46 research outputs found

    Academic freedom in Europe: reviewing UNESCO’s recommendation

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    This paper examines the compliance of universities in the European Union with the UNESCO Recommendation concerning the Status of Higher–Education Teaching Personnel, which deals primarily with protection for academic freedom. The paper briefly surveys the European genesis of the modern research university and academic freedom, before evaluating compliance with the UNESCO recommendation on institutional autonomy, academic freedom, university governance and tenure. Following from this, the paper examines the reasons for the generally low level of compliance with the UNESCO Recommendation within the EU states, and considers how such compliance could be improved

    "Il glorioso cavaliero misser Iohanne Bentivoglio": l'immagine di Giovanni II Bentivoglio nella storiografia contemporanea

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    Nel saggio \ue8 analizzata l'immagine di Giovanni II Bentivoglio, signore di Bologna nella seconda met\ue0 del '400, quale si ricava dalle fonti storiografiche contemporanee, evidenziando la funzionalit\ue0 politica sottesa alla rappresentazione del dominus bolognese

    Migliore

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    La voce tratta della biografia del cardinale Migliore, attivo nella seconda met\ue0 del XII secolo, definito nei documenti magister (forse decretorum), monaco vallombrosano, arcidiacono a Laon; fu nominato da papa Lucio III cardinale prete dei Ss. Giovanni e Paolo nell\u2019aprile 1185; nel 1191 divenne vescovo di Massa Marittima, per essere poi designato durante il pontificato di Celestino III legato a latere per la Francia, carica che rivest\uec dal 1193 al 1197

    Bene Comune ed esperienza signorile

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    La natura mutevole e polivalente del concetto di Bene Comune in epoca bassomedievale \ue8 qui analizzata in riferimento a un contesto storico ben definito, quello delle realt\ue0 urbane dell'Italia centro-settentrionale intese quali laboratori di sperimentazione del potere caratterizzati da fluidit\ue0 politico-istituzionale. La Bologna dell'inizio del XIV secolo e della signoria di Taddeo Pepoli \ue8 indagata come caso particolare ed esemplificativo di alcuni aspetti salienti del processo di formazione ed evoluzione che interess\uf2 le strutture di governo delle citt\ue0 italiane nel corso del Trecento

    Recensione a M. Bellomo, Quaestiones in iure civili disputatae. Didattica e prassi colta nel sistema del diritto comune fra Duecento e Trecento - Contibuti codicologici di Livia MArtioli in Appendice

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    Si tratta della recensione al volume di M. Bellomo sui \uablibri magni quaestionum disputatarum\ubb, testi fondamentali nella teoria e nella pratica giuridica medievale. Le \uabquaestiones\ubb erano uno strumento didattico centrale nell\u2019insegnamento giuridico medievale, configurato nei termini di una disputa collettiva tenuta pubblicamente. Esse si svilupparono intorno ai nuovi problemi sorti in ambito cittadino e comunale, signorile e feudale, non discussi nei testi autorevoli e non regolati dalle norme del \uabius commune\ubb, sui quali venivano prese in considerazione le norme specifiche dei \uabiura propria\ubb

    L'ombra del Sire di Narbona. Il 'Medioevo' contraffatto di Emma Perodi

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    Nell’ambito del dibattito sulla dialettica fra la letteratura e la storia e sull’opportunità di utilizzare i testi letterari anche come fonti storiche, l’analisi di un’opera come le Novelle della Nonna. Fiabe fantastiche di Emma Perodi, pubblicata nel 1893, è qui attuata in base a un triplice piano interpretativo: da un lato, si è considerato il valore di testimonianza del contesto storico, politico, culturale e sociale nel quale essa fu concepita – l’Italia post-unitaria, con la sua imprescindibile esigenza di fondare solidamente l’identità nazionale attraverso specifiche strategie di acculturazione rivolte, tramite l’editoria e la letteratura scolastica e dell’infanzia, al numero crescente di ‘neo-alfabetizzati’ che formavano un pubblico sempre più ampio –; dall’altro, si è verificata l’effettiva capacità di reinvenzione storico-letteraria del passato ben definito di un luogo bene definito: nello specifico, il Casentino toscano fra XIII e XIV secolo. Infine, se ne è valutata la natura letteraria, seppur rivestita, anche per l’ambiguità della duplice denominazione di Novelle/Fiabe, dell’allure di una tradizione in apparenza folklorica e popolare

    Il Comune di Bologna e Re Enzo. Costruzione di un mito debole

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    Nel 1249 Enzo di Svevia, re di Sardegna, figlio naturale di Federico II, fu catturato dalle milizie del comune di Bologna durante la battaglia della Fossalta. Fino a quel momento egli era stato al fianco del padre quale legato per l'Italia, presente in ogni situazione di emergenza e sempre in armi, quasi l'alter ego dell'imperatore. Una volta catturato, fu condotto in citt\ue0, dove fu tenuto prigioniero fino alla morte, avvenuta nel 1272. Intorno alla sua figura, in tempi molto precoci, inizi\uf2 a svilupparsi la costruzione di un 'mito' cittadino: l'invenzione della tradizione e dell'insieme di leggende a lui ispirate dal momento della sua cattura costituisce il fulcro di questo studio, volto a rileggere il mito enziano nell'ambito diacronico della memoria cittadina, intesa come costruzione culturale orientata dalle esigenze della comunit\ue0
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