54 research outputs found

    Chapter Prospettiva e visualità: il volere della ragione, il valore dell’intenzione

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    The 43rd UID conference, held in Genova, takes up the theme of ‘Dialogues’ as practice and debate on many fundamental topics in our social life, especially in these complex and not yet resolved times. The city of Genova offers the opportunity to ponder on the value of comparison and on the possibilities for the community, naturally focused on the aspects that concern us, as professors, researchers, disseminators of knowledge, or on all the possibile meanings of the discipline of representation and its dialogue with ‘others’, which we have broadly catalogued in three macro areas: History, Semiotics, Science / Technology. Therefore, “dialogue” as a profitable exchange based on a common language, without which it is impossible to comprehend and understand one another; and the graphic sign that connotes the conference is the precise transcription of this concept: the title ‘translated’ into signs, derived from the visual alphabet designed for the visual identity of the UID since 2017. There are many topics which refer to three macro sessions: - Witnessing (signs and history) - Communicating (signs and semiotics) - Experimenting (signs and sciences) Thanks to the different points of view, an exceptional resource of our disciplinary area, we want to try to outline the prevailing theoretical-operational synergies, the collaborative lines of an instrumental nature, the recent updates of the repertoires of images that attest and nourish the relations among representation, history, semiotics, sciences

    Interpretative models between theory and perception. The case of the two rules of practical perspective by Jacopo Barozzi da Vignola

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    Jacopo Barozzi da Vignola played a significant role in the development of the theory and practice of prospective. The study presented here intends to highlight the theoretical contribution that the architect and painter has given to the history of perspective, through digital models that illustrate, clarify and allow to relate to each other—with the synthesis and effectiveness of the image—the main notions present in the treaty in order to trace, by comparing figures and texts, the scientific path that led to the formulation of the Two rules of practical perspective

    Geometria responsiva

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    Il progetto industriale, così come quello architettonico, manifesta un’attenzione crescente verso comportamenti di tipo “responsivo”. Gli oggetti, sia nella piccola scala del Design, sia nella più grande scala dell’architettura, sono sempre più frequentemente dotati di un’intelligenza digitale, una logica comportamentale che consente loro di interagire con le persone che li fruiscono. Gli oggetti e gli spazi a carattere “responsivo” caratterizzeranno senza dubbio il prossimo futuro e questo processo di trasformazione riguarderà in modo particolare anche la forma e dunque la geometria che la forma stessa astrae e descrive. La modellazione parametrica è un valido ausilio in questo processo, ma il progettista, più del solito, dovrà necessariamente confrontarsi con la geometria. Lo studio qui illustrato sperimenta la parametrizzazione finalizzata alla trasformazione dinamica di superfici piane in superfici coniche

    Connettere per conoscere e comunicare: sviluppi dell’applicazione UID 3.0 | Connecting to Know and Communicate: Development of the UID 3.0 Application

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    ITA - Conoscenza, comunicazione e connessione sono le tre parole che hanno ispirato e guidato la creazione di una app dedicata alla comunità scientifica dell’Unione Italiana Disegno, tutt’ora in fase di implementazione. Il contributo racconta, in prima istanza, le fasi di ideazione e sviluppo dell’applicativo, avente l’obiettivo di amplificare gli attuali strumenti di comunicazione esistenti per ottimizzare la capacità di creare relazioni e connessioni fra informazioni e utenti. Lo studio qui presentato intende proporsi poi, soprattutto, come un’occasione per riflettere sulla formulazione di un linguaggio grafico appropriato ed espressivo del settore scientifico disciplinare al quale si rivolge principalmente, fornendo una metodologia di rappresentazione utile per future applicazioni anche in ambiti diversi. Un linguaggio grafico che si articola in una variegata molteplicità di aspetti e peculiarità: dalla capacità di esprimere con efficacia e immediatezza informazioni di varia natura, raccogliere e rappresentare sinteticamente dati eterogenei e porli in immediata connessione tra loro, al collegamento diretto tra utenti di una rete diffusa, alla questione dei principi di inclusività, che si esplicano in primo luogo nell’attenzione riservata al tema affascinante dell’accessibilità visiva. ENG - Knowledge, communication and connection are the three words that inspired and guided the creation of an app dedicated to the scientific community of the Unione Italiana per il Disegno, which is still being implemented. Firstly, the paper describes the phases of design and development of the application, which has the aim of amplifying the current existing communication tools to optimize the ability to create relationships and connections between information and users. Subsequently, the study presented here wants primarily to be an opportunity to reflect on the formulation of an appropriate graphic language that is expressive of the scientific disciplinary sector to which it is mainly addressed, providing a representation methodology useful for future applications also in different fields. A graphic language that is divided into a variegated multiplicity of aspects and peculiarities, as: the ability to express effectively and immediately various kinds information, collect and synthetically represent heterogeneous data and place them in immediate connection with each other; the direct connection between users of a widespread network; the question of the principles of inclusiveness, which are expressed primarily in the attention paid to the fascinating theme of visual accessibility

    Procedural modelling as a tool for morphological analysis of the design idea

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    In recent years, generative modeling has assumed a very important role in the training of the designer. The generative approach, in fact, educates to a conscious and rigorous representation of the form through a logical process that describes its geometric genesis by making explicit the dimensional and proportional rela-tionships between the parts that compose it, information that can always be ac-cessed to verify the quality of the project reading and with which it is possible to interact. Through the exposure of selected case studies, drawn from the tradition of interior design, we will see how the generative model is able to express in a summarized and comprehensive form the information necessary and sufficient to define the genesis of the shape of an object and, in as such, to educate the student to a conscious and controlled design of the form

    Andrea Pozzo e il corridoio della Casa Professa del Gesù

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    Gli affreschi del corridoio antistante le stanze di S. Ignazio presso il collegio Romano dei Gesuiti sono tra gli esempi di quadrature barocche più significativi ed efficaci nel loro intento illusionistico, poiché, nella loro molteplicità, offrono da un particolare punto di osservazione – come dimostreremo – un’unica, omogenea e potente prospettiva, la quale avvolge lo spettatore includendolo in un contesto architettonico virtuale che, pur prendendo spunto dallo spazio reale (esempio ne è la ripresa nell’affresco delle nicchie reali che interessano la parete finestrata), ne modifica notevolmente le caratteristiche fisiche, costruendo una nuova e ricca cornice architettonica quale luogo in cui convivono mondo reale e mondo divino. Nella semplice geometria del corridoio (fig. 3), che termina con una parete a sbieco fortemente inclinata ed è coperto da una volta a botte a profilo ribassato, Pozzo affresca ogni centimetro dei 260 mq di superficie intonacata. Appena si accede al corridoio (fig. 4a) si è stupiti dalla notevole molteplicità di linee e colori che si dispongono su ogni centimetro della superficie intonacata, senza soluzione di continuità, pur risaltando ancora la vera forma della galleria in contrapposizione a quelle linee curve e fluidificate che si notano, in corrispondenza della volta e che tuttavia appaiono ancora prive di ‘solidità’. Man mano che ci si avvicina al centro della galleria, si affievoliscono le distorsioni e quelle fluide linee si compongono in una rigorosa prospettiva che ammette un centro di proiezione unico, dal quale – anche ruotando liberamente lo sguardo – ogni spigolo, ogni angolo che aveva caratterizzato la geometria dell’ambiente reale viene neutralizzato dalla nuova architettura dipinta (figg. 4b, c), ad esclusione di alcuni elementi che diventano punti di coincidenza tra i due spazi, come la scala e le aperture
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