14 research outputs found

    ENERGY DISPERSIVE X-RAY DIFFRACTOMETRY AS TOOL ALTERNATIVE TO DIFFERENTIAL SCANNING CALORIMETRY FOR INVESTIGATING POLYMER PHASE TRANSITIONS

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    Recently, a technique based on energy dispersive x-ray diffraction has been proposed to follow the polymer phase transitions. However, the potentialities of this method were not clear, as well as the experimental conditions in which it is more convenient than differential scanning calorimetry, generally used for the same purpose. In the present letter, the answer to this question is provided. It is shown that the two methods are complementary, rather than equivalent, the heating rate being the relevant parameter to establish which is preferable. The demonstration of this statement is given through the observation of the complex thermal properties of a reference sample studied in both ways at progressively lower heating rates. The connection between such unusual application of x-ray diffraction and the differential scanning calorimetry is discussed in terms of the two possible definitions of entropy

    Thermal stability and decomposition mechanism of 1-allylimidazole coordination compounds: a TG-FTIR study of Co(II), Ni(II) and Cu(II) hexacoordinate complexes

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    A thermoanalytical study of 1-allylimidazole complexes with divalent transition metal ions, such as Co(II), Ni(II) and Cu(II) is reported. The precipitated [ML(6)](NO(3))(2) Octahedral compounds were characterized by elemental analysis and thermo-gravimetry (TG)-FTIR spectroscopy

    Il rischio di epatite nel personale di equipaggio delle autoambulanze

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    Lo studio ha lo scopo di approfondire aspetti relativi al rischio occupazionale da epatite in personale di autoambulanza (barellieri, autisti, infermieri). Nell’ambito degli accertamenti sanitari periodici previsti per la formulazione del giudizio di idoneità al lavoro è stata effettuato uno screening su 824 addetti al lavoro in autoambulanza mirato alla ricerca dei markers perl’epatite B e C (HbsAb, HbsAg, HbcAb, HbeAb, HCVAb, metodi ELISA e RIBA), allo scopo di: effettuare un monitoraggio delle vaccinazioni contro l’epatite B; evidenziare eventuali positività deponenti per infezione contratta. I dati relativi alla situazione immunitaria emersa dalle sieropositività dei markers per l’epatite B evidenziano in primo luogo che risultavano vaccinati contro l’epatite B il 49,6% del totale dei soggetti, con maggiore interessamento delle donne rispetto agli uomini (è risultato infatti vaccinato il 60,8% delle donne contro il 47% degli uomini). La categoria lavorativa più sensibile alla vaccinazione è inoltre risultata quella degli infermieri, la cui quantità di vaccinati si è attestata al 70,2%, la meno sensibile quella degli autisti, dei quali è risultato vaccinato il 42,6%. I dati si allineano con le evidenze di altri studi effettuati in ambiente ospedaliero, che riferiscono una maggiore adesione alle vaccinazioni degli infermieri rispetto ad altre categorie lavorative, e delle donne rispetto agliuomini. In linea con tali dati è il risultato delle positività ai markers deponenti per infezione da epatite B, delle quali le più elevate sono state evidenziate proprio a carico degli autisti (3,0%), le meno elevate a carico degli infermieri (1,5%). Minore è risultato l’interessamento del campione studiato in relazione alle positività per l’epatite C, che hanno riguardato complessivamente il 3,0% dei soggetti studiati, con maggiore interessamento dei barellieri (4,3%) e nella misura più ridotta degli autisti (2,3%). I dati consentono di evidenziare l’importanza del ruolo preventivo svolto dalla vaccinazione, avvertito con maggiore sensibilità dagli infermieri deputati, per la tipologia specifica della mansione svolta, ad effettuare le operazioni di soccorso

    Skin reaction associated with chrysotherapy: an unusual case

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    PERSISTENT SKIN REACTION TO GOLD SALTS

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