76 research outputs found

    M. Intrieri, Ermocrate Siceliota, stratego, esule

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    Plutarco e la morte di Temistocle Qualche considerazione

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    L'articolo intende indagare la tradizione relativa alla morte di Temistocle come riportata nelle Vite di Plutarco dedicate rispettivamente a Temistocle e a Cimone. I due testi, infatti, riportano notizie non del tutto coincidenti, che sono state ampiamente discusse dalla critica sia sotto il profilo evenemenziale che cronologico. Il riesame dei testi plutarchei prende avvio dalla acclarata constatazione che il biografo spesso adatta la propria versione dei fatti al contesto biografico in cui li riferisce. Nella fattispecie, il contesto biografico cimoniano \ue8 elogiativo del protagonista della Vita

    Nota a Teopompo FGrHist 115 F 90: Cimone δωροδόκος

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    In un passo della Contra Iulianum San Cirillo, vescovo di Alessandria d’Egitto, riporta un passo dello storico Teopompo di Chio, in cui si discute della dorodokia di cui fu accusato Cimone verso la fine degli anni Sessanta del V secolo. Il passo costituisce il frammento 90 di Teopompo nella raccolta di Felix Jacoby (FGrHist 115 F 90). Questo contributo intende esaminare tale testimonianza, inquadrandola nel contesto dell’opera di San Cirillo e, in particolare, del ritratto che egli tratteggia di Cimone, per verificarne la corretta attribuzione a Teopompo e l’attendibilità delle informazioni in essa riportate; nel contempo intende esaminare il giudizio espresso dalle restanti fonti antiche sulle accuse di corruzione mosse a Cimone, mettendolo a confronto con quello teopompeo.In an excerpt of the Contra Iulianum, Saint Cyril, Bishop of Alexandria in Egypt, reports the passage of the historian Theopompus of Chios, where dorodokia which Cimon was accused of in the late Sixties of the V century, is debated. The passage is referred to as Theopompus’s fragment 90 in Felix Jacoby’s collection (FGrHist 115 F 90). This article examines such account, contextualising it in Saint Cyril’s work and, particularly, in the portrait he draws of Cimon, in order to verify the proper attribution to Theopompus and the reliability of the information contained in it; in the meantime, it aims to examine the judgement of other ancient sources about the allegations of corruption against Cimon, in comparison with the one expressed by Theopompus

    Introduzione alla sezione tematica

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    I contributi raccolti in questo nucleo tematico della rivista Historikà 2019 sono stati discussi nell’ambito di un ciclo di seminari dal titolo «La città in frammenti», tenutisi nel corso del 2018 presso l’Università del Piemonte Orientale, nell’ambito del corso magistrale di Storia Greca. La città in questione è Atene, dunque i lavori qui raccolti riguardano aspetti della storia istituzionale, politica ed evenemenziale della polis attica e dei suoi leaders, analizzati o ricostruiti attraver..

    Cimone in Cratino (fr. 1 K.-A.) e la datazione degli Archilochoi

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    L'analisi del frammento 1 dagli Archilochoi di Cratino consente di evidenziare elementi utili per la datazione della commedia, in passato collocata ora a ridosso del 449 (anno della morte di Cimone, ricordata al frammento 1 attraverso l'accorato rimpianto dell’enigmatico grammateus Metrobio), ora negli anni '420,  ultimi della stagione teatrale cratinea. Una definizione più precisa della cronologia dell'opera permette di contestualizzare il frammento in esame e di meglio chiarire il giudizio espresso da Cratino nei confronti di Cimone.The examination of fragment 1 of Cratinus' Archilochoi allows us to highlight useful data to propose a dating of the comedy, which in the past was set either in the immediate years following 449 (the year of Cimon's death, mentioned in fragment 1), or in the 420s, the last years of Cratinus' theatrical season. Accurate dating of the work would allow the contextualisation of the sincere regret the enigmatic grammateus Metrobius pronounced for Cimon's disappearance and for the end of his generous welfare measures for the poorest, which are precisely mentioned in Archilochoi fragment 1. As a result, it would be explained Cratinus’ point of view towards Cimon

    Cimone e la settima μεταβολή costituzionale ateniese (Ath. 26.1; Plu. Cim. 15-17)

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    L'articolo intende riesaminare una controversa affermazione riportata nel capitolo 26 della Costituzione degli Ateniesi, attribuita ad Aristotele, in cui Cimone è definito 'troppo giovane' per intervenire nella vita politica ateniese, ma nello stesso tempo lo si giudica intervenuto in ritardo nell'agone. Per cercare di comprendere meglio il senso del passo, che ha destato vivace dibattito nella critica, occorre riesaminare, soprattutto attraverso la testimonianza di Plutarco, la condotta cimoniana negli anni e nei mesi che precedettero l'introduzione della riforma di Efialte in Atene, determinando di conseguenza l'ostracismo di Cimone

    Pythios/Pythes e la moglie da Erodoto a Plutarco

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    L’histoire atroce du Lydien Pythios et de son infortuné fils aîné, cruellement torturé et tué pat Xerxès, est racontée par Hérodote au livre VII des Histoires. Par la suite, elle est reprise par Plutarque au chapitre 27 du traité Vertus de femmes, où elle est enrichie par l’addition de plusieurs détails inédits, qui offrent des sujets de réflexion sur la méthode de travail propre aux deux auteurs. Plutarque concentre son attention, non seulement sur la figure du Lydien en propre, mais aussi sur son épouse qui, tout en demeurant complètement anonyme, s’individualise au long du récit par son aretè et son comportement philanthropique en regard de la communauté civique tout entière. Ce sujet conduit à quelques considérations sur la signification accordée par le biographe à l’aretè féminine et sur son jugement personnel concernant la “question” du féminin.The gruesome story of Lydian Pythios and his pitiful elder son, cruelly outraged and killed by Xerxes, is told in the VII book of Herodotus’ Histories and in the XXVII chapter of Plutarch’s Mulierun Virtutes. In this second text, the story is expanded by the addition of several new details, which provide ground for the consideration of the compositional methodologies of the two authors. Plutarch’s text focuses not only on the wealthy Lydian, but also on his wife, who, being left strictly anonymous, stands out in the tale for her areté and her philantropistic attitudes towards the community. This topic opens the question of the meaning Plutarch ascribed to feminine areté, and allows for a reconsideration of his views on women and their public and political roles

    Cimone in Cratino (fr. 1 K.-A.) e la datazione degli Archilochoi

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    L'analisi del frammento 1 dagli Archilochoi di Cratino consente di evidenziare elementi utili per la datazione della commedia, in passato collocata ora a ridosso del 449 (anno della morte di Cimone, ricordata al frammento 1 attraverso l'accorato rimpianto dell’enigmatico grammateus Metrobio), ora negli anni '420,  ultimi della stagione teatrale cratinea. Una definizione più precisa della cronologia dell'opera permette di contestualizzare il frammento in esame e di meglio chiarire il giudizio espresso da Cratino nei confronti di Cimone. The examination of fragment 1 of Cratinus' Archilochoi allows us to highlight useful data to propose a dating of the comedy, which in the past was set either in the immediate years following 449 (the year of Cimon's death, mentioned in fragment 1), or in the 420s, the last years of Cratinus' theatrical season. Accurate dating of the work would allow the contextualisation of the sincere regret the enigmatic grammateus Metrobius pronounced for Cimon's disappearance and for the end of his generous welfare measures for the poorest, which are precisely mentioned in Archilochoi fragment 1. As a result, it would be explained Cratinus’ point of view towards Cimon

    Nota a Teopompo FGrHist 115 F 90: Cimone δωροδόκος

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    Abstract In un passo della Contra Iulianum San Cirillo, vescovo di Alessandria d’Egitto, riporta un passo dello storico Teopompo di Chio, in cui si discute della dorodokia di cui fu accusato Cimone verso la fine degli anni Sessanta del V secolo. Il passo costituisce il frammento 90 di Teopompo nella raccolta di Felix Jacoby (FGrHist 115 F 90). Questo contributo intende esaminare tale testimonianza, inquadrandola nel contesto dell’opera di San Cirillo e, in particolare, del ritratto che egli tratteggia di Cimone, per verificarne la corretta attribuzione a Teopompo e l’attendibilità delle informazioni in essa riportate; nel contempo intende esaminare il giudizio espresso dalle restanti fonti antiche sulle accuse di corruzione mosse a Cimone, mettendolo a confronto con quello teopompeo. In an excerpt of the Contra Iulianum, Saint Cyril, Bishop of Alexandria in Egypt, reports the passage of the historian Theopompus of Chios, where dorodokia which Cimon was accused of in the late Sixties of the V century, is debated. The passage is referred to as Theopompus’s fragment 90 in Felix Jacoby’s collection (FGrHist 115 F 90). This article examines such account, contextualising it in Saint Cyril’s work and, particularly, in the portrait he draws of Cimon, in order to verify the proper attribution to Theopompus and the reliability of the information contained in it; in the meantime, it aims to examine the judgement of other ancient sources about the allegations of corruption against Cimon, in comparison with the one expressed by Theopompus
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