43 research outputs found

    Recensione: Rivista TD - Tecnologie Didattiche, E-learning & Matematica, TD 54 vol. 19, n. 3, 2011.

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    Problems in the integration of text and graphs

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    The aim of the present investigation was to establish the degree to which undergraduates use information in graphs inserted into written texts. Textbooks typically present graphs as do journals, newspapers, and magazines. Hence, university students repeatedly encounter graphs, both in and out of class, and the general assumption is that they will develop a solid knowledge base about how to interpret graphs by being extensively exposed to them. The present study investigated whether undergraduates integrate text information with accompanying data graph information and to what extent. The results from 100 students indicate that just a minority of the students perform integrative comprehension processes. Most of them attempt to obtain the meaning from the text and process graphs shallowly

    Muoversi in sicurezza in spazi mai esplorati: un intervento per migliorare l'accessibilit\ue0 dei luoghi della cultura e della formazione

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    L'articolo riferisce di una sperimentazione di sistemi di orientamento e mobilit\ue0 in autonomia in particolare mirate per persone con disabilit\ue0 sensoriali . La sperimentazione parte dallo studio della letteratura in tema di orientamento e wayfinding e declina le caratteristiche che un tale sistema deve avere per essere efficace nel contesto dell'accessibilit\ue0 al patrimonio culturale. In particolare poi la validazione degli strumenti individuati viene condotta in un contesto di edificio di interesse storico dove si svolgono attivit\ue0 di formazione, e l'articolo illustra le metodologie adottate e i risultati conseguiti

    Come studiano i futuri docenti con le tecnologie digitali? Fattori di distrazione, strategie di autoregolazione e preferenze nei materiali in una ricerca longitudinale

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    Lo sviluppo professionale del docente \ue8 una delle leve del cambiamento del mondo dell\u2019Istruzione che gi\ue0 da quasi un ventennio guarda alle tecnologie della conoscenza come mediatori del processo dell\u2019innovazione a scuola. Formazione iniziale, formazione neo-assunti e formazione continua sono i tre momenti della professione docente che sempre pi\uf9 si caratterizzano come percorsi formativi mediati dalle tecnologie (Pettenati et al., 2015), siano essi in modalit\ue0 blended learning (Ligorio, 2016) o enhanced learning (Trentin, 2011). Ma come massimizzare l\u2019efficacia formativa dell\u2019uso delle tecnologie limitando gli effetti indesiderati? Molti sono stati i quesiti che ci siamo poste, legati al rapporto tra studio-autoregolazione e tecnologie. In primo luogo abbiamo cercato di stabilire in quale misura gli insegnanti ritengono e sono consapevoli di essere soggetti a stimolazioni, legate alle tecnologie, che li possono distrarre dal loro compito primario, cio\ue8 lo studio. Inoltre abbiamo cercato di identificare i comportamenti strategici che vengono utilizzati durante lo studio per renderlo ottimale. In altre parole abbiamo esaminato la connessione tra l\u2019uso delle tecnologie, l\u2019apprendimento in et\ue0 adulta, la condizione lavorativa, e la capacit\ue0 di gestione delle emozioni. In proposito \ue8 stata condotta un\u2019indagine esplorativa longitudinale su tre edizioni di percorsi formativi abilitanti per l\u2019insegnamento (PAS 2014, PAS 2015, TFA 2015), tenuti presso l\u2019ateneo di Trieste nel biennio 2014- 2015, che ha coinvolto un totale di 250 soggetti (Cigognini et al., 2015). I risultati ottenuti mostrano come i docenti ritengano di avere il controllo NeaScience Anno. 3 \u2013 Vol. 10 - ISSN 2282-6009 36 dei fattori di distraibilit\ue0 esterni, e pensano di saper utilizzare strategie di autoregolazione metacognitive. Risulta invece meno frequente l\u2019uso di strategie legate alla gestione degli aspetti emotivi, all\u2019umore e il suo effetto sulla concentrazione. Tali indicazioni possono orientare i momenti formativi successivi dello sviluppo professionale docente

    Stick the face out. Talking Head’s use in online courses

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    In this essay we intend to examine in which contexts and under which conditions a particular and common video format that has within it a Talking Head of the speaker may be an opportunity in teaching or vice versa a critical issue. We will pay particular attention to the use of gestures and the connection between gestures and spoken word; because, gesture and speech form a set that can be significant and lead to understanding the lesson, learning and motivation of the student, but can also represent sources of cognitive load. We will propose the distinction, in the analysis, of significant/insignificant multimedia gestures as one of the elements that help to evaluate the potential of an educational event. Mettiamoci la faccia. L’uso dei Talking Head nelle lezioni onlineIn questo saggio intendiamo esaminare in quali contesti e a quali condizioni un particolare e diffuso formato di video che presenta al suo interno un Talking Head del parlante può rappresentare una opportunità nell’insegnamento o viceversa una criticità. Presteremo particolare attenzione all’uso dei gesti e al collegamento tra gesti e discorso parlato, in quanto gesto e discorso formano un insieme che può essere significativo e aiutare la comprensione della lezione, l’apprendimento e la motivazione dello studente, ma possono rappresentare anche fonti di carico cognitivo. Proporremo una distinzione, nell’analisi, tra gesti significativi/non significativi come uno degli elementi che aiutano a valutare le potenzialità di un evento educativo di tipo multimediale

    Il Ruolo Dei Gesti Significativi Del Docente Nei Video Multimediali Per L\u2019educazione

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    Presentiamo una ricerca in fase di svolgimento che riguarda l\u2019uso di gesti comunicativi in brevi presentazioni video di moduli per la didattica universitaria. Per verificare l\u2019ipotesi che l\u2019uso di gesti atti a enfatizzare i contenuti trasmessi oralmente dovrebbe contribuire alla comprensione e all\u2019apprendimento del materiale audio/visivo, sono state predisposte quattro condizioni sperimentali. I soggetti coinvolti nell\u2019esperienza pilota realizzata sono studenti universitari di vari Corsi di Laurea. I dati al momento raccolti riguardano la valutazione sull\u2019esperienza d\u2019uso relativamente al materiale presentato e suggeriscono cautela nell\u2019uso di risorse ridondanti e di elaborazione impegnativa

    Disabilità intellettiva e accessibilità culturale. Una proposta per facilitare l’accesso alle informazioni in ambito museale.

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    Visiting museums is an integral part of school activities. The participants in the visits are heterogeneous student groups in terms of their motivational, sensory, physical, intellectual or linguistic characteristics. Based on this premise, this paper aims to examine the factors that favour a visit to a museum, bearing in mind the differences that characterise potential visitors. and the possibility of designing proposals that can be enjoyed by the largest possible audience. The attention of the work is mainly focused on a target of the school population that has the characteristics of medium-mild intellectual disability, a condition that generally affects the ability to process and understand messages with complex contents. However, this does not mean that there is no motivational drive, on the part of this target population, towards the world of culture and the opportunities it offers. Accessibility becomes the key word, and in this work it is identified with the theme of communication through written information. The contribution includes a first sample survey, aimed at analysing the most evident problems of descriptive texts. This is followed by a hypothesis on the use of simple analysis tools to facilitate simplification work by teachers and/or museum education designers.Le visite al Museo sono generalmente parte integrante delle attività scolastiche e i partecipanti alle visite sono gruppi studenteschi eterogenei nelle loro caratteristiche motivazionali, sensoriali, fisiche, intellettive o linguistiche. Partendo da questa premessa, questo lavoro vuole esaminare i fattori che favoriscono una visita a un museo, tenendo presenti le differenze che caratterizzano i potenziali visitatori e la possibilità di progettare proposte fruibili da un pubblico che sia più ampio possibile. L’attenzione si concentra principalmente su un target di popolazione scolastica che presenta le caratteristiche della disabilità intellettiva di grado medio-lieve, una condizione che incide generalmente sulla capacità di elaborare e comprendere messaggi con contenuti complessi. Ciò non significa però che sia assente, da parte di questo target di popolazione,la spinta motivazionale nei confronti del mondo della cultura e delle opportunità che essa offre. Accessibilità diviene la parola chiave, e nel presente lavoro si identifica con il tema della comunicazione tramite le informazioni scritte. Il contributo è accompagnato da una prima indagine esemplificativa, finalizzata ad analizzare le problematiche più evidenti dei testi descrittivi, ipotizzando l’utilizzo di semplici strumenti di analisi che favoriscano il lavoro di semplificazione da parte di insegnanti, educatori e/o progettisti didattici del museo

    Stick the face out. Talking Head’s use in online courses

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    In this essay we intend to examine in which contexts and under which conditions a particular and common video format that has within it a Talking Head of the speaker may be an opportunity in teaching or vice versa a critical issue. We will pay particular attention to the use of gestures and the connection between gestures and spoken word; because, gesture and speech form a set that can be significant and lead to understanding the lesson, learning and motivation of the student, but can also represent sources of cognitive load. We will propose the distinction, in the analysis, of significant/insignificant multimedia gestures as one of the elements that help to evaluate the potential of an educational event.   Mettiamoci la faccia. L’uso dei Talking Head nelle lezioni online In questo saggio intendiamo esaminare in quali contesti e a quali condizioni un particolare e diffuso formato di video che presenta al suo interno un Talking Head del parlante può rappresentare una opportunità nell’insegnamento o viceversa una criticità. Presteremo particolare attenzione all’uso dei gesti e al collegamento tra gesti e discorso parlato, in quanto gesto e discorso formano un insieme che può essere significativo e aiutare la comprensione della lezione, l’apprendimento e la motivazione dello studente, ma possono rappresentare anche fonti di carico cognitivo. Proporremo una distinzione, nell’analisi, tra gesti significativi/non significativi come uno degli elementi che aiutano a valutare le potenzialità di un evento educativo di tipo multimediale
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