99 research outputs found

    Long-range angular correlations on the near and away side in p–Pb collisions at

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    Underlying Event measurements in pp collisions at s=0.9 \sqrt {s} = 0.9 and 7 TeV with the ALICE experiment at the LHC

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    Social change and media representations of rape: how TV series reshape the global imaginary on violence against women (and why)

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    Violence against women is one of the most persistent and widespread phenomena that human societies know and in many contexts its practice still proves difficult to eradicate. On the other hand, its perception and acceptance as normative are rapidly changing in every part of the globe, thanks to feminism, policies derived from studies of gendered violence, and global phenomena such as #Metoo. In this change, the medium of television has played and continues to play a fundamental role, both as a receiver and diffuser of the collective imaginary, and as a generator of its transformations. In this essay we ask about the specific logics that emerge from television narrative in relation to violence against women, especially around rape. Through a discussion of the different television formats and genres (fiction and non fiction, including broadcast, cable TV, streaming and video demand) we intend to examine the links beteween social change and television clichés in the representation of violence and rape, to see if and how these have changed over time. How does the culture of rape emerge and/or appear in various television genres and how is it changing in new streaming video content? What factors are most influencing the changes taking place in television representations of violence against women

    Dal pre al post-capitalismo: modelli economici e trasformazioni socio-culturali

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    Di carne e d'anima. Corpo, Performance e limiti dell’umano

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    La cultura occidentale si è distinta per un particolare accanimento nei confronti del corpo. Forse perché il corpo “unisce ciò che vorremmo fosse separato: piacere e dolore, ragione e sensi, verità ed errore”. O forse perché il corpo è ciò che ci rende vivi, e proprio per questo ci espone alla morte. Attraverso la Performance il corpo ha ritrovato una centralità – talvolta persino una sacralità – che nell’immaginario occidentale era andata quasi del tutto persa

    La trave nell'occhio

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    Immaginario, tecnologia e mutamento sociale

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    Sia la tecnica sia l’immaginario sono potenti motori del mutamento sociale. Ma in che modo operano e soprattutto in che relazione stanno fra loro? Quali sono le svolte più significative dell’evoluzione tecnologica e della produzione immaginaria che hanno scandito la nostra storia, producendo le basi per una nuova Grande Trasformazione sociale e antropologica? In base ai contributi di autori di diversa provenienza disciplinare si cercherà di tracciare, a grandi linee, i termini del rapporto tra produzione immaginaria e condizioni tecniche e sociali dell’esistenza, nel tentativo di individuare i nodi teorici più utili ad affrontare gli interrogativi del presente

    Educazione e trasformazioni dell’umano. Intervista a Edgar Morin

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    Edgar Morin è uno dei grandi pensatori del XX secolo. È direttore di ricerca emerito al CNRS, che gli ha intitolato il Centre Edgar Morin (all’interno dello IIAC – Institut Interdisciplinaire d’Anthropologie du Contemporain), dove dirige l’ISCC (Institut des Sciences de la Communication). Testimone attivo dei grandi cambiamenti storici e sociali del nostro tempo, non ha mai cessato di contribuire con il pensiero critico e con l’azione al mutamento sociale e alla riflessività politica. I suoi contributi allo studio dell’educazione, della socio-antropologia, dell’industria culturale e del cinema, insieme all’analisi epistemologica della complessità, costituiscono alcune pietre miliari del sapere contemporaneo. Fra le sue opere principali: La Méthode (5 voll.); L’Homme et la mort; Le Cinéma ou l’homme imaginaire; L’Esprit du temps; Le Paradigme perdu: la nature humaine; La tête bien faite; Relier les connaissances; Les Sept savoirs nécessaires à l’éducation du future; La voie; Enseigner à vivre. Manifeste pour changer l’éducation. In quest’ultimo testo sviluppa alcuni punti già presenti in La tête bien faite e Les Sept savoirs nécessaires, in particolare la necessità di ricondurre la scuola e il sistema formativo alla loro missione educativa originaria, cioè quella di insegnare a vivere attraverso l’integrazione fra le diverse branche del sapere, la ricomposizione della frattura fra conoscenza e vita, fra teoresi e pratica. L’intervista, realizzata via Skype durante le vacanze di Natale del 2017, è stata svolta mentre Edgar Morin era «à l’écart du monde» per la stesura del suo nuovo libro. È densa di spunti di riflessione sul rapporto fra educazione e mutamento sociale, sulle trasformazioni dell’umano e i possibili sviluppi delle tecnoscienze. Riaffiorano in essa i grandi temi della sua opera e i convincimenti che costellano l’umanesimo di fede e di progetto di questo grande pensatore della complessità e dell’improbabile: la necessità di una riforma generale dell’educazione e del pensiero; l’importanza della dimensione poetica dell’esistenza; il bisogno di affrontare la complessità del reale contemplando le insidie della razionalità (in particolare l’errore e l’illusione) come ostacoli all’adozione di soluzioni non distruttive per lo sviluppo dell’umanità
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