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Valutazione del grado di concordanza tra decisioni cliniche nella Sclerosi Multipla basate sulle regole di buona pratica medica e grado di allerta ottenuto attraverso l'applicazione a posteriori delle TOR canadesi. Uno studio osservazionale retrospettivo.
Con l’aumento delle possibilità di trattamento nella Sclerosi Multipla, si rende necessaria una rapida valutazione della risposta terapeutica del paziente alla prima linea di terapia, così da permettere una ottimizzazione rapida ed efficace del trattamento. Attualmente non esistono delle linee guida validate che possano essere applicate in modo universale, e la valutazione della risposta clinica è ancora legata in gran parte alla soggettività del giudizio diagnostico del clinico. Sono stati effettuati diversi tentativi di definire degli score oggettivi in grado di definire delle linee di comportamento uniformi. Tra questi, vi sono le Treatment Optimization Recommandations (TOR) pubblicate dal Canadian MS Working Group (CMSWG), revisionate nel 2013. Tali raccomandazioni si basano sulla valutazione delle ricadute, delle immagini di risonanza magnetica e sulle modifiche dell’EDSS ad un anno dall’inizio della terapia di fondo con immunomodulanti. Ne derivano gradi di allerta variabili tra bassa allerta ed allerta elevata, che indicano una verosimile mancanza di risposta alla terapia di fondo. Vengono quindi suggerite delle linee di comportamento da tenere nei diversi gradi di allerta.
Il nostro studio si è proposto di applicare retrospettivamente tali raccomandazioni ad un gruppo di pazienti attualmente in seconda linea di terapia, analizzando e confrontando la linea di comportamento tenuta rispetto all’indicazione ottenuta con le TOR e confrontando i nostri risultati con la letteratura. Il grado di concordanza è stato stabilito attraverso il calcolo del coefficiente K di Cohen.
Abbiamo riscontrato un moderato grado di concordanza quando le TOR indicavano un eventuale passaggio di terapia, dimostrando un atteggiamento in linea di massima più prudente rispetto a quanto suggerito dal modello. Tale risultato è comparabile a quello ottenuto in uno studio prospettico della durata di 12 mesi condotto in Canada, eseguito per valutare l’applicabilità delle TOR nella pratica clinica.
L’analisi dell’anno precedente il passaggio a seconda linea di terapia, ha invece dimostrato come il nostro atteggiamento sia stato più incisivo, essendo risultati tutti i pazienti in uno stato di allerta moderata-elevata con l’applicazione delle TOR, ed avendo noi effettuato il passaggio di terapia a seconda linea. In 4 pazienti l’anno successivo alla prima linea e l’anno precedente la seconda era sovrapponibile, dimostrando una rapida ed efficace gestione della situazione.
Il nostro studio, con i limiti dettati dalla bassa numerosità del campione e dall’applicazione retrospettiva dei criteri, ha evidenziato come l’atteggiamento tenuto dal medico sia ancora abbastanza prudente nella valutazione della mancata risposta alla prima linea di terapia, sebbene l’avvento delle nuove seconde linee, più maneggevoli rispetto al mitoxantrone, abbia facilitato, nei casi di più recente diagnosi, una gestione rapida ed efficace del passaggio di terapia
A comparative study on bulk and nanoconfined water by time-resolved optical Kerr effect spectroscopy
The low frequency vibrational spectra of hydrated porous silica are
specifically sensitive to the hydrogen bond interactions and provides a wealth
of information on the structural and dynamical properties of the water
contained in the pores of the matrix. We investigate systematically this
spectral region of Vycor porous silica (pore size about 4 nm) for a series of
samples at different levels of hydration, from the dry matrix to completely
filled pores. The spectra are obtained as the Fourier transforms of
time-resolved heterodyne detected optical Kerr effect (HD- OKE) measurements.
The comparison of these spectra with that of bulk water allows us to extract
and analyze separately the spectral contributions of the first and second
hydration layers, as well as that of bulk-like inner water. We conclude that
the extra water entering the pores above 10 % water/silica weight ratio behaves
very similarly to bulk water. At lower levels of hydration, corresponding to
two complete superficial water layers or less, the H-bond bending and
stretching bands, characteristic of the tetrahedral coordination of water in
the bulk phase, progressively disappear: clearly in these conditions the H-bond
connectivity is very different from that of liquid water. A similar behavior is
observed for the structural relaxation times, measured from the decay of the
time-dependent HD-OKE signal. The value for the inner water is very similar to
that of the bulk liquid; that of the first two water layers is definitely
longer by about a factor 4. These findings should be carefully taken into
account when employing pore confinement to extend towards lower temperatures
the accessible temperature range of supercooled water
Optical Kerr effect of liquid and supercooled water: the experimental and data analysis perspective
The time-resolved optical Kerr effect spectroscopy (OKE) is a powerful
experimental tool enabling accurate investigations of the dynamic phenomena in
molecular liquids. We introduced innovative experimental and fitting
procedures, that permit a safe deconvolution of sample response function from
the instrumental function. This is a critical issue in order to measure the
dynamics of sample presenting weak signal, e.g. liquid water. We report OKE
data on water measuring intermolecular vibrations and the structural relaxation
processes in an extended temperature range, inclusive of the supercooled
states. The unpreceded data quality makes possible a solid comparison with few
theoretical models; the multi-mode Brownian oscillator model, the Kubo's
discrete random jump model and the schematic mode-coupling model. All these
models produce reasonable good fits of the OKE data of stable liquid water,
i.e. over the freezing point. The features of water dynamics in the OKE data
becomes unambiguous only at lower temperatures, i.e. for water in the
metastable supercooled phase. Hence this data enable a valid comparison between
the model fits. We found that the schematic mode-coupling model provides the
more rigorous and complete model for water dynamics, even if is intrinsic
hydrodynamic approach hide the molecular information
Thrombolyse bei tiefer Venenthrombose? [Thrombolytic therapy in deep venous thrombosis?]
Sie sehen eine 45-jährige Patientin mit einem bläulich-zyanotischen rechten Bein. Vor fünf Tagen habe ein Spannungsschmerz in der Wade begonnen und sich zunehmend in den Oberschenkel hochgezogen. Die rechte Wade misst im Umfang 4 cm mehr als die linke. Die Anamnese ergibt keine familiäre oder persönliche Vorgeschichte einer thromboembolischen Erkrankung. Die Patientin ist übergewichtig ( BMI 35 kg/m2) und nimmt seit einigen Jahren eine Östrogen-Progesteron-Kombination. Der Ultraschall zeigt eine Thrombose der tiefen Beinvenen, die bis in die äussere Beckenvene reicht
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