4,643 research outputs found

    Preservice Elementary Classroom Teachers’ Attitudes Toward Music in the School Curriculum and Teaching Music

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    The purpose of this study was to determine the attitudes of preservice elementary education classroom teachers toward teaching music and the importance of music in the school curriculum as they prepare to enter the field in an era of high stakes testing, state standards, and accountability. More specifically, responses to twenty-nine statements were used to determine attitudes toward the following three constructs: (a) academic and social benefits of music education, (b) inclusion of music in the curriculum, and (c) comfort in teaching and leading music in the classroom. The survey instrument was a modified version of that used by Lewis (1991); therefore the current study was a modified replication. Results were positive for all the constructs. Post hoc analyses indicated a strong relationship between prior musical experiences and the strength of positive responses

    On the novel free porphyrins corallistin B, C, D, and E : isolation from the demosponge Corallistes sp. of the Coral Sea and reactivity of their nickel (2) complexes toward formylating reagents

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    Reported here are the novel free corallistin B, C, D, and E, isolated as methyl esters 2a, 3a, 4a, and 5a, respectively, from the sponge #Corallistes sp.(#Lithistida) collected at the basis of the South New Caledonian coral reef. A protocol is also established for formulation of their NiII complexes, which show a different reactivity pattern toward DMF/POCI3 from metal complexes of deuteroporphyrin IX (isolate as 6a) also present in the sponge, the new corallistins, which may be thought to derive from protoporphyrin via heme, account for an amazing 60% of the etOH extract from the sponge. (Résumé d'auteur

    Perceptions Regarding HIV/AIDS and Risky Behaviours Among Prison Inmates in Southwest Region of Cameroon

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    Prisoners are at exceptional risk of infection with HIV because of the association of injection drug use, tattooing, sex between men and unprotected sexual intercourse with incarceration. This study described the perceptions regarding HIV/ AIDS and risky behaviours among prison inmates in Kumba in the Southwest region of Cameroon.This was a cross sectional study, conducted among 232 male prison inmates in Kumba, in December 2015. Data were collected using a structured pretested questionnaire, and analysed using frequencies, percentages and Chi-square at the level 0.05, using SPSS version 20 software program. The majority, 178 (76.8%) were between the ages of 25 and 45 years; most, 133 (57.3%) had primary education and 184 (79.3%) were Christians. Most of them, 125 (53.9%) perceived that prison inmates are prone to HIV/AIDS, and only 44 (19%) perceived that condoms are available in the prison; 56 (24.1%) perceived that sterile objects are available in the prison; majority, 187 (80.6%) perceived that sexual intercourse exists in the prison, but only 39 (16.8%) perceived that condoms are used by inmates. Majority, 136 (58.6%) perceived that tattooing is practised in the prison, and 170 (73.3%) agreed that sexuality education should be provided in the prison. Being of a lower academic level was associated with an increased perception that prison inmates are prone to HIV/AIDS infection (P=0.030), and also associated with an increased perception that tattooing is being practised in the prison (P=0.034). These findings call for concerted efforts by stakeholders to implement strategies to improve the perceptions regarding HIV/AIDS, and to eliminate risky behaviours among prison inmates that might expose them to HIV infection

    LA DIGITALIZZAZIONE DELLE SOCIETAĚ€ OLTRE LA DIR.(UE) 2019/1151: ANALISI DELLE IMPLICAZIONI GIURIDICHE DEL FENOMENO BLOCKCHAIN.

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    Il presente elaborato si propone di affrontare il vasto tema della digitalizzazione nel diritto societario. L’analisi inizia con la disamina della portata della recente Direttiva (UE) 2019/1151 (“Direttiva CorpTech”), con cui il legislatore europeo ha inteso, tra l’altro, agevolare la costituzione online delle società, la registrazione online delle succursali e la presentazione online di documenti e informazioni societarie. Preso atto che l’impatto effettivo della direttiva in termini di digitalizzazione del diritto societario è piuttosto modesto, la trattazione prosegue con lo studio del concetto di digitalizzazione e delle sue diverse manifestazioni. Viene quindi fornita una tassonomia in ragione del loro specifico modus operandi e si evidenziano le problematicità e le grandi incognite poste dagli strumenti di IA. L’indagine prosegue prendendo in considerazione il variegato genus delle Distributed Ledger Technology (DLT) e si concentra in particolare sul fenomeno blockchain. I recenti progressi della tecnica hanno infatti plasticamente dimostrato l’enorme duttilità delle DLT, le cui potenzialità trascendono la semplice registrazione di transazioni e lo scambio di criptovalute. Viene offerto un approfondito esame delle componenti informatiche e del funzionamento della tecnologia blockchain, con particolare riguardo ai principali meccanismi di consenso crittografico e alla fondamentale distinzione tra blockchain permissioned e blockchain permissionless. Questa ricostruzione tecnica permette di comprendere che, al netto delle grandi potenzialità, la blockchain non possa essere considerata come una sorta di panacea dei mali e delle disfunzioni del mondo analogico: le applicazioni più avanzate di questa tecnologia conservano una portata disruptive ed espongono al grande pericolo di una deriva “algocratica” e “cyber-libertaria”, potenzialmente idonea a sovvertire gli istituti e le categorie tradizionali del diritto commerciale. A ciò si aggiunge l’inefficacia degli strumenti repressivi e sanzionatori predisposti su base nazionale, il concreto rischio – tutt’altro che futuribile – che l’approccio lassista di alcune giurisdizioni e l’elaborazione di regolamentazioni “crypto-friendly” possa degenerare in una pericolosa race to the bottom e dare il via a pratiche di forum shopping, peraltro ampiamente agevolate dalla natura eminentemente virtuale delle nuove tecnologie digitali. Si prendono quindi in considerazione le Decentralized Autonomous Organization (DAO), organizzazioni interamente virtuali e senza organi che, almeno in teoria, ripromettono di rivoluzionare lo stesso concetto di società, instaurando una e-democracy tra i membri e forme di flat governance. Simili organizzazioni, infatti, costituiscono uno dei più avanzati e innovativi impieghi della blockchain e prospettano interessanti scenari applicativi che potrebbero, in un prossimo futuro, avere un impatto dirompente sul diritto societario, finanche ridefinendo in radice la stessa fisionomia dell’attività e dell’organizzazione dell’impresa societaria. Le DAO, infatti, assumono i tratti di entità totalmente o parzialmente autonome che, sfruttando le potenzialità dell’impiego sinergico delle blockchain permissionless, degli smart contract e dell’IA, sono in grado di dotarsi di proprie regole, ponendosi in aperta antitesi sia con il tradizionale concetto di società sia con il diritto societario statale. Si delineano così veri e propri ordinamenti digitali che sfidano gli ordinamenti giuridici statali e ne pongono in crisi la sovranità, dotandosi di una propria legge, di proprie giurisdizioni e apparati sanzionatori. Dopo aver illustrato le principali criticità sia dal punto di vista tecnico che giuridico, si analizzano i primi tentativi di legislazione delle DAO e si valuta se l’infrastruttura tecnologica sia matura per configurare nuove forme organizzative per lo svolgimento dell’attività d’impresa. Preso atto delle grandi incertezze sulla qualificazione giuridica delle DAO, si considera la possibilità, sulla base delle specificità tecniche della blockchain permissionless, di estendere la vigente disciplina delle società di capitali a queste organizzazioni o se, al contrario, sia opportuna una radicale ristrutturazione della stessa. Da ultimo si indaga il potenziale impatto che l’applicazione di una piattaforma blockchain permissioned 2.0 potrebbe avere in particolare nelle società quotate e come questa possa costituire uno strumento idoneo per dare una più concreta attuazione alle previsioni della Shareholder Rights Directive II. Questa variante della blockchain, infatti, permettendo di superare almeno in parte i problemi derivanti dalle lunghe catene di intermediari, potrebbe consentire l’identificazione diretta degli azionisti, assicurare una più rapida e sicura trasmissione delle informazioni societarie e, sfruttando le potenzialità di token e smart contract, agevolare l’esercizio dei diritti degli azionisti. Una simile infrastruttura tecnologica potrebbe poi scongiurare la manomissione dei voti espressi e ridurre l’insorgenza di comportamenti opportunistici. Essa, pertanto, potrebbe certificare la corretta formazione della volontà in seno all’organo assembleare e contribuire alla creazione di uno spazio realmente democratico di incontro e discussione tra azionisti, attenuando così la crisi di partecipazione alla vita societaria e rivitalizzando lo stesso svolgimento del momento assembleare
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