GAS NEI VASI PORTALI : PRIMA SEGNALAZIONE IN UN CANE

Abstract

INTRODUZIONE \u2013 In medicina umana il riscontro di gas nei vasi portali \ue8 un reperto infrequente, associato a necrosi intestinale, colite ulcerativa, occlusione intestinale ed ulcera gastrica. Esso pu\uf2 verificarsi per\uf2 anche in molte altre situazioni, alcune delle quali benigne, che possono essere risolte attraverso un trattamento conservativo. L\u2019identificazione di gas nei vasi portali pu\uf2 avvenire mediante l\u2019esecuzione di esami radiografici, TAC, ecografia b-mode o color Doppler. CASO CLINICO \u2013 Un cane Beagle, femmina castrata di 14 anni \ue8 stata riferita agli ambulatori del Dipartimento di Scienze Cliniche Veterinarie di Milano a causa dell\u2019improvvisa insorgenza di anoressia. All\u2019anamnesi risultava che la sera precedente il cane aveva ingerito le garze di una medicazione applicata su un arto a protezione di una ferita superficiale. Allo scopo di indurre l\u2019espulsione dei corpi estranei attraverso il vomito, i proprietari hanno somministrato 60 ml di perossido di idrogeno per via orale senza alcun risultato: l\u2019animale ha manifestato alcuni conati senza espulsione di materiale. In anamnesi veniva riportata inoltre una precedente somministrazione di corticosteroidi quale terapia per una periartrite. All\u2019esame clinico l\u2019animale appariva vigile, in buono stato di nutrizione e normotermico. Le mucose esplorabili erano rosee e lucenti, mentre alla palpazione si poteva evidenziare una moderata epatomegalia, in assenza di algia addominale. E\u2019 stato richiesto un esame radiografico dell\u2019addome in proiezione latero-laterale che evidenziava una moderata epatomegalia e la presenza di sottili linee radiotrasparenti in corrispondenza dell\u2019area di radiopacit\ue0 epatica. Non erano evidenti segni radiografici diretti o indiretti suggestivi di ostruzione intestinale o comunque della presenza di corpi estranei. Il profilo ematologico ed ematochimico \ue8 risultato pressoch\ue9 completamente nei limiti della norma, fatta eccezione per un modesto incremento dell\u2019attivit\ue0 dell\u2019ALT (78U/l, valori di riferimento < 40 U/l). E\u2019 stato richiesto un esame ecografico dell\u2019addome sia per valutare l\u2019attuale presenza dei corpi estranei nello stomaco, sia per valutare l\u2019epatomegalia. Il fegato risultava aumentato soggettivamente di volume, disomogeneo con presenza di alcune lesioni focali ipereogene rotondeggianti nel lobo caudato. La colecisti appariva distesa, con parete di spessore aumentato (2.4 mm) e con presenza di bile ecogena. La vena cava caudale e le vene sovraepatiche presentavano normale calibro e decorso, mentre all\u2019interno dei vasi portali era possibile evidenziare punti iperecogeni in movimento coerente con il senso del flusso ematico, caratterizzati da artefatti di riverbero, suggestivi della presenza di gas in tali strutture. Nello stomaco si riscontrava la presenza di formazioni poligonali irregolari, ecogene, caratterizzate da moderata attenuazione distale, compatibili con I corpi estranei ingeriti. A carico della milza era possible repertare una lesione focale disomogenea, rotondeggiante, di 10x12 mm. Il cane \ue8 stato quindi sottoposto a gastroscopia per la rimozione dei corpi estranei, la quale ha confermato la presenza delle garze. All\u2019esame endoscopico, la parete gastrica appariva moderatamente iperemica senza alcun riscontro, nei differenti distretti (fundus, corpo, antro piloro), di soluzioni di continuo della mucosa macroscopicamente evidenti. La risoluzione della sintomatologia riferita \ue8 avvenuta rapidamente e dopo 8 giorni \ue8 stato ripetuto un esame ecografico del fegato al fine di verificare l\u2019eventuale persistenza degli artefatti di riverbero all\u2019interno dei vasi portali, che per\uf2 non erano pi\uf9 evidenti. L\u2019esecuzione di un prelievo citologico od istologico delle lesioni focali epatiche e spleniche, al fine di definirne la natura, \ue8 stato rifiutato dai proprietari. DISCUSSIONE \u2013 La prima descrizione di riscontro di gas nei vasi portali, documentato radiograficamente, risale al 1955 in neonati affetti da enterocolite necrotizzante, mentre il primo caso descritto in un adulto (1960) \ue8 stato attribuito come conseguenza di una trombosi dell\u2019arteria mesenterica (1). Successivamente, la disponibilit\ue0 di tecniche di diagnostica per immagini pi\uf9 sofisticate, come l\u2019ecografia e la tomografia computerizzata, ha permesso un notevole incremento del numero di casi descritti, sempre in medicina umana, anche in corso di patologie non ischemiche quali la malattia di Crohn, ascessi intraddominali, cancro del colon, ulcere gastriche, pancreatite acuta, diverticoliti e fistole entero-vascolari (2,3,4). Sono state riportate anche cause iatrogene quali la colangiopancreatografia retrograda, la colonscopia ed i trapianti di fegato (5,6). Meno frequentemente il gas nel circolo portale \ue8 stato descritto come conseguenza di un\u2019irrigazione topica di una fistula cutanea con perossido di idrogeno od a seguito dell\u2019impiego di tale sostanza in sede intraoperatoria: le catalasi tissutali possono determinare la decomposizione del perossido con liberazione di ossigeno (1 ml di perossido di idrogeno al 3% libera circa 10 ml di ossigeno). In un caso descritto, un paziente ha manifestato cianosi, tachycardia ed ipotensione a seguito dell\u2019irrigazione di un ascesso con 200 ml di perossido di idrogeno al 3%. Dopo la stabilizzazione del paziente \ue8 stato possible repertare la presenza di gas nei vasi portali e sospettare un embolo di ossigeno (5). Nel 2004 \ue8 stato descritto il primo caso di embolismo conseguente all\u2019uso intraoperatorio di perossido di idrogeno al fine di identificare lo sbocco di un tragitto fistoloso (6). Sono descritti anche due casi di assunzione accidentale di perossido di idrogeno, per via orale, in una donna di 31 anni ed in un bambino. La grande quantit\ue0 di ossigeno che si sviluppa dal perossido, pu\uf2 essere in grdo di superare la barriera della mucosa gastrica e di raggiungere il circolo portale, con il rischio di determinare un embolismo gassoso a carico del fegato. Nel caso della donna la presentazione clinica riferiva solo di una tensione epigastrica, senza segni di peritonite ed una TC addominale di controllo, eseguita dopo 3 giorni dal ricovero, evidenziava la completa scomparsa del gas nel circolo portale. Nel caso del bambino, invece, non erano presenti segni clinici alterati e non \ue8 stata intrapresa alcuna terapia(7,8). Nel caso da noi riportato non erano presenti segni di occlusione o di altre patologie addominali che potessero essere associabili alla presenza di gas nei vasi portali, mentre la gastroscopia, oltre a permettere la rimozione dei corpi estranei, ha permesso anche di escludere qualsiasi soluzione di continuo della mucosa gastrica. La diagnosi differenziale ecografica avrebbe potuto essere posta con un caso di aerobilia, ovvero di presenza di gas nei dotti biliari, ma il quadro clinico, l\u2019assenza di gas nella cistifellea, la localizzazione estremamente superficiale, nel fegato degli artefatti da gas (l\u2019aerobilia si riscontra generalmente in prossimit\ue0 dell\u2019ilo epatico) e la tendenza delle bolle di gas a seguire un percorso centrifugo e coerente con il flusso del sangue portale ha permesso di escludere questa ipotesi. Non ci \ue8 stato possible trovare, nella letteratura veterinaria, alcuna descrizione riferibile al riscontro di gas nel circolo portale mediante tecniche di diagnostica per immagini, per cui abbiamo potuto fare riferimento unicamente alla letteratura umana. A nostro parere la somministrazione di 60 ml di perossido di idrogeno rappresenta la causa pi\uf9 probabile del riscontro da noi effettuato. Come negli analoghi casi precedentemente descritti nell\u2019uomo, anche nel cane da noi osservato la risoluzione \ue8 stata rapida e priva di conseguenze cliniche. A nostro parere questa segnalazione appare interessante in virt\uf9 del fatto che l\u2019impiego del perossido di idrogeno a scopi emetici, seppur controverso, rappresenta una procedura ancora ampiamente utilizzata in medicina veterinaria che potrebbe dar luogo a riscontri analoghi in altri casi

    Similar works

    Full text

    thumbnail-image