56 research outputs found

    Late Quaternary deformation of the southern Adriatic foreland (southern Apulia) from mesostructural data: preliminary results

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    Southern Apulia (Adriatic foreland, Italy), has long been considered a “stable area” lying in between two active orogens, but in fact its tectonic framework is poorly known. To learn more about this topic, we carried out an original structural analysis on Pleistocene deposits. The results indicate that southern Apulia has been affected by mild but discernible brittle deformation throughout the Middle and Late Pleistocene. Joints prevail, whereas faults are rare and all characterized by small displacement. Horizontal extension dominates throughout the entire study area; the SW-NE to SSW-NNE direction is the most widespread. WNW-ESE extension prevails in the Adriatic side portion of the study area, but the dispersion of the measured plane directions is high, suggesting that the local strain field is not characterized by a strongly predominant trend. A Middle and Late Pleistocene, SW-NE to SSW-NNE– oriented maximum extension is not surprising for the study area, as it is compatible with most of the available geodynamic models, whereas the different state of deformation affecting the Adriatic side of the study area requires further investigations. We tentatively interpreted this anomaly as reflecting some regional variation of the general geodynamic frame, for instance as the farthest evidence of ongoing compressional deformation across the W-verging Albanide-Hellenide foldand- thrust belt

    Quaternary glacial history of the Mediterranean mountains

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    Glacial and periglacial landforms are widespread in the mountains of the Mediterranean region. The evidence for glacial and periglacial activity has been studied for over 120 years and it is possible to identify three phases of development in this area of research. First, a pioneer phase characterized by initial descriptive observations of glacial landforms; second, a mapping phase whereby the detailed distribution of glacial landforms and sediments have been depicted on geomorphological maps; and, third, an advanced phase characterized by detailed understanding of the geochronology of glacial sequences using radiometric dating alongside detailed sedimentological and stratigraphical analyses. It is only relatively recently that studies of glaciated mountain terrains in the Mediterranean region have reached an advanced phase and it is now clear from radiometric dating programmes that the Mediterranean mountains have been glaciated during multiple glacial cycles. The most extensive phases of glaciation appear to have occurred during the Middle Pleistocene. This represents a major shift from earlier work whereby many glacial sequences were assumed to have formed during the last cold stage. Glacial and periglacial deposits from multiple Quaternary cold stages constitute a valuable palaeoclimatic record. This is especially so in the Mediterranean mountains, since mountain glaciers in this latitudinal zone would have been particularly sensitive to changes in the global climate system. © 2006 Edward Arnold (Publishers) Ltd

    Spazi pubblici nel centro indigeno di Monte Sannace fra IV e III secolo a.C.

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    The indigenous site of Monte Sannace give us the opportunity to know the distribution and the function of a number of areas for public use in the 4th-3rd century BC. These areas are different: they can be not only empty areas but also structured and complex buildings. Among them, recent surveys undertaken by the Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia have discovered a public/holy place in the Acropolis. Recently, the Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici - University of Bari has carried out excavations in the insulae III and V of the residential area in the lowland, where buildings and material remains of a large structured area have been found.Il centro indigeno di Monte Sannace offre l’opportunità di conoscere distribuzione e funzione di numerosi spazi destinati alla fruizione pubblica nel IV-III secolo a.C. Tali spazi hanno natura differente: sono note aree pubbliche semplicemente lasciate libere da costruzioni, ma anche aree ed edifici articolati e complessi. Fra questi ultimi, recenti indagini della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia hanno portato alla luce sull’acropoli un’area pubblico/sacra e durante altrettanto recenti indagini della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici dell’Università degli Studi di Bari nell’area delle insulae III e V dell’abitato in pianura sono emersi edifici e resti materiali di un’area vasta e strutturata

    Monte Sannace. Lavori in corso. Studi e ricerche presso il parco archeologico di Monte Sannace (atti della giornata di studi, Bari 10 luglio 2018)

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    Il progetto della giornata di studi e della sua successiva edizione è nato dal desiderio di dare voce ai tanti lavori in corso aventi come oggetto Monte Sannace. Moltissime ricerche sono condotte sul campo e approfondite nella sede del Laboratorio di Archeologia del Dipartimento di Studi Umanistici da giovani studiosi per le proprie tesi di laurea, specializzazione e dottorato. Tesi appena discusse o ricerche in corso di approfondimento che contribuiscono con questa iniziativa a rendere noto al di fuori del mondo accademico il brulicare di persone e argomenti di studio che investe la nostra Università. Alla giornata di studi hanno preso parte studiosi che a vario titolo hanno dedicato a Monte Sannace i propri approfondimenti scientifici e soprattutto molti giovani studenti ai quali in particolare si è voluta offrire l’opportunità di presentare in pubblico il risultato o l’andamento delle proprie ricerche. Le campagne di scavo condotte per tanti anni in aree diverse del Parco Archeologico continuano a dare occasione non solo per lo studio dei contesti attraverso l’analisi del materiale e della stratigrafia, ma anche – e in conseguenza – per ricerche sugli argomenti più vari che, prendendo spunto da quanto attestato nel centro antico di Monte Sannace, abbracciano l’ambito culturale iapigio nel periodo preromano

    L'abitato della città bassa. Le insulae III e V fra IV e III secolo a.C. La tecnica costruttiva. Osservazioni sulla cronologia dell'abbandono dell'abitato.

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    Il contributo apre la sezione dedicata agli studi sull'abitato di Monte Sannace e fornisce un quadro esaustivo sulle fasi di occupazione attestate nelle due insulae, di cui si parlerà nel dettaglio nei contributi successivi, fra l'età arcaica e l'età ellenistica. Una parte specifica è dedicata alle tecniche di costruzione (fondazioni, elevati, tetti, soglie), aspetto non secondario e finora trascurato dagli studi. La parte finale del contibuto affronta per la prima volta il problema della cronologia del definitivo abbandono dell'abitato nella pianura di Monte Sannace, finora datato alla fine del III secolo a.C. dalla precedente bibliografia risalente alla metà del Novecento. La rilettura dei dati editi e la moderna analisi delle più recenti testimonianze archeologiche induce ora ad arretrare di un cinquantennio la data prima proposta. Tale revisione determina una necessità di complessiva rilettura storica non solo dell'insediamento di Monte Sannace, ma anche del comparto peucezio in cui esso gravita
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