47 research outputs found

    Effects of Pet Therapy in Elderly Patients with Neurocognitive Disorders: A Brief Review.

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    Neurocognitive disorders (NCDs) are disturbances highly related to age. This means that, with the increasing trend in life expectancy, there is also an increase in this diagnosis, although NCDs are not exclusively found in the population over 65 years old. Likely, they will increase in the coming years together with improvements in diagnosis. In addition to the use of medicines and rehabilitative techniques, pet therapy is also used. Pet therapy makes use of animals with therapeutic, rehabilitative, educational, and recreational purposes for people affected by physical, neuromotor, and psychiatric disorders. Pet therapy seems to be functional for increasing social and communication competencies, facilitating verbal and body language, increasing self-esteem, improving quality of life, and reducing anxiety/stress. This study was based on scientific papers and publications obtained from the PubMed and Google Scholar databases. Moreover, other articles from further cross-references were included. Specific database research criteria were (a) articles published in 2018 or later, (b) samples containing only adults over 65 years old, (c) written in English or Italian, and (d) on the topic of animal-assisted intervention. Uncertain results were obtained. Although a positive effect was found, the included articles were of insufficient methodological rigor. Although many studies reported positive results, these could not be generalized because of the numerous biases present (e.g., small sample size, lack of methodological rigor, lack of protocol, etc.). Future studies, therefore, should seek to address the limitations found in the analyzed studies. [Abstract copyright: Copyright © 2021 by S. Karger AG, Basel.

    The effects of creatine supplementation combined with resistance training on regional measures of muscle hypertrophy: a systematic review with meta-analysis.

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    The purpose of this paper was to carry out a systematic review with meta-analysis of randomized controlled trials that examined the combined effects of resistance training (RT) and creatine supplementation on regional changes in muscle mass with direct imaging measures of hypertrophy. Moreover, we performed regression analyses to determine the potential influence of covariates. We included trials of at least 6 weeks in duration that examined the combined effects of creatine supplementation and RT on site-specific direct measures of hypertrophy (magnetic resonance imaging [MRI], computed tomography [CT] or ultrasound) in healthy adults. A total of 44 outcomes were analyzed across 10 studies that met inclusion criteria. Univariate analysis of all standardized outcomes showed a pooled mean estimate of 0.11 (95% Credible Interval [CrI]: -0.02 to 0.25) providing evidence of a very small effect favoring creatine supplementation when combined with RT, compared to RT and placebo. Multivariate analyses found similar small benefits for the combination of creatine supplementation and RT on changes in upper and lower body muscle thickness (0.10-0.16 cm). Analyses of moderating effects indicated a small superior benefit for creatine supplementation on younger compared to older adults (0.17 [95% CrI: -0.09 to 0.45]). In conclusion, results suggest that creatine supplementation combined with RT promotes a small increase in direct measures of skeletal muscle hypertrophy in both the upper and lower body

    LA NEURORIABILITAZIONE VISIVA CON SISTEMI PRISMATICI COME TECNICA INDISPENSABILE NELLA RIABILITAZIONE DEL TRAUMATIZZATO CRANICO CON ALTERAZIONI DEL CAMPO VISIVO. DESCRIZIONE DI UN PROGETTO DI TUTELA INTEGRATA IN AMBITO INAIL

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    Gli Autori prendono spunto da un grave infortunio sul lavoro che ha causato importanti danni a livello craniofaciale con interessamento del sistema visivo, dell’apparato locomotore ed endocrino, che ha portato all’ideazione di un progetto riabilitativo integrato pluridisciplinare. Gli Autori iniziano con un breve accenno all’etiologia dell’emianopsia e proseguono con un approfondimento delle diverse strategie riabilitative correlate alla neuroriabilitazione visiva. Dopo aver illustrato l’esame obiettivo dell’infortunato, soffermandosi sulle lesioni del sistema visivo (le alterazioni dell’apparato endocrino e locomotore e il loro trattamento saranno solamente accennati a proposito dei problemi riabilitativi, poiché non fanno parte nella ricerca), descrivono l’organizzazione e l’attuazione del progetto riabilitativo individualizzato ed in particolare la neuroriabilitazione visiva di tipo sostitutivo con sistemi prismatici. Agli Autori preme mettere in risalto, in accordo con la più recente Letteratura, che la precoce neuroriabilitazione visiva dell’emianopsia, in questo caso eseguita con sistemi prismatici, avendo assicurato un ampliamento del campo visivo, ha indotto impulsi positivi su tutto il trattamento riabilitativo. Nel caso descritto, infatti, il miglioramento via via acquisito delle abilità visive ha procurato nell’infortunato un immediato benessere psicologico, ha portato ad una più celere ripresa della stabilità posturale e della deambulazione, tanto da consentire allo stesso di partecipare ad un programma di riqualificazione professionale e di essere in seguito reinserito in ambito lavorativo. Gli Autori concludono, in accordo con la più recente Letteratura, che nei gravi traumi cranici è facile ritrovare alterazioni del sistema visivo e che il loro precoce trattamento è fondamentale per la riabilitazione di eventuali lesioni a livello di aree non visive o di altri apparati. Infine, non tralasciando il ruolo fondamentale della famiglia nei programmi riabilitativi, pongono l’accento sull’importanza della visione unitaria nel lavoro funzionale dell’Equipe Multidisciplinare nell’approccio al soggetto disabile, ai fini del suo effettivo reinserimento familiare, sociale, e lavorativo

    La neuroriabilitazione visiva con sistemi prismatici come tecnica indispensabile per il traumatizzato cranico con alterazioni del campo visivo. Descrizione di un progetto di tutela integrata in ambito Inail

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    Gli autori prendono spunto da un grave infortunio sul lavoro che ha causato importanti danni al livello cranio facciale con interessamento del sistema visivo, dell’apparato locomotore ed endocrino, che ha portato all’ideazione di un progetto riabilitativo integrato pluridisciplinare. Gli Autori iniziano con un breve accenno all’eziologia dell’emianopsia e proseguono con approfondimento delle diverse strategie riabilitative correlate alla neuroriabilitazione visiva. Dopo aver illustrato l’esame obiettivo dell’infortunato, soffermandosi sulle lesioni del sistema visivo, descrivono l’organizzazione e l’attuazione del progetto riabilitativo individualizzato e in particolare la neuroriabilitazione visiva di tipo sostitutivo con sistemi prismatici. Agli autori preme metter in risalto, in accordo con la più recente letteratura, che la precoce neuroriabilitazione visiva e dell’emianopsia, in questo caso eseguita con sistemi prismatici, avendo assicurato un ampliamento del campo visivo, ha indotto impulsi positivi su tutto il trattamento riabilitativo. Nel caso descritto, infatti, il miglioramento via via acquisito delle abilità visive ha procurato nell’infortunato un immediato benessere psicologico, ha portato ad una più celere ripresa della stabilità posturale e della deambulazione, tanto da consentire allo stesso di partecipare ad un programma di riqualificazione professionale e di essere in seguito rinserito in ambito lavorativo. Gli Autori concludono, in accordo con la più recente letteratura, che nei gravi traumi cranici è facile trovare alterazioni del sistema visivo e che il precoce trattamento è fondamentale per la riabilitazione di eventuali lesioni a livello di aree non visive e di altri apparati. Infine, non tralasciando il ruolo fondamentale della famiglia, nei programmi riabilitativi, pongono l’accento sull’importanza della visione unitaria del lavoro funzionale dell’equipe multidisciplinare, nell’approccio al soggetto disabile, ai fini del suo effettivo rinserimento familiare, sociale e lavorativo

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    INVASIVE FUNGAL INFECTIONS IN INTENSIVE CARE UNIT

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    Invasive fungal infections (IFI) is associated with a high mortality rate, specially in patients with delayed beginning of antifungal treatment..
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