10 research outputs found

    DICONO DI NOI LE UNIVERSITÀ CONSORZIATE

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    Una breve intervista sul passato, presente e futuro del rapporto di collaborazione che lega le università consorziate al CASPUR: nasce così questo articolo, realizzato letteralmente con le parole delle persone che, in qualità di rappresentanti dei singoli Atenei, hanno descritto la loro personale visione del Consorzio. Le voci in campo sono eterogenee per ruolo istituzionale (abbiamo intervistato Rettori, Pro-Rettori, Direttori amministrativi o Professori), per afferenza organizzativa (sono persone provenienti da undici università differenti per dimensione, localizzazione geografica, problematiche, etc.) e anche per il legame più o meno diretto con il Consorzio (alcuni sono rappresentanti del Consiglio Direttivo o del Comitato Tecnico Scientifico del CASPUR, altri invece sono a capo degli organi di governo delle singole Università). Tuttavia la fotografia che emerge è omogenea: un ottimo rapporto costruito nel tempo, su cui tutti ripongono fiducia anche in una visione di lungo termine, seppur accompagnata da una generale preoccupazione per le ristrettezze economiche in cui si trova il mondo dell’università e della ricerca

    Cosa si cela dietro ai test di accesso all’università?

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    Nel 2009 il CASPUR ha lavorato allo sviluppo di SCRIPTA, un sistema web based per la realizzazione delle prove di ammissione all’università. Si tratta di un’applicazione complessa che prescinde dal contesto organizzativo in cui è adoperata e rappresenta un sistema che il CASPUR può offrire alle università consorziate o utilizzare per gestire in service le prove di un qualsiasi ateneo. Vista la complessità dei processi coperti e l’importanza strategica dell’applicazione, l’articolo ha l’obiettivo di presentare SCRIPTA dal punto di vista tecnologico/funzionale e descriverne l’iter progettuale

    Tra America e Italia: learning activities e learning object nel master IeLM

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    Il paper propone l’analisi di un corso di formazione post laurea con l’obiettivo di presentare un esempio delle differenze esistenti tra il modo di concepire l’e-learning in Italia e in America. IeLM, questo il nome del caso proposto, è un master organizzato dalla Facoltà di Scienze della Comunicazione della Sapienza in collaborazione con la Nova Southeastern University di Miami che, per una precisa scelta progettuale, integra al suo interno due diversi approcci alla formazione mediata dalle tecnologie: quello basato su learning object, consolidato prevalentemente nell’ambito Organization in Italia, e quello che fa leva su learning activities, caratteristico dell’ambito Education negli Usa. Nella pratica formativa le caratteristiche dei due modelli dovrebbero fondersi: contenuti strutturati e riusabili (tipici del primo approccio) dovrebbero affiancarsi ad attività collaborative svolte anche in modalità sincrona (elementi prevalenti nel secondo modello), naturalmente secondo un mix di volta in volta diverso a seconda del contesto e delle variabili in gioco. Ma quali sono le ragioni alla base delle diversità riscontrabili tra i due approcci? Differenze economiche e culturali tra contesto universitario e aziendale si intrecciano con quelle tra il sistema educativo americano e italiano. Sono questi alcuni dei risultati che emergono da uno studio empirico che ha avuto l’obiettivo di raccogliere spunti di riflessione sulla diversità tra i due modelli e sull’esperienza di studiare e “vivere” percorsi e-learning internazionali che inevitabilmente risentono di un diverso modo di concepire la formazione.The paper proposes an analysis of a course of post-graduate training with the aim of presenting an example of the differences between the way we think of e-learning in Italy and America. IeLM, the name of the proposed case, is a master organized by the Faculty of Communication Sciences of Sapienza University in collaboration with Nova Southeastern University in Miami which integrates the two different approaches to the formation mediated by technology: one based on learning objects, mainly consolidated in Companies and Public Administration in Italy, and one that relies on learning activities, characteristic of the Education field in the United States. The educational characteristics of the two models should merge: structured content for reuse (typical of the first approach) should join forces with collaborative activities carried out in synchronous mode (elements prevalent in the second model), according to a mix of course from time to time depending on different contexts and variables. But which are the reasons of the differences between the two approaches? Economic and cultural differences between the academic and business are intertwined with those of the American educational system and the Italian one

    SOLUZIONI GESTIONALI E SERVIZI PER IL MONDO UNIVERSITARIO

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    La crescente complessità dell’organizzazione universitaria, assieme alla costante pressione sulla ricerca di efficienza e sulla razionalizzazione delle spese, ha spinto gli Atenei verso l’adozione di un complesso di piattaforme tecnologiche e applicative cooperanti. In questo panorama il CASPUR, in collaborazione con le università consorziate, si è da tempo adoperato sia nell’offerta di piattaforme di elaborazione virtualizzate in modalità cloud, sia nello sviluppo e nell’erogazione di soluzioni gestionali modulari, facilmente integrabili con i sistemi informativi esistenti

    Applicazioni gestionali e servizi per l’università

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    La necessità di gestire la complessità dell’organizzazione universitaria, assieme all’esigenza di razionalizzare le spese e contenere i costi, ha spinto gli Atenei verso lo sviluppo e l’adozione di una costellazione di applicazioni gestionali di tipo verticale, più o meno cooperanti tra di loro. Ogni elemento di questa costellazione, pur rispondendo ad esigenze comuni a tutte le Università, ha poi trovato una propria declinazione sia tecnologica che funzionale in relazione alle specificità di ciascun Ateneo. In questo panorama il CASPUR, in collaborazione con le Università consorziate, si è da tempo adoperato nello sviluppo di applicazioni altamente specializzate, basate su tecnologie aperte e modulari e facilmente integrabili con i sistemi informativi esistenti

    Gli artigiani digitali. Dalla testa alla mano, andata e ritorno. Una ricerca empirica sulle nuove forme di artigianalità dopo l'uomo artigiano

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    Il contributo che qui si presenta riguarda nello specifico la parte di ricerca eseguita dall’Unità Romana del progetto PRIN. In questa sede si dà conto dei primi risultati raggiunti soprattutto in relazione agli aspetti che hanno a che fare con la conoscenza, la formazione e l’apprendimento. Questi non sono gli unici temi trattati dall’Unità in parola, ma di certo sono tra i più significativi poiché intercettano le basi socio-culturali sulle quali prende forma il soggetto collettivo che abbiamo denominato “artigiano digitale” per distinguerlo dall’artigiano convenzionale e per capire se nei processi di modernizzazione avessero più peso le tecnologie dell’informazione e della comunicazione oppure le nuove forme organizzative attraverso le quali si esercita la tecnica

    STANDARD E METODOLOGIE A SUPPORTO DI UN ICT “LIQUIDO”

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    Negli anni la diffusione delle tecnologie distribuite per l’elaborazione dell’informazione e la moltiplicazione degli stakeholder hanno aperto scenari applicativi sempre più complessi. Contemporaneamente, la carenza di risorse economiche, che caratterizza l’attuale situazione nazionale ed europea in relazione sia al settore pubblico che a quello privato, ha indotto una forte razionalizzazione nella spesa e, di pari passo, la focalizzazione nelle attività core. Questo insieme di concause ha accelerato il ricorso all’esternalizzazione di servizi, processo che ha riguardato anche la Pubblica Amministrazione e in particolare l’Università. Il processo, di fatto, ha trasferito parte della complessità dall’ambito tecnologico a quello amministrativo-gestionale, moltiplicando i fornitori e le relazioni tra essi. Dal punto di vista infrastrutturale, poi, la “virtualizzazione” dei sistemi e il ricorso al Cloud Computing hanno ancor di più accentuato, per ogni progetto, la proliferazione dei soggetti coinvolti, il decentramento delle piattaforme e la delocalizzazione dei dati: l’ICT diviene inevitabilmente “liquido”. In questo scenario di profondo cambiamento, sia tecnologico che normativo, la governance può essere assicurata solo con il ricorso a standard internazionali e best practice

    Standard e metodologie a supporto della complessità dell’ICT

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    Lo sviluppo e la diffusione delle tecnologie di rete e di elaborazione dell’informazione hanno aperto scenari applicativi in cui la complessità dei requisiti ed il numero degli stakeholder da soddisfare sono sempre crescenti. A questo si aggiunge anche la necessità di integrare maggiormente tra loro le applicazioni ed i servizi, eventualmente anche sfruttando le economie consentite dai paradigmi del Cloud Computing, ovvero Platform as a Service (PaaS), Infrastructure as a Service (IaaS) e Software as a Service (SaaS). Questa complessità negli obiettivi dell’automazione si trasforma, necessariamente, in una complessità delle architetture tecnologiche, applicative e, soprattutto, dei progetti d’innovazione che ne conseguono. In questo ambito il ricorso a standard internazionali e best practice è fondamentale per dominare lo scenario presentato

    E-learning e cambiamenti sociali.Dal competere al comprendere

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    Il volume comprende saggi di vari autori che illustrano i fenomeni connessi alla diffusione dell'e-learning nelle diverse organizzazioni formative, interpretati secondo un approccio sociologico. Cosa avviene, in una organizzazione didattica, quando la formazione viene erogata (del tutto o in parte) on line? A livello micro si hanno modificazioni nell interazione formativa ad es. maggiore condivisione dei contenuti, atteggiamenti diversificati verso il docente, maggiore autonomia nell esperienza formativa, relazioni di solidarietà, rischi di isolamento. A livello meso si osservano riflessi sull organizzazione del processo formativo in scuole, università, imprese, enti locali, servizi - ad es. aumento di produzione e circolazione dei contenuti, riduzione dell importanza dei confini disciplinari, innovazione dell offerta formativa, modificazione negli status e introduzione di nuovi ruoli fra gli agenti della formazione (docenti, tutor on line, tecnici d aula, centri per la didattica a distanza, valutatori, ecc.). A livello macro, invece, viene a modificarsi il valore dell apprendimento: per effetto dell accelerazione impressa dalle tecnologie, la conoscenza si trasforma in un prodotto valorizzato prevalentemente in termini economici, e fortemente esposto ai processi di dominio e a rischi di standardizzazione ed estraneazione rispetto agli attori sociali coinvolti. Questo non è un destino inevitabile bensi una delle opzioni offerte dalle innovazioni in atto. In alternativa all apprendere per competere il volume esplora un idea della conoscenza che proprio grazie al contributo offerto dalle tecnologie assomiglia sempre più alla comprensione , un processo di appropriazione del sapere che include il corpo, la relazione tra il sé e la collettività, la capacità di auto-organizzazione e di scelta a tutti i livelli dell azione sociale.This book includes essays of various authors concerning with changes provoked by the use of e-learning in several educational organizations: schools, universities, public administrations, entreprises, sanitaty services. Social change is observed at three levels: micro (educational interaction becomes more intense and shared by participant); meso (new jobs are introducted in didactical process, like e-tutor, centre for e-learning service); macro (learning increases its economical value, and individuals are expposed to risk of alienation and standardizations of contyents and methods). We argue that this is not an “unevitable” destiny, but only a chance provided by the technological innovation of education

    Le competenze per l’innovazione

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    Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un progressivo evolversi delle modalità con cui le Pubbliche Amministrazioni centrali e locali si rivolgono al cittadino. La chiave di tale cambiamento sta nell’impiego delle tecnologie ICT, che permettono di realizzare reti di servizi integrati aumentando la trasparenza e l’efficienza nelle relazioni tra PA e cittadino-utente. L’implementazione di servizi innovativi, però, richiede sempre di più un insieme articolato di competenze. È la combinazione di queste ultime che permette, in un primo momento, di individuare i fabbisogni e di progettare le soluzioni; successivamente, reingegnerizzando i processi, di realizzare e gestire le soluzioni; infine di offrire all’utenza il supporto nel cambiamento
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