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Il fantastico in alcune espressioni idiomatiche italiane: applicazione didattica
A seconda dei loro significati e riferimenti, le e.i. costituiscono un luogo di incontro tra passato e presente, tradizione e innovazone. Possiamo dire che all’interno della loro struttura si rivelano come frasi da ricordare, come luogo dove ogni generazione lascia tracce e può ritrovare se stessa. È possibile condividere la vitalità della lingua e dei suoi usi figurati tanto come divertimento quanto per lo studio della lingua e cultura. In altre parole le e.i., servono per scoprire l’immaginario mitico, leggendario e le loro trasformazioni attraverso la storia. Sono di uso frequente in letteratura, in tutti i livelli del linguaggio ma anche nel discorso quotidiano. Costituiscono il modo di “parlar coperto”, cioè il riferimento che non nomina espressamente l’oggetto del discorso, ma lo richiama recuperando elementi propri del suo contesto storico, sociale o culturale. Diventano così determinanti per la comprensione dello slittamento dal reale al fantastico. Come utenti ed enunciatori delle e.i., in qualsiasi lingua, l’avvio va prima dal reale al fantastico e, al contrario, quali interpretanti passiamo dal fantastico al reale. Il nostro proposito è allenare e accrescere la competenza enciclopedica a scopo didattico. Questo è in diretto rapporto con la memoria collettiva e l’immaginario linguisto-culturale che spesso nasconde anche in parole comuni lo slittamento di significati originati da complessi processi cognitivi prevalentemente inconsci. A scopo didattico si partirà da una scelta di e.i. del corpus già elicitato e si presenterà prima un profilo dei tratti del fantastico in genere per poi classificare le e.i. a seconda delle loro caratteristiche e dell’immaginario collettivo che richiamano
Expressioni idiomátiche italiano-spagnolo: approccio di mediazione didattico-pedagogica
According to Gianni Vattimo, today increasing worldviews involve the ability to change one\u27s point of view in a figurative representation. This changes the way of thinking about the subject and the truth of the phenomenon and, therefore, the subject will be characterized by the inner division of feeling multiple certainties and a lack of them. In this regard, T. Todorov believes that figurative representation occurs in a triple dimension that reveals the differences existing in the reality around which this problem revolves. The concept of figurative representation is central in order to be able to ensure its space in idiomatic expressions as a cultural imprint within a language-culture tradition both at an iconic (linguistic imaginary) and a semantic-expressive (repeated speech) level. Such representation needs an instance of mediation that can make it visible and the role of idiomatic expressions in this sense is fundamental. This paper, included in the research project "Creation of a Phraseodidactic Database of Italian-Spanish & Spanish-Italian Idiomatic Expressions", takes as its starting point a phraseological theory that relies on Hermeneutics and Reader-Oriented Theory in order to survey the traits that make the figurative representation emerge from a corpus of idiomatic expression choices as paradigmatic examples. A brief conclusion will then be drawn from the Todorovian perspective on the question of this representation at epistemological, axiological and praxeological levels as a representation of animals among others, as an inner division and starting from the analysis in a contrastive way as a contribution of new knowledge to language teaching and translation.Secondo Gianni Vattimo oggi, la moltiplicazione delle visioni del mondo comporta la capacità di mutare il proprio punto di vista nella rappresentazione figurale. Questo fa cambiare il modo di pensare il soggetto e la verità fenomenica e quindi, il soggetto verrà caratterizzato dalla scissione interiore, dal sentirsi molteplici e dalla mancanza di certezze. Riguardo a questo, T. Todorov, ritiene che la rappresentazione figurale avvenga in una triplice dimensione che rivela le differenze esistenti nella realtà intorno a cui gira questa problematica.
Il concetto di rappresentazione figurale è cardine ai fini di poter garantire lo spazio di essa nelle espressioni idiomatiche (in avanti e.i.) quale impronta culturale all’interno di una tradizione lingua-cultura sia a livello iconico (immaginario linguistico) che semantico-espressivo (discorso ripetuto). Tale rappresentazione ha bisogno di un’istanza di mediazione che riesca a farla visibile e il ruolo delle e.i. in questo senso è fondamentale..
Questo lavoro, inserito nell’ambito del Progetto di Ricerca «Creazione di una banca dati fraseodidattica di espressioni idiomatiche italiano-spagnolo, spagolo-italiano» prende come punto di partenza una teoria fraseologica che fa ricorso all’ermeneutica e alla Reader-Oriented Theory allo scopo di fare un rilevamento dei tratti che fanno emergere la rappresentazione figurale attraverso un corpus di e.i. scelte quali esempi paradigmatici. Verrà tratta poi una breve conclusione dall\u27ottica todoroviana relativa alla questione di tale rappresentazione sui piani epistemologico, assiologico e prasseologico quale rappresentazione dell’animalità tra altre, come scissione interiore e partendo dall’analisi in chiave constrastiva a modo di contributo di nuove conoscence per l\u27insegnamento della lingua e la traduzione
Fraseología italiano-spagnolo. Analisi contrativa e proposta d'applicazione.
Le informazioni riguardanti la fraseología nei dizionari bilingui italiano-spagnolo sono piuttosto scarse o inesistenti e la soluzione offerta di volta in volta,non èsempre la più precisa perché in genere si ritiene che la possibilità tipologicae culturale delle due lingue non meriti spiegazioni o approfondimenti. Ma larealtà ci dice che la questione non è tanto emplice. L'obiettivo di questo lavoro è presentare una analisi contrastiva di espressioni idiomatiche (e.i.) italiane e il loro equivalente in spagnolo tenendo conto della loro importanzae delle difficoltà che si presentano durantel?insegnamento-apprendimento dell´italiano LS e innanzitutto nel campo della traduzione, cominciando dal riconoscimento dei contesti di interazione in cui èappropriato il loro uso.Fil: Ceballos Aybar, Norma R. Universidad Nacional de Córdoba. Facultad de Lenguas; Argentina.Fil: Manzanelli, Julio Alfredo. Universidad Nacional de Córdoba. Facultad de Lenguas; Argentina.Fil: Castro, Ángela. Universidad Nacional de Córdoba. Facultad de Lenguas; Argentina.Fil: Verzino Dantas, Florencia. Universidad Nacional de Córdoba. Facultad de Lenguas; Argentina.Fil: Serqueira, Leina. Universidad Nacional de Córdoba. Facultad de Lenguas; Argentina.Lingüístic