104 research outputs found

    Riflessioni sulla didattica della letteratura e civilt\ue0 di lingua tedesca

    Get PDF
    Il presente contributo propone alcune riflessioni sull\u2019insegnamento della letteratura e della civilt\ue0 di lingua tedesca, presentando in sintesi l\u2019esperienza dell\u2019Universit\ue0 di Udine. Alla luce della patologica carenza di risorse materiali e umane delle nostre universit\ue0 non stupisce che a scrivere di didattica sia una ricercatrice, che in teoria dovrebbe fare didattica integrativa, ma in pratica, come la maggior parte dei colleghi e delle colleghe, \ue8 invece titolare di insegnamenti ufficiali con un monte ore pari o superiore a quello dei professori

    Canone letterario e traduzione nell'et\ue0 di Goethe. Traduzione dei classici e classici della traduzione

    Get PDF
    L'articolo si propone di avviare una riflessione sul ruolo svolto dalle traduzioni della Goethezeit nella definizione del canone della letteratura tedesca. Concentrandomi in particolare sulla fortuna delle traduzioni schlegeliane dall\u2019italiano, cercher\uf2 di dimostrare l\u2019importanza delle traduzioni di quest\u2019epoca non solo per la trasformazione del canone delle letterature straniere in territorio tedesco e per la nascita della Weltliteratur, ma anche per la determinazione del corpus letterario tedesco delle epoche seguenti 17

    Studia theodisca \u2013 H\uf6lderliniana I

    Get PDF
    A circa un anno di distanza dal convegno \uabFriedrich H\uf6lderlin in Italia: poesia, pensiero, ricerca\ubb, ospitato nei giorni 11 e 12 aprile dall\u2019Istituto Italiano di Studi Germanici (Villa Sciarra), e dalla contestuale fondazione della sezione italiana della H\uf6lderlin-Gesellschaft, raccogliamo in questo volume anzitutto cinque contributi esito di altrettanti interventi tenuti in quell\u2019occasione. Se le relazioni di Gerhard Kurz e di Michael Franz, dedicati alla \uabsoggettivit\ue0\ubb e al \uabpoeta\ubb, direttrici fondamentali dell\u2019opera di H\uf6lderlin e della sua fortuna nella cultura moderna e contemporanea (anche in Italia), le riflessioni di Luigi Reitani sull\u2019immagine dell\u2019Italia nell\u2019opera del poeta svevo aprono nuovi orizzonti di ricerca. Marco Castellari e Giovanna Cordibella, infine, dedicano le loro pagine alla ricezione vuoi critica, vuoi attiva di H\uf6lderlin in Italia \u2013 Cordibella, fra l\u2019altro, discute nella sua ricognizione anche quel saggio finora inedito di Giorgio Vigolo su Quali musiche suon\uf2 H\uf6lderlin? (1966) che, grazie al cordiale assenso dell\u2019erede del poeta romano, ella presenta in prima edizione commentata in questo stesso volume. Ulteriori contributi e materiali qui pubblicati, inoltre, testimoniano in modi differenti i lavori del convegno, in cui tutti i partecipanti hanno intavolato vivaci discussioni e coinvolto il pubblico accorso sul Gianicolo in un \uabdialogo\ubb nel senso h\uf6lderliniano dei versi che aprono questa premessa. Dal workshop \uabLeggere e comprendere H\uf6lderlin\ubb, in cui studiosi italiani e tedeschi hanno ponderato collegialmente interpretazioni della nota lettera di H\uf6lderlin al fratello Karl del I gennaio 1799, \ue8 scaturito il contributo di Elena Polledri, che sottopone la missiva a un\u2019analisi dettagliata. Parallelamente a questo close reading \ue8 nata inoltre la traduzione della lettera: tale prima versione in italiano del documento, importante sia per la biografia intellettuale che per la poetica del Nostro, \ue8 anch\u2019essa raccolta nelle pagine che seguono. Come una prosecuzione su carta dell\u2019intenso scambio di idee fra i partecipanti, non da ultimo in occasione della tavola rotonda organizzata nel primo giorno di convegno, possono infine essere considerate le recensioni, traccia evidente della notevole produttivit\ue0 della \u201cgiovane\u201d ricerca h\uf6lderliniana in Italia, in particolare di matrice filosofica. Da quanto detto deriva la struttura bibliografica di questi primi \u2013 e speriamo non ultimi \u2013 studia hoelderliniana. La prima sezione, \uabTesti\ubb, presenta i due inediti: la traduzione italiana della lettera di H\uf6lderlin al fratello e lo squisito saggio vigoliano su H\uf6lderlin e la musica. Seguono, sotto il titolo \uabStudi\ubb, sei contributi (tre in tedesco e tre in italiano) su H\uf6lderlin e la sua ricezione, e nella terza parte le \uabRecensioni\ubb di cinque volumi italiani su H\uf6lderlin usciti tra il 2011 e il 2013. L\u2019obiettivo dichiarato della sezione italiana della H\uf6lderlin-Gesellschaft \u2013 intensificare la conoscenza dell\u2019opera di H\uf6lderlin e favorire lo studio dei suoi testi, della sua vita e del suo contesto nella cultura italiana \u2013 trova cos\uec una prima concretizzazione. Speriamo, in futuro, di poter dare ulteriore eco a eventi scientifici, didattici e artistico-culturali attorno a H\uf6lderlin in Italia e di proseguire il dialogo con la ricerca internazionale

    «Was! um eines Wortes willen?». Hölderlin, Celan e la cesura tra poesia e ‘praxis’ nella storia: [«What? By dint of a mere word?». Hölderlin, Celan and the caesura between poetry and historical ‘praxis’]

    Get PDF
    The purpose of this article is to shed light on the complex relationship between poetry and praxis, which Hölderlin and Celan dealt with, respectively, in the tragedy Der Tod des Empedokles and in the poem TĂŒbingen JĂ€nner and, further, to show how the two poets were driven by the urge to reflect on the role of the poet in history. In the tragedy Der Tod des Empedokles, Hölderlin still seems to believe in the power of the poetic word, but he soon lost this faith and did not finish his drama. In Paul Celan’s poem TĂŒbingen JĂ€nner, Hölderlin becomes the symbol of a poetry which the world cannot understand any more. The obscure words «Pallaksch. Pallaksch», which the poet repeated in front of his visitors in the tower on the Neckar, suggest the impossible communication between poet and society and the caesura between the poetic word and historical praxis

    L’utilitĂ  della poesia: la lettera di Hölderlin al fratello Karl del I gennaio 1799. Una proposta di lettura

    Get PDF
    After depicting the core function of correspondence for understanding Hölderlin, as well as contextualizing the letter to his brother Carl (January 1st 1799) in both his life and work, a close reading of this document focuses step by step on its political, philosophical and first and foremost poetological issues

    Hölderlins Brief an Leo von Seckendorf vom 12. MÀrz 1804 als poetisches Programm

    Get PDF
    This paper presents Hölderlin’s letter to Seckendorf of 12th March 1804 and links it both to his biography and to his poetry. The poet considers the idea of the picturesque and confirms a concept of art and poetry which prefers order, geometry and balance between earth and sky instead of variety, irregularity and roughness, characteristics of the picturesque; he considers the world as a system and a heavenly construction («Architektonik des Himmels»). The poet underlines then that his focus is now on the national element, in his difference from the Greeks, on «the study of the fatherland» and particularly on the destiny of «heroes, knights and princes» («Heroen, Ritter und FĂŒrsten»). This short but complex letter results as a poetry program that Hölderlin will only partially realize in his late fragments

    Peter Szondi. \uabSul tragico\ubb di H\uf6lderlin

    Get PDF
    The aim of this paper is to reconsider Peter Szondi\u2019s readings of Friedrich H\uf6lderlin, beginning with Versuch \ufcber das Tragische (1961) up to the H\uf6lderlin-Studien (1967), with particular regard to the essay Der andere Pfeil. Zur Entstehungsgeschichte von H\uf6lderlins hym-nischem Sp\ue4tstil. H\uf6lderlin\u2019s conception of \uabdas Tragische\ubb as outlined in Szondi\u2019s first men-tioned work will be discussed in relation to his later reading of Wie wenn am Feiertage\u2026 and of H\uf6lderlin\u2019s hymnic style. This will show how the poet\u2019s idea of the tragic movement (from the unity of the human and the Divine to their separation) becomes Szondi\u2019s gateway to the understanding of H\uf6lderlin\u2019s late poetry, his translations, and his poetics. Just like Oedipus, whom the Gods punish for his nefas, the poet is struck in Wie wenn am Feiertage\u2026 by the \u201cother arrow\u201d and condemned to \u201cdivine infidelity\u201d since he cannot stand bare-headed before the Divine and celebrate it in song

    Peter Szondi. «Sul tragico» di Hölderlin

    Get PDF
    The aim of this paper is to reconsider Peter Szondi’s readings of Friedrich Hölderlin, beginning with Versuch ĂŒber das Tragische (1961) up to the Hölderlin-Studien (1967), with particular regard to the essay Der andere Pfeil. Zur Entstehungsgeschichte von Hölderlins hymnischem SpĂ€tstil. Hölderlin’s conception of «das Tragische» as outlined in Szondi’s first mentioned work will be discussed in relation to his later reading of Wie wenn am Feiertage
 and of Hölderlin’s hymnic style. This will show how the poet’s idea of the tragic movement (from the unity of the human and the Divine to their separation) becomes Szondi’s gateway to the understanding of Hölderlin’s late poetry, his translations, and his poetics. Just like Oedipus, whom the Gods punish for his nefas, the poet is struck in Wie wenn am Feiertage
 by the “other arrow” and condemned to “divine infidelity” since he cannot stand bareheaded before the Divine and celebrate it in song

    Friedrich Hölderlin: Germanien. Un canto della patria?

    Get PDF
    Il ricorso all’espressione «canti patriottici» per definire alcuni componimenti tardi di Hölderlin Ăš fino ad oggi questione controversa. Hölderlin non pubblicĂČ mai alcuna delle sue liriche con questo titolo. Dopo che Beissner la utilizzĂČ nella Stuttgarter Ausgabe l’espressione si Ăš progressivamente canonizzata, suscitando tuttavia un dibattito acceso. Il compito del contributo sarĂ  di rispondere alla domanda se Germanien sia da considerarsi davvero un «canto patriottico» e, se sĂŹ, in quale accezione. La poesia Ăš stata letta fino ad oggi soprattutto attraverso la mediazione, anch’essa particolarmente controversa, delle lezioni di Heidegger (1934-1935). Il contributo, pur non tralasciando le letture precedenti, intraprende un close reading dei versi, li pone in relazione con gli eventi storici, le fonti antiche e moderne e gli scritti coevi, comprese le lettere, al fine di delineare quale sia la “Germanien” rappresentata e il “carattere tedesco”
    • 

    corecore