ottenuta una produzione inferiore che con il "prato-pascolo". I miscugli più tardivi in generale hanno fornito i risultati più interessanti, mentre quello di precocità intermedia si sono registrate le rese più limitate. Le curve di produttività ottenute costituiscono un buon riferimento per successivi approfondimenti e la messa a punto di sistemi foraggeri basati su graminacee di diversa precocità

    phosphorus and potassium fertilizer effects on alfalfa and soil in a non limited soil

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    Fertilization strategies for high-yielding alfalfa (Medicago sativa L.) should take in account the increase in soil nutritional status that occurred during the last decades in areas with intensive agricultural use. A field study was conducted at the University of Padova, northeastern Italy, to determine the response of alfalfa yield and nutritive value to various combinations of P and K rates in a soil lacking nutrient deficiency. Alfalfa cultivar Delta was seeded in March 2005 on a silt loam soil having 38 mg kg -1 available P and 178 mg kg -1 exchangeable K. Nine treatments deriving from the combination of three P fertilization rates (0, 100, and 200 kg ha -1 P 2 O 5 ) and three K rates (0, 300, and 600 kg ha -1 K 2 O) were compared in a randomized complete block design. Plots were harvested at bud stage during three growing seasons (2005-2007) and dry matter (DM) yield, forage nutritive value, P and K contents, canopy height, and stem density were measured at each harvest. Soil samples were collected at the end of the research period for determination of available P and exchangeable K. The results demonstrated that P application had no impact on yield and did not interact with K in determining productivity, while K had a positive effect on yield. However, the 300 kg ha -1 K 2 O rate appeared sufficient to maximize yield, without adverse effects on the forage nutritive value. Data from soil analyses showed that alfalfa has a high K uptake even when it is fertilized at high rates

    Gestione e miglioramento di pascoli italiani

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    Experimental results of trials on pastures management and improvement, conducted by 10 University Institutes within the study team «Characterization of italian pastures» are reported. The trials carried out in different soil and climate conditions, ranging from the Alps to the southern Appennines and to the Islands, in different years, provide some conclusive and generaI considerations. With periodical cuts, the forage availability period becomes longer, while using one cut at flowering yield results are higher. As far as management techniques are concerned, fertilization with the three main nutrients affects positively quanti-qualitative yield, although in real situations the application of one or two elements may be sufficient and more economically convenient, and in relation to the botanical composition. Undersowing determines positive effects both on botanical composition and on pasture utilization. Positive results, furthermore, are obtained by mechanical scrub clearing. Vengono riferiti i risultati sperimentali delle prove sulla gestione e sul miglioramento dei pascoli condotte da dieci Istituti Universitari costituenti il gruppo di studio «Caratterizzazione di pascoli italiani», Dalle prove condotte in ambienti pedoclimatici diversi, dalle alpi all'appennino meridionale ed alle isole, e in annate differenti, sono emerse come generalizzabili alcune considerazioni conclusive. Con sfalci periodici si allunga il periodo di disponibilità di foraggio verde, mentre con quello unico alla fioritura la produzione risulta più elevata. Per gli interventi tecnici, la concimazione con i tre macroelementi influisce favorevolmente sull'entità e sulla qualità della produzione, anche se, nelle situazioni concrete, può essere sufficiente, e più vantaggioso dal lato economico, la somministrazione di uno o due elementi, anche in relazione alla facies floristica. La trasemina determina effetti favorevoli sia sulla composizione floristica sia nella migliore utilizzazione del pascolo. Risultati positivi, infine, si conseguono con il decespugliamento meccanico

    Caratterizzazione della dinamica produttiva di pascoli naturali italiani

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    This work studies herbage production and its seasonal distribution in indigenous pastures, and analyses the relationship between the environmental factors (soil, clima, vegetation) and the productivity of these resources. The investigations have been carried on during the period 1983-90 by the joint activity of 10 different University Istitutions in 23 different environments distributed along the Italian peninsula and the main islands. For each environment, pasture production has been measured with the Corrall and Fenlon method, analysing the more important vegetational and ecological conditions; altogether the total yearly production and the seasonal pattern of herbage production have been detected on 104 pastures. The total herbage yield is not significantly influenced by the latitudinal gradient, and the overall regional (alps, central Appenine, south Apennine and islands) production is about 2.3 t ha-1 year-1 The wide range (0.5-6.3 t ha-1 year-1) of herbage production, on small or medium scale, seems to be due to evident changeof environmental or management factors. Five types of seasonal distribution of herbage growth are evidenced with multivariate analysis methods, based on the growing season and the amplitude of the growth. With mean temperature above 12°C and total rainfall below 800 mm, herbage distribution shows a standstill during summer period and an evident regrowth in autumn. On the contrary, for the 4 other distribution types, the winter standstill become important, and the types are distinct by summer growth amplitude and by the growing season lenght. With cluster analysis method, for each type of herbage distribution, have been pointed out under-types characterized by interannual herbage production variation. Among the environmental factors, vegetation characheristics, expressed as Pasture Value following Daget and Poissonet seems to be strictly correlated with total production. The comparative poor role played by the soil and climatic factor, may be due to the strong past and present antropic influence, related with management and utilization techniques. Il presente lavoro ha come scopo l'approfondimento delle conoscenze sulla produzione e sulla distribuzione stagionale della crescita dell'erba dei pascoli naturali, nonché l'analisi delle interazioni tra i fattori ambientali, pedo-climatici e vegetazionali, e la risposta produttiva di queste risorse. La ricerca è stata condotta nel periodo 1983-90 da 10 diverse Istituzioni Universitarie, in 23 ambienti differenti, distribuiti lungo tutta la penisola e le isole maggiori. Per ogni ambiente, con il metodo di rilievo di Corrall e Fenlon, è stata saggiata la risposta produttiva di pascoli rappresentativi delle principali situazioni vegetazionali e di giacitura; complessivamente sono state rilevate la produzione totale annua e la curva di produttività media pluriennale di 104 pascoli. Riguardo la produzione annua complessiva si è osservato che essa non presenta variazioni significative lungo il gradiente latitudinale, collocandosi tra le diverse regioni (alpina, centro appenninica, suq, appenninica e insulare) attorno a 2.3 t ha-1 anno-1. La fitomassa raccolta è soggetta invece a variazioni sensibili (0.5-6.3 t ha-1 anno-1) riconducibili a fattori ambientali e gestionali che si esprimono su piccola e media scala. Con metodi di analisi multivariata si sono individuate 5 tipologie distributive della crescita dell'erba, in rapporto alla stagione vegetativa e alle variazioni dell'intensità di crescita nel corso della stagione stessa. Con temperature medie e precipitazioni annue rispettivamente maggiori di 12°C e minori di 800 mm, risulta evidente la stasi vegetativa nel trimestre estivo e la ripresa vegetativa autunnale. Nel caso opposto la stasi è invernale e le 4 tipologie afferenti a questo modello, sono distinguibili dall'entità della crescita nei mesi estivi e dalla durata della stagione vegetativa. Per ogni tipologia produttiva, sono state evidenziate, tramite l'analisi cluster, sotto-tipologie distinte per la variabilità produttiva interannuale. Tra i fattori ambientali, la vegetazione, espressa attraverso l'indice del valore pastorale di Daget e Poissonet, presenta una buona capacità predittiva nei confronti del livello produttivo dei pascoli. Il contributo comparativamente modesto offerto dai fattori pedoclimatici sembra attribuibile alla forte influenza antropica, pregressa e attuale, attraverso le cure colturali e l'utilizzazione

    Effetti di liquamazione, interramento degli stocchi e concimazione minerale su suolo e produzione di una monosuccessione di mais (1977-1996)

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    Effetti della riduzione degli interventi gestionali sulle caratteristiche di un prato permanente di fondovalle nelle Prealpi venete

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