29 research outputs found
Effect of milk feeding system on carcass and meat quality of Frisa Valtellinese kids.
Sedici capretti di razza Frisa Valtellinese sono stati allattati naturalmente (N) ocon sostituto del latte (A) e macellati a circa 17 kg di peso. L’alimentazione artificiale ha prodotto un aumentodella resa lorda di macellazione (45,6 vs.. 48,6% per N e A), a causa soprattutto del minor contenuto dell’apparatodigerente. Il sistema di allattamento ha avuto una scarsa influenza sulla resa in tagli, mentre la carcassadei capretti A ha mostrato un maggior rivestimento adiposo (stato d’ingrassamento: 3,5 vs.. 2,2 punti). I principaliparametri di qualità della carne (pH finale, colore, perdite alla cottura, resistenza al taglio, analisi tipo)non sono stati modificati dalla dieta; tuttavia la carne dei capretti allattati naturalmente è risultata più riccadi C18:3 e C20:5, con un più favorevole rapporto n-3/n-6 (0,77 vs. 0,45)
Effect of two sous-vide cooking methods on fatty acid composition and oxidative stability of longissimus thoracis muscle from pigs receiving a diet containing or not extruded linseed
To verify the effects of two different sous-vide cooking conditions
on lipid oxidation and fatty acid (FA) composition of longissimus
thoracis (LT) muscle, 24 pigs, evenly divided into two groups of
12 subjects each, were used. One group received a barley-soya
bean meal diet (C) and the second was given the same feed where
5% of extruded linseed partly replaced barley, to obtain a n-3 FA
enriched diet (L). At slaughter, from each left half carcase, two
samples of LT muscle were collected, packed under vacuum and
stored at −18 °C until analysis. The samples were cooked in water
bath according to two different methods: at high temperature
(80 °C) and short-time i.e. samples left until the core temperaturereached 70 °C (A); at low temperature (60 °C) and long-time
(15 h) (B). After cooking, the samples were refrigerated (2 °C)
for 24 h. Oxidative stability was measured by a dosage of the
2-thiobarbituric acid reactive substances (TBARS) content,
expressed as milligrams of malondialdehyde (MDA)/kg of meat,
and FA composition was determined by capillary gas chromatography.
The content of each fatty acid is expressed as a percentage
of the total FAs detected. The statistical analysis was performed
by means of ANOVA, using the GLM procedure of SAS. Dietary
treatment (C vs. L) and cooking condition (A vs. B) were used as
independent variables. The different sous-vide cooking conditions
affected neither lipid oxidation nor FAs percentage of LT
muscle. Extruded linseed feeding brought about an increase of
the percentage of total n–3 FA (2.67 vs. 0.98; p<.01) and also of
polyunsaturated fatty acids (12.02 vs. 9.68; p<.01) in intramuscular
fat but did not affect lipid oxidation. This enabled to obtain
pork with a more favourable n–6/n–3 ratio (3.68 vs. 10.42 in L
and C group, respectively; p<.01), according to the global health
guidelines. Thus, an enriched linseed diet ameliorates the FA
composition of pork. The effect of the two different sous-vide
cooking methods on lipid composition and oxidative stability of
pork does not differ, irrespective of dietary treatments
Effect of feeding maltodextrins and dextrose on rearing and slaughtering performance of immunocastrated male pigs
This study aimed to verify previous research findings showing that feeding maltodextrins (M) and dextrose (D) leads to a reduction of voluntary feed intake in the Italian heavy pig. This may be interesting for immunocastrated pigs fed ad libitum (ad lib.), whose feed intake skyrockets after the 2nd vaccination, causing too fatty carcasses at slaughtering. Thirty-six male pigs (Italian Duroc x Italian Large White crossbred) received a double immunocastrating injection at 90 and 162 days of age. At 120 days, weighing 51.84+4.38 kg, the subjects were evenly housed in 9 boxes, fed ad lib. till the 2nd injection and then given, until slaughtering (197 days of age; 144.51±9.70 kg), one of the experimental diets: control diet, ad lib. (CL); control diet, restricted at 7.5% l.w.0.75 (CR); with MD (3.5 + 3.5%; adjusted for energy and protein), ad lib. (MD). The CR diet was introduced as the alternative choice to avoid too fatty carcasses. Compared to the restricted ones, pigs fed ad lib. (with or without MD) showed statistically higher (P<.01) ADG (1325 and 1325 vs 905 g/d), ADFI (4630 and 4637 vs 2760 g/d), feed:gain ratio (3.53 and 3.52 vs 3.11), and heavier carcasses (125.1 and 124.4 vs 113.2 kg; P<.01) with lower lean meat content (52.21 and 52.09 vs 55.83 %; P<.01). The results point out how immunocastrated pigs fed ad lib. showed similar rearing and slaughtering performance regardless of the inclusion of M and D in the diet
Importanza del benessere e sua valutazione nel suino
Secondo l’ottima definizione di Appleby e Hughes del 1997, il benessere animale rappresenta "il soddisfacimento dei bisogni fisici, ambientali, nutritivi, comportamentali e sociali dell'animale o di gruppi di animali sotto la cura, la supervisione o l'influenza delle persone". Se il ricorso ad accurate tecnologie di allevamento e il controllo delle patologie (dirette conseguenze del coinvolgimento dell’uomo) possono essere adeguati a soddisfare i bisogni fisici, ambientali e nutritivi degli animali, non è certo che “la supervisione o l’influenza delle persone” siano adeguate a garantire il soddisfacimento dei bisogni comportamentali e sociali. Nell’allevamento intensivo odierno, quindi, sono soprattutto questi aspetti a richiedere la massima considerazione.
Nel testo viene posta attenzione a:
gli elementi che caratterizzano il benessere (basati su indicatori produttivi, fisiologici, sanitari e comportamentali);
il fatto che il suino presenti elevate esigenze comportamentali, che si traducono in numerose impronte caratteristiche (emblematico che sia l’unico caso di estensione delle normative di legge sul benessere, fin dall’inizio, a tutte le categorie produttive), e mostri frequentemente effetti negativi sul repertorio comportamentale (limitazione e variazioni) in tutte le categorie;
i principali punti critici in allevamento (potenzialmente in grado di provocare riduzione del benessere o stress): edifici, strutturazione interna, microclima, stressor ambientali, management alimentare, mutilazioni, svezzamento, aspetti sociali, personale.
Tra i punti critici: pavimento, superficie unitaria, mangiatoie, substrato, polveri, odori (da ammoniaca in primis), rumori (particolarmente sottovalutati), illuminazione, sistema di alimentazione, qualità della dieta.
Esaminati, per i rumori, fonti, effetti e possibili soluzioni; per l’alimentazione, gli effetti benefici della fibra; per gli aspetti sociali e per impedire/ridurre le stereotipie e le anomalie reattive (tra cui caudofagia), l’arricchimento ambientale e altri possibili provvedimenti per un adeguato benessere.
L’elaborazione di protocolli di valutazione del benessere completa il quadro per l’allevamento intensivo.
Nell’allevamento estensivo, in cui vengono ricompresi non del tutto propriamente l’allevamento all’aperto e l’allevamento biologico, l’ottenimento di un buon livello di benessere è tra gli obiettivi dichiarati, ma le cause di riduzione del benessere, a fianco di effetti positivi ottenibili solo con elevata professionalità degli addetti, sono numerose: esposizione a condizioni climatiche sfavorevoli, infezioni parassitarie, ingestione di specie vegetali tossiche o contenenti fattori antinutrizionali in caso di pascolamento, elevata mortalità dei suinetti