757 research outputs found

    Misja: eksmisja. O demagogii w polityce lokalnych władz w Europie wobec Romów

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    G W całej Europie likwidowane są obozowiska i prowizoryczne miasteczka romskich imigrantów. G Dlaczego władza tak ochoczo ucieka się do eksmisji? G Dlaczego – zamiast rozwiązać problem – wybiera rozwiązanie siłowe!? Likwidacje obozowisk romskich, ustawiczne i cykliczne, gwałcą prawa i god- ność ludzką. Eksmitowanym nie daje się żadnej alternatywy, żadnych ofert mieszkaniowych. Akcje te nie dość, że zubażają politykę, redukując ją do poziomu demagogii, to jeszcze utrwalają stereotypy na temat Romów. Nie będę się tu koncentrował na kwestii naruszania praw człowieka. Skupię się natomiast na politycznych i kulturowych skutkach eksmisji, aby - w kon- kluzji - przytoczyć przykłady postępowania wobec Romów opartego na zrozumieniu i solidarności

    Sociologia dos Conflitos Locais contra os Rom e os Sintos na Itália: pluralidade de contextos e variedade de instrumentos politicos

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    Tradicionalmente, na Itália, o problema dos Rom e dos Sinti sempre foi uma questão local. Igualmente, nos últimos anos, a contenção internacional entre a União Europeia e a Itália acerca das políticas de discriminação étnica, começaram, frequentemente, a partir de escolhas tomadas a nível local. Nas políticas urbanas o maior interesse situa-se em torno do consenso eleitoral e do suporte político. Este artigo desenvolve a ideia de que o modo de ‘obter consenso’ influencia a escolha dos instrumentos e objectivos políticos. Observando os casos de Milão e Roma, sublinha-se um tipo de modalidade demagógica em vista a construir consenso, e as suas consequências para os grupos Rom e Sinti e, mais objectivamente, para a coesão social. Então, analisando dez cidades médias italianas, encontram-se traços de um processo de construção de consenso mais incrementado. Especialmente, sublinharemos a relevância de (1) três diferentes tipos de mediação e (2) de envolvimento dos beneficiários Rom no planeamento de instrumentos políticos para a regulação das suas vidas. O artigo conclui acerca da relevância estratégica de se pluralizar a variedade de instrumentos políticos, não utilizando para os Rom apenas um tipo de específico de instrumento político etnicamente dirigido

    Il governo dell’immigrazione a Milano: inerzie, negoziazioni e uso della forza nella ridefinizione dei poteri della città

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    Stante le ultime stime dell’ISMU (Blangiardo, et al., 2010) calcolate all’1 luglio 2009, Milano è una città con un numero di immigrati compreso fra le 228.500 e le 245.200 unità. In altri termini, a Milano fra il 17,7% e il 19% degli abitanti sono stranieri. I Paesi di provenienza più rappresentanti sono oggi nell’ordine le Filippine, l’Egitto, la Cina, il Perù e l’Ecuador (mentre nella provincia troviamo ai primi due posti Romania e Albania). Se anche solo fino all’inizio dello scorso decennio il capoluogo lombardo attirava una grande percentuale dell’immigrazione presente nella regione (il 34% nel 2001, che saliva al 52% considerando l’intera provincia), oggi questa percentuale è scesa al 20% (42% considerando anche la provincia nei confini del 2001, comprensivi anche della attuale provincia di Monza-Brianza). Milano resta un forte polo di attrazione dei flussi immigratori, che però poi tendono a radicarsi su un’area vasta ben al di fuori della città metropolitana. Il grande aumento dell’immigrazione in Lombardia negli ultimi 10 anni, ormai giunta a 1.206.900 unità (stima di massima), ovvero al 12,4% delle popolazione residente, ha fatto diminuire la rilevanza percentuale della città di Milano nel panorama lombardo. I numeri assoluti, tuttavia, continuano a segnalare la grande presenza di immigrati nella città meneghina e anzi una crescita fra il 2001 e il 2009 del 65,4% (...)

    Discorso pubblico e legittimazione dell’innovazione sociale

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    In questo capitolo parleremo delle modalità di costruzione e trasformazione del discorso pubblico che contribuiscono a legittimare le iniziative di innovazione sociale. La rilevanza dei processi di legittimazione è consustanziale al tema stesso dell’innovazione. In effetti, l’innovazione per essere tale richiede di essere legittimata in maniera estesa e diffusa. In questa direzione, già Schumpeter [1952] aveva insistito sull’importanza di distinguere fra innovazione e invenzione: un’innovazione non è una semplice invenzione, ma un’invenzione compresa, identificata, resa discutibile, comunicabile e perciò socialmente accettabile, appropriabile, diffondibile e imitabile: un’invenzione riconosciuta socialmente e a cui viene attribuita legittimità (...)

    Rom e sinti in Italia. Condizione sociale e linee di politica pubblica:(Final Report for ISPI (Istituto per gli Studi di Politica Internazionale)

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    Rom, sinti, caminanti… piccoli gruppi da sempre presenti in ogni contesto rurale e urbano d’Italia e d’Europa, costituiscono sempre più un tema maggiore non solo per la politica locale, ma anche per i governi nazionali, le relazioni internazionali e le istituzioni europee. Il presente studio intende contribuire al chiarimento di alcuni elementi di base per la conoscenza di questi gruppi e delineare alcuni elementi di metodo nella formulazione di politiche efficaci ed effettive, a partire dalla valutazione di alcune sperimentazioni condotte nelle città italiane e dagli interventi più sistematici realizzati negli Stati europei. Per ragioni di sintesi, l’argomentazione sarà sviluppata per punti in maniera concisa, rimandando alla bibliografia per ulteriori approfondimenti settoriali o comparativi (...)

    Rom e sinti: i dilemmi dell'azione pubblica

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    Nel giugno 2008, il commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa, dopo aver visitato l’Italia, nella sua relazione espresse preoccupazione “[…] per la recente adozione del "pacchetto sicurezza", che ha indotto vessazioni soprattutto ai danni degli immigrati comunitari di etnia rom, e per la dichiarazione dello stato di emergenza in alcune regioni, con conseguente ampliamento dei poteri attribuiti ai prefetti. Il frequente ricorso a provvedimenti legislativi e altre misure d'urgenza da parte di uno Stato membro del Consiglio d'Europa è indice di una grave debolezza del meccanismo statale, che appare incapace di fronteggiare efficacemente per mezzo di leggi ordinarie ed altre misure, problematiche sociali che non sono nuove […]” (Hammarberg, 2008) (...)

    Od Wschodu do Zachodu

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    Poważne trudności ekonomiczne okresu transformacji, z jakimi borykały się kraje Europy Wschodniej, pojawienie się i wzmocnienie partii ultranacjonalistycznych oraz poszerzenie się granic Unii Europejskiej o kolejne państwa ze Wschodu – to tylko niektóre z przyczyn nowo powstałych ruchów migracyjnych ze wschodu na zachód Europy. Wśród przemieszczających się obywateli znaleźli się również Romowie. Migracja tej grupy etnicznej w ciągu ostatnich 15 lat zaalarmowała wiele państw i społeczeństw Starego Kontynentu. Za to wielu polityków z Europy Zachodniej wykorzystało to zjawisko do swoich celów – najpierw na gruncie lokalnym, a przez ostatnie 6-7 lat także na krajowym

    Recensione di Pattillo M. “Black on the Block: The Politics of Race and Class in the City”

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    Mary Pattillo è ben nota nella comunità scientifica anche al di fuori degli Stati Uniti da che il suo Black Picket Fences: Privilege and Peril among the Black Middle Class (1999) vinse, nel 2000, il premio dell’American Sociological Association come miglior libro sulle minoranze etniche e razziali (...)

    Regulation by Incentives, Regulation of the Incentives in Urban Policies

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    The Institutional Analysis and Development (IAD) Framework developed at the University of Indiana is very promising for advancing comparative urban studies. Ostrom’s “Grammar of Institutions” is useful for addressing urban allocative conflicts. Such conflicts are useful as entry points to better grasp urban politics, especially in comparative research. This paper introduces a theoretical and conceptual framework to analyse the role of monetary and non-monetary incentive schemes in the field of urban policies. The incentives to consider in urban policies can be divided into four categories: (1) direct financial incentives; (2) indirect financial incentives; (3), non-financial incentives; (4) broader social incentives. Direct and indirect financial incentives are well studied by public choices theorists in urban economics; non-financial incentives are considered in some forms of planning theory, while broader social incentives are especially stressed by urban sociologists. This paper stresses the relevance for urban theory of configurations that articulate the four kinds of incentive conjointly, from both a bottom-up perspective and a top-down perspective. Taking into account of incentives, and not only single incentives (one by one), it is a promising advancement. It is hypothesized that this could sustain relevant development in comparative urban research

    Dinamiche di segregazione. Ceto politico e amministrazione alla prova dei rom di nuova immigrazione

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    In questo capitolo mi prefiggo l’obiettivo di discutere i rapporti fra politica e politiche in relazioni alla presenza di rom e sinti nelle città. Per evitare sia di cadere in argomentazioni general generiche, relative all’aumento delle ansie e delle paure nelle società post-moderne o ai meccanismi del capro espiatorio, preferisco premettere a qualsiasi riflessione la descrizione di un caso di conflitto. Ritengo, infatti, che la descrizione spessa di un caso di conflitto renda visibili gli attori, le dinamiche, le scelte e i relativi argomenti giustificativi1. Non voglio certamente generalizzare da un caso, ma ricavare alcune categorie analitiche che possano aiutare a discutere gli intrecci fra politica e politiche quando affrontiamo la spinosa questione della presenza di gruppi e popolazioni tsigane nelle città italiane (...)
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