13 research outputs found

    CACNA1E Variants Affect Beta Cell Function in Patients with Newly Diagnosed Type 2 Diabetes. The Verona Newly Diagnosed Type 2 Diabetes Study (VNDS) 3

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    Background: Genetic variability of the major subunit (CACNA1E) of the voltage-dependent Ca 2+ channel Ca V2.3 is associated to risk of type 2 diabetes, insulin resistance and impaired insulin secretion in nondiabetic subjects. The aim of the study was to test whether CACNA1E common variability affects beta cell function and/or insulin sensitivity in patients with newly diagnosed type 2 diabetes. Methodology/Principal Findings: In 595 GAD-negative, drug naĂŻve patients (mean6SD; age: 58.5610.2 yrs; BMI: 29.965 kg/m 2, HbA1c: 7.061.3) with newly diagnosed type 2 diabetes we: 1. genotyped 10 tag SNPs in CACNA1E region reportedly covering,93 % of CACNA1E common variability: rs558994, rs679931, rs2184945, rs10797728, rs3905011, rs12071300, rs175338, rs3753737, rs2253388 and rs4652679; 2. assessed clinical phenotypes, insulin sensitivity by the euglycemic insulin clamp and beta cell function by state-of-art modelling of glucose/C-peptide curves during OGTT. Five CACNA1E tag SNPs (rs10797728, rs175338, rs2184945, rs3905011 and rs4652679) were associated with specific aspects of beta cell function (p,0.0520.01). Both major alleles of rs2184945 and rs3905011 were each (p,0.01 and p,0.005, respectively) associated to reduced proportional control with a demonstrable additive effect (p,0.005). In contrast, only the major allele of rs2253388 was related weakly to more severe insulin resistance (p,0.05). Conclusions/Significance: In patients with newly diagnosed type 2 diabetes CACNA1E common variability is strongl

    Schede relative a dipinti di: Maganza (n. 12); D. Tintoretto (n.15), Da Veronese (nn. 16-17), Pittore veneto XVI sec. (nn. 22-23).

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    Le schede scientifiche sono relative ad un piccolo nucleo di dipinti veneti del Cinquecento (tra i quali spicca una pala di Domenico Tintoretto), di ignota provenienza e tutti ignorati dalla critica

    Giuseppe Fiocco e la pittura padovana del Cinquecento

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    Sono stati presi in considerazione gli scritti di Giuseppe Fiocco relativi alla pittura padovana della prima met\ue0 del Cinquecento, mettendone in rilievo, anche alla luce degli studi pi\uf9 recenti, le intuizioni e le novit\ue0 di approccio ad una materia fino ad allora trascurata

    Qualche spunto per un libro promesso e una proposta per Stefano dell'Arzere

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    Nel contributo vengono pubblicati alcuni affreschi inediti del pittore padovano del Cinquecento, Stefano Dall'Arzere

    Per la ricostruzione dell'antico addobbo pittorico della chiesa di Sant'Andrea: dipinti scomparsi, dipinti esistenti

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    Il contributo riguarda la storia dell'addobbo pittorico oggi esistente nella chiesa e la ricostruzione dei dipinti originariamente presenti effettuata sulla base delle fonti antiche

    "Il cielo, o qualcosa di pi\uf9". Scritti per Adriano Mariuz

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    Il volume raccoglie una cinquantina di saggi di studiosi italiani dedicati all'arte veneta dall'eta paleocristiana al contemporaneo. Secondo il programma ideato dalla curatrice per rendere omaggio alla memoria di Adriano Mariuz, i contributi dei colleghi del Dipartimento dovevano rispecchiare la vastit\ue0 di interessi e la inesauribile curiosit\ue0 verso tutte le manifestazioni artistiche del collega scomparso; mentre quelli degli allievi -raccolti nella seconda parte del volume- dovevano dar conto, per rigore metodologico, attitudine alla ricerca e novit\ue0 dei risultati, dei frutti del suo magistero e della formazione di una vera e propria Scuola, ancor oggi in gran parte attiva nel mondo degli studi sull'arte veneta. La curatrice ha contribuito con uno scritto relativo alla pittura del Cinquecento padovano, "Qualche spunto per un libro promesso e una proposta per Stefano dall'Arzere", pubblicando un ciclo di affreschi inediti in un palazzo cittadino

    Schede nn. 10 (G. Bellini), 11 (artista ferrarese '400), 15 (D. Campagnola), 16 (Artista veneziano '500), 17 (Artista bolognese '500), 24 (Paris Bordon), 39 (P. Amalteo), 40 (A. Meldolla detto Schiavone), 55 (P. Farinati), 74 (Palma il Giovane), 80 (C. Caliari), 99 (S. Ricci)

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    Si tratta di schede scientifiche di una dozzina di disegni di importanti artisti veneziani tra Quattro e Settecento conservati nel Mus\ue9e des Beaux-Arts di Rennes. Tutto il fondo grafico italiano del museo francese era stato studiato e catalogato anni prima dall'autrice insieme ad una \ue9quipe di storici dell'arte italiani, francesi e inglesi. Una selezione dei fogli pi\uf9 importanti \ue8 stata prestata al Museo Nazionale di Poznan per la mostra del 2006, nel cui catalogo vengono pubblicate con i necessari aggiornamenti le schede approntate per il Museo di Rennes

    Il paesaggio nel disegno veneziano della prima met\ue0\ua0 del Cinquecento: i disegni da collezione

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    Il contributo \ue8 incentrato sulla nascita del disegno di paesaggio da collezione a Venezia nel primo Cinquecento. Il fenomeno deve la sua origine alla nuova rappresentazione del paesaggio da parte di Giorgione, seguito da Giulio e Domenico Campagnola, che, con la produzione di disegni e incisione, sono divenuti subito dei veri e propri specialisti del genere

    Parr\ue0\ua0 che Roma propria si sia trasferita in Padova. Le pitture cinquecentesche: il contesto artistico, gli artefici

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    Viene presa in considerazione la decorazione pittorica cinquecentesca della Sala dei Giganti per quanto concerne i pittori che vi prendono parte e le novit\ue0 dal punto di vista dello stile e della concezione decorativa grazie al contatto con la cultura figurativa centroitaliana
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