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    La bellezza nell'ultima raccolta di Boris Pasternak

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    Nei momenti più travagliati e tragici del Novecento pochissimi individui hanno ricevuto il dono di cogliere ed esprimere, anche in condizioni disperate, la bellezza dell’esistenza e del mondo creato da Dio. Lo ha fatto Etty Hillesum nel suo luminoso Diario (1941-’43), in un periodo in cui gli ebrei hanno subito l’emarginazione, l’internamento nei lager, lo sterminio. In Russia, dove una generazione di intellettuali, artisti, poeti – ma anche di gente comune – ha vissuto le persecuzioni, gli arresti, le morti affrontate nell’oscurità e nel silenzio, le miserie di una vita apparentemente senza speranza di riscatto, Boris Pasternak è riuscito a vedere la bellezza, guardando oltre la superficie delle cose

    I linguaggi del potere nel film "Amleto" di Grigorij Kozincev

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    Poiché il regista russo Kozincev è arrivato a girare Amleto dopo anni di lavoro e un fitto scambio epistolare con l'autore della traduzione, Boris Pasternak, ho esaminato prima il modo in cui Amleto è interpretato nel contesto russo. La traduzione, che esprime la visione del mondo di Pasternak e il film restano fedeli al testo di Shakespeare, ma nello stesso tempo evidenziano i tratti del personaggio che lo avvicinano ai probemi e alle difficoltà della Russia negli anni cinquanta e sessanta del secolo scorso. Il mezzo cinematografico consente al regista di indugiare sugli esterni: sulla vastità di una terra brulla, sul mare agitato, su un grande cielo vuoto e di esprimere in buona parte solo attraverso le immagini quello che gli stava a cuore trasmettere allo spettatore. L'articolo vuole dimostare che l'opera di Kozincev è un'originale e brillante interpetazzione del testo shakespeareano

    Sogni e visioni del cinema di Tarkovskij

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    In every tarkovskian film there are dreams and visions. In this essay I fix my mind on dreams since 1979 with Apocalypse as main subject. I examine the only long dream in Stalker, the one by the hero of Nostalghia in the church invaded by water and, finally, the dreams of The Sacrifice. Into the meaningful oniric visions of Tarkovskij there are formal solutions of strong visual impact and chromatic alterations, specular and reflected images and recreation of another world. The stalker awakes from his dream more resolute and able to infuse courage in his companions. In Nostalghia for Gorchakov the oniric vision is the inner preparation of the mission he esitates to carry out. In the last film the apocalyptic dreams push Alexander towards the hardship-sacrifice of all he loves in order to leave a sign in a world poor of values and highly destructive. For common sense the choices of this characters may appear meaningless and unnecessary. In tarkovskian artistic universe, fed by Russian culture and tradition, they have a deep meaning, open the way for hope and reliance in the future

    La tradizione culturale e spirituale russa nei film di Andrej Tarkovskij

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    L'articolo prende in esame due film di Tarkovskij che affrontano epoche lontane fra loro: il quindicesimo secolo in "Rublev" e il '900 dalle vicende della seconda guerra mondiale fino agli anni ottanta nello "Specchio". I due film hanno in comune la tematica di fondo: i problemi e la visione del mondo dell'artista, ma anche della gente comune in periodi contraddittori e difficili della storia russa. Viene evidenziato l'interesse pittorico del regista che dedica ampio spazio alle icone nel primo film e presenta nel secondo inquadrature di "Ginevra Benci" e di altri dipinti di Leonardo

    Le Sacrifice

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    L'articolo, in francese, è un'analisi dell'ultimo film di Andrej Tarkovskij "Sacrificio" girato in Svezia. Vengono analizzate le differenze rispetto ai film precedenti: l'essenzialità ricercata dal regista, la scelta di fare un film parabola in una natura essenziale come il messaggio che egli vuole trasmettere. Il film, estremamente curato negli aspetti musicali e sonori, parte dall'inquadratura di un dettaglio dell'"Adorazione dei magi" di Leonardo: la mano di uno dei tre re che si protende a porgere un dono. È la contemplazione di una copia di questo quadro che agisce sulla mente del protagonosta portandolo a un dono che comporta per lui un enorme sacrificio
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