7 research outputs found

    Suicidality Assessment of the Elderly With Physical Illness in the Emergency Department.

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    Taking into account and evaluating the presence of a physical illness plays a crucial role in the clinical encounter with the elderly who may present suicidal ideation (SI) and suicidal behavior (SB) (1, 2). On the one hand, physical illness is associated with greater suicidality risk in the elderly. This association has been inferred from both quantitative and qualitative findings based on population and registry cohorts (3–5), case-control studies (6–13), psychological autopsies (14, 15), coroners’ reports (16, 17), and suicide notes (17, 18) [for reviews, see (19, 20)]. This applies to SI/wishes to die (20–22) and the entire span of SB, including suicide attempts (SAs) and completed suicides [for reviews, see (20, 23, 24)]

    Studio preliminare su un campione di soggetti con diagnosi di disturbo di personalitĂ  borderline ricoverati presso il Day Hospital Psichiatrico della Struttura di Psichiatria S.P.D.C. dell'Azienda Ospedaliera "SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo" di Ales

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    Obiettivi: Il progetto di ricerca Ăš finalizzato all'osservazione dell'attivitĂ  del day hospital psichiatrico e alla valutazione dell'efficacia del trattamento su un gruppo di pazienti con diagnosi di Disturbo Borderline di PersonalitĂ . Metodologia: Il campione Ăš costituito da un gruppo di 5 pazienti con diagnosi di DBP in terapia presso il day hospital, che saranno seguiti per 6 mesi sia con terapia farmacologica che con una psicoterapia che segue le linee guida del Trattamento basato sulla Mentalizzazione di Bateman & Fonagy. Vi Ăš inoltre un gruppo di controllo omogeneo per diagnosi che verrĂ  trattato per 6 mesi ambulatorialmente solo con terapia farmacologica. Risultati: I primi risultati al follow up effettuato a 6 mesi dall'inizio del trattamento sembrano mostrare che i pazienti seguiti con trattamento integrato psicoterapico e farmacologico all'interno del Day Hospital ottengono risultati migliori relativamente ai parametri comportamentali di auto ed etero lesivitĂ , di percezione del benessere e della qualitĂ  della vita, rispetto ai pazienti curati esclusivamente attraverso farmacoterapia. Conclusioni: Dai risultati preliminari, il Day Hospital sembra costituire una risorsa funzionale e flessibile per i pazienti con diagnosi di Disturbo di PersonalitĂ  Borderline. Emerge che l'intensitĂ  terapeutica abbinata alla flessibilitĂ  del setting offerte permettono ai pazienti di ottenere miglioramenti giĂ  a 6 mesi dall'inizio del trattamento

    Studio preliminare su un campione di soggetti con diagnosi di disturbo di personalità borderline ricoverati presso il Day Hospital Psichiatrico della Struttura di Psichiatria S.P.D.C. dell’Azienda Ospedaliera “SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo” di Ales

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    Obiettivi: Il progetto di ricerca Ăš finalizzato all'osservazione dell'attivitĂ  del day hospital psichiatrico e alla valutazione dell'efficacia del trattamento su un gruppo di pazienti con diagnosi di Disturbo Borderline di PersonalitĂ . Metodologia: Il campione Ăš costituito da un gruppo di 5 pazienti con diagnosi di DBP in terapia presso il day hospital, che saranno seguiti per 6 mesi sia con terapia farmacologica che con una psicoterapia che segue le linee guida del Trattamento basato sulla Mentalizzazione di Bateman & Fonagy. Vi Ăš inoltre un gruppo di controllo omogeneo per diagnosi che verrĂ  trattato per 6 mesi ambulatorialmente solo con terapia farmacologica. Risultati: I primi risultati al follow up effettuato a 6 mesi dall'inizio del trattamento sembrano mostrare che i pazienti seguiti con trattamento integrato psicoterapico e farmacologico all'interno del Day Hospital ottengono risultati migliori relativamente ai parametri comportamentali di auto ed etero lesivitĂ , di percezione del benessere e della qualitĂ  della vita, rispetto ai pazienti curati esclusivamente attraverso farmacoterapia. Conclusioni: Dai risultati preliminari, il Day Hospital sembra costituire una risorsa funzionale e flessibile per i pazienti con diagnosi di Disturbo di PersonalitĂ  Borderline. Emerge che l'intensitĂ  terapeutica abbinata alla flessibilitĂ  del setting offerte permettono ai pazienti di ottenere miglioramenti giĂ  a 6 mesi dall'inizio del trattamento

    "SPDC a porte aperte": elaborazione di un processo – utilizzando la metodologia FMEA – riguardante le uscite dal reparto da parte di pazienti affetti da malattia mentale

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    Obiettivi: il progetto si propone di elaborare un processo lavorativo critico "uscita del paziente" al fine di un miglioramento continuo della qualitĂ  delle prestazioni offerte dalla Struttura Complessa uniformando, sotto quest'aspetto, il paziente con disturbi mentali a tutti gli altri degenti ospedalieri; Metodologia: gruppo di lavoro formato dall'equipe medica e infermieristica, avvalendosi della metodologia FMEA; Risultati: l'elaborazione di una scheda FMEA con l'analisi del processo "uscita pazienti"; Conclusioni: Il documento prodotto ha suscitato nel gruppo di lavoro notevoli discussioni e riflessioni sull'operato di ciascuno; l'elaborato finale ha visto numerose revisioni ad ogni incontro di lavoro e particolarmente utile sarebbe stato includere nel gruppo un facilitatore esterno con esperienza metodologica in merito

    Suicide prevention from a public health perspective. What makes life meaningful? The opinion of some suicidal patients

    No full text
    none14Background and aim of the work: Suicide is a worldwide phenomenon, with a relevant number of victims. Moreover, repercussions of suicidality-across its entire spectrum-involve not only the individual but also survivors and communities, in a profound and lasting way. As such, suicidality represents a crucial public mental health concern, in which risk/protection factors’ study represent a key issue. However, research primarily focused on suicidality risk factors. This study, moving from Frankl’s first observations on “Meaning in Life” (MiL) as protective against suicidality, aimed to identify the main themes that suicidal patients identified as MiL carriers, or potential carriers, in their existences. Methods: Qualitative study on 144 patients admitted to the Geneva University Hospital’s emergency department for suicidal ideation (SI) and suicide attempt (SA). Results: Interpersonal/affective relationships constituted the main theme (71.53%), with emphasis on family (39.80%), children/grandchildren (36.89%). Profession/education, intellectual/non-intellectual pleasures, and transcendental dimension also emerged. Conclusions: These aspects could be considered among a public health agenda’s points for suicide prevention programs taking into account also protective factors promotion/support, including community’s mental health resources. Reconnecting to introduction’s historical part, our findings are consistent with Frankl’s observations. Even if exposed to “absurd” and reluctant to deliberate on this, he seems approach Camus conceptualization who, confronted to the necessity of predictable and conform to recognizable personal patterns transcending chaos for a sense-giving perspective, invited to imagine that a meaning, even a “non-absolute meaning”, may lie in apparent smallest things and that Sisyphus can have “the possibility to revolt by trying to be happy”.noneCostanza A.; Amerio A.; Odone A.; Baertschi M.; Richard-Lepouriel H.; Weber K.; Di Marco S.; Prelati M.; Aguglia A.; Escelsior A.; Serafini G.; Amore M.; Pompili M.; Canuto A.Costanza, A.; Amerio, A.; Odone, A.; Baertschi, M.; Richard-Lepouriel, H.; Weber, K.; Di Marco, S.; Prelati, M.; Aguglia, A.; Escelsior, A.; Serafini, G.; Amore, M.; Pompili, M.; Canuto, A
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