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    Why Should We Preserve Fishless High Mountain Lakes?

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    High mountain lakes are originally fishless, although many have had introductions of non-native fish species, predominantly trout, and recently also minnows introduced by fishermen that use them as live bait. The extent of these introductions is general and substantial often involving many lakes over mountain ranges. Predation on native fauna by introduced fish involves profound ecological changes since fish occupy a higher trophic level that was previously inexistent. Fish predation produces a drastic reduction or elimination of autochthonous animal groups, such as amphibians and large macroinvertebrates in the littoral, and crustaceans in the plankton. These strong effects raise concerns for the conservation of high mountain lakes. In terms of individual species, those adapted to live in larger lakes have suffered a higher decrease in the size of their metapopulation. This ecological problem is discussed from a European perspective providing examples from two study areas: the Pyrenees and the Western Italian Alps. Species-specific studies are urgently needed to evaluate the conservation status of the more impacted species, together with conservation measures at continental and regional scales, through regulation, and at local scale, through restoration actions, aimed to stop further invasive species expansions and to restore the present situation. At different high mountain areas of the world, there have been restoration projects aiming to return lakes to their native fish-free status. In these areas autochthonous species that disappeared with the introduction of fish are progressively recovering their initial distribution when nearby fish-free lakes and ponds are available

    Primi dati sulla chirotterofauna del Parco Nazionale del Circeo (Lazio)

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    Il Parco Nazionale del Circeo è situato sulla costa del Lazio meridionale, nella provincia di Latina, ed ha un?estensione di circa 8.400 ha. Il territorio è caratterizzato da una notevole complessità di ambienti rappresentati principalmente dalla foresta planiziale, da quattro laghi costieri (Fogliano, Monaci, Caprolace, Sabaudia) con gli acquitrini circostanti, dalla duna litoranea, dal Promontorio del Circeo (Picco di Circe 541 m s.l.m.) e dall?Isola di Zannone. Grazie alla sua elevata diversità ambientale ed all?ampia disponibilità di habitat acquatici importanti per il foraggiamento, il Parco è, potenzialmente, un?area di notevole interesse per i Chirotteri. Il livello di conoscenza scientifica di molti gruppi di Vertebrati terrestri del territorio dell?area protetta si presenta ancora molto scarno e lacunoso; in particolare i Chirotteri costituiscono molto probabilmente il gruppo in assoluto meno conosciuto. Dal febbraio 2002 gli autori hanno avviato una ricerca sulla composizione in specie e sulla distribuzione della chirotterofauna del Parco. Nell?ambito della ricerca sono state utilizzate tecniche di rilievo diretto, quali l?ispezione di cavità naturali ed artificiali, edifici, resti archeologici, ponti, con cattura e successivo rilascio di alcuni individui; con l?ausilio di un <em>bat detector</em>, nelle modalità ?divisione di frequenza? ed ?eterodina?, sono state effettuate perlustrazioni del territorio dell?area protetta per individuare quei siti caratterizzati da una notevole attività di volo e di foraggiamento e quindi predisporre, per la stagione di campo 2003, un protocollo di catture con <em>mist nets</em>. L?indagine ha permesso, fino ad oggi, di ottenere una prima serie di dati; è stata rilevata la presenza di: <em>Rhinolophus ferrumequinum</em>, <em>Rhinolophus hipposideros</em>, <em>Myotis myotis</em>, <em>Myotis daubentonii</em>, <em>Pipistrellus kuhli</em>, <em>Tadarida teniotis</em>. A queste vanno aggiunte tre specie rilevate fra il 1994 ed il 2001: <em>Myotis emarginatus</em>, <em>Pipistrellus pygmaeus</em> ed <em>Hypsugo savii</em>. La ricerca di rifugi invernali, condotta da ottobre 2002 a marzo 2003, non ha dato esito positivo. L?indagine relativa ai rifugi estivi, condotta nel 2002 ed attualmente in corso per il 2003, ha invece permesso di individuare una colonia mista di Rinolofidi e Vespertilionidi (settembre 2002) ed una colonia riproduttiva di <em>Myotis daubentonii</em> (giugno 2003); in alcuni siti sono stati trovati maschi isolati o in piccoli gruppi. I risultati finora ottenuti costituiscono sicuramente solo un primo quadro della chirotterofauna del Parco Nazionale del Circeo. Al fine di compilare una puntuale checklist dei Chirotteri e monitorare la ricchezza in specie e la diversità di questo gruppo di mammiferi del Parco, la presente ricerca continuerà anche nel corso del 2003; i risultati delle indagini di campo vengono anche utilizzati per pianificare azioni di conservazione nelle aree prioritarie per i Chirotteri

    I Pesci delle acque interne italiane.

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