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    Alleanze strategiche di rete e diritto della concorrenza

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    Le reti di imprese sono un fenomeno diffuso a livello globale. Sul tema si assiste a una forte predominanza degli studi economici sugli ibridi, i primi a mettere in evidenza la presenza nei mercati di strategie imprenditoriali che ricorrono a soluzioni di business che si collocano in una posizione intermedia tra le categorie degli scambi regolati dal contratto e delle strutture gerarchiche integrate. Lo scopo della presente analisi è rilevare le potenzialità offerte dal diritto antitrust al fine di individuare quale disciplina delle reti emerga nel diritto della concorrenza europeo in materia di accordi di rete. L’inquadramento, dal punto di vista giuridico, delle reti di imprese suggerisce un approccio casistico, in grado di specificare quali accordi possano essere qualificati come reti e quali limiti e preclusioni concarrono a delimitare la compatibilità di siffatta forma di cooperazione alla luce delle regole concorrenziali. Dopo una prima disamina, compiuta nel capitolo I, volta a inquadrare la fenomenologia delle reti secondo una prospettiva giuridica, nel capitolo II si esaminano alcuni casi giurisprudenziali affrontati dalla Corte di giustizia, in riferimento ad accordi reticolari di tipo verticale e alla loro interazione con le regole di concorrenza e, in particolare, con la norma di cui all’art. 101 TFUE e i regolamenti di esenzione. Centrale nella trattazione è l’emersione dei mercati online, che hanno condizionato in modo dirompente le strategie adottate dai vari operatori economici e i nuovi interrogativi per le reti e il diritto della concorrenza. Dalla panoramica in esame, emerge una prima peculiarità del fenomeno reticolare: gli accordi che danno vita a una rete di imprese non sono assoggettati in assoluto al divieto di intese di cui all’art. 101 TFUE ma, in funzione del settore in cui operano e a seconda dell’attività posta in essere dai partecipanti, possono essere ritenuti compatibili con il diritto della concorrenza, e quindi leciti. Sul bilanciamento concorrenziale degli effetti prodotti sul mercato dalle clausole restrittive della concorrenza, in termini di vantaggi e svantaggi per i concorrenti e i consumatori, sembra però non esserci sempre uniformità di vedute tra il giudice europeo e i giudici nazionali. Una ricerca sul campo evidenzia le posizioni assunte da ultimo dall’ordinamento tedesco, che si dimostra all’avanguardia nello studio delle piattaforme digitali e nell’inquadramento delle problematiche giuridiche che ne derivano, anche a seguito della nona novella della legge antitrust tedesca (c.d. 9. GWB-Novelle), entrata in vigore nel giugno 2017. Nel capitolo III, si delinea la situazione vigente nel nostro ordinamento nazionale, in cui è presente, già a partire dal D.L. n. 5 del 2009, una disciplina sul contratto di rete. L’intervento legislativo, che non si caratterizza per una particolare sistematicità, ha comunque il merito di evidenziare il superamento della tradizionale separazione tra il diritto dei contratti (che riguarderebbe il rapporto) e il diritto della concorrenza (a tutela delle relazioni di mercato) . Lo studio, attraverso una panoramica dei più recenti sviluppi (sharing economy, sistemi peer-to-peer, tecnologia blockchain, smart contracts) evidenzia come l’implementazione di nuove strategie di efficienza, che fanno leva sulle tecnologie, si realizzi proprio attraverso l’impiego di modelli reticolari che si servono di piattaforme digitali, algoritmi e formule criptografiche. In questo contesto, il sistema reticolare possiede tutti i requisiti per competere nel settore dell’innovazione e, più in generale, dell’automatizzazione della distribuzione.Le reti di imprese sono un fenomeno diffuso a livello globale. Sul tema si assiste a una forte predominanza degli studi economici sugli ibridi, i primi a mettere in evidenza la presenza nei mercati di strategie imprenditoriali che ricorrono a soluzioni di business che si collocano in una posizione intermedia tra le categorie degli scambi regolati dal contratto e delle strutture gerarchiche integrate. Lo scopo della presente analisi è rilevare le potenzialità offerte dal diritto antitrust al fine di individuare quale disciplina delle reti emerga nel diritto della concorrenza europeo in materia di accordi di rete. L’inquadramento, dal punto di vista giuridico, delle reti di imprese suggerisce un approccio casistico, in grado di specificare quali accordi possano essere qualificati come reti e quali limiti e preclusioni concarrono a delimitare la compatibilità di siffatta forma di cooperazione alla luce delle regole concorrenziali. Dopo una prima disamina, compiuta nel capitolo I, volta a inquadrare la fenomenologia delle reti secondo una prospettiva giuridica, nel capitolo II si esaminano alcuni casi giurisprudenziali affrontati dalla Corte di giustizia, in riferimento ad accordi reticolari di tipo verticale e alla loro interazione con le regole di concorrenza e, in particolare, con la norma di cui all’art. 101 TFUE e i regolamenti di esenzione. Centrale nella trattazione è l’emersione dei mercati online, che hanno condizionato in modo dirompente le strategie adottate dai vari operatori economici e i nuovi interrogativi per le reti e il diritto della concorrenza. Dalla panoramica in esame, emerge una prima peculiarità del fenomeno reticolare: gli accordi che danno vita a una rete di imprese non sono assoggettati in assoluto al divieto di intese di cui all’art. 101 TFUE ma, in funzione del settore in cui operano e a seconda dell’attività posta in essere dai partecipanti, possono essere ritenuti compatibili con il diritto della concorrenza, e quindi leciti. Sul bilanciamento concorrenziale degli effetti prodotti sul mercato dalle clausole restrittive della concorrenza, in termini di vantaggi e svantaggi per i concorrenti e i consumatori, sembra però non esserci sempre uniformità di vedute tra il giudice europeo e i giudici nazionali. Una ricerca sul campo evidenzia le posizioni assunte da ultimo dall’ordinamento tedesco, che si dimostra all’avanguardia nello studio delle piattaforme digitali e nell’inquadramento delle problematiche giuridiche che ne derivano, anche a seguito della nona novella della legge antitrust tedesca (c.d. 9. GWB-Novelle), entrata in vigore nel giugno 2017. Nel capitolo III, si delinea la situazione vigente nel nostro ordinamento nazionale, in cui è presente, già a partire dal D.L. n. 5 del 2009, una disciplina sul contratto di rete. L’intervento legislativo, che non si caratterizza per una particolare sistematicità, ha comunque il merito di evidenziare il superamento della tradizionale separazione tra il diritto dei contratti (che riguarderebbe il rapporto) e il diritto della concorrenza (a tutela delle relazioni di mercato) . Lo studio, attraverso una panoramica dei più recenti sviluppi (sharing economy, sistemi peer-to-peer, tecnologia blockchain, smart contracts) evidenzia come l’implementazione di nuove strategie di efficienza, che fanno leva sulle tecnologie, si realizzi proprio attraverso l’impiego di modelli reticolari che si servono di piattaforme digitali, algoritmi e formule criptografiche. In questo contesto, il sistema reticolare possiede tutti i requisiti per competere nel settore dell’innovazione e, più in generale, dell’automatizzazione della distribuzione.LUISS PhD Thesi

    Alleanze strategiche di rete e diritto della concorrenza

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    Le reti di imprese sono un fenomeno diffuso a livello globale. Sul tema si assiste a una forte predominanza degli studi economici sugli ibridi, i primi a mettere in evidenza la presenza nei mercati di strategie imprenditoriali che ricorrono a soluzioni di business che si collocano in una posizione intermedia tra le categorie degli scambi regolati dal contratto e delle strutture gerarchiche integrate. Lo scopo della presente analisi \ue8 rilevare le potenzialit\ue0 offerte dal diritto antitrust al fine di individuare quale disciplina delle reti emerga nel diritto della concorrenza europeo in materia di accordi di rete. L\u2019inquadramento, dal punto di vista giuridico, delle reti di imprese suggerisce un approccio casistico, in grado di specificare quali accordi possano essere qualificati come reti e quali limiti e preclusioni concarrono a delimitare la compatibilit\ue0 di siffatta forma di cooperazione alla luce delle regole concorrenziali. Dopo una prima disamina, compiuta nel capitolo I, volta a inquadrare la fenomenologia delle reti secondo una prospettiva giuridica, nel capitolo II si esaminano alcuni casi giurisprudenziali affrontati dalla Corte di giustizia, in riferimento ad accordi reticolari di tipo verticale e alla loro interazione con le regole di concorrenza e, in particolare, con la norma di cui all\u2019art. 101 TFUE e i regolamenti di esenzione. Centrale nella trattazione \ue8 l\u2019emersione dei mercati online, che hanno condizionato in modo dirompente le strategie adottate dai vari operatori economici e i nuovi interrogativi per le reti e il diritto della concorrenza. Dalla panoramica in esame, emerge una prima peculiarit\ue0 del fenomeno reticolare: gli accordi che danno vita a una rete di imprese non sono assoggettati in assoluto al divieto di intese di cui all\u2019art. 101 TFUE ma, in funzione del settore in cui operano e a seconda dell\u2019attivit\ue0 posta in essere dai partecipanti, possono essere ritenuti compatibili con il diritto della concorrenza, e quindi leciti. Sul bilanciamento concorrenziale degli effetti prodotti sul mercato dalle clausole restrittive della concorrenza, in termini di vantaggi e svantaggi per i concorrenti e i consumatori, sembra per\uf2 non esserci sempre uniformit\ue0 di vedute tra il giudice europeo e i giudici nazionali. Una ricerca sul campo evidenzia le posizioni assunte da ultimo dall\u2019ordinamento tedesco, che si dimostra all\u2019avanguardia nello studio delle piattaforme digitali e nell\u2019inquadramento delle problematiche giuridiche che ne derivano, anche a seguito della nona novella della legge antitrust tedesca (c.d. 9. GWB-Novelle), entrata in vigore nel giugno 2017. Nel capitolo III, si delinea la situazione vigente nel nostro ordinamento nazionale, in cui \ue8 presente, gi\ue0 a partire dal D.L. n. 5 del 2009, una disciplina sul contratto di rete. L\u2019intervento legislativo, che non si caratterizza per una particolare sistematicit\ue0, ha comunque il merito di evidenziare il superamento della tradizionale separazione tra il diritto dei contratti (che riguarderebbe il rapporto) e il diritto della concorrenza (a tutela delle relazioni di mercato) . Lo studio, attraverso una panoramica dei pi\uf9 recenti sviluppi (sharing economy, sistemi peer-to-peer, tecnologia blockchain, smart contracts) evidenzia come l\u2019implementazione di nuove strategie di efficienza, che fanno leva sulle tecnologie, si realizzi proprio attraverso l\u2019impiego di modelli reticolari che si servono di piattaforme digitali, algoritmi e formule criptografiche. In questo contesto, il sistema reticolare possiede tutti i requisiti per competere nel settore dell\u2019innovazione e, pi\uf9 in generale, dell\u2019automatizzazione della distribuzione

    Utilization of big data to improve management of the emergency departments. Results of a systematic review

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    Background. The emphasis on using big data is growing exponentially in several sectors including biomedicine, life sciences and scientific research, mainly due to advances in information technologies and data analysis techniques. Actually, medical sciences can rely on a large amount of biomedical information and Big Data can aggregate information around multiple scales, from the DNA to the ecosystems. Given these premises, we wondered if big data could be useful to analyze complex systems such as the Emergency Departments (EDs) to improve their management and eventually patient outcomes. Methods. We performed a systematic review of the literature to identify the studies that implemented the application of big data in EDs and to describe what have already been done and what are the expectations, issues and challenges in this field. Results. Globally, eight studies met our inclusion criteria concerning three main activities: the management of ED visits, the ED process and activities and, finally, the prediction of the outcome of ED patients. Although the results of the studies show good perspectives regarding the use of big data in the management of emergency departments, there are still some issues that make their use still difficult. Most of the predictive models and algorithms have been applied only in retrospective studies, not considering the challenge and the costs of a real-time use of big data. Only few studies highlight the possible usefulness of the large volume of clinical data stored into electronic health records to generate evidence in real time. Conclusion. The proper use of big data in this field still requires a better management information flow to allow real-time application

    The Efficacy of Police Interventions towards Resolution of Conflicts within the Illemi Triangle

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    Intervention of security agencies is considered key to lasting peace. This is especially crucial to attaining peace in communities where socio-cultural beliefs advocate for revege. The study sought to examine the efficacy of police interventions towards resolution of conflicts within the Illemi Triangle. The study adopted neo-realism and conflict theories, while employing exploratory research design. The target population included all the households in Kibish sub-county (Kenyan), Narus and Mogos in South Sudan. A stratified random sample of 432 household heads and 30 key informants was selected from the three administrative units. Data collection tools used included household survey interviews, Focus Group Discussions (FGDs) and in depth interviews. The collected data was analyzed qualitatively and quantitatively. The study established that the communities within the Illemi Triangle rarely sought police interventions during their conflicts. They instead armed themselves with varied weapons to fight each other. The study concludes that failure to entrust security agencies with ensuring peace within the Illemi Triangle has played a great part to exacerbate the current conflicts in the Triangle. The findings of this study are of great significance to the governments of the two states in addressing the complexities occasioned by the disputed territorial boundaries affecting conflict management among the communities along the borders of the two states. (211 Words) Key words: Illemi Triangle, cross border conflict, police interventions, lasting peace

    El pasado violento, ¿se nos ofrece como lección? : Un estudio comparativo por ideología política

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    En los estudios en ciencias sociales, la ideología política suele ser una variable frecuentemente estudiada por su poder prescriptivo, a partir de la cual se extraen conclusiones para una amplia gama de factores. En este caso, la pregunta de investigación que guía este trabajo apunta a establecer si hubo alguna suerte de replanteo, por parte de la sociedad argentina, respecto de lo que fue la violencia colectiva de la década setentista, que incluyó el enfervorizado ensalzamiento de actos ilegales como forma válida de resolver los conflictos sociales por parte de los grupos de izquierda, y que, en mayor o menor medida, contribuyo a la instalación de un régimen represivo nefasto, que arrasó con los derechos humanos utilizando la maquinaria estatal para la comisión de delitos como el secuestro, la tortura, la violación, la desaparición forzada, el robo y la sustitución de identidad, entre tantos otros.This study has two goals: 1) to explore the level of knowledge about the facts that occurred between 1970 and 1983, the opinion regarding the disposition to remember the past to take a lesson for the present, the adherence to some universalistic values, social dominance orientation, and the justification of using violence nowadays; 2) to determine if there are differential positions in terms of political ideology. Participants are 601 people of both sexes, between 18 and 87 years, the average age of participants was 36.67 years (SD = 14.14). Considering the ideological positioning, 42.2% defined their selves as having a centered ideology (n = 253), being on the left, 29.6% (n = 175), and 18% of right (n = 108). 10.2% did not answer the question (n = 62). Results: there is a prevalence of willingness to review that past rather than oblivion, peopleMesas temáticas autoconvocadas: Temas actuales de Psicología social, cultural y políticaFacultad de Psicologí

    El pasado violento, ¿se nos ofrece como lección? : Un estudio comparativo por ideología política

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    En los estudios en ciencias sociales, la ideología política suele ser una variable frecuentemente estudiada por su poder prescriptivo, a partir de la cual se extraen conclusiones para una amplia gama de factores. En este caso, la pregunta de investigación que guía este trabajo apunta a establecer si hubo alguna suerte de replanteo, por parte de la sociedad argentina, respecto de lo que fue la violencia colectiva de la década setentista, que incluyó el enfervorizado ensalzamiento de actos ilegales como forma válida de resolver los conflictos sociales por parte de los grupos de izquierda, y que, en mayor o menor medida, contribuyo a la instalación de un régimen represivo nefasto, que arrasó con los derechos humanos utilizando la maquinaria estatal para la comisión de delitos como el secuestro, la tortura, la violación, la desaparición forzada, el robo y la sustitución de identidad, entre tantos otros.This study has two goals: 1) to explore the level of knowledge about the facts that occurred between 1970 and 1983, the opinion regarding the disposition to remember the past to take a lesson for the present, the adherence to some universalistic values, social dominance orientation, and the justification of using violence nowadays; 2) to determine if there are differential positions in terms of political ideology. Participants are 601 people of both sexes, between 18 and 87 years, the average age of participants was 36.67 years (SD = 14.14). Considering the ideological positioning, 42.2% defined their selves as having a centered ideology (n = 253), being on the left, 29.6% (n = 175), and 18% of right (n = 108). 10.2% did not answer the question (n = 62). Results: there is a prevalence of willingness to review that past rather than oblivion, peopleMesas temáticas autoconvocadas: Temas actuales de Psicología social, cultural y políticaFacultad de Psicologí

    El pasado violento, ¿se nos ofrece como lección? : Un estudio comparativo por ideología política

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    En los estudios en ciencias sociales, la ideología política suele ser una variable frecuentemente estudiada por su poder prescriptivo, a partir de la cual se extraen conclusiones para una amplia gama de factores. En este caso, la pregunta de investigación que guía este trabajo apunta a establecer si hubo alguna suerte de replanteo, por parte de la sociedad argentina, respecto de lo que fue la violencia colectiva de la década setentista, que incluyó el enfervorizado ensalzamiento de actos ilegales como forma válida de resolver los conflictos sociales por parte de los grupos de izquierda, y que, en mayor o menor medida, contribuyo a la instalación de un régimen represivo nefasto, que arrasó con los derechos humanos utilizando la maquinaria estatal para la comisión de delitos como el secuestro, la tortura, la violación, la desaparición forzada, el robo y la sustitución de identidad, entre tantos otros.This study has two goals: 1) to explore the level of knowledge about the facts that occurred between 1970 and 1983, the opinion regarding the disposition to remember the past to take a lesson for the present, the adherence to some universalistic values, social dominance orientation, and the justification of using violence nowadays; 2) to determine if there are differential positions in terms of political ideology. Participants are 601 people of both sexes, between 18 and 87 years, the average age of participants was 36.67 years (SD = 14.14). Considering the ideological positioning, 42.2% defined their selves as having a centered ideology (n = 253), being on the left, 29.6% (n = 175), and 18% of right (n = 108). 10.2% did not answer the question (n = 62). Results: there is a prevalence of willingness to review that past rather than oblivion, peopleMesas temáticas autoconvocadas: Temas actuales de Psicología social, cultural y políticaFacultad de Psicologí

    Percepción de control, frustración, anímica y valore

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    En el marco de un proyecto de investigación que explora en el Bienestar desde una perspectiva psicosocial, se presenta en este trabajo resultados obtenidos a partir de poner en relación la percepción de control con la sensación de frustración anómica y los valores de los participantes. Son muchos los aspectos subjetivos que condicionan el bienestar de las personas, entre ellas se destaca la satisfacción que perciben con su vida, que emerge de la avenencia entre el individuo y su entorno tanto micro como macrosocial.Eje temático: Psicología social, institucional y comunitariaFacultad de Psicologí
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