11 research outputs found

    Prime osservazioni su specie perenni ed annue autoriseminanti in vista della organizzazione di catene di foraggiamento in ambienti mediterranei

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    Nel corso del periodo 1987-89 sono state valutate le potenzialità produttive e la distribuzione della produzione di 32 tra ecotipi e varietà di graminacee e leguminose foraggere annue e perenni provenienti prevalentemente dall'Italia centrale. La prova è stata condotta contemporaneamente in tre ambienti appartenenti a diverse zone bioclimatiche dell'area mediterranea (Perugia, Grosseto e Sassari) utilizzando uno schema sperimentale a blocchi randomizzati con quattro ripetizioni. I rilievi effettuati hanno riguardato il ricopri mento specifico e la produzione di sostanza secca determinata con criteri differenti: mensilmente per le leguminose annue; al 50% della fioritura e quindi mensilmente per le leguminose perenni; all'inizio della spigatura e quindi mensilmente per le graminacee. Per le specie annuali oltre alla sostanza secca è stata determinata la produzione di seme. L'obiettivo è stato quello di caratterizzare materiali che possano essere impiegati scalarmente per dilatare il periodo di utilizzazione diretta al pascolo. Dai risultati è stato possibile individuare, a seconda delle località, alcune popolazione di Medicago polymorpha L., Trifolium subterraneum L. e Lotus sp. pl. che hanno permesso di anticipare il periodo di utilizzazione primaverile e prolungare quello autunnale. Su questa base sono stati ipotizzati esempi di catene di foraggiamento semplificate (a tre anelli). Per quanto concerne le specie annue autoriseminanti, esse sembrano poter svolgere un importante ruolo nella regolazione della distribuzione stagionale della produzione foraggera nelle due località caratterizzate da un clima più tipicamente mediterraneo (Grosseto e Sassari) mentre la produzione di seme è risultata più che soddisfacente per assicurare l'autorisemina in tutte e tre le località. During the period 1987-1989, the yield and the distribution of forage production of 32 ecotypes and varieties of annual and perennial forage Iegumes and grasses were evaluated. The origin of plant materials was CentraI Italy. The trial was carried out in three environments characterized by different Mediterranean subclimates (Perugia, Grosseto and Sassari). The experimental design was a randomized complete block with four replicates. Specific ground cover was assessed in fall 1987, 1988 and 1989. Dry matter yield was assessed: monthly for annual legumes; at 50% of flowering and then monthly for perennial legumes; at early heading and then monthly for grasses. Seed yield of annual species was also recorded. Aim of the trial was to characterize plant materials that could be utilized subsequently in order to extend the period of direct utilization of herbage by grazing animals. It was possible depending on localities, to identify some populations of Medicago polymorpha L., Trifolium subterraneum L. and Lotus sp. pl.. that allowed to bring forward the spring utilization and to extend the autumn utilization. On the basis of the resu1ts obtained, it was possible to set up some simplified forage chains. Annual self reseeding species seemed to be more important to improve seasonal distribution of herbages in the typical Mediterranean locations (Sassari and Grosseto). Seed production was more than appreciable in order to allow self reseeding at the three locations

    Individuazione di sistemi foraggeri mediante le curve di produttività di pascoli e prati-pascoli artificiali ottenute in cinque ambienti marginali

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    In the organization of a grassland forage system, problems regarding the choice of swards and relevant surface-ratios may be faced by means of the dividing-up of the surfaces. The purpose of this is to improve the efficiency-parameters of the forage system itself. The growth-curves of three sward mixtures, with staggered stages of development and subjected to cut and simulated grazing, in five different locations in north-central Italy, were used to select sward combinations. The balance between grazable and storable production was the first priority criterion. Other criteria were: the possibility of varying the number of mixtures, the surfaces to be grazed or cut and the application of coefficients and time limits to the utilization of the ascertained yields. With a repetiva procedure which permitted the calculation of the ratio between the harvestable stores, with increasing percentages of cut surfaces, and the corresponding production of grazable bio-mass, it was possible to choose between the productive combinations which matched the above-metioned ratio. These combinations were then evaluated in accordance with the number of grazing days, the stocking rate, the number of days of integration and the surface that had to be cut. Various combinations were recommended in accordance with the above mentioned parameters and forage systems with 1,2 or 3 sward-mixtures were suggested, indicated for different environments, especially as regards the stability of the results. The systems with 2 and 3 swards were the most suitable. The possibility of transferring the data obtained, and the validity of the analysis procedure used, was also tested. Nell'organizzazione di un sistema foraggero prato-pascolivo i problemi di scelta delle colture e dei relativi rapporti di superficie possono essere affrontati con un procedimento di ripartizione delle superfici, che ha come obiettivo il miglioramento dei parametri di efficienza del sistema foraggero stesso. Utilizzando le curve di produttività di tre miscugli prativi a precocità scalare sottoposti a sfalcio e a pascolamento simulato ottenute in 5 località dell'Italia centro-settentrionale, è stata studiata la scelta delle combinazioni colturali. Si è posto come vincolo prioritario l'equilibrio fra le produzioni pascolabili e quelle destinate alla formazione di scorte. Altri vincoli hanno riguardato: la possibilità di variare il numero delle associazioni, la superficie da destinare al pascolo e allo sfalcio, l'applicazione di coefficienti e di limiti temporali all'utilizzazione delle produzioni accertate. Con un procedimento iterativo che permette di calcolare il rapporto fra le scorte ottenibili con percentuali crescenti di superficie falciabile e le corrispondenti produzioni di biomassa pascolabile, sono state scelte delle combinazioni produttive rispondenti all'equilibrio citato. Successivamente esse sono state valutate sulla base di n. di giorni di pascolo, del carico mantenibile, del n. di giorni di integrazione e della superficie necessariamente da sfalciare. Ordinando in funzione dei parametri indicati le varie combinazioni, vengono proposti per i vari ambienti alcuni sistemi foraggeri a l, 2 o 3 associazioni prative, soprattutto in base alla stabilità dei risultati ottenibili. Nel complesso i sistemi a 2 e 3 elementi hanno consentito di ipotizzare i migliori risultati. Vengono considerate inoltre le possibilità di trasferimento dei dati ottenuti e la validità del procedimento di analisi presentato

    Effetti di tipologie di suolo e colture foraggere sulle perdite per ruscellamento di azoto, fosforo e potassio in differenti areali italiani

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    Le colture foraggere svolgono un ruolo importante in molti areali italiani. Per una corretta pianificazione del territorio agricolo è necessario approfondire la conoscenza non solo delle caratteristiche produttive di queste colture, ma anche dei loro rapporti con l'ambiente. Questo lavoro prende in considerazione le perdite di azoto, fosforo e potassio dovute al ruscellamento in colture foraggere a diverso livello di intensificazione (dal pascolo alla coltura di erba medica, dal mais al doppio ciclo di mais e loiessa) in tre ambienti italiani: la Pianura Padana nord-occidentale, l'Appennino Toscano e la pianura sarda, con suoli varianti da franco-sabbioso a franco-argilloso. Il monitoraggio quanti-qualitativo del ruscellamento è stato fatto per periodi variabili da due a sei anni. La pendenza era dello 0,5% per gli appezzamenti in Piemonte e Sardegna e del 10% in Toscana. Per quanto riguarda l'azoto i rilasci sono risultati più bassi nei terreni più pianeggianti, anche per i ridotti volumi di ruscellamento registrati, non superando mai 15 kg di N ha -1 anno -1. Nei terreni in pendenza si sono invece registrati valori più elevati, con un massimo annuale di circa 30 kg ha -1 anno -1 di azoto, in relazione anche all'elevato ruscellamento ed erosione di un evento eccezionale. Per il fosforo solo in pochi casi si sono raggiunte perdite di 5 kg ha -1 anno -1, mentre nella maggior parte dei casi non sono stati superati 2 kg ha -1 anno -1. In Sardegna i rilasci di tale elemento sono da considerarsi pressoché trascurabili. Le perdite di potassio sono risultate minime in Sardegna e massime in Piemonte, dove si sono registrati valori dell' ordine di 10 kg ha -1 anno -1. Ove era possibile il confronto, si è verificato che le colture prative riducono il rilascio di elementi nutritivi rispetto alla coltura del mais e che la qualità delle acque di superficie appare legata piuttosto alle tecniche colturali che alla tipologia di suolo. Fodder crops play an important role in many Italian environments. The knowledge of the main productive characteristics of these crops is as important as their relationships with the environment, expecially for a proper territorial management. This paper compares nitrogen, phosphorous and potassium contents in runoff of some forage crops of different intensity (pasture, lucerne, silage maize, Italian ryegrass/maize double cropping) in different ltalian environments (north-western plain of Piemonte, Apennines hills of Tuscany and Mediterranean plain of Sardegna) on different typology of soils. Runoff data have been collected for periods ranging between two and six year, from plots of different extension and slope (0,5% in the plains, 10% in Apennine hills). Nitrogen losses, for the small amount of runoff, have been qui te low from ilat fields, being always less than 15 kg ha -1 year-1. Losses from slope fields have been higher, with a maximum of 30 kg ha -1 year-1, due to very high level of runoff and erosion in a conspicuous episode. Phosphorous losses only in a few cases were higher than 5 kg ha -I year -I, while mostly they have b>!en less than 2 kg ha -1 year-1. In the Mediterranean plain such losses have been quite insignificant. Minimum potassium 10sses were recorded in the Mediterranean plain, while in north-western plain they reached about 10 kg-1 year-1. Maize was, on average, the crop with highest nutrient losses, while quality of the runoff water was more related to agricultural practices than to soil types

    Modello empirico semplificato della produzione di pascoli e prati-pascoli artificiali e possibilità di previsione dell'andamento produttivo

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    Usefulness of productivity models in grassland management is outlined the differences are between empirical and determistic model, both from a theorical point of view and for application are defined. Soil water balance and air temperature are considered as the main physical forces which regulate rangeland production. Soil water balance was computed as soil matric potential taking rainfall and potential evapotranspiration into account, in the balance equation. So, production can be expressed as a linear function of the product of soil water potential and thermal summations, which were cumulated starting from a defined day of the year. Using a multiplicative variable estimate, good results were obtained (correlation coefficients ranged from 0,70 to 0.95). A production forecast method was also presented. Operating on model estimtes and their relation with time, it is possible to have predictive values of production with a different accuracy depending, the on preview period. Presented methods show a good fit with experimental data and good applicability. An acceptable compromise was obtained between accuracy and simplicity. Viene messa in evidenza l'utilità di disporre di modelli dell'andamento produttivo delle colture nel settore foraggero, facendo distinzione fra modelli empirici o statistici e modelli deterministici sia dal punto di vista dell'approccio che di quello del loro impiego pratico. I fattori che influenzano prevalentemente la produzione nelle aree marginali alle nostre latitudini, sono lo stato idrico del suolo, non essendo prevedibile alcun intervento irriguo, e la temperatura dell'aria. Lo stato idrico del suolo viene stimato come potenziale idrico partendo i dati idrologici caratteristici di ogni località tenendo conto, nell'equazione del bilancio, delle piogge e dell'evapotraspirazione. La produzione viene quindi messa in relazione lineare con la variabilità composta dal prodotto fra la sommatoria dei valori stimati del potenziale idrico del suolo e la sommatoria termica, entrambe calcolati a partire da un determinato giorno. Questo prodotto riduce la complessità della relazione pur mantenendo buoni i risultati della stima della produzione ottenuti con il modello (coefficiente di correlazione compresi fra 0,70 e 0,95). Viene inoltre proposto un metodo di calcolo previsionale della produzione che, sulla base dei dati stimati dal modello e della relazione con il tempo, consente, con differenti gradi di precisione, a seconda dell'anticipo della previsione, di approssimare i successivi dati produttivi. I metodi proposti, compatibilmente con la precisione dei rilievi di campagna e le semplificazioni usate nella descrizione dei processi, mostrano un buon adattamento e un discreto grado di utilizzabilità; in tal modo viene realizzato un accettabile compromesso fra la semplicità dello strumento e la sua affidabilità

    Analisi dell'accrescimento e produzione di pascoli e prati-pascoli artificiali di diversa precocità in sei ambienti italiani

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    Production curves of 3 single grass/Trifolium repens and Lotus corniculatus mixed swards were obtained in 6 different Northern, Central and Insular Italian environments. The sown grasses were of different earliness: Festuca arundinacea cv. "Manade", Dactylis glomerata cv. "Daprime" and Phleum pratense cv. "Toro" (or Festuca arundinacea cv. "Ludion"). Each swards was utilized simulating grazing (cuts at 15 q ha-1 of d.m.) or meadow grazing (first cut at grass earing and following at 15 q ha-1 of d.m.) systems. In relation to the utilization technique the grass earliness, the experimental environments and the weather conditions the seasonal utilizations vari ed from 2 to 7. Grass contribution to production increased in the second year, and varied all over the trials from 55% at Deruta (Perugia) to 95% at Novi (Alessandria). Total average dry matter yield was about 94 q ha-1 at Deruta, 85 q ha-1 at Feltre (Belluno), Chieri (Torino) and Novi, and 64 q ha-1 at San Piero (Firenze). Variations due to climate were important. The "grazing" system was always less productive than the "meadow-grazing" one. Late grass mixture were generally the most interesting, while medium earlyness mixtures yields were the poorest. More specific aspects related to the presented production curves will be studied in other notes. Sono state ottenute le curve di produttività di tre miscugli prativi costituiti da una ugual base di leguminose (Trifolium repens e Lotus corniculatus) e una graminacea di diversa precocità (Festuca arundinacea cv. "Manade", Dactilis glomerata cv. "Daprime", Phleum pratense cv. "Toro" (o Festuca arundinacea cv. "Ludion "). Tutti i miscugli sono stati sottoposti al trattamento simulato di pascolo (sfalcio a 15 q ha-1 di s.s.) e prato-pascolo (sfalcio alla spigatura e quindi ai 15 q ha-1 di s.s.) in 6 località dell'Italia centro-settentrionale e insulare. Il numero delle utilizzazioni effettuate per anno è variato da un minimo di due ad un massimo di sette in relazione alla precocità della graminacea utilizzata, all'ambiente di sperimentazione, all'andamento climatico e alla modalità di sfruttamento. Il contributo delle graminacee alla produzione, in aumento nel biennio, è risultato compreso fra il 55% di Deruta (PG) e il 95% di Novi (AL). Le produzioni di sostanza secca sono risultate in media di 94 q ha-1 a Deruta, di circa 85 a Feltre (BL), Chieri (TO) e Novi e di 64 a San Piero (FI). Notevoli sono risultate le variazioni in funzione dell'anno di prova. Con il "pascolo" in media si è ottenuta una produzione inferiore che con il "prato-pascolo". I miscugli più tardivi in generale hanno fornito i risultati più interessanti, mentre quello di precocità intermedia si sono registrate le rese più limitate. Le curve di produttività ottenute costituiscono un buon riferimento per successivi approfondimenti e la messa a punto di sistemi foraggeri basati su graminacee di diversa precocità

    Produzione di seme di leguminose foraggere annuali in tre ambienti italiani

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    The seed production of 18 natural populations and varieties of annual forage legumes mainly collected in CentraI Italy have been evaluated in three Italian sites with contrasting climate and soil types. AlI species belonged to the genus Medicago and Trifolium. The experiments were carried out in Perugia, Grosseto and Sassari that belong to different bioclimatic zones of the Mediterranean area. The folIowing measurements were taken: seedlings establishment, monthly covering rate, seed yield and its components, percentage of hard seeds. The medics seed yields were not uniform between years particular1y in Perugia where the highest average yield was reached (800 kg ha-1) while the lowest one was recorded in Sassari (300 kg ha-1). A subclover seed yield of about 1600 kg ha-1 was recorded in Perugia in the first year. The persian clover was the highest yielding among the clovers with small seed size (1000-1600 kg ha-1). The seed yield components showed that the seed yield and the number of legumes per square meter were not always correlated. Seed hardiness increased going from humid to semiarid environments. The results show a good potential for annual legume seed yield in the Mediterranean environment. This is important either for the persistency by self reseeding of species to be included permanently in pasturelands and also for the seed production at a commercial level. Moreover, results point out that by exploring Italian genetic resources it is possible to find interesting genotypes to be inc1uded in a wide range of agricultural environments. In tre ambienti italiani con caratteristiche pedo-climatiche differenti sono state valutate le potenzialità produttive di seme di 18 popolazioni e varietà di leguminose foraggere annuali, appartenenti ai generi Medicago e Trifolium, provenienti in prevalenza dal Centro-Italia. La prova è stata condotta-contemporaneamente in tre località corrispondenti ad altrettante zone bioclimatiche dell'area mediterranea (Perugia, Grosseto e Sassari). I rilievi effettuati hanno riguardato l'insediamento, il ricoprimento specifico mensile, la produzione di seme e le sue componenti e la percentuale di semi duri. Le produzioni di seme delle mediche sono risultate oscillanti negli anni, avendo raggiunto al primo e al terzo anno valori più elevati che al secondo, in particolar modo a Perugia dove sono state ottenute le produzioni medie più elevate (800 kg ha-1) mentre le più basse sono state registrate a Sassari (300 kg ha-1). La produzione di seme di trifoglio sotterraneo ha raggiunto valori considerevoli a Perugia al primo anno (circa 1600 kg ha-1). Per quanto riguarda i trifogli a seme minuto, il trifoglio persiano ha manifestato un elevato potenziale produttivo al primo anno nei tre ambienti di prova (1000-1600 kg ha-1). Riguardo le componenti della produzione i risultati ottenuti hanno mostrato che non sempre esiste uno stretto legame fra produzione di seme e numero di infruttescenze per unità di superficie. La durezza dei semi è risultata via via crescente dall'ambiente umido a quello semi-arido e mediamente inferiore nel trifoglio sotterraneo rispetto alle mediche ed ai trifogli a seme minuto. I risultati ottenuti hanno evidenziato in generale buone potenzialità per la produzione di seme di leguminose annuali in ambiente mediterraneo. Questo aspetto riveste un'importanza duplice: per la persistenza per autorisemina di specie da inserire permanentemente nella flora dei pascoli, e per la produzione di seme su scala commerciale. Inoltre, i risultati indicano che dall'esplorazione delle risorse genetiche italiane è possibile individuare genotipi particolarmente interessanti per l'inserimento in un'ampia gamma di realtà agricole e ambientali

    Modellizzazione della lisciviazione dei nitrati: calibrazione e validazione del modello LEACHN in diversi suoli e colture foraggere

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    The LEACHN model calibration and validation was realized in three Italian enviroments (Piedmont, Tuscany and Sardinia), using nitrate losses by drainage from 4 soil types ranging from sandy-loam to day-loam. A set of large drainage lysimeters were used to obtain leaching data. In each location one lysimeter was cultivated with lucerne, while the others were cropped with widespread crops in the area (maize for silage in Piedmont and Sardinia and permanent pasture in Tuscany). Measured leaching losses ranged from l to 68 kg ha-1 year-1. The calibration parameters were humus mineralization rate and nitrification rate. The calibration was realized on a not nitrogen fixing crop, while the validation was executed on lucerne, even if there is not a specific N-fixation subroutine in LEACHN. After calibration, the prediction of nitrate losses cumulated over the whole period (two years) or over each month resulted acceptable for all crops, while the single event prediction was totally inadequate. The LEACHN model seems to be applicable for the nitrate leaching prediction on a territorial scale. In tre areali italiani (pianura piemontese, conca interappenninica toscana, pianura irrigua sarda) e su quattro diversi tipi di terreno si è calibrato e validato il modello LEACHN relativamente alla previsione della lisciviazione dei nitrati. Si è operato con lisimetri a drenaggio di grandi dimensioni. In tutte le situazioni un lisimetro era coltivato a erba medica, mentre altri con colture di ampia diffusione nell'arcale: mais da trinciato integrale in Piemonte, doppio ciclo colturale di loiessa e mais da granella in Sardegna e pascolo in Toscana e Sardegna. Le perdite per lisciviazione misurate sono risultate comprese tra l e 68 kg ha-1 anno-1 di NO-3-N. Come parametri di calibrazione si sono usati il tasso di mineralizzazione dell'humus e il tasso di nitrificazione dello ione ammonio, calibrati sulla coltura non azotofissatrice. Sull'erba medica, per la quale non è prevista alcuna routine per l'azotofissazione, è stata invece condotta la validazione. Dopo la calibrazione, la simulazione della lisciviazione cumulata e dei totali mensili lisciviati è risultata accettatile, anche su erba medica, mentre quella dei singoli eventi è stata del tutto insufficiente. Il modello nel complesso è apparso applicabile per la predizione delle perdite di nitrati anche su scala territoriale

    Gestione e miglioramento di pascoli italiani

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    Experimental results of trials on pastures management and improvement, conducted by 10 University Institutes within the study team «Characterization of italian pastures» are reported. The trials carried out in different soil and climate conditions, ranging from the Alps to the southern Appennines and to the Islands, in different years, provide some conclusive and generaI considerations. With periodical cuts, the forage availability period becomes longer, while using one cut at flowering yield results are higher. As far as management techniques are concerned, fertilization with the three main nutrients affects positively quanti-qualitative yield, although in real situations the application of one or two elements may be sufficient and more economically convenient, and in relation to the botanical composition. Undersowing determines positive effects both on botanical composition and on pasture utilization. Positive results, furthermore, are obtained by mechanical scrub clearing. Vengono riferiti i risultati sperimentali delle prove sulla gestione e sul miglioramento dei pascoli condotte da dieci Istituti Universitari costituenti il gruppo di studio «Caratterizzazione di pascoli italiani», Dalle prove condotte in ambienti pedoclimatici diversi, dalle alpi all'appennino meridionale ed alle isole, e in annate differenti, sono emerse come generalizzabili alcune considerazioni conclusive. Con sfalci periodici si allunga il periodo di disponibilità di foraggio verde, mentre con quello unico alla fioritura la produzione risulta più elevata. Per gli interventi tecnici, la concimazione con i tre macroelementi influisce favorevolmente sull'entità e sulla qualità della produzione, anche se, nelle situazioni concrete, può essere sufficiente, e più vantaggioso dal lato economico, la somministrazione di uno o due elementi, anche in relazione alla facies floristica. La trasemina determina effetti favorevoli sia sulla composizione floristica sia nella migliore utilizzazione del pascolo. Risultati positivi, infine, si conseguono con il decespugliamento meccanico

    Caratterizzazione della dinamica produttiva di pascoli naturali italiani

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    This work studies herbage production and its seasonal distribution in indigenous pastures, and analyses the relationship between the environmental factors (soil, clima, vegetation) and the productivity of these resources. The investigations have been carried on during the period 1983-90 by the joint activity of 10 different University Istitutions in 23 different environments distributed along the Italian peninsula and the main islands. For each environment, pasture production has been measured with the Corrall and Fenlon method, analysing the more important vegetational and ecological conditions; altogether the total yearly production and the seasonal pattern of herbage production have been detected on 104 pastures. The total herbage yield is not significantly influenced by the latitudinal gradient, and the overall regional (alps, central Appenine, south Apennine and islands) production is about 2.3 t ha-1 year-1 The wide range (0.5-6.3 t ha-1 year-1) of herbage production, on small or medium scale, seems to be due to evident changeof environmental or management factors. Five types of seasonal distribution of herbage growth are evidenced with multivariate analysis methods, based on the growing season and the amplitude of the growth. With mean temperature above 12°C and total rainfall below 800 mm, herbage distribution shows a standstill during summer period and an evident regrowth in autumn. On the contrary, for the 4 other distribution types, the winter standstill become important, and the types are distinct by summer growth amplitude and by the growing season lenght. With cluster analysis method, for each type of herbage distribution, have been pointed out under-types characterized by interannual herbage production variation. Among the environmental factors, vegetation characheristics, expressed as Pasture Value following Daget and Poissonet seems to be strictly correlated with total production. The comparative poor role played by the soil and climatic factor, may be due to the strong past and present antropic influence, related with management and utilization techniques. Il presente lavoro ha come scopo l'approfondimento delle conoscenze sulla produzione e sulla distribuzione stagionale della crescita dell'erba dei pascoli naturali, nonché l'analisi delle interazioni tra i fattori ambientali, pedo-climatici e vegetazionali, e la risposta produttiva di queste risorse. La ricerca è stata condotta nel periodo 1983-90 da 10 diverse Istituzioni Universitarie, in 23 ambienti differenti, distribuiti lungo tutta la penisola e le isole maggiori. Per ogni ambiente, con il metodo di rilievo di Corrall e Fenlon, è stata saggiata la risposta produttiva di pascoli rappresentativi delle principali situazioni vegetazionali e di giacitura; complessivamente sono state rilevate la produzione totale annua e la curva di produttività media pluriennale di 104 pascoli. Riguardo la produzione annua complessiva si è osservato che essa non presenta variazioni significative lungo il gradiente latitudinale, collocandosi tra le diverse regioni (alpina, centro appenninica, suq, appenninica e insulare) attorno a 2.3 t ha-1 anno-1. La fitomassa raccolta è soggetta invece a variazioni sensibili (0.5-6.3 t ha-1 anno-1) riconducibili a fattori ambientali e gestionali che si esprimono su piccola e media scala. Con metodi di analisi multivariata si sono individuate 5 tipologie distributive della crescita dell'erba, in rapporto alla stagione vegetativa e alle variazioni dell'intensità di crescita nel corso della stagione stessa. Con temperature medie e precipitazioni annue rispettivamente maggiori di 12°C e minori di 800 mm, risulta evidente la stasi vegetativa nel trimestre estivo e la ripresa vegetativa autunnale. Nel caso opposto la stasi è invernale e le 4 tipologie afferenti a questo modello, sono distinguibili dall'entità della crescita nei mesi estivi e dalla durata della stagione vegetativa. Per ogni tipologia produttiva, sono state evidenziate, tramite l'analisi cluster, sotto-tipologie distinte per la variabilità produttiva interannuale. Tra i fattori ambientali, la vegetazione, espressa attraverso l'indice del valore pastorale di Daget e Poissonet, presenta una buona capacità predittiva nei confronti del livello produttivo dei pascoli. Il contributo comparativamente modesto offerto dai fattori pedoclimatici sembra attribuibile alla forte influenza antropica, pregressa e attuale, attraverso le cure colturali e l'utilizzazione
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