23 research outputs found

    The lizard celestial compass detects linearly polarized light in the blue

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    SummaryThe present study first examined whether ruin lizards Podarcis sicula are able to orientate using plane polarized light produced by a LCD screen. Ruin lizards were trained and tested indoors, inside an hexagonal Morris water maze, positioned under the LCD screen producing white polarized light with a single E-vector, which provided an axial cue. White polarized light did not include wavelengths in the UV. Lizards orientated correctly either when tested with E-vector parallel to the training axis or after 90° rotation of the E-vector direction, and thus validating the apparatus. Further experiments examined whether in ruin lizards there is a preferential region of the light spectrum to perceive the E-vector direction of polarized light. For this purpose, lizards reaching learning criteria under white polarized light were subdivided into 4 experimental groups. Each group was respectively tested for orientation under a different spectrum of plane polarized light (named red, green, cyan and blue) with equalized photon flux density. Lizards tested under blue polarized light orientated correctly, whereas lizards tested under red polarized light were completely disoriented. Green polarized light was barely discernible by lizards, and thus insufficient for a correct functioning of their compass. When exposed to cyan polarized light, lizard orientation performances were optimal, indistinguishable from lizards detecting blue polarized light. Overall, the present results demonstrate that perception of linear polarization in the blue is necessary - and sufficient - for a proper functioning of the sky polarization compass of ruin lizards. This may be adaptively important, since detection of polarized light in the blue improves functioning of the polarization compass under cloudy skies, i.e. when the alternative celestial compass based on detection of the sun disk is rendered useless because the sun is obscured by clouds

    Cost per NNT for upadacitinib in the treatment of patients with moderate-severe atopic dermatitis in Italy

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    Background: Targeted systemic therapies, including abrocitinib, baricitinib, dupilumab, tralokinumab and upadacitinib, are new treatments for moderate to severe atopic dermatitis (AD). We evaluated the efficacy and the costs of these targeted systemic therapies in the treatment of adult patients with moderate to severe AD. Methods: The clinical efficacy was assessed considering the results of a previous network meta-analysis (NMA). The analysis involved five therapies approved in Italy for the treatment of moderate to severe AD: abrocitinib (ABR), baricitinib (BAR), dupilumab (DUP), tralokinumab (TRA) and upadacitinib (UPA). According to the NMA, the cost of the treatment was based on the number of administrations dispensed at 16 weeks and the clinical efficacy was measured by the number needed to treat (NNT) compared to placebo using the improvement ≥ 75% (EASI-75) or ≥ 90 (EASI-90) from baseline of the eczema area and severity index (EASI). Only the ex-factory price of the targeted systemic therapies was considered. The cost per NNT was adopted as a cost-effectiveness indicator. Results: At 16 weeks, the cost per NNT based on EASI-75 was lower for UPA 15 mg (€ 6,384.00) compared to BAR 4 mg (€ 11,619.73) and 2 mg (€ 14,524.66), ABR 100 mg (€ 16,265.22), DUP 300 mg (€ 16,115.04) and TRA 300 mg (€ 31,710.24). UPA 15 (€ 8,512.00) also showed the lower cost per NNT based on EASI-90 at 16 weeks compared to BAR 4 mg (€ 14,788.75) and 2 mg (€ 20,862.70), ABR 100 mg (€ 25,922.69), DUP 300 mg (€ 25,992.00) and TRA 300 mg (€ 41,067.36). Conclusions: The findings show that upadacitinib is the most cost-effective option (cost per NNT) for the treatment of moderate to severe atopic dermatitis

    Riflettometro per la mappatura ottica di una superficie di un articolo

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    Riflettometro per la mappatura ottica di una superficie di un articolo, il quale riflettometro è provvisto di una sfera integratrice presentante una finestra di test ed una pluralità di aperture di ingresso ricavate lungo una linea equatoriale della sfera integratrice; una pluralità di sorgenti luminose posizionate in corrispondenza delle aperture di ingresso per emettere rispettivi fasci luminosi in rispettive direzioni di illuminazione che intercettano la finestra di test; un pannello motorizzato per posizionare l’articolo con una porzione di superficie affacciata alla finestra di test; un fotorilevatore per acquisire misure di intensità luminosa della luce riflessa dalla porzione di superficie (2); ed un sistema di controllo per attivare il fotorilevatore in modo sincrono con una attivazione impulsata in sequenza delle sorgenti di luce ed acquisire una corrispondente sequenza di misure di intensità luminosa e per comandare il movimento del pannello in modo da acquisire la detta sequenza di misure di intensità luminosa per più porzioni della superficie

    Radiometro Mobile per Concentratori Solari Termodinamici Cilindrici

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    Un radiometro per concentratori solari termodinamici cilindrici comprendente una struttura di sostegno presentante una cavità passante atta ad alloggiare con scorrimento un tubo ricevitore cilindrico, organi di movimentazione per garantire il movimento della struttura di sostegno lungo il tubo ricevitore in maniera elicoidale, una centralina di comando/controllo atta a ricevere almeno i dati provenienti dal sensore fotorilevatore e un sensore fotorilevatore disposto in prossimità della superficie esterna del tubo ricevitore cilindrico entro il quale circola un fluido termovettore. Il sensore fotorilevatore è connesso lateralmente ed in maniera rigida alla struttura di sostegno e comprende due superfici di rilevamento rivolte in versi opposti e divergenti l’una rispetto all’altra, in modo tale che una prima superficie di rilevamento è disposta a rilevare il flusso luminoso che si allontana dal tubo ricevitore per mancata intercettazione o per riflessione ed una seconda superficie di rilevamento è disposta a rilevare il flusso luminoso diretto verso il tubo ricevitore

    Kinetics of Phase Transformations in Sputtered Cu-In Alloy Films Studied by Electrical Measurements.

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    Sheet resistance measurements on sputteredCu-In layers were performed while varying the temperature in a cyclic way between room temperature and 150 °C. A hysteresis effect was observed which can be explained by a CuIn2 → Cu11In9phasetransformation taking place in the alloy during the thermal cycles. A model is proposed for the phasetransformation which is based on a diffusional mechanism. It is suggested that simple sheet resistance measurements made in the same system in which the metallic layers are deposited could be used to follow the phase formation and transformation in the alloy

    Radiometro Mobile per Concentratori Solari Termodinamici Cilindrici

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    Un radiometro per concentratori solari termodinamici cilindrici comprendente una struttura di sostegno presentante una cavità passante atta ad alloggiare con scorrimento un tubo ricevitore cilindrico, organi di movimentazione per garantire il movimento della struttura di sostegno lungo il tubo ricevitore in maniera elicoidale, una centralina di comando/controllo atta a ricevere almeno i dati provenienti dal sensore fotorilevatore e un sensore fotorilevatore disposto in prossimità della superficie esterna del tubo ricevitore cilindrico entro il quale circola un fluido termovettore. Il sensore fotorilevatore è connesso lateralmente ed in maniera rigida alla struttura di sostegno e comprende due superfici di rilevamento rivolte in versi opposti e divergenti l’una rispetto all’altra, in modo tale che una prima superficie di rilevamento è disposta a rilevare il flusso luminoso che si allontana dal tubo ricevitore per mancata intercettazione o per riflessione ed una seconda superficie di rilevamento è disposta a rilevare il flusso luminoso diretto verso il tubo ricevitore

    Apparecchio per la riproduzione della figura di diffusione della luce da campioni fotovoltaici

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    Apparecchio per la riproduzione, su lastra fotografica, della figura di diffusione, in riflessione, della luce da parte di un campione piano, comprendente una sorgente (l) che produce un fascio di luce collimato, selezionato dal diaframma (d) e diretto verso la fotocamera (f), costituita, nella sua parte anteriore, dall’otturatore a scatto manuale (semiautomatico) (o2) e dalla standarda (s2) su cui è montato il supporto (h2) della lastra fotografica (p), forata al centro, e, nella sua parte posteriore, dalla standarda (s1), unita alla standarda (s2) tramite il soffietto (s), e sulla cui faccia interna è montato il campione (c) che, allineato sull’asse ottico z, intercetta il fascio luminoso e determina la diffusione della luce incidente, che viene raccolta, entro l’angolo solido omega, dalla lastra fotografica (p) la quale rimane impressionata da detta luce per il tempo di esposizione t0, uguale al tempo d’apertura dell’otturatore (o2). La fotocamera (f) è montata su un supporto a binario, fissabile su un banco ottico, provvisto di una serie di movimentazioni che consentono la traslazione indipendente delle due standarde (s1) e (s2), e quindi del campione (c) e della lastra (p), lungo l’asse z e lungo le due direzioni ortogonali ad esso, nonchè la rotazione indipendente delle due standarde attorno a due assi ortogonali tra loro e all’asse ottico z, in modo tale da regolare la distanza ed il parallelismo tra campione e lastra ed il loro allineamento rispetto all’asse ottico del sistema

    Dispositivo di attenuazione di un fascio di radiazione elettromagnetica

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    Dispositivo di attenuazione di un fascio di radiazione elettromagnetica, comprendente un corpo principale in cui sono ricavate almeno una prima cavità ed una seconda cavità di forma sostanzialmente sferica, in cui detta prima cavità presenta almeno una apertura per l'ingresso di detto fascio di radiazione in detta prima cavità, in cui detta prima cavità è in comunicazione ottica con detta seconda cavità per mezzo di un canale di comunicazione, detto canale essendo disposto in maniera tale da presentare una sua prima estremità in prossimità di detta apertura di ingresso

    Metodo per associare una immagine a una sequenza di pressioni di tasti inserita tramite una tastiera

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    In un telefono cellulare provvisto di un display e di una tastiera, una immagine viene associata a una sequenza di pressioni di tasti inserita tramite la tastiera e viene visualizzata tramite il display. La associazione tra l’immagine e la sequenza di pressioni di tasti è realizzata definendo una area di immagine, associando a ciascun tasto della tastiera una rispettiva porzione di area dell’area di immagine, associando, a ciascuna coppia di successive pressioni di tasti, una rispettiva linea, la quale è definita nell’area di immagine e passa per le porzioni di area associate ai tasti subenti la coppia di pressioni successive, in modo da definire un insieme di linee associato alla sequenza di pressioni di tasti, e determinando l’immagine sulla base dell’insieme di linee
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