152 research outputs found

    Le comunitĂ  per minori: Una nuova prospettiva educativa

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    In this article we discuss the possibility to consider residential childcare context - just like other families characterized by the absence of biological generativity - as a family group, an educating family, when meaningful caregivers in a professional context guarantee parental functions to those children and adolescents who cannot have the opportunity to stay in their family of origin because of situations of deprivation, neglect or abuse. To define “residential childcare” as a “family” implies the assumption of an interpretative perspective whereby we consider all the family pluralities existing today, structured by the discontinuity between generativity, parenthood, conjugality and other variables, whose interconnection deconstructs the traditional idea of “natural” family (Fruggeri, 2007). In the light of these reflections, we can appreciate the complexity of the challenges which residential childcare is called upon to deal with, by configuring itself as one of the possible types of family.In questo articolo si discute la possibilitĂ  di considerare la comunitĂ  residenziale per l’accoglienza di bambini- al pari delle famiglie caratterizzate dall’assenza di generativitĂ  biologica- come un gruppo familiare, una famiglia educante, quando caregiver significativi, in un contesto professionale, garantiscono funzioni genitoriali a quei bambini e adolescenti che non hanno possibilitĂ  di rimanere nella famiglia di origine a causa di situazioni di deprivazione, abbandono o abuso. Definire la “comunitĂ  residenziale” come una “famiglia” implica l’assunzione di una prospettiva interpretative per la quale si considerano tutte le pluralitĂ  familiari oggi esistenti, caratterizzate dalla discontinuitĂ  tra generativitĂ , genitorialitĂ , coniugalitĂ  ed alter variabili, la cui interconnessione soppianta l’idea tradizionale di “naturale” (Fruggeri, 2007). Alla luce di queste riflessioni, possiamo apprezzare la complessitĂ  delle sfide che le comunitĂ  residenziali che accolgono i minori sono chiamate ad affrontare, configurandosi, di fatto, come una delle possibili tipologie di famiglia

    Funzioni di cura e genitorialitĂ 

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    Il presente lavoro è focalizzato sulla discussione inerente la stretta contiguità tra i costrutti di cura e di genitorialità intesi come due ambiti di discorso strettamente interconnessi e interdipendenti, che non possono prescindere l’uno dall’altro, e la cui stretta interconnessione consente di dare un apporto scientifico al dibattito attuale sull’adeguatezza genitoriale delle nuove costellazioni di famiglie ancora profondamente intriso di pregiudizi e stereotipi discriminanti e portatori di logiche escludenti e stigmatizzanti. A partire dalla genesi della genitorialità, dalla sua definizione e dalla descrizione delle sue caratteristiche di funzionamento, verrà argomentato come la genitorialità vada considerata una funzione autonoma e processuale dell’essere umano, preesistente all’atto di concepire, che ne è soltanto una, seppur fondamentale, ma non necessaria espressione da ricondurre all’esperienza di figlio che accomuna ogni essere umano aldilà della sua possibile esperienza generativa e risultante di processi interattivi, simbolici, interpersonali e sociali

    Dialoghi ininterrotti: dall'educazione alla morte al sostegno nel dolore della perdita

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    Il volume, ricco di interessanti riflessioni teoriche e di spunti pratici per professionisti e non che si trovano a sostenere adulti e/o bambini colpiti da un lutto, analizza, secondo prospettive diverse ma tra loro dialoganti, due aspetti specifici: il lavoro del lutto e l'educazione alla morte, entrambi irrinunciabili all'interno di una riflessione individuale, sociale e culturale che sia tesa a restituire alla morte il posto che le spetta quale ultimo segmento della vita che merita di essere custodito e a costruire una cultura dell'accettazione della morte che consenta a ciascuno di equipaggiarsi per proporre e sostenere un progetto di vita più autentico e consapevole

    La relazione tra famiglie e scuola in adolescenza

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    Il sistema scuola-famiglia è articolato e complesso perchè coinvolge molti attori in differenti ruoli e all'interno di un contesto poliedrico. In questo quadro, se consideriamo lo studente in età adolescenziale lo scenario cambia ulteriormente, arricchendosi di elementi propri della specifica fase evolutiva in cui l'adolescente si trova. Il volume, nato grazie al contributo di numerosi operatori e studiosi che lavorano da anni su questi temi, offre notevoli spunti teorici di ricerca sulle dinamiche di relazioni genitori-insegnanti e docenti-alunni

    Le famiglie oggi: compiti e processi di protezione

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    In questo capitolo affronta i pregiudizi e l' ignoranza che accompagnano le idee di famiglia e genitorialità che pervadono ancora diffusamente la nostra società e che ostacolano il pieno raggiungimento dell’affermazione dei diritti dei minori; partendo dalla considerazione che l’accettazione da parte degli adulti della molteplicità delle forme familiari attuali sia un processo lungo e difficile, in quanto attivatore di resistenze e di processi di negazione, cercheremo di precisare gli aspetti che possano consentire di comprendere le trasformazioni in atto riducendo timori e difese. Il capitolo si conclude con un paragrafo più operativo, rivolto alla comprensione di come si possano sostenere con interventi pubblici discreti e rispettosi le famiglie la cui genitorialità risulti fragile, ma non gravemente compromessa

    Formazione relazionale e shock da realtà: l’Università dialoga con il contesto educante

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    The article analyzes the washing up phenomenon. In line with the methodological approach, the epistemological background is of a hermeneutic type and refers to an Interpretative Pedagogy. In this theoretical context, narration - and in particular self-narration - is identified as the main educational strategy allowing to integrate cognition and emotion. Therefore, reference is made to a concept of education as a multi-relational, multi-component and multi-directional transformative process.In questo articolo viene analizzato il fenomeno del washing up, un meccanismo in base al quale le conoscenze consolidate durante gli anni di studio verrebbero letteralmente spazzate via, fin dal periodo di tirocinio, a causa della mancata corrispondenza tra quanto studiato e analizzato in aula e quanto rilevato sul campo professionale. In coerenza con l'approccio metodologico, lo sfondo epistemologico che fa da cornice alle nostre argomentazioni è di tipo ermeneutico, ovvero fa riferimento ad una Pedagogia Interpretativa. In questo ambito di significazione, assumono rilievo le teorie costruzioniste considerando la conoscenza un processo di costruzione degli strumenti che consentono al soggetto di interpretare efficacemente il mondo a partire dalla determinazione di un sé cognitivo. A questo fine, la narrazione - ed in particolare l'autonarrazione - viene individuata come strategia educativa principale perché consente un'ermeneutica in grado di coniugare nella cognizione l'elemento logico con quello emozionale. Pertanto si fa riferimento ad un concetto di educazione come processo trasformativo multi relazionale, multicomponenziale e multidirezionale. Con queste poche pagine è nostra intenzione partecipare al dibattito scientifico intorno a questi temi di cruciale importanza e divulgarne, in ambito pedagogico, le criticità al fine di contribuire alla loro disamina

    Comunicare le dimensioni latenti della comunità:il setting di formazione/supervisione integrata

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    Il capitolo presenta sinteticamente gli aspetti costitutivi del modello di formazione/supervisione integrata di matrice relazionale alla base dell’approccio adottato nella presentazione e discussione dei casi discussi nel corso dei capitolo successiv

    Bambine e bambini in tutela : le competenze dell'educatore nel rapporto con le famiglie d'origine

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    La legge 184/1983 sull’affidamento e l’adozione, con la successiva revisione del 2001 (L. 149/01) ha sancito il diritto innegabile alla famiglia per ogni bambino/a. Quale famiglia? La legge, già quarant’anni fa declinava al plurale il contesto che avrebbe dovuto garantire una famiglia a chi momentaneamente era privo della propria: una famiglia possibilmente con figli, un single, una comunità di tipo familiare. Non è la struttura che determina il contesto familiare ma la qualità della comunicazione, delle funzioni genitoriali esercitate, dell’affettività positiva percepita da chi viene accolto

    Educare in comunità : la comunità nelle parole e nelle azioni degli educatori

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    In questo lavoro sono presentati i risultati della ricerca intervento sulle comunità di tipo familiare realizzata negli anni 90-91 con la partecipazione di 10 comunità aderenti al Coordinamento Nazionale delle Comunità per Minori (CNCM) che si è avvalsa del coordinamento e della consulenza del Dipartimento di Scienze dell'Educazione dell'Università di Bologna. Nello specifico sono stati intervistati gli educatori delle 10 comunità attraverso l'integrazione di tre diversi strumenti: un questionario, un'intervista biografica e un'intervista etnografica definita "istruzione al sosia". I risultati consentono di pervenire alla descrizioni analisi e valutazione delle seguenti aree tematiche: il profilo degli educatori di comunità; il rapporto fra comunità e contesto (nell'accezione ecologica di Bronfbrenner); la vita in comunità; la conoscenza e le azioni della vita quotidiana
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