Implementazione LUSTRE File System per Cluster di Calcolo OAS

Il cluster di calcolo di OAS utilizzava IBM GPFS come filesystem condiviso e pur avendo delle prestazioni eccellenti, nonché un buon livello di sicurezza, aveva il difetto di essere molto costoso. La licenza risaliva ad una versione datata del software in quanto IBM richiede una licenza annuale per poter utilizzare le versioni più recenti e ciò ne rendeva il mantenimento troppo oneroso. Un aspetto negativo riscontrato con la versione in nostro possesso era lo sporadico calo delle prestazioni con conseguente blocco del sistema e la necessità di riavviare le macchine. Le motivazioni di tale fenomeno risiedevano probabilmente nella vetustà della versione di GPFS licenziata e nella disomogeneità dei sistemi operativi dei nodi che lo implementavano. In effetti la maggior parte dei nodi implementavano, come Sistema Operativo, Centos 6 e questo comportava una forte limitazione nell’uso del software più aggiornato, ad esempio l’uso dei container era quasi impossibile. C’era anche un problema di sicurezza, le vecchie versioni del Sistema Operativo non ricevono più gli aggiornamenti di sicurezza, che però era di lieve entità in quanto quasi tutti i nodi appartenevano ad una rete locale. 1LUSTRE è un file system distribuito molto usato in ambito scientifico (se non il più usato), è gratuito ed è mantenuto dalla comunità degli utilizzatori. È presente una grande mole di documentazione ed esempi che però non sono aggiornati in modo organico, bisogna fare molta attenzione alla versione di LUSTRE cui si riferiscono. Inoltre la grande maggioranza delle implementazioni usano Ethernet come sistema di collegamento tra i nodi e sono molto poche le implementazioni, e quindi le relative documentazioni, che usano Infiniband. L’utilizzo di Infiniband è stato dettato dall’hardware già presente nel cluster di calcolo precedente, nonostante la versione datata delle schede (e dello switch) Infiniband in nostro posesso si è deciso di continuare ad usarlo per via della bassa latenza che lo caratterizza. Un altro problema legato all’utilizzo della tecnologia Infiniband è l’alto costo degli apparati, questo comporterà un attento ragionamento quando si presenterà l’occasione di espandere ed aggiornare il cluster. Per l’implementazione di tutto il sistema si è fatto riferimento al manuale operativo “Lustre* Software Release 2.x” nella versione del 2017 rilasciato da Intel e nella pagina wiki: “https://wiki.lustre.org” fonte preziosa di informazioni soprattutto per la parte relativa ad Infiniband. Si è seguita la strategia di pianificare attentamente la configurazione desiderata, ciò ha permesso di individuare le caratteristiche tecniche da implementare e soprattutto i comandi corretti da impartire velocizzando tutta la procedura e riducendone la complessità totale. Sebbene Lustre preveda la possibilità di avere delle repliche a livello di file per aumentare la sicurezza si è scelto di non farne uso in quanto si sarebbe dovuto raddoppiare lo storage. La strategia scelta è stata di lasciare l’intero filesystem come “scratch” ed usare un altro filesystem, molto più piccolo ma con backup, per conservare i dati

Centro di calcolo oas plesso cnr struttura e servizi offerti

Questo documento fornisce una sintetica descrizione dei servizi presenti nel Centro di Calcolo di OAS situato nel Plesso CNR. Moto utile per comprendere l'evoluzione nel tempo del Centro di Calcolo

Aggiornamento di un server LDAP per controllo degli accessi centralizzato

Il controllo centralizzato degli accessi, la cosiddetta AAA ( Authentication Authorization Accounting ), è ormai diventata una caratteristica imprescindibile per la gestione di sistemi che si rivolgono a gruppi di utenti sia molto grandi che relativamente piccoli. Il vantaggio di avere un unico soggetto deputato a gestire e distribuire ad un gruppo di macchine fisiche, o virtuali o ancora strumenti che richiedono un accesso, alcune informazioni di sistema, tipo username e password, è noto sin dai tempi di NIS (Network Information Service) della SUN Microsystems. Al giorno d’oggi vi sono due sistemi alternativi tra cui scegliere questo tipo di funzionalità: LDAP (Lightweight Directory Access Protocol) e ACTIVE DIRECTORY. Anche se i due sistemi non sono totalmente incompatibili, in OAS si utilizza OpenLDAP perchè è Open source, ha un buon supporto da parte delle comunità informatica ed è nativo dell’ambiente UNIX/LINUX (la quasi totalità dei server che vengono utilizzati è Linux). ACTIVE DIRECTORY è una soluzione proprietaria di MIcrosoft ed è complicato utilizzarla per sistemi Linux. La versione di OpenLDAP presente fino al 2021 era talmente datata da essere un pericolo per la sicurezza informatica. Lo scopo di questo documento è descrivere le operazioni necessarie al passaggio all’ultima versione che non è direttamente compatibile con quella vecchia. Non si tratta di un caso banale, che richiederebbe solamente di installare un nuovo webmin ed importare direttamente i dati, ma di qualcosa di peculiare che ha richiesto un lavoro impegnativo

Migrazione del cluster di macchine virtuali di OAS da OVS a Proxmox VE

Nel nostro istituto, l’OAS-INAF di Bologna, si è reso necessario il passaggio del cluster di virtualizzazione realizzato con Oracle Virtual Server ad un nuovo cluster realizzato con Proxmox Virtual Environment Da molti anni oramai alcuni servizi informatici, di IASFBO prima ed OAS ora, vengono implementati attraverso server realizzati con macchine virtuali. I vantaggi sono molteplici: flessibilità, robustezza, velocità nel deployment di una macchina. Il primo sistema è stato creato utilizzando macchine dismesse dai vari progetti di calcolo e raccolte in un cluster. Nel tempo, tuttavia, l'aumento dei servizi offerti e l’usura degli apparati hanno portato ad una obsolescenza che ha reso il sistema inutilizzabile. Da qui la necessità di passare ad un sistema nuovo. In questo documento si illustrerà il passaggio dal vecchio sistema al nuovo riportando anche l’elenco dei comandi usati

Key Performance Indicators for Implementing Sustainability and Environmental Protection in Early Process Design Activities

The adoption of a sustainability perspective in chemical industry shall start from the early phases of process design (e.g. conceptual design, technology selection, process development) where the key drivers in the environmental, economical, and hazard fingerprint of a process are defined. These phases also allow the opportunities for the lower cost of design change. A sound support of design activities requires quantitative tools, allowing for the assessment of the sustainability profile of a process, the identification of possible improvements and supporting informed tradeoffs. Though several tools for process development were proposed in last decades, application is still limited in the current practice because of issues on data requirement, indicator definition and customization to specific application needs (e.g. PFD definition in design of polypropylene production plants). This study focuses on the application to the early process design of environmental and exergy Key Performance Indicators (KPIs) to support sustainability-oriented design activities. It was tailored on the specific industrial application of polypropylene production plants. The choice of a specific sector allowed customization of the method, promoting ease of application and allowing the assessment of multiple scenarios (e.g. sensitivity on material and energy supply strategies, comparison of different technologies). Results obtained draw up sustainable guidelines to improve design activities within the scope in a lifecycle perspective

Integrated RF-DC converter and PCB antenna for UHF wireless powering applications

In this work, a broadband differential RF-DC CMOS converter realized in CMOS 130 nm technology with a customized PCB antenna with inductive coupling feeding for RF energy scavenging is presented. Experimental results show that output DC voltage higher than 1V from 800MHz to 970MHz can be obtained with a load of 1kohm

Single-Ended Broadband Antenna for Radiofrequency Energy Harvesting

A single-ended broadband UHF antenna with high inductive input impedance for radiofrequency energy harvesting is here presented. It consists of a small feeding loop and a conical radiating monopole. A prototype has been fabricated on a FR4 substrate and tested. Experimental results show a -3dB power transmission bandwidth of about 130MHz (860MHz−990MHz)

Different Strategies to Obtain Corn (Zea mays L.) Germ Extracts with Enhanced Antioxidant Properties

Maize ( Zea mays L.) germs are by-products from the milling industry. The objective of this work was to compare the phenolic and lipophilic antioxidant fractions of yellow and white corn varieties, provided by Corn Valley S.r.l. (Piumbega, Mantova, Italy) and among the raw materials most processed by the company. The phenolic fraction, extracted with ultrasound-assisted extraction, alone and in combination with chemical and enzymatic hydrolyses, was analyzed with high-performance thin-layer chromatography and reversed-phase high-performance liquid chromatography-diode array detector. Among the various extraction techniques used, the combination of sonication and alkaline hydrolysis proved to be an effective method for the extraction of phenolic compounds from yellow and white germs, with the highest ferulic acid concentrations (636.54 ± 3.71 and 569.23 ± 1.69 mg FA/g dried extract, respectively), total phenolic contents (844.5 ± 64.6 and 742.8 ± 15.44 mg gallic acid equivalents/g dried extract, respectively), and the best antioxidant activity (14.33 ± 0.48 and 11.41 ± 1.1 µg/mL, respectively). The lipophilic fraction, extracted using supercritical carbon dioxide was analyzed by gas chromatography-mass spectrometry. The unsaponifiable fractions were found to be 2.41% ± 0.24% in yellow corn and 1.85% ± 0.08% in white corn; β-sitosterol, campesterol, and stigmasterol were identified as the main phytosterols characterizing both lipophilic extracts which showed the most effective antioxidant activity (1.29 ± 0.26 mg/mL and 1.33 ± 0.21 mg/mL, respectively) compared with the control. Finally, the phenolic and lipophilic extracts obtained from maize by-products may be reintroduced into the health-oriented market as extracts enriched of high-added value biomolecules with antioxidant activity both as active molecules and as additives of natural origin

Broadband Printed Antenna for Radiofrequency Energy Harvesting

In this work a broadband UHF antenna with high inductive input impedance for radiofrequency energy harvesting is presented. It consists of a small feeding loop and a biconical radiating dipole. A prototype has been fabricated on a FR4 substrate and tested. Experimental results show a - 3dB power transmission bandwidth of about 135MHz (840MHz−975MHz)

polyphenols from vitis vinifera lambrusco by products leaves from pruning extraction parameters evaluation through design of experiment

Vitis vinifera L. leaves from pruning are by-products of the wine industry and represent an important source of secondary raw material, thanks to their polyphenols content. Optimization of the extraction processes is a key factor for their valorization, and Design of Experiment (DOE) could be a tool to obtain the most performing extract in terms of polyphenols quality/quantity and bioactivity. Vitis vinifera Lambrusco leaves were subjected to ultrasound-assisted extractions guided by a 23 factorial design. Three independent parameters (% solvent, time of extraction, and solvent:solid ratio) were considered to evaluate the extraction process by analyzing the extraction yield, the total phenolic content (Folin-Ciocalteu assay), and the antioxidant capacity (DPPH assay). Moreover, the content of the main molecules was identified and quantified by reversed-phase high-performance liquid chromatography coupled with diode array detection and mass spectrometry. The DOE highlighted the best extraction conditions that showed slight changes considering the different evaluating parameters. The highest extraction yield was obtained by extraction with 100% water, 60 minutes of extraction time, and 30:1 solvent:solid ratio, but it was neither the richest in polyphenols nor antioxidant capacity. The latter 2 characteristics were associated with the extraction performed using 50% ethanol, 35 minutes of extraction time, and a 20:1 solvent:solid ratio. That extract also exhibited the highest quantity of flavonols