25 research outputs found

    expression of membrane bound human leucocyte antigen g in systemic sclerosis and systemic lupus erythematosus

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    Abstract Human leucocyte antigen-G (HLA-G) is a nonclassical class I major histocompatibility complex (MHC) molecule characterized by complex immunoregulatory and tolerogenic functions. Membrane-bound HLA-G is expressed on the surface of different cell populations in both physiological and pathological conditions. Systemic sclerosis (SSc) is a multisystem autoimmune disease characterized by widespread tissue fibrosis, vascular lesions and immunological alterations. Systemic lupus erythematosus is the prototypic systemic autoimmune disease affecting virtually any organ system, such as skin, joints, central nervous system, or kidneys. In SSc and SLE patients, the membrane expression of HLA-G on monocytes (0.88 ± 1.54 and 0.43 ± 0.75, respectively), CD4+ (0.42 ± 0.78 and 0.63 ± 0.48, respectively), CD8+ (2.65 ± 3.47 and 1.29 ± 1.34, respectively) and CD4+ CD8+ double-positive cells (13.87 ± 15.97 and 3.79 ± 3.11, respectively) was significantly higher than in healthy controls (0.12 ± 0.07; 0.01 ± 0.01; 0.14 ± 0.20 and 0.32 ± 0.38, respectively) (

    Recurrent Sweet's syndrome in a patient with multiple myeloma

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    Key Clinical MessageWe report on a case of Sweet's syndrome associated with multiple myeloma, as harbinger for disease relapse

    Recurrence of COVID-19 related symptoms and viral detection in a patient discharged after complete recovery and test negativization

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    Since the novel coronavirus disease 2019 (COVID-19) has been declared a pandemic, the possibility of recurrence of the disease after recovery has become a debated issue. We report a case of an 84-years-old male patient who was admitted to our hospital for dyspnea and fever. Lab and clinical workout showed that he had COVID-19. After a full recovery of symptoms and a double negative nasopharyngeal swab of severe acute respiratory syndrome-related coronavirus 2 (SARS-CoV-2) by realtime polymerase chain reaction assay, he was discharged from the hospital. One month later, he developed dyspnea and fever again with lung involvement. Surprisingly, the nasopharyngeal swab of SARS-CoV-2 was positive. Since he denied contacts with confirmed or suspected cases of COVID-19, he probably experienced a reactivation of a persistent infection. The failed eradication of the virus could depend on both virus' escape mechanisms and dysfunctional immune response. Further studies are needed to confirm the hypothesis of viral reactivation and identify signs of an incomplete clearance

    ECACL (European and Chinese Approach to Commercial Law)

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    L'ordinamento cinese ha avuto, negli ultimi decenni, una profonda evoluzione, per molti aspetti correlata alla clamorosa crescita in termini economici di cui \ue8 stata protagonista la Repubblica Popolare. Questo ha fatto s\uec che all'enorme interesse riservato dall'imprenditoria occidentale a tale mercato si sia accompagnata una crescente attenzione della dottrina europea e nordamericana nei confronti delle innovazioni che hanno caratterizzato, in tempi recenti, quell'ordinamento giuridico. Il fenomeno, proprio per via della sua correlazione con la sottostante realt\ue0 economica, ha interessato in maniera particolare il diritto commerciale, ossia quella branca del diritto che ha certamente, tra i diversi suoi ambiti d'indagine, i temi dell'innovazione e della globalizzazione. La conoscenza, in Europa, delle soluzioni normative implementate in Cina a partire dagli scorsi anni '80 \ue8 tuttavia \u2010 per motivi storici, geografici e per l'ostacolo costituito dalle rilevanti differenze linguistiche \u2010 ancora oggi insufficiente, soprattutto per quanto riguarda gli aspetti attuativi. In effetti la dottrina italiana, nella sua quasi totalit\ue0. ha sempre privilegiato, nel proprio approccio comparatistico, l'Occidente all'Oriente, e ci\uf2 \ue8 ancor pi\uf9 vero se ci si limita a considerare gli studi giuridici caratterizzati da una specifica attenzione alle ragioni economiche: la carenza d\u2019innovazioni in ambito economico che ha contraddistinto la realt\ue0 cinese lungo gran parte del Novecento, in uno con la difficolt\ue0 a reperire dati su tale ambito, hanno difatti costituito un serio impedimento a questa tipologia di studi. Le lacune ricordate abbisognano, tuttavia, di essere colmate. Lo sviluppo dell'apparato produttivo e commerciale della Cina ha infatti poggiato anche su un ordinamento giuridico sempre pi\uf9 articolato e sofisticato e per ci\uf2 stesso contrassegnato da istituti di cui \ue8 bene che il legislatore italiano abbia compiuta conoscenza. Il progetto di seguito descritto intende quindi contribuire a colmare tale gap, tramite un'attenta disamina di taluni, specifici aspetti del diritto commerciale cinese, nell'ottica di appurare quali scelte legislative possano essere utilmente recepite nella nostra realt\ue0 giuridica, alla luce di criticit\ue0 e aspetti positivi. A ci\uf2 si giunger\ue0 tenendo ovviamente in considerazione i diversi modelli di sviluppo economico implementati: da un lato il c.d. \u201csocialismo di mercato\u201d, dove lo Stato svolge una funzione di pianificazione complessiva e partecipa in prima persona all'agone imprenditoriale, dall'altro una tendenziale adesione ai principi liberisti, con l'autorit\ue0 statuale che in linea di principio si limita a reprimere e, prima ancora, prevenire, le condotte abusive poste in essere dai competitor privati. La ricerca che qui si propone sar\ue0 condotta utilizzando differenti metodi interpretativi \u2010 fra cui quello noto come law and economics \u2013 cui accederanno profili di analisi economica in senso stretto. Le numerose modifiche apportate in questi ultimi anni, al sistema di diritto commerciale cinese, hanno suggerito di procedere ad una selezione che trova il suo filo conduttore nel principio della libert\ue0 d'impresa, il quale presenta una differente estensione, all\u2019interno dei due ordinamenti oggetto di disamina, in virt\uf9 delle diverse strategie politiche di base. Conseguentemente, sono state individuate le seguenti aree di ricerca, sulla base delle considerazioni esplicitate nel paragrafo \u201cIdea e obiettivi\u201d: libert\ue0 d'impresa sul piano organizzativo nel diritto societario cinese; capitale e responsabilit\ue0 dei soci: raffronto tra Italia 2 e Cina; la responsabilit\ue0 sociale d'impresa in Cina; la nuova legge cinese sulle class action in materia di securities; propriet\ue0 intellettuale e IA: Europa e Cina a confronto; accesso al mercato cinese e scelte organizzative nei processi d\u2019internazionalizzazione. L'invito presente nel bando a varare un progetto che coinvolga il Dottorato di ricerca attivo presso l'Ateneo maceratese viene accolto sotto due profili. Innanzitutto, il gruppo vede tra i partecipanti una studentessa del Corso di Dottorato in Diritto e innovazione. Inoltre, si proporr\ue0 al Collegio dei Docenti del Dottorato l'inclusione, nel programma istituzionale di attivit\ue0, dei seminari che saranno organizzati nell'ambito del progetto e del convegno che concluder\ue0 quest'ultimo, cos\uec da esporre ai dottorandi i risultati delle ricerche svolte in un contesto di confronto e arricchimento reciproco. L'attivit\ue0 di disseminazione e divulgazione dei risultati parziali e finali del progetto avr\ue0 luogo attraverso seminari e pubblicazioni scientifiche in riviste di classe A e open access. Inoltre, la comunicazione dei risultati conseguiti avverr\ue0 anche tramite iniziative \u2013 quali conferenze e workshop \u2013 destinate a svolgersi attraverso i canali extra\u2010accademici rappresentati da Confindustria Macerata, in quanto rappresentativa di una categoria naturalmente interessata ai risvolti pratici delle ricerche condotte, e dagli Istituti Confucio di Macerata e Venezia, in quanto punti di riferimento privilegiati di ogni iniziativa volta ad incrementare la conoscenza della realt\ue0 cinese. La presentazione del complesso dei risultati raggiunti avverr\ue0 invece in un convegno conclusivo, con la partecipazione in presenza dell'intero gruppo e di esperti esterni ad esso. I lavori progettuali si concluderanno con la pubblicazione, auspicabilmente all'interno della Collana curata dal Dipartimento di Giurisprudenza UniMC e comunque in open access, degli atti del convegno. \uc8 infine previsto il deposito telematico presso il Laboratorio di innovazione delle registrazioni dei seminari, del convegno e del materiale informativo medio tempore prodotto. Responsabile del progetto \ue8 il prof. Alessio Bartolacelli, coordinatore scientifico \ue8 il dott. Carlo Emanuele Pupo. Il gruppo di ricerca \ue8 formato da studiosi dotati di competenze adeguate alla realizzazione del progetto ideato e che si sono gi\ue0 confrontati con le metodiche proprie delle collaborazioni scientifiche. Il team dei giuristi \ue8 interamente riconducibile all'area privatistica, atteso che ricade nell'ambito del diritto privato la disciplina delle transazioni tra privati e la configurazione, da parte dei consociati, del modello organizzativo da utilizzare nell'esercizio dell'attivit\ue0 economica. Il team degli economisti, con i quali s\u2019instaurer\ue0 quel dialogo interdisciplinare richiesto dal bando, garantisce la massima coesione, data la comunione di metodiche di lavoro. L'attivit\ue0 di ricerca sar\ue0 caratterizzata da una continua dialettica interdisciplinare

    AMBRA1 regulates cyclin D to guard S-phase entry and genomic integrity

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    Mammalian development, adult tissue homeostasis and the avoidance of severe diseases including cancer require a properly orchestrated cell cycle, as well as error-free genome maintenance. The key cell-fate decision to replicate the genome is controlled by two major signalling pathways that act in parallel-the MYC pathway and the cyclin D-cyclin-dependent kinase (CDK)-retinoblastoma protein (RB) pathway(1,2). Both MYC and the cyclin D-CDK-RB axis are commonly deregulated in cancer, and this is associated with increased genomic instability. The autophagic tumour-suppressor protein AMBRA1 has been linked to the control of cell proliferation, but the underlying molecular mechanisms remain poorly understood. Here we show that AMBRA1 is an upstream master regulator of the transition from G1 to S phase and thereby prevents replication stress. Using a combination of cell and molecular approaches and in vivo models, we reveal that AMBRA1 regulates the abundance of D-type cyclins by mediating their degradation. Furthermore, by controlling the transition from G1 to S phase, AMBRA1 helps to maintain genomic integrity during DNA replication, which counteracts developmental abnormalities and tumour growth. Finally, we identify the CHK1 kinase as a potential therapeutic target in AMBRA1-deficient tumours. These results advance our understanding of the control of replication-phase entry and genomic integrity, and identify the AMBRA1-cyclin D pathway as a crucial cell-cycle-regulatory mechanism that is deeply interconnected with genomic stability in embryonic development and tumorigenesis

    Estimate of the Prevalence of Anti-Gastric Parietal Cell Autoantibodies in Healthy Individuals Is Method Dependent

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    Objectives Anti-parietal cell antibodies (APCA) are a serologic marker of autoimmune gastritis. Their prevalence in healthy individuals is not well defined. Methods We evaluated APCA prevalence in 515 healthy blood-donors by rat/primate tissue indirect immunofluorescence (IIF), enzyme-linked immunosorbent assay (ELISA), and immunoblot. Results Fifty-three of 515 (10.3%) subjects were positive for APCA by at least one method: 18 only by ELISA, 10 by rodent tissue IIF, and one by primate tissue IIF; 18 were positive by ELISA and primate tissue IIF, and one by ELISA and rodent tissue IIF. Two were positive by both IIF methods, and three were triple positive. APCA positivity was confirmed by immunoblot in 100% of ELISA positive, in 95.8% of positive primate tissue IIF, and in 50% of positive rat tissue IIF. Conclusions A great discrepancy in APCA prevalence detected by different methods in this cohort was apparent. Thus, the results on APCA prevalence in healthy individuals are likely method-dependent

    Unexpected elevated free thyroid hormones in pregnancy

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    Background: The use of thyrotropin and free thyroid hormone assays to evaluate thyroid function is widespread, but in some situations the results are inconsistent with the patient's thyroid status. Summary: A 35-year-old woman with a known diagnosis of chronic autoimmune thyroiditis was referred to the authors' clinic at week 26 of her second pregnancy. The patient was clinically euthyroid. Consistent with this, her serum thyrotropin (TSH) was normal (0.79 mIU/L), but she had elevated free thyroid hormones-free triiodothyronine (fT3) and free thyroxine (fT4)-As determined by a one-step chemiluminescent assay. The patient was taking levothyroxine replacement therapy (125 lg/day), and the dose was confirmed. Previous blood tests showed concordance between TSHand free thyroid hormone values. The patient was followed up throughout gestation and at 12months postpartum. During gestation, her free thyroid hormones remained high using one-step methods, while the total thyroid hormone concentration values were within the reference range, in agreement with the TSH values. Postpartum fT4 and fT3 values returned progressively to normality, in agreement with the TSH values. The presence of circulating thyroid hormone autoantibodies (THAb) was hypothesized, which are known to interfere, although to a variable extent, with thyroid hormone one-step assays. Using stored frozen sera, this hypothesis was confirmed indirectly by measuring normal levels of fT3 and fT4 with a two-step method, and directly by demonstrating THAb against the two hormones. Conclusion: Despite their relative rarity, circulating THAb may be suspected when laboratory data are not consistent and contrast with the clinical picture. To the authors' knowledge, no previous case of transient appearance of THAb in pregnancy has been described

    GPER signalling in both cancer-associated fibroblasts and breast cancer cells mediates a feedforward IL1β/IL1R1 response

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    Cancer-associated fibroblasts (CAFs) contribute to the malignant aggressiveness through secreted factors like IL1β, which may drive pro-tumorigenic inflammatory phenotypes mainly acting via the cognate receptor named IL1R1. Here, we demonstrate that signalling mediated by the G protein estrogen receptor (GPER) triggers IL1β and IL1R1 expression in CAFs and breast cancer cells, respectively. Thereby, ligand-activation of GPER generates a feedforward loop coupling IL1β induction by CAFs to IL1R1 expression by cancer cells, promoting the up-regulation of IL1β/IL1R1 target genes such as PTGES, COX2, RAGE and ABCG2. This regulatory interaction between the two cell types induces migration and invasive features in breast cancer cells including fibroblastoid cytoarchitecture and F-actin reorganization. A better understanding of the mechanisms involved in the regulation of pro-inflammatory cytokines by GPER-integrated estrogen signals may be useful to target these stroma-cancer interactions
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