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ASPETTI ECOGRAFICI DELLE NEOFORMAZIONI VESCICALI NEL CANE E NEL GATTO
The data of 26 ultrasound examinations suggestive for diagnosis of urinary bladder neoplasia were selected and reclassified on basis of anatomopathological diagnosis in two group: group A (primary urinary bladder neoplasms) and group B (non-neoplastic diseases or non-primary urinary bladder neoplasms). Site envolvment, dimensions, ultrasonographic features, vascularization and regional lymph-nodes of the two groups were than revalued. The two groups showed pathological features detectable with ultrasound imaging which resulted a useful instrument in differentiating urinary bladder neoplasm from chronic cystitis or secondary organ involvement from tumors otherwhere localized
Determining the electron-phonon coupling in superconducting cuprates by resonant inelastic x-ray scattering: Methods and results on Nd1+xBa2-xCu3O7-δ
The coupling between lattice vibration quanta and valence electrons can induce charge-density modulations and decisively influence the transport properties of materials, e.g., leading to conventional superconductivity. In high-critical-temperature superconductors, where electronic correlation is the main actor, the actual role of electron-phonon coupling (EPC) is being intensely debated theoretically and investigated experimentally. We present an in-depth study of how the EPC strength can be obtained directly from resonant inelastic x-ray scattering (RIXS) data through the theoretical approach derived by Ament et\ua0al. [Europhys. Lett. 95, 27008 (2011)]. The role of the model parameters (e.g., phonon energy ω0, intermediate state lifetime 1/Γ, EPC matrix element M, and detuning energy Ω) is thoroughly analyzed, providing general relations among them that can be used to make quantitative estimates of the dimensionless EPC g=(M/ω0)2 without detailed microscopic modeling. We then apply these methods to very high-resolution Cu L3-edge RIXS spectra of three Nd1+xBa2−xCu3O7−δ films. For the insulating antiferromagnetic parent compound, the value of M as a function of the in-plane momentum transfer is obtained for Cu-O bond-stretching (breathing) and bond-bending (buckling) phonon branches. For the underdoped and the nearly optimally doped samples, the effects of Coulomb screening and of charge-density-wave correlations on M are assessed. In light of the anticipated further improvements of the RIXS experimental resolution, this work provides a solid framework for an exhaustive investigation of the EPC in cuprates and other quantum materials
VALUTAZIONE DI INDICI NON INVASI DI FIBROSI EPATICA NEL CANE
The presence of liver fibrosis should be considered in order to define a correct therapeutical approach in liver diseases of the dog. Histologic evaluation of the liver is considered the gold standard for fibrosis assessment, but tru-cut liver biopsy, even if performed under ultrasound guidance, has some technical limitation and risks. In humans indirect biochemical markers, which reflect alteration in hepatic function, and direct biochemical markers, which reflect extracellular matrix turnover, have been identified.
Objectives: to study the relationship between some non-invasive biochemical markers (AST/ALT ratio, APRI index and Hyaluronic acid HA) and hepatic fibrosis in the dog and to determine their value in the clinical practice.
Methods: 32 blood samples (20 from dogs with chronic hepatitis diagnosed by liver biopsy and 12 from healty dogs) were collected for the study concerning AST/ALT ratio and APRI index.
18 blood samples (6 from pathologic dogs diagnosed by liver biopsy and 12 from healthy dogs) were tested for HA with ELISA immuno-assay.
An histologic staging of liver flogosis and liver fibrosis was set up for this study and the results were compared with non-invasive indexes of liver fibrosis considered.
Results: an AST/ALT ratio of 0.37 has 80% of sensibility and 91.67% of specificity for liver fibrosis in the dog (P< 0,01). No statistic correlation was detected between liver fibrosis and APRI index or HA.
Conclusion: AST/ALT ratio in the dog seems to be correlated with liver fibrosis in the dog. Further studies should be considered to investigate the relation between AST/ALT ratio and the stage of fibrosis in the dog
GAS NEI VASI PORTALI : PRIMA SEGNALAZIONE IN UN CANE
INTRODUZIONE \u2013 In medicina umana il riscontro di gas nei vasi portali \ue8 un reperto infrequente, associato a necrosi intestinale, colite ulcerativa, occlusione intestinale ed ulcera gastrica. Esso pu\uf2 verificarsi per\uf2 anche in molte altre situazioni, alcune delle quali benigne, che possono essere risolte attraverso un trattamento conservativo. L\u2019identificazione di gas nei vasi portali pu\uf2 avvenire mediante l\u2019esecuzione di esami radiografici, TAC, ecografia b-mode o color Doppler.
CASO CLINICO \u2013 Un cane Beagle, femmina castrata di 14 anni \ue8 stata riferita agli ambulatori del Dipartimento di Scienze Cliniche Veterinarie di Milano a causa dell\u2019improvvisa insorgenza di anoressia. All\u2019anamnesi risultava che la sera precedente il cane aveva ingerito le garze di una medicazione applicata su un arto a protezione di una ferita superficiale. Allo scopo di indurre l\u2019espulsione dei corpi estranei attraverso il vomito, i proprietari hanno somministrato 60 ml di perossido di idrogeno per via orale senza alcun risultato: l\u2019animale ha manifestato alcuni conati senza espulsione di materiale. In anamnesi veniva riportata inoltre una precedente somministrazione di corticosteroidi quale terapia per una periartrite. All\u2019esame clinico l\u2019animale appariva vigile, in buono stato di nutrizione e normotermico. Le mucose esplorabili erano rosee e lucenti, mentre alla palpazione si poteva evidenziare una moderata epatomegalia, in assenza di algia addominale. E\u2019 stato richiesto un esame radiografico dell\u2019addome in proiezione latero-laterale che evidenziava una moderata epatomegalia e la presenza di sottili linee radiotrasparenti in corrispondenza dell\u2019area di radiopacit\ue0 epatica. Non erano evidenti segni radiografici diretti o indiretti suggestivi di ostruzione intestinale o comunque della presenza di corpi estranei. Il profilo ematologico ed ematochimico \ue8 risultato pressoch\ue9 completamente nei limiti della norma, fatta eccezione per un modesto incremento dell\u2019attivit\ue0 dell\u2019ALT (78U/l, valori di riferimento < 40 U/l). E\u2019 stato richiesto un esame ecografico dell\u2019addome sia per valutare l\u2019attuale presenza dei corpi estranei nello stomaco, sia per valutare l\u2019epatomegalia. Il fegato risultava aumentato soggettivamente di volume, disomogeneo con presenza di alcune lesioni focali ipereogene rotondeggianti nel lobo caudato. La colecisti appariva distesa, con parete di spessore aumentato (2.4 mm) e con presenza di bile ecogena. La vena cava caudale e le vene sovraepatiche presentavano normale calibro e decorso, mentre all\u2019interno dei vasi portali era possibile evidenziare punti iperecogeni in movimento coerente con il senso del flusso ematico, caratterizzati da artefatti di riverbero, suggestivi della presenza di gas in tali strutture. Nello stomaco si riscontrava la presenza di formazioni poligonali irregolari, ecogene, caratterizzate da moderata attenuazione distale, compatibili con I corpi estranei ingeriti.
A carico della milza era possible repertare una lesione focale disomogenea, rotondeggiante, di 10x12 mm. Il cane \ue8 stato quindi sottoposto a gastroscopia per la rimozione dei corpi estranei, la quale ha confermato la presenza delle garze. All\u2019esame endoscopico, la parete gastrica appariva moderatamente iperemica senza alcun riscontro, nei differenti distretti (fundus, corpo, antro piloro), di soluzioni di continuo della mucosa macroscopicamente evidenti.
La risoluzione della sintomatologia riferita \ue8 avvenuta rapidamente e dopo 8 giorni \ue8 stato ripetuto un esame ecografico del fegato al fine di verificare l\u2019eventuale persistenza degli artefatti di riverbero all\u2019interno dei vasi portali, che per\uf2 non erano pi\uf9 evidenti. L\u2019esecuzione di un prelievo citologico od istologico delle lesioni focali epatiche e spleniche, al fine di definirne la natura, \ue8 stato rifiutato dai proprietari.
DISCUSSIONE \u2013 La prima descrizione di riscontro di gas nei vasi portali, documentato radiograficamente, risale al 1955 in neonati affetti da enterocolite necrotizzante, mentre il primo caso descritto in un adulto (1960) \ue8 stato attribuito come conseguenza di una trombosi dell\u2019arteria mesenterica (1). Successivamente, la disponibilit\ue0 di tecniche di diagnostica per immagini pi\uf9 sofisticate, come l\u2019ecografia e la tomografia computerizzata, ha permesso un notevole incremento del numero di casi descritti, sempre in medicina umana, anche in corso di patologie non ischemiche quali la malattia di Crohn, ascessi intraddominali, cancro del colon, ulcere gastriche, pancreatite acuta, diverticoliti e fistole entero-vascolari (2,3,4). Sono state riportate anche cause iatrogene quali la colangiopancreatografia retrograda, la colonscopia ed i trapianti di fegato (5,6). Meno frequentemente il gas nel circolo portale \ue8 stato descritto come conseguenza di un\u2019irrigazione topica di una fistula cutanea con perossido di idrogeno od a seguito dell\u2019impiego di tale sostanza in sede intraoperatoria: le catalasi tissutali possono determinare la decomposizione del perossido con liberazione di ossigeno (1 ml di perossido di idrogeno al 3% libera circa 10 ml di ossigeno). In un caso descritto, un paziente ha manifestato cianosi, tachycardia ed ipotensione a seguito dell\u2019irrigazione di un ascesso con 200 ml di perossido di idrogeno al 3%. Dopo la stabilizzazione del paziente \ue8 stato possible repertare la presenza di gas nei vasi portali e sospettare un embolo di ossigeno (5). Nel 2004 \ue8 stato descritto il primo caso di embolismo conseguente all\u2019uso intraoperatorio di perossido di idrogeno al fine di identificare lo sbocco di un tragitto fistoloso (6). Sono descritti anche due casi di assunzione accidentale di perossido di idrogeno, per via orale, in una donna di 31 anni ed in un bambino. La grande quantit\ue0 di ossigeno che si sviluppa dal perossido, pu\uf2 essere in grdo di superare la barriera della mucosa gastrica e di raggiungere il circolo portale, con il rischio di determinare un embolismo gassoso a carico del fegato. Nel caso della donna la presentazione clinica riferiva solo di una tensione epigastrica, senza segni di peritonite ed una TC addominale di controllo, eseguita dopo 3 giorni dal ricovero, evidenziava la completa scomparsa del gas nel circolo portale. Nel caso del bambino, invece, non erano presenti segni clinici alterati e non \ue8 stata intrapresa alcuna terapia(7,8).
Nel caso da noi riportato non erano presenti segni di occlusione o di altre patologie addominali che potessero essere associabili alla presenza di gas nei vasi portali, mentre la gastroscopia, oltre a permettere la rimozione dei corpi estranei, ha permesso anche di escludere qualsiasi soluzione di continuo della mucosa gastrica. La diagnosi differenziale ecografica avrebbe potuto essere posta con un caso di aerobilia, ovvero di presenza di gas nei dotti biliari, ma il quadro clinico, l\u2019assenza di gas nella cistifellea, la localizzazione estremamente superficiale, nel fegato degli artefatti da gas (l\u2019aerobilia si riscontra generalmente in prossimit\ue0 dell\u2019ilo epatico) e la tendenza delle bolle di gas a seguire un percorso centrifugo e coerente con il flusso del sangue portale ha permesso di escludere questa ipotesi. Non ci \ue8 stato possible trovare, nella letteratura veterinaria, alcuna descrizione riferibile al riscontro di gas nel circolo portale mediante tecniche di diagnostica per immagini, per cui abbiamo potuto fare riferimento unicamente alla letteratura umana. A nostro parere la somministrazione di 60 ml di perossido di idrogeno rappresenta la causa pi\uf9 probabile del riscontro da noi effettuato. Come negli analoghi casi precedentemente descritti nell\u2019uomo, anche nel cane da noi osservato la risoluzione \ue8 stata rapida e priva di conseguenze cliniche. A nostro parere questa segnalazione appare interessante in virt\uf9 del fatto che l\u2019impiego del perossido di idrogeno a scopi emetici, seppur controverso, rappresenta una procedura ancora ampiamente utilizzata in medicina veterinaria che potrebbe dar luogo a riscontri analoghi in altri casi
eSCM: a web-based institute for sharing knowledge and competencies in the educational area of supply-chain management
The paper presents a web-based institute proposed for sharing knowledge
and integrating competencies in the educational area of supply-chain
management (SCM). The institute is being implemented as an Internet based
portal and addresses both students and teachers on university educational
level and employees in the industrial sphere. The methodology of the
institute as well as the web portal architecture, enabling the implementation
of the methodology, are presented. Thereafter, a demonstration of course
delivery in the e-learning environment of a virtual class is eventually
provided