2,575 research outputs found

    Ragione pubblica e giustizia interspecifica: appunti per una teoria minimale dei diritti animali

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    La teoria politica formulata da John Rawls, con le sue idee chiave di ragione pubblica, liberalismo politico e giustizia come equità, rappresenta senza dubbio una delle proposte più interessanti offerte dalla filosofia politica contemporanea. Com’è noto, tale concezione presenta però anche un notevole limite: quello di rimanere all’interno di un paradigma antropocentrico della giustizia. Il filosofo americano, infatti, non si è mai occupato approfonditamente della “questione animale”, e per quel poco che ne ha discusso lo ha fatto attraverso degli argomenti che hanno sollevato più di una perplessità. Partendo da queste difficoltà, ma cercando di rimanere comunque all’interno dell’idea di liberalismo politico, nelle prossime pagine proverò a suggerire degli argomenti in favore dell’estensione della teoria rawlsiana oltre la specie umana. La strategia argomentativa che adotterò, tuttavia, non si baserà né sul cosiddetto “argomento della contingenza” né sul contrattualismo della posizione originaria, percorsi standard attraverso i quali generalmente si discute di giustizia interspecifica in termini rawlsiani, bensì si svilupperà attraverso la formulazione di un discorso politico pubblico costruito a partire da una rielaborazione del noto “principio del danno” suggerito oltre un secolo fa da John Stuart Mill. Nello specifico, il testo è diviso in tre parti. La prima è dedicata a una breve ricostruzione dei tratti principali del pensiero rawlsiano, e in particolare dell'idea di ragione pubblica. Nella seconda, cercando di argomentare nei termini prescritti da tale idea, sosterrò la tesi secondo cui tutti gli esseri capaci di un punto di vista interno dovrebbero essere considerati persone politiche, ovvero soggetti che “in qualche modo” rientrano nella sfera di giustizia. Su questa base, nella terza parte cercherò di individuare alcuni diritti fondamentali che una teoria ragionevole della giustizia dovrebbe assegnare a tutte le persone politiche: come tenterò di suggerire, anche se minimi tali diritti potrebbero comunque aiutarci a orientare il nostro giudizio in molti importanti casi in cui a essere in questione sono i rapporti tra umani e non

    Ragione pubblica e giustizia interspecifica: appunti per una teoria minimale dei diritti animali

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    La teoria politica formulata da John Rawls, con le sue idee chiave di ragione pubblica, liberalismo politico e giustizia come equità, rappresenta senza dubbio una delle proposte più interessanti offerte dalla filosofia politica contemporanea. Com’è noto, tale concezione presenta però anche un notevole limite: quello di rimanere all’interno di un paradigma antropocentrico della giustizia. Il filosofo americano, infatti, non si è mai occupato approfonditamente della “questione animale”, e per quel poco che ne ha discusso lo ha fatto attraverso degli argomenti che hanno sollevato più di una perplessità. Partendo da queste difficoltà, ma cercando di rimanere comunque all’interno dell’idea di liberalismo politico, nelle prossime pagine proverò a suggerire degli argomenti in favore dell’estensione della teoria rawlsiana oltre la specie umana. La strategia argomentativa che adotterò, tuttavia, non si baserà né sul cosiddetto “argomento della contingenza” né sul contrattualismo della posizione originaria, percorsi standard attraverso i quali generalmente si discute di giustizia interspecifica in termini rawlsiani, bensì si svilupperà attraverso la formulazione di un discorso politico pubblico costruito a partire da una rielaborazione del noto “principio del danno” suggerito oltre un secolo fa da John Stuart Mill. Nello specifico, il testo è diviso in tre parti. La prima è dedicata a una breve ricostruzione dei tratti principali del pensiero rawlsiano, e in particolare dell'idea di ragione pubblica. Nella seconda, cercando di argomentare nei termini prescritti da tale idea, sosterrò la tesi secondo cui tutti gli esseri capaci di un punto di vista interno dovrebbero essere considerati persone politiche, ovvero soggetti che “in qualche modo” rientrano nella sfera di giustizia. Su questa base, nella terza parte cercherò di individuare alcuni diritti fondamentali che una teoria ragionevole della giustizia dovrebbe assegnare a tutte le persone politiche: come tenterò di suggerire, anche se minimi tali diritti potrebbero comunque aiutarci a orientare il nostro giudizio in molti importanti casi in cui a essere in questione sono i rapporti tra umani e non

    Laser ion acceleration using a solid target coupled with a low density layer

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    We investigate by particle-in-cell simulations in two and three dimensions the laser-plasma interaction and the proton acceleration in multilayer targets where a low density "near-critical" layer of a few micron thickness is added on the illuminated side of a thin, high density layer. This target design can be obtained by depositing a "foam" layer on a thin metallic foil. The presence of the near-critical plasma strongly increases both the conversion efficiency and the energy of electrons and leads to enhanced acceleration of proton from a rear side layer via the Target Normal Sheath Acceleration mechanism. The electrons of the foam are strongly accelerated in the forward direction and propagate on the rear side of the target building up a high electric field with a relatively flat longitudinal profile. In these conditions the maximum proton energy is up to three times higher than in the case of the bare solid target.Comment: 9 pages, 11 figures. Submitted to Physical Review

    Giustizia come equità e socialismo liberale

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    Sebbene John Rawls sia uno dei filosofi più studiati e commentati del secolo scorso, alcuni aspetti del suo pensiero sono rimasti ai margini dell’attenzione accademica. È il caso, per esempio, della discussione rawlsiana in tema di “socialismo liberale”, regime che, insieme alla “democrazia proprietaria”, rappresenta per il filosofo americano quell’architettura istituzionale in grado di incarnare nel modo migliore lo spirito della sua giustizia come equità. Anche se questa mancanza può essere giustificata dallo scarso spazio riservato da Rawls stesso a tali questioni, un approfondimento in materia è fondamentale per dare pieno significato al concetto, tanto caro all’autore, di “utopia realistica”. Scopo di questo scritto è proprio quello di discutere l’idea rawlsiana di socialismo liberale: nello specifico, la tesi che cercherò di sostenere è che tale idea può essere riempita di significato – anche se certo non completamente – attraverso la promozione e lo sviluppo di un’economia di mercato di tipo cooperativo. In particolare, nella prima parte riassumerò brevemente alcuni tratti del pensiero rawlsiano. Dopo aver messo al centro dell’attenzione l’idea di socialismo liberale approfondirò le sue possibilità illustrando i tratti distintivi del modello cooperativo d’impresa. Successivamente confronterò tra loro un’economia di mercato di tipo cooperativo e un’economia di mercato di tipo capitalista, usando come metro di paragone i principi della giustizia come equità. Nell’ultima parte, infine, riprendendo le domande senza risposta poste da Rawls a proposito delle imprese gestite da lavoratori, affronterò alcune possibili obiezioni

    Coefficient of thermal expansion of nanostructured tungsten based coatings assessed by thermally induced substrate curvature method

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    The in plane coefficient of thermal expansion (CTE) and the residual stress of nanostructured W based coatings are extensively investigated. The CTE and the residual stresses are derived by means of an optimized ad-hoc developed experimental setup based on the detection of the substrate curvature by a laser system. The nanostructured coatings are deposited by Pulsed Laser Deposition. Thanks to its versatility, nanocrystalline W metallic coatings, ultra-nano-crystalline pure W and W-Tantalum coatings and amorphous-like W coatings are obtained. The correlation between the nanostructure, the residual stress and the CTE of the coatings are thus elucidated. We find that all the samples show a compressive state of stress that decreases as the structure goes from columnar nanocrystalline to amorphous-like. The CTE of all the coatings is higher than the one of the corresponding bulk W form. In particular, as the grain size shrinks, the CTE increases from 5.1 106^{-6} K1^{-1} for nanocrystalline W to 6.6 106^{-6} K1^{-1} in the ultra-nano-crystalline region. When dealing with amorphous W, the further increase of the CTE is attributed to a higher porosity degree of the samples. The CTE trend is also investigated as function of materials stiffness. In this case, as W coatings become softer, the easier they thermally expand.Comment: The research leading to these results has also received funding from the European Research Council Consolidator Grant ENSURE (ERC-2014-CoG No. 647554

    Thermomechanical properties of amorphous metallic tungsten-oxygen and tungsten-oxide coatings

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    In this work, we investigate the correlation between morphology, composition, and the mechanical properties of metallic amorphous tungsten-oxygen and amorphous tungsten-oxide films deposited by Pulsed Laser Deposition. This correlation is investigated by the combined use of Brillouin Spectroscopy and the substrate curvature method. The stiffness of the films is strongly affected by both the oxygen content and the mass density. The elastic moduli show a decreasing trend as the mass density decreases and the oxygen-tungsten ratio increases. A plateaux region is detected in correspondence of the transition between metallic and oxide films. The compressive residual stresses, moderate stiffness and high local ductility that characterize compact amorphous tungsten-oxide films make them promising for applications involving thermal or mechanical loads. The coefficient of thermal expansion is quite high (i.e. 8.9 \cdot 106^{-6} K1^{-1}), being strictly correlated to the amorphous structure and stoichiometry of the films. Under thermal treatments they show a quite low relaxation temperature (i.e. 450 K). They crystallize into the γ\gamma monoclinic phase of WO3_3 starting from 670 K, inducing an increase by about 70\% of material stiffness.Comment: The research leading to these results has also received funding from the European Research Council Consolidator Grant ENSURE (ERC-2014-CoG No. 647554). The views and opinions expressed herein do not necessarily reflect those of the European Commissio

    UN MODELO DE GESTION DEL CONOCIMIENTO EN LOS DEPARTAMENTOS ACADÉMICOS

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    Esta propuesta tiene como fin evaluar la relevancia de la aplicación de un Modelo de Gestión del Conocimiento en los departamentos académicos de la Universidad actual. En este trabajo se describe una visión del modelo de Gestión del Conocimiento y su relación con la administración de departamentos académicos de la Universidad actual. En las etapas de desarrollo propuestas se presenta a los procesos de Descubrimiento del Conocimiento utilizando Minería en Bases de Datos como herramienta relevante. A partir de las experiencias recientes de funcionarios de departamentos académicos universitarios relacionadas con actividades del tipo de Evaluación Institucional y Acreditación de Carreras es evidente la necesidad de disponer de un Sistema de Gestión que les permita tomar decisiones y elaborar estrategias a partir del conocimiento oportuno. Por lo tanto es indispensable considerar la aplicación de un Modelo de Gestión del Conocimiento en estructuras organizacionales de este tipo

    Wavelet entropy and fractional Brownian motion time series

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    We study the functional link between the Hurst parameter and the Normalized Total Wavelet Entropy when analyzing fractional Brownian motion (fBm) time series--these series are synthetically generated. Both quantifiers are mainly used to identify fractional Brownian motion processes (Fractals 12 (2004) 223). The aim of this work is understand the differences in the information obtained from them, if any.Comment: 10 pages, 2 figures, submitted to Physica A for considering its publicatio

    Economia delle piattaforme e architettura digitale delle scelte. Appunti sull’alternativa cooperativa

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    L’economia delle piattaforme rappresenta uno dei fenomeni sociali ed economici più praticati e discussi degli ultimi anni. Molte delle esperienze più conosciute in proposito ricadono tuttavia in quello che è stato definito platform capitalism, una dimensione economica che secondo molti mostra, in ultima analisi, gli stessi limiti e problemi del capitalismo “tradizionale”, in particolar modo la tendenza a un’iniqua distribuzione della ricchezza, a riconoscere scarsi diritti ai lavoratori e a una privatizzazione del welfare che rischia di minacciarne l’universalità e la qualità. Allo scopo di individuare delle alternative a tali dinamiche, in alcuni scritti ed articoli al platform capitalism è stato contrapposto il platform cooperativism, un modello in cui la democrazia economica e lo scopo mutualistico sarebbero in grado di ovviare ad alcune di queste criticità. In questi saggi, tuttavia, alcuni specifici e importanti problemi sollevati dal capitalismo delle piattaforme, e in parallelo le rispettive potenzialità cooperative, vengono perlopiù ignorati. È il caso di quella che è possibile chiamare architettura digitale delle scelte, ovvero di quel particolare ambiente-piattaforma in cui noi prendiamo alcune delle nostre decisioni, e del suo impatto sull’identità individuale e collettiva. In questo breve scritto mi occuperò di questo tema, cercando di identificare le criticità capitalistiche e di approfondire le sfide cooperative al riguardo

    A new large-eddy simulation near-wall treatment

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    Two different types of instantaneous wall boundary conditions have been proposed for resolved large scale simulations that extend inside the viscous sublayer. These conditions transfer the physical no-slip and impermeability/permeability information,which can only be rigorously applied to the unfiltered variables,to the filtered variables. The first condition is universal,while the second one specifies the wall stress and relevant distribution and can be used to treat inverse flow problems. The filter scale close to the wall is a function which varies according to its position and thus the problem of the noncommutation of the filter and differentiation operators arises. Used together with the explicit noncommutation procedure by Iovieno and Tordella,these boundary conditions constitute a wall treatment which could improve the use of the large-eddy methodology in relation to aspects that are independent of the modeling of the subgrid scale motion. When applied in the test case of the plane periodic channel,intentionally using the most crude subgrid scale model (Smagorinsky,with no dynamic procedure or wall damping function) to prove its efficacy,the proposed near-wall treatment yielded resolved large-eddy simulations which compare well with both direct numerical simulations and with experimental data. The effects of the Reynolds number on the structure of the flow are retained. Distributions of the noncommutation error on the turbulent solution are also reported
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