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    FROM SERRE TO CALABRIAN TYRRHENIAN COAST (COSTA DEGLI DEI): LANDSCAPES AND CULTURES

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    La Calabria centrale presenta una fisiografi a particolare: il Mar Tirreno e il Mar Ionio sono separati in linea d’aria da meno di 30 km di un territorio complesso e articolato dal punto geologico – geomorfologico. La diversità di ambiti geologici implica morfogenesi differenti, con un modellato superficiale che vede l’alternarsi di altopiani montani profondamente incisi da fiumare, ampie aree boscate, brulle dorsali collinari modellate da superfici terrazzate, piane costiere. Alla mutevolezza di paesaggi corrisponde, in analogia, una variabilità di culture e tradizioni. Dal paesaggio e dalle culture sostanzialmente integre delle aree interne si passa alle aree costiere e collinari dove gli effetti della trasformazione sociale ed economica hanno spesso devastato e obliterato i morfotipi originari, complicandone lettura e interpretazione.Calabria Central presents a very particular physiography: the Tyrrhenian Sea and the Ionian Sea are separated as the crow fl ies from less than 30 kilometers of territory with complex geological and geomorphological structure. The diversity of geological areas implies different morphogenesis, with a patterned surface in which are alternation of mountain plateaus deeply incised by rivers, large wooded areas, barren ridge hills shaped by terraced surfaces, coastal plains. To changing nature of landscapes corresponds, by analogy, a variability of cultures and traditions. The landscape and cultures substantially undamaged of internal areas switch to coastal and hilly areas where the effects of social and economic transformation have often devastated its original shapes, making very difficult reading and interpretation

    ONLINE ARCHIVE OF URBAN PUBLIC PARKS IN THE REGION UMBRIA

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    Oggetto di questo lavoro è realizzare di un prototipo per il censimento e la condivisione on line delle informazioni relative ai parchi urbani. L’importanza di poter disporre di informazioni relative ai parchi pubblici urbani è sempre maggiore sia per fini turistici che ricreativi. Grazie alla decisione di Google di rendere pubbliche le specifiche delle API (Application Programming Interface) di Google Maps, è ormai possibile aggiungere alle mappe del servizio Google Maps proprie informazioni nei più vari formati (es. testi, filmati, ecc). L’intento del nostro lavoro pertanto è di creare un “mashup” su base Google Maps con i dati relativi ai parchi urbani. Come aree prova su cui testare la scheda di acquisizione dati si sono utilizzati le i parchi urbani dell’Umbria. Tale prototipo di scheda potrà essere utilizzato in futuro da tutti quegli utenti che desiderano acquisire, produrre e condividere on line i dati dei parchi pubblici di loro interesse.The aim of this work is to develop a prototype for the identification and sharing online information relating to urban parks. Knowing the exact location and have a detailed description of urban public parks is important for tourism and recreation. Thanks to Google’s decision to publish the specifications of the API (Application Programming Interface) for Google Maps, you can add to the maps or satellite photos of Google Maps own information in various formats (eg. text, video, etc.). The aim of our work therefore is to create a “mashup” on a Google Maps with data relating to urban parks. The Umbria region (Italy) has been chosen as the area on which to test the data acquisition form. This prototype form and will be used in future by all those users who wish to acquire, produce, select the most relevant information online and share data from public parks to them

    Innovazione e metodi per la pianificazione territoriale

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    Innovazione e metodi per la pianificazione territorial

    A 79-year-old man with interstitial lung disease and cryptic area of high 18 fluorodeoxyglucose uptake in left upper lobe

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    Seven years after left hemicolectomy and radical lymph nodal dissection followed by adjuvant chemotherapy for colorectal cancer (histotype, adenocarcinoma; stage, pT3N2M0; grading, G2), a slight increase in carcinoembryonic antigen levels (6.2 ng/mL; range, 0-5 ng/mL) was detected in a 79-year-old man. He was a heavy smoker with history of an interstitial fi brotic lung disease with associated areas of emphysema

    Reti ecologiche: una chiave per la conservazione e la gestione dei paesaggi frammentati. Pubblicazioni del Corso di Cultura in Ecologia, Atti del XL Corso

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    Per interpretare un paesaggio bisognerebbe vederlo dall\u2019alto. Solo cosi\u300 si puo\u300 intuire il tessuto che lo compone. Solo cosi\u300 si puo\u300 osservare la manifestazione visibile e fisica delle reti ecologiche: gli alberi e i corridoi arborei immersi nel deserto della matrice. Ma la rete funzionale non e\u300 costituita di unita\u300 discrete, o almeno non solo di esse. I corridoi possono essere \u201cdiffusi\u201d e difficili da identificare. Il paesaggio identico in tutto il suo cerchio, monotono e senz\u2019alberi, potrebbe cosi\u300 non essere del tutto privo di reti ecologiche. Il concetto di rete ecologica e\u300 stato applicato recentemente. A scala planetaria, solo nel 1974, l\u2019UNESCO ha riconosciuto, nel Programma per l\u2019Uomo e la Biosfera, la necessita\u300 di conciliare la conservazione delle aree di valore con gli usi del paesaggio locali attraverso l\u2019individuazione nelle Riserve della Biosfera (attualmente oltre 350) di core areas, buffer areas e zone di transizione. Per questo motivo, forse, esistono ancora molti dubbi sulla loro efficacia. Non si puo\u300 tuttavia trascurare l\u2019importante ruolo che rivestono nella pianificazione. La comprensione e la valutazione di come gli organismi si muovono attraverso i paesaggi eterogenei, ovvero frammentati, sia attraverso i corridoi, che attraverso la matrice, e\u300 una componente chiave del processo che conduce alla comprensione delle risposte degli organismi ai mosaici spaziali, cioe\u301 dell\u2019argomento centrale dell\u2019ecologia del paesaggio. Perche\u301 esistono? Cosa aggiungono al processo di protezione delle risorse naturali? Che specie le sfruttano? Come si puo\u300 stimare il loro valore? Cos\u2019e\u300 stato fatto sinora? A queste domande il 40\ub0 Corso di Cultura in Ecologia tenta di dare una risposta. L\u2019esistenza delle reti ha radici genetiche: il trasferimento di informazioni genetiche rappresenta il tessuto invisibile della rete, quello piu\u300 ostico da studiare, perche\u301 meno percepibile. Degli aspetti genetici, tutti gli altri sono dei surrogati. Il contributo di M. Lucchin e\u300 rivolto, in questo senso, a chiarire le basi conoscitive: la materia prima di cui sono costruite le reti ecologiche. Gli organismi che sfruttano le reti possono essere animali o vegetali. Gli animali e i vegetali occupano habitat: per questo la rete puo\u300, prima di proteggere le specie, proteggere gli habitat o gli ecosistemi, cui le specie, e quindi gli ecoidi, sono legati. D. Zorzi e S. Mattedi presentano gli strumenti per ridurre, a scala locale, gli impatti del traffico stradale sulla dispersione delle specie della fauna selvatica, mentre D. McCollin e J. Jackson presentano l\u2019uso che dei corridoi fanno le specie vegetali nemorali, patrimonio disperso nella matrice priva di copertura naturale, tipica dell\u2019agricoltura intensiva e delle aree urbanizzate. Una presentazione del concetto di rete ecologica, a scala di paesaggio, e delle sue applicazioni in ambito europeo e nazionale, sono svolti, rispettivamente, da R. Jongman e D. Franco. R. Gambino presenta invece gli sviluppi piu\u300 recenti in tema di cultura e tutela ambientale del territorio e le richieste della societa\u300 cui le reti ecologiche possono dare risposta. La valutazione della qualita\u300 dei corridoi ecologici che si manifestano a piu\u300 grande scala, cioe\u301 le siepi del paesaggio agrario e una serie di indici sintetici e\u300 proposta da T. Sitzia. Pochi sono gli esempi di normative nazionali o regionali tese a tradurre i concetti e le evidenze sperimentali in realta\u300: uno di questi e\u300 la Legge Regionale 13/2003 del Veneto che costruisce le graduatorie dei beneficiari di incentivi pubblici all\u2019impianto di boschi di pianura, non solo in base al loro status giuridico o alla presenza di aree protette nelle vicinanze, ma anche, come raramente viene fatto, sulla base della vicinanza a boschi relitti, ragionando in termini di rete ecologica. F. Correale ne da\u300 una presentazione. I Sistemi Geografici Informativi, ormai irrinunciabili nello studio del paesaggio, trovano nelle reti ecologiche un campo di applicazione importante, che A. Fiduccia, L. Fonti, M. Funaro, L. Gregari, S. Rapicetta e S. Reniero presentano nel loro contributo. Infine non basta ragionare di fauna e flora, occorre individuare idonei strumenti di progettazione e pianificazione; G. De Togni affronta quelli a piccola scala, ovvero quelli urbanistici, G. Mezzalira affronta quelli a grande scala, ovvero la progettazione. L'organizzazione del Corso ha impegnato, oltre ai componenti del Comitato Organizzativo e a quelli del Comitato Scientifico anche I. Dainese e A. Tosatto, che hanno svolto il fondamentale supporto di segreteria presso il Dipartimento, e il personale del Centro Studi per l'Ambiente Alpino di S. Vito di Cadore: F. Fontanella, R. Menardi e C. Filoso, ai quali tutti va un caloroso ringraziamento
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