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Introduzione
"Lo sguardo che oggi rivolgiamo al restauro del Cenacolo Vinciano effettuato subito dopo la seconda Guerra mondiale non può che essere archeologico, in quanto quel restauro non soltanto è “nascosto” dalle successive alterazioni dei materiali costituitivi e aggiunti, (nonché dal mutamento, nei decenni, di prospettiva critica e di fruizione pubblica con cui ci si è rapportati all’opera), ma sostanzialmente è scomparso in gran parte per effetto dei successivi interventi conservativi e in particolare di quello che, iniziato con piccoli saggi sul San Simone da Pinin Brambilla Barcilon nell’estate del 1977, fu poi da lei proseguito sino alla conclusione, con enorme dedizione e grandi affanni per il continuo mutare dei referenti istituzionali con i quali ebbe a confrontarsi in difficili scelte"