Formación de taumasita en morteros hidráulicos mediante la deposición de SO2 atmosférico

Sulphation of mortars and concretes is a function of diverse environmental factors (SO2 aerosol, temperature, etc) as well as some material characteristics. One of the phases that could be formed as consequence of the sulphation of the hydraulic binder is thaumasite. In this paper different hydraulic mortars have been exposed to laboratory exposure chambers in order to reproduce thaumasite formation due to atmospheric SO2. Under the laboratory exposure conditions, thaumasite was formed in hydraulic lime mortars, and mortars elaborated with ordinary Portland cement as well as mineralized white portland cement. However, thaumasite was not formed in mortars made of lime and pozzolan. The first product formed as a result of the SO2-mortar interaction was gypsum. Gypsum reacted with calcite and C-S-H gel, present in the samples, giving place to thaumasite. Low temperature promotes thaumasite formation.La sulfatación de morteros y hormigones depende de las condiciones ambientales (SO2 aerosol, temperatura, etc.), así como de las características del material. Una de las fases que se puede formar como consecuencia de la sulfatación de los ligantes hidráulicos es la taumasita. En este trabajo se han expuesto diferentes morteros hidráulicos en cámaras de laboratorio con el fin de reproducir la formación de taumasita por efecto del SO2 atmosférico. Bajo las condiciones de laboratorio se formó taumasita en los morteros de cal hidráulica y en los morteros fabricados con cemento portland y cemento blanco mineralizado. Sin embargo, cuando el ligante utilizado en los morteros fue cal y puzolana, no se formó taumasita. El yeso fue el primer producto formado en la interacción entre los morteros y el SO2. A continuación, este yeso reaccionó con la calcita y el gel C-S-H dando lugar a la formación de taumasita. Las bajas temperaturas favorecieron la formación de taumasita

The Scanning Calorimetry (DSC) in the study of thermal treatments in Al and Mg alloys

Sono riportati alcuni esempi di studi sulle trasformazioni di fase che avvengono in leghe di alluminio e in leghe di magnesio trattate termicamente. Vengono riportate misure di calorimetria differenziale a scansione (DSC) ottenute monitorando la sequenza di emissione o assorbimento di energia al variare della temperatura. I relativi risultati consentono di identificare campi di temperatura entro i quali conviene effettuare trattamenti termici, convenzionali e/o innovativi, per migliorare le proprietà meccaniche. La valutazione dell?efficacia del trattamento termico poggia su misure di microdurezza. Viene proposto un meccanismo di precipitazione secondaria per spiegare l?aumento di durezza ottenibile mediante un trattamento di invecchiamento artificiale non convenzionale

The Differential Scanning Calorimetry in the Study of Thermal Treatments of Al and Mg Alloys

ABSTRACT RIASSUNTO Sono riportati alcuni esempi di studi sulle trasformazioni di fase che avvengono in leghe di alluminio e in leghe di magnesio trattate termicamente. Vengono riportate misure di calorimetria differenziale a scansione (DSC) ottenute monitorando la sequenza di emissione o assorbimento di energia al variare della temperatura. I relativi risultati consentono di identificare campi di temperatura entro i quali conviene effettuare trattamenti termici, convenzionali e/o innovativi, per migliorare le proprietà meccaniche. La valutazione dell?efficacia del trattamento termico poggia su misure di microdurezza. Viene proposto un meccanismo di precipitazione secondaria per spiegare l?aumento di durezza ottenibile mediante un trattamento di invecchiamento artificiale non convenzionale