1,359 research outputs found

    Validità e effettività del modello romanistico della proprietà nell’esperienza europea attuale

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    Si torna a discutere di proprietà principalmente per impulso degli orientamenti giurisprudenziali europei (CEDU) che includono la proprietà nell’ambito dei Diritti Umani fondamentali. Si tratta di un dibattito che comporta anche una rimeditazione sul concetto stesso di proprietà, nel suo modello tradizionale, e della validità e persistenza dello stesso nell’ambito dell’esperienza giuridica attuale. Infatti, non vi è dubbio che nell’ambito di tutta l’esperienza giuridica occidentale (Western Legal Tradition), il modello della proprietà individuale elaborata nell’esperienza del diritto romano riveste un ruolo di fondamentale importanza

    R&D Subsidization effect and network centralization. Evidence from an agent-based micro-policy simulation

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    This paper presents an agent-based micro-policy simulation model assessing public R&D policy effect when R&D and non-R&D performing companies are located within a network. We set out by illustrating the behavioural structure and the computational logic of the proposed model; then, we provide a simulation experiment where the pattern of the total level of R&D activated by a fixed amount of public support is analysed as function of companies’ network topology. More specifically, the suggested simulation experiment shows that a larger “hubness” of the network is more likely accompanied with a decreasing median of the aggregated total R&D performance of the system. Since the aggregated firm idiosyncratic R&D (i.e., the part of total R&D independent of spillovers) is slightly increasing, we conclude that positive cross-firm spillover effects - in the presence of a given amount of support - have a sizeable impact within less centralized networks, where fewer hubs emerge. This may question the common wisdom suggesting that larger R&D externality effects should be more likely to arise when few central champions receive a support

    The effects of native advertising on consumer responses. Some experimental evidences on the interaction between content type and brand awareness

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    Native advertising is rapidly establishing itself in the field of online marketing communication strategies. This paper aims at analyzing consumer responses to native ads varying upon the concreteness versus abstractness of content under specific brand awareness conditions. The conceptual model proposes that brand awareness moderates the relationships between the type of content (concrete vs. abstract) and consumers evaluations of and dispositions towards native ad, product/service and brand. The results of an experimental study provide empirical support to the idea that consumer responses to concrete vs. abstract native content change for well-known and less known brands and suggest implications for theory and practice

    Driving with no brakes: Molecular pathophysiology of Kv7 potassium channels

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    Kv7 potassium channels regulate excitability in neuronal, sensory, and muscular cells. Here, we describe their molecular architecture, physiological roles, and involvement in genetically determined channelopathies highlighting their relevance as targets for pharmacological treatment of several human disorders

    Institor e procurator nelle fonti romane dell'età preclassica e classica

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    Il lavoro esamina le fonti del diritto romano relative alle figure del procurator e dell'institor. Si tratta di distinguere funzioni e poteri relative alle due figure anche qualora i soggetti in questione operino nello stesso ambito negoziale e commerciale

    Studi sulla "rappresentanza" nel diritto romano

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    Il lavoro monografico è dedicato alle fonti e agli istituti che riguardano la configurabilità nell’esperienza romana di fenomeni di «rappresentanza», riconducibili proprio al caso delle actiones adiecticiae qualitatis, del procurator, del mandato. Infatti, anche se il diritto romano non elaborò mai un concetto tecnico ed unitario di rappresentanza - anche dal punto di vista terminologico - tuttavia nelle sue fonti vi sono soluzioni che riguardano certamente casi di sostituzione negoziale, che sono stati oggetto di studio nelle epoche successive, e che hanno sicuramente condizionato la formazione del moderno istituto della rappresentanza. Infatti è indiscussa l’importanza - per la successiva, difficile sistematizzazione in un «modernes Recht der Stelllvertretung” - della regolazione normativa romana, pur così settorializzata in una serie di campi problematici, e del suo sottofondo sociale, dato che la scienza del diritto comune si concepirà, almeno formalmente, come interpretatio di (quei) testi preesistenti, sottoponendosi già solo per questo ad un lento, assai poco lineare e soprattutto non unitario processo di emancipazione. Infatti, sebbene il diritto romano abbia espresso e disciplinato un sistema della sostituzione negoziale per certi versi profondamente diverso da quella odierna, la teoria moderna della rappresentanza è stata costruita certamente sulle fonti romane e sulla tradizione romanistica. Ebbene, la coscienza di questo ‘articolato processo di sviluppo storico’ dell’istituto, può contribuire anche a chiarire alcuni importanti aspetti relativi all’assetto moderno della rappresentanza. Non basta dire, infatti, che l’esperienza moderna ha creato un concetto di rappresentanza in opposizione o in discontinuità con il diritto romano. Le vicende che riguardano la formazione dell’istituto moderno della rappresentanza sono molto più complesse di quanto sembri, e sono certamente legate alla tradizione storica precedente. Di conseguenza, un’indagine volta ad acquisire consapevolezza di tale complessità potrebbe risultare utile per chiarire certe intricate ed incongruenti soluzioni moderne ed alcune anomalie presenti addirittura nelle nostre codificazioni, e, al tempo stesso, potrebbe contribuire anche ad una corretta interpretazione delle fonti romane, scevra per quanto possibile, da ‘autorevoli incrostazioni’ interpretative

    Política Educacional : Ensino Médio e o lugar da Sociologia enquanto disciplina na Educação Básica

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    O presente trabalho destaca as políticas educacionais vinculadas à Educaçao Básica no país, mais especificamente aquelas direcionadas ao Ensino Médio e à situaçao da Sociologia nessa modalidade de ensino nas últimas décadas. A partir do aparato legal, verificou-se as políticas educacionais direcionadas ao Ensino Médio e os caminhos e objetivos percorridos pela legislaçao em suas diferentes nuances e períodos. Para isso,evidenciamos a Lei de Diretrizes e Bases da Educaçao Nacional no. 9.394/96 e as posteriores medidas tomadas pelos governos Fernando Henrique Cardoso e Luiz Inácio Lula da Silva. Num segundo momento, a partir das políticas dimensionadas para o Ensino Médio, abordamosa documentaçao legal que vincula a Sociologia enquanto disciplina a educaçao básica. Partindo do aparato educacional legal lançamos luz sobre a realidade escolar e o papel destinado à Sociologia no Ensino Médio, bem como seus desafio

    The palazzo Bongiovanni project: study and analysis of Baroque sculptural/architectural elements (Syracuse, Eastern Sicily)

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    Sono qui analizzati gli elementi architettonici in stile barocco del prospetto di Palazzo Bongiovanni, edificio del XVIII, inserito tra gli “edifici monumentali” del centro storico di Siracusa (Sicilia Orientale) ed ad oggi mai stato oggetto di studi specifici. Il prospetto reca la data del 1772 e presenta pregevoli elementi in stile “tardo barocco” siciliano, tra cui il portale d’accesso, i balconi e i sottostanti mensoloni, in cui risaltano le tipiche figure apotropaiche che caratterizzano le sculture dei palazzi nobiliari settecenteschi della Sicilia Orientale. Dopo aver inquadrato preliminarmente l’edificio nell’ambito dello sviluppo del barocco siciliano, vengono quindi descritti gli elementi di pregio architettonico della facciata, analizzando, inoltre, le singole forme e figure nel contesto simbolico che esse assumono negli avvenimenti siciliani di quel particolare periodo storico.The architectural elements in the Baroque style of Palazzo Bongiovanni’s façade, one of the monumental buildings of the Historical Center of Siracusa (Eastern Sicily) are analyzed; until today, they have never been studied. The façade is from 1772 and is characterized by remarkable elements in the “late baroque sicilian style” and among them, the main portal, the balconies with their underlying corbels, in which the apotropaic masks, typical of Eastern Sicily noble palaces of the XVIII century, stand out. After a preliminary discussion of the palace within the development of the Sicilian baroque, the elements of architectural quality of the façade are described in detail, analizyng, moreover, the shapes and figures in the symbolic context related to the events of that particular historical period

    Palazzo Bongiovanni: from degradation to rebirth. An example of a possible recovery of the Sicilian heritage

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    Il presente lavoro di tesi ha avuto lo scopo di effettuare una ricostruzione storica ed architettonica di Palazzo Bongiovanni, uno degli edifici storici più significativi del centro storico di Siracusa, nella Sicilia Orientale. Esso si inquadra, con riferimento al prospetto principale, nell’ambito del cosiddetto “barocco siciliano” e, più in particolare, in quella peculiare evoluzione tardobarocca della Sicilia Orientale che ha avuto come impulso principale la grandiosa opera di ricostruzione a seguito del devastante terremoto del “Val di Noto” del 1693. La Sicilia Orientale è infatti caratterizzata da numerosi centri abitati in cui troviamo significativi esempi di architettura barocca: da Siracusa a Noto, da Catania ad Acireale, solo per citare alcune tra le città più rappresentative in cui il barocco si è sviluppato sia nell’edificato pubblico che privato. È opinione comune che in quest’area l’arte barocca si sia sviluppata in ritardo rispetto ad altre zone d’Italia soprattutto a causa del disastroso terremoto che colpì la Sicilia Orientale nel 1693 (cosiddetto terremoto della Val di Noto). Nell’ambito della ricostruzione edilizia ed architettonica che, alla fine del XVII secolo, ha dato origine alla fioritura del barocco nella Sicilia Orientale, un posto di assoluto rilievo spetta a quell’area sud-orientale dell’Isola, tra le province di Siracusa e Ragusa, a cui viene, dal punto di vista artistico, dato solitamente l’appellativo di “Val di Noto”, con il quale l’area è stata inserita nel 2002 nella World Heritage List dell’Unesco. Si tratta di un territorio comprendente oltre 50 nuclei urbani, in alcuni dei quali la qualità e le peculiarità delle opere architettoniche hanno raggiunto livelli di assoluto valore, sia riguardo agli edifici privati, sia, in maggior misura, a quelli religiosi. Tra questi, si sono ritenuti di particolare rilievo e degni di essere citati nel lavoro, i centri abitati di Modica, Caltagirone, Noto e Palazzolo Acreide. Il lavoro ha messo inoltre in evidenza le differenze stilistiche tra le sculture e le architetture barocche strettamente legate al “Val di Noto”, da quelle degli altri centri della Sicilia Orientale ricostruiti dopo il disastroso terremoto del 1693, tra cui, soprattutto, Acireale e Catania. Ed infatti, rispetto alle altre zone della Sicilia orientale, con particolare riferimento al catanese, in cui emersero le figure di architetti progettisti, nel territorio del Val di Noto l’attività costruttiva post-terremoto fu invece monopolizzata dalle imprese artigiane, propense a una disimpegnata sperimentazione dei repertori decorativi rococò. Il perdurare nel Val di Noto di tali tematiche fu in realtà una tendenza diffusa che coinvolse comunque, non solo i capomastri, tra i quali ricordiamo, per la loro attività progettuale, Carmelo Bonaiuto, Costantino Cultraro e Luciano Alì, ma anche i pochi architetti di spicco operanti nell’area, come Vincenzo Sinatra (1707-1787) che, dopo la morte di Gagliardi (1762) si trovò in una posizione professionale del tutto preminente, e il più giovane Paolo Labisi. La città di Siracusa post-terremoto, in particolare, ha lasciato molti esempi di architettura barocca; tra i più famosi e studiati dagli storici dell’arte sono da citare la facciata del Duomo, Palazzo Vermexio, Palazzo Beneventano del Bosco, Palazzo Gargallo. Le origini del palazzo Bongiovanni risalgono al periodo medievale, come accertato dall’analisi di alcuni elementi architettonici preesistenti presenti all’interno dell’edificio. Questi, benché a seguito delle trasformazioni subìte nel tempo non abbiano una continuità spaziale sufficiente a permettere una ricostruzione dell’originaria struttura medievale, hanno comunque consentito di studiarne alcuni significativi dettagli. Già agli inizi del ‘900 era stato dichiarato monumento nazionale, in relazione alla particolarità e alla qualità architettonica del suo prospetto, ed inserito nell’elenco degli edifici monumentali del Ministero della Pubblica Istruzione (le cui competenze in materia sono oggi transitate presso il Ministero dei Beni Culturali). Purtroppo, a partire dalla fine dell’Ottocento, è stato caratterizzato da un periodo di abbandono e degrado, che ne ha rischiato di pregiudicare in via definitiva sia l’assetto strutturale che gli elementi architettonici. Grazie ad importanti lavori di restauro condotti di recente, è da qualche anno la sede di uno dei più prestigiosi alberghi di Siracusa. Nonostante il pregio e le particolarità del palazzo, fino ad oggi non sono state mai effettuate attività di studi e ricerca sul palazzo in oggetto, sia riguardo all’analisi e alla descrizione delle componenti architettoniche, sia riguardo alla sua storia urbanistico-edilizia, con particolare riferimento al progetto e all’esecuzione delle opere nel tardo Settecento. Il presente lavoro di tesi contiene pertanto i risultati di un’attività di studio e ricerca finalizzata alla conoscenza degli aspetti storici, architettonici, urbanistici e stilistici del palazzo, iniziando da un dettagliato inquadramento del contesto territoriale in cui si inserisce, per poi approfondire ed analizzare in dettaglio tutti gli aspetti di interesse nell’ambito della linea di attività in cui si inserisce il lavoro. Lo studio si è sviluppato su varie linee di attività, a partire dalla ricostruzione dell’evoluzione edilizia ed architettonica, attraverso l’identificazione dei vari passaggi di proprietà succedutisi nel tempo, per poi analizzare gli elementi di pregio architettonico, sia di età medievale che barocca presenti all’interno ed all’esterno di esso, e, in ultimo, approfondire i fenomeni di degrado a cui l’edificio è stato soggetto e tutti gli interventi di recupero che sono stati eseguiti ai fini di una sua valorizzazione nel contesto storico-architettonico della città di Siracusa e di una sua fruizione in ámbito ricettivo. La ricostruzione storico-architettonica del palazzo non ha potuto prescindere da un inquadramento dei principali eventi accaduti nell’area della Sicilia Orientale (cosiddetto “Val di Noto”) nel XVII secolo: innanzitutto quelli storici che vedevano la Sicilia sotto la dominazione spagnola; inoltre, non meno importanti e, anzi, determinanti, quelli naturali, con riferimento al grande terremoto che colpì il Val di Noto nel 1693. L’importanza storica di questo disastroso evento risiede nel fatto che dalla ricostruzione dei centri urbani distrutti o danneggiati dal sisma prese l’avvio la grande rinascita edilizia sotto il cui impulso si sviluppò quel particolare stile architettonico, unico nel panorama non solo siciliano, ma anche italiano ed europeo, grazie al quale l’architettura barocca del Val di Noto è stata riconosciuta nel 2002 Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. In questo contesto, lo sviluppo dell’architettura barocca nella città di Siracusa merita un’analisi specifica. Sulla base della documentazione bibliografica acquisita, e, in particolare, quella relativa agli ultimi decenni, si è potuto documentare, infatti, che la città, pur essendo stata danneggiata dal sisma, non subì tuttavia danni così ingenti da giustificarne una ricostruzione. Come approfondito e documentato all’interno della tesi, l’ammodernamento edilizio post-sisma di Siracusa, da cui è scaturita gran parte dell’architettura barocca, non è stata dovuta ad esigenze ricostruttive, al contrario di altri centri abitati della Sicilia Orientale, ma, piuttosto come un’occasione di rinascita edilizia ed urbanistica, il pretesto per cambiare volto all’impostazione medievale della città. Gli obiettivi che ci si è prefissati di raggiungere con il presente lavoro possono essere riassunti nei punti sottostanti: - Ricerca di documentazione progettuale finalizzata alla ricostruzione dell’evoluzione edilizia ed architettonica del palazzo e delle modifiche apportate nel corso del tempo; - Identificazione, per un arco di tempo più esteso possibile, dei passaggi di proprietà che si sono succeduti e da cui possono essere dipese le trasformazioni effettuate, nonchè le fasi di degrado a cui è stato soggetto il palazzo; - Analisi degli aspetti architettonici, con particolare riferimento al prospetto in stile barocco, ma anche delle trasformazioni interne. Confronto con altri edifici dello stesso periodo presenti nel centro storico di Siracusa, allo scopo di poter formulare delle ipotesi sull’autore del progetto, o, quantomeno, delle opere scultoree; - Analisi dei principali fattori di degrado degli elementi strutturali e decorativi, nel periodo di abbandono dell’edificio, sulla base di testimonianze fotografiche e documentali acquisite; - Approfondimento delle fasi di restauro degli elementi architettonici, strutturali e decorativi esterni ed interni, considerando anche il consolidamento strutturale e l’adeguamento funzionale e normativo dell’edificio anche dal punto di vista sismico, antincendio e in materia di superamento delle barriere architettoniche. - Studio del progetto di restauro del palazzo, con approfondimento delle metodologie applicate, i materiali utilizzati, le problematiche riscontrate durante i lavori e i risultati raggiunti in funzione anche della destinazione d’uso prevista nel progetto di restauro. - Approfondimento delle fasi di restauro degli elementi architettonici, strutturali e decorativi esterni ed interni, le metodologie applicate, i material utilizzati, le problematiche riscontrate durante i lavori e i risultati raggiunti in funzione anche della destinazione d’uso prevista nel progetto di restauro. - Infine, considerazioni critiche sulla nuova destinazione d’uso, tenendo conto anche di quanto contenuto nel vigente “Codice dei beni culturali e del paesaggio” (Codice "Urbani"), dove per valorizzazione si intende l'esercizio delle funzioni delle attività dirette a promuovere la conoscenza del patrimonio culturale e ad assicurare le migliori condizioni di utilizzazione e fruizione pubblica del patrimonio stesso.El territorio de Val di Noto comprende más de cincuenta núcleos urbanos y en todos ellos destacan sus construcciones barrocas tanto civiles como, sobre todo, religiosas, siendo de especial significación las conservadas en los centros urbanos de Modica, Caltagirone, Noto y Palazzolo Acreide. En las poblaciones de este territorio la actividad de construcción posterior al terremoto fue monopolizada por empresas artesanales que experimentaron con las formas, alejándose de los repertorios decorativos del rococó. Esto determinó significativas diferencias estilísticas -que analizamos- en la producción escultórica y arquitectónica de Val de Noto, respecto a otros núcleos de Sicilia Oriental, como Acireale y Catania, ciudad en la que, por ejemplo, destacó la labor de varios arquitectos proyectistas. Con todo, en la reconstrucción del territorio de Val di Noto, participaron no sólo constructores y maestros de obras como Carmelo Bonaiuto, Costantino Cultraro y Luciano Alì, sino también los pocos prominentes arquitectos que operaban en la zona, como Vincenzo Sinatra (1707-1787) quien, tras la muerte de Gagliardi en 1762, alcanzó un importante protagonismo, o el joven Paolo Labisi (1720- 1798). Situada en el territorio de Val de Noto, Siracusa es una ciudad que cuenta con numerosos ejemplos significativos de la arquitectura del denominado barroco siciliano, entre los que cabe destacar la fachada de la Catedral, el Palazzo Vermexio, el Palazzo Beneventano del Bosco o el Palazzo Gargallo, todos ellos bien conocidos y estudiados por la historiografía artística, pero también el apenas estudiado Palazzo Bongiovanni, del que nos ocupamos en este trabajo. Los orígenes del palacio Bongiovanni se remontan a la época medieval, tal y como se desprende del análisis de algunos elementos arquitectónicos preexistentes presentes en el interior del edificio. Estos restos, debido a las transformaciones e intervenciones sufridas por el inmueble, no tienen la suficiente continuidad estructural y espacial como para permitir una reconstrucción de su estructura medieval original, pero nos han permitido entender algunos aspectos significativos de su configuración arquitectónica posterior. Reconstruido en su casi totalidad en el siglo XVIII, el palacio fue declarado Monumento Nacional a principios del siglo XX y, especialmente por las particularidades y calidad artística de su fachada, se incluyó en la lista de edificios monumentales del Ministero dei Beni Culturali. Lamentablemente, desde finales del siglo XIX el edificio sufrió un progresivo y prolongado estado de abandono y decadencia que amenazaban con comprometer permanentemente tanto su configuración estructural, como los elementos arquitectónicos y escultóricos que lo componen. Sin embargo, gracias a las importantes obras de restauración y rehabilitación llevadas a cabo recientemente, recuperó su antiguo esplendor y en la actualidad alberga uno de los hoteles más prestigiosos de Siracusa. Pese a su indudable valor histórico-artístico, el Palazzo Bongiovanni ha sido injustamente olvidado por la historiografía y, hasta el momento, no se habían realizado investigaciones en profundidad sobre el edificio, tanto en lo que se refiere al análisis de la evolución del edificio, como al estudio pormenorizado de sus elementos arquitectónicos y escultóricos, así como tampoco se había prestado atención a aspectos urbanísticos relativos, especialmente, a la ejecución de obras de finales del siglo XVIII. Con el fin de completar esta laguna historiográfica, en este trabajo se recogen los resultados de una exhaustiva labor de estudio e investigación encaminada a conocer los aspectos históricos, arquitectónicos, urbanísticos y estilísticos del edificio. Se parte de trazar una panorámica detallada del contexto territorial en el que éste se ubica, para a continuación profundizar y analizar en detalle todos los aspectos relativos a sus componentes y la evolución de su configuración. El estudio se ha desarrollado acometiendo diversas líneas de acercamiento a la obra. Así, se atiende a la evolución arquitectónica y reconstrucción del edificio, pasando por la identificación de los distintos cambios de titularidad del inmueble a lo largo del tiempo, el análisis de los elementos de valor arquitectónico, tanto de la Edad Media como del Barroco, presentes dentro y fuera del mismo, y la revisión de los fenómenos de degradación a los que se ha visto sometido, así como de todas las intervenciones de recuperación que se han llevado a cabo con el propósito de su puesta en valor en el contexto histórico-arquitectónico de la ciudad de Siracusa y su actual uso en el ámbito receptivo. La reconstrucción de la evolución histórico-arquitectónica del edificio no podía dejar aparte el trazar una panorámica de los principales acontecimientos ocurridos en la zona de Sicilia Oriental denominada "Val di Noto" en el siglo XVII: en primer lugar los eventos históricos referidos a Sicilia bajo la dominación española; además, no menos importantes y, de hecho, decisivos, los acontecimientos derivados de un fenómeno natural como fue el gran terremoto que asoló el Val di Noto en 1693. La importancia de este desastre natural radica en el hecho de que, a partir de la reconstrucción de los centros urbanos destruidos o dañados por el terremoto, se produjo una eclosión edilicia que impulsó el desarrolló un estilo arquitectónico singular, único en el panorama no solo siciliano, sino también italiano y europeo, gracias al que la arquitectura barroca del Val di Noto alcanzó el reconocimiento de Patrimonio de la humanidad de la Unesco. En este contexto, el desarrollo de la arquitectura barroca en la ciudad de Siracusa merece un análisis específico. A partir de las investigaciones publicadas en los últimos años, se ha podido constatar que la ciudad, pese a haber sido dañada por el terremoto, no había sufrido daños tan graves y amplios como para justificar su reconstrucción. Como se detalla y documenta en la tesis, la modernización edilicia de Siracusa después del terremoto, que fue el origen de la mayor parte de su arquitectura barroca, no se debió exclusivamente a necesidades de reconstrucción, sino que más bien se aprovechó como una oportunidad de renacimiento y renovación urbana, siendo un pretexto para cambiar la configuración medieval de la ciudad. A partir de estas premisas iniciales, los objetivos de este trabajo se pueden resumir en los siguientes puntos: - Búsqueda de documentación proyectual destinada a la reconstrucción de la evolución y desarrollo arquitectónico del Palazzo Bongiovanni, así como de las metamorfosis en su morfología y en sus elementos constructivos y decorativos. - Identificación de los cambios de titularidad del inmueble que se han sucedido en el tiempo y de los que han podido depender las transformaciones realizadas, así como de las fases de decadencia a las que ha estado sometido el edificio. - Análisis de los aspectos arquitectónicos, con especial atención a la fachada de estilo barroco, pero también de las internas, estableciendo comparaciones con otros edificios del mismo período en el centro histórico de Siracusa a fin de poder formular hipótesis sobre el autor del proyecto, o, al menos, de las obras escultóricas; - Indagación sobre los principales factores de degradación de los elementos estructurales y decorativos, en el período de abandono del edificio, basada en fuentes documentales y gráficas. - Examen de las fases de rehabilitación del palacio, considerando la consolidación estructural y la adecuación funcional y normativa del edificio en general, pero también desde el punto de vista sísmico, de prevención de incendios y en términos de superación de las barreras arquitectónicas. - Estudio del proyecto de restauración del edificio, con un profundo análisis de las metodologías aplicadas, los materiales utilizados, los problemas encontrados durante las obras y los resultados obtenidos en función del uso previsto en dicho proyecto de restauración. - Análisis detenido de las distintas etapas de restauración de los elementos arquitectónicos, estructurales y decorativos externos e internos, de las metodologías aplicadas, de los materiales utilizados, de los problemas encontrados durante las obras y de los resultados obtenidos en relación con el uso previsto. - Finalmente, consideraciones críticas sobre su nuevo uso, teniendo en cuenta los contenidos del actual "Codice dei beni culturali e del paesaggio” conocido también como “Codice Urbani" (decreto ley que regula la protección del patrimonio cultural y paisajístico de Italia) donde valorizar implica impulsar actividades destinadas a promover el conocimiento del patrimonio cultural y garantizar las mejores condiciones para el uso público y el disfrute del propio patrimonio
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