13 research outputs found

    From the vestiges port at the port hybrid: the experimental field of the waterfront 2.0

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    Il contributo si propone di riflettere criticamente sulla possibilità di piani, programmi e progetti di riqualificare gli spazi portuali e di waterfront alla luce delle mutate condizioni del trasporto marittimo e passeggeri e in riferimento al conflitto tra funzioni portuali che richiedono spazi sempre maggiori e la crescita consolidata della città in cui il porto è inserito. L'armoniosa coesistenza di due realtà indipendenti, una porta attiva e una città viva, si sta tentando di raggiungere non solo attraverso l'unità fisica, ma generando flussi e sinergie. Il contributo esamina le aree di waterfront come campo di sperimentazione per un approccio sostenibile alle trasformazioni del territorio a partire dall'analisi di un progetto per un waterfront di nuova generazione, il progetto di waterfront 2.0, che intende proporsi come esemplificativo di una nuova stagione di interventi e progettualità. Il progetto waterfront 2.0 tende a considerare queste aree come un'infrastruttura urbana verde dove tutti gli interventi di riqualificazione devono essere fortemente ispirati alla cultura della sostenibilità.The contribution aims to critically reflect on the opportunity of plans, programs and projects to redevelop port and waterfront spaces to the changed sea transport and passengers demands and freight management conflicted with consolidated city growth. The harmonious coexistence of two independent realities, an active port and a living city, it is endeavoring to achieve not only trouth the physical unity but also trough the activity itself generates flows and synergies. The contribution looks at the waterfront areas like field of experimentation for a sustainable approach to the transformations of the territory and will look at a project of waterfront of new generation, the project of waterfront 2.0, that wants to characterize as own of a new season of interventions on the waterfront. The waterfront 2.0 project tends to consider these areas like a green urban infrastructure where all interventions of regeneration should be strongly inspired by the culture of the sustainability

    Polarization-dependent optomechanics mediated by chiral microresonators.

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    Chirality is one of the most prominent and intriguing aspects of nature, from spiral galaxies down to aminoacids. Despite the wide range of living and non-living, natural and artificial chiral systems at different scales, the origin of chirality-induced phenomena is often puzzling. Here we assess the onset of chiral optomechanics, exploiting the control of the interaction between chiral entities. We perform an experimental and theoretical investigation of the simultaneous optical trapping and rotation of spherulite-like chiral microparticles. Due to their shell structure (Bragg dielectric resonator), the microparticles function as omnidirectional chiral mirrors yielding highly polarization-dependent optomechanical effects. The coupling of linear and angular momentum, mediated by the optical polarization and the microparticles chiral reflectance, allows for fine tuning of chirality-induced optical forces and torques. This offers tools for optomechanics, optical sorting and sensing and optofluidics

    Waterfront 2.0., Il progetto sostenibile delle aree urbane di waterfront in contesti “sensibili”

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    I waterfront urbani portuali e peri-portuali sono paesaggi complessi, vulnerabili, sensibili. Il progetto di questi contesti, comporta la necessità di gestire una gamma articolata di problematiche che necessitano un continuo confronto con le crescenti istanze ambientalistiche ed ecologiche nonché con la complessa dimensione normativa e moltitudine di soggetti istituzionali chiamati a gestirne la tutela e la modificazione. La tesi su cui si fonda il contributo si basa sull'idea che si possa considerare avviata una nuova fase di rigenerazione dei waterfront. Il progetto di waterfront 2.0 deve essere inteso come un processo che può trasformare le città portuali in città-porto, città cioè in cui l'interazione tra questi ambiti tende ad assumere confini più labili di quelli assegnati dalle rigide logiche di delimitazione dei sistemi infrastrutturali e in cui l'ibridazione delle funzioni arricchisce la gamma e il valore dei loro usi tradizionali che devono essere individuati nell'ambito di una logica che pone le questioni della sostenibilità come prioritarie. Questo processo di riconversione, di riscrittura, che investe vari settori dell'economia e del sociale trova, come sempre capita, nel progetto urbano la sua dimensione fisica più rappresentativa, quella a cui, in molti casi viene attribuita la definitiva responsabilità dei successi o degli insuccessi di queste iniziative. In questo senso, al progetto urbano, si attribuisce una responsabilità che esula dal mero risultato formale, dovendosi continuamente confrontare con una moltitudine di problematiche interdisciplinari e interazioni scalari. La sfida che il contributo intende esplorare è l’indagine attorno a quali possibili strategie di intervento architettoniche e urbane siano in grado di misurarsi con uno sviluppo inteso come processo sostenibile e dinamico, focalizzando l’attenzione in particolare sui seguenti temi: integrazione tra piano e progetto; waterfront quale “green infrastructure”; governance complessa e integrata; waterfront e spazio pubblico; dismissione e riuso; sostenibilità economica degli interventi e partnership pubblico-private
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