9 research outputs found

    Ricordare Franco Fileni studioso ricordando un grande amico

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    Documento che descrive il rapporto umano e la stima professionale da parte del dell'autrice, nei confronti del collega scomparso

    La diversità culturale narrata: le storie degli altri raccontate dall'antropologia

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    Gli stili di scrittura dell’esperienza etnografica, il metodo antropologico classico della ricerca sul campo, sono cambiati nel corso del Novecento e hanno implicazioni importanti per la teoria e il metodo della disciplina. Il ruolo e l’importanza delle convenzioni e delle strategie narrative nella scrittura dell’esperienza sul campo sono diventati oggetto di analisi anche se erano già stati rilevati, tra gli altri, nelle prime monografie di Bronislaw Malinowski e dei suoi allievi. La scrittura etnografica pone domande sostanziali quali i rapporti tra esperienza biografica e realtà osservata; tra costruzione culturale dello sguardo antropologico e traduzione; tra romanzo etnografico e finzione; tra realtà e immaginari culturali; tra oralità e scrittura e altro ancora. Da qui l’interesse per trovare dei luoghi di incontro tra antropologia e letteratura alcuni dei quali sono brevemente presentati in questo scritto. The Twentieth Century has witnessed important changes in the field of anthropology with particular reference to its traditional field research and the ethnographic writing styles, with important implications as to the theory and method of this discipline. The role and relevance of narrative strategies and conventions in the writing of field experience are now under scrutiny even if they had been analyzed –among others – by Bronislaw Malinowski and his followers. Ethnographic writing poses substantial questions on fundamental aspects of the discipline, such as the relationship between biographic experience and observed reality, as well as that between the cultural construct of the anthropological perspective and translation; between reality and cultural imagination; between orality and literature, and more. There is thus a need to investigate areas of culture in which anthropology and literature meet and confront each other, areas that will be addressed in this contribution

    NeuroDante: Poetry Mentally Engages More Experts but Moves More Non-Experts, and for Both the Cerebral Approach Tendency Goes Hand in Hand with the Cerebral Effort

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    Neuroaesthetics, the science studying the biological underpinnings of aesthetic experience, recently extended its area of investigation to literary art; this was the humus where neurocognitive poetics blossomed. Divina Commedia represents one of the most important, famous and studied poems worldwide. Poetry stimuli are characterized by elements (meter and rhyme) promoting the processing fluency, a core aspect of neuroaesthetics theories. In addition, given the evidence of different neurophysiological reactions between experts and non-experts in response to artistic stimuli, the aim of the present study was to investigate, in poetry, a different neurophysiological cognitive and emotional reaction between Literature (L) and Non-Literature (NL) students. A further aim was to investigate whether neurophysiological underpinnings would support explanation of behavioral data. Investigation methods employed: self-report assessments (recognition, appreciation, content recall) and neurophysiological indexes (approach/withdrawal (AW), cerebral effort (CE) and galvanic skin response (GSR)). The main behavioral results, according to fluency theories in aesthetics, suggested in the NL but not in the L group that the appreciation/liking went hand by hand with the self-declared recognition and with the content recall. The main neurophysiological results were: (i) higher galvanic skin response in NL, whilst higher CE values in L; (ii) a positive correlation between AW and CE indexes in both groups. The present results extended previous evidence relative to figurative art also to auditory poetry stimuli, suggesting an emotional attenuation “expertise-specific” showed by experts, but increased cognitive processing in response to the stimuli

    Corpo sensi emozioni: un percorso antropologico che dà senso al mondo

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    Oggetto di riflessione è la molteplicità dei modi che gli esseri umani hanno inventato per dare senso al mondo. In particolare, lo sguardo antropologico si sofferma sulla profonda rete di interconnessioni sulla quale si strutturano, a partire da un corpo biologico e attraverso l'apprendimento di una cultura, il "corpo culturale", la percezione sensoriale e l'affettività a seconda delle modalità che sono ritenute essenziale per la concezione della vita di una particolare società.The object of these considerations is the variety of models used by human being for making sense of the world. The anthropological point of view focuses on the deep network of interconnections which structures the "cultural body", the sensorial perception and the emotions

    Riflessioni sul dinamismo del processo transnazionale

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    Nel percorso delineato dalle linee programmatiche di questa rivista, pubblicato nel numero precedente (1.2017), sono stati presentati solo alcuni punti nodali tra quelli che potrebbero essere presi in esame dalla riflessione sul concetto di “transnazionale”. Tali aspetti partono da tre prospettive disciplinari privilegiate: la letteratura comparata, la storia dell’arte e l’antropologia culturale. È stata anche proposta una messa a fuoco della dimensione transnazionale del Novecento che esalta le differenze per comprendere le nuove realtà culturali create da movimenti di esseri umani, i quali si spostano nei contesti sociali con le proprie conoscenze e portando con sé oggetti sia materiali sia intellettuali. Il modello analitico proposto punta, in questo nuovo numero della rivista, su quelle caratteristiche che informano e plasmano la costruzione di nuove letture della realtà ormai prodotte dagli incontri transculturali inevitabili nella società contemporanea. La traccia della loro presenza è rinvenibile nei profondi cambiamenti prodotti dai flussi, dagli scambi e dagli attraversamenti interdisciplinari e interculturali che influenzano i modi di dare senso al mondo, teorizzati soprattutto a partire dagli anni Ottanta del Novecento. I riferimenti comuni riguardano ad esempio la connessione interculturale, le traveling cultures di James Clifford (1997), le “forme culturali cosmopolite” di Rabinow (1978), le “forme specifiche di destabilizzazione transnazionale” di Appadurai (2001), l’egemonia esercitata dal mercato nella definizione di tendenze artistiche e in ultima analisi nella definizione stessa del campo dell’estetico (Bourdieu 1992)

    La patria degli altri

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    Luogo fisico e simbolico di memorie e progetti culturali, la patria diventa terra del desiderio se osservata alla luce di irregolarità storiche, geografiche e di genere, in un dialogo inatteso fra sponde lontane, tra cui collocare la scelta di una terra d’origine letteraria. Muovendo da quest’idea di patria mobile, il libro raccoglie i contributi di tredici studiosi con competenze scientifiche distinte che da alcuni anni collaborano alle attività del “Seminario di Studi Interculturali” della Sapienza. Gli interventi, legati al lavoro sui concetti di “alterità” e “patria”, presentano in alcuni casi il risultato di indagini e riflessioni maturate da tempo, altrove propongono ipotesi di ricerche da avviare; anche la prospettiva scelta varia, dallo studio di dettagli testuali al tentativo di più ampie sintesi. Ne risulta un insieme aperto e ‘dialogico’ di proposte ermeneutiche, per le quali l’eco delle discussioni seminariali dà risalto alla ricerca in fieri. La specificità degli sguardi e le molteplici possibilità di interrogare le alterità di territori diversi, entro spazi geografici e saperi disciplinari che attraversano soglie e confini, acquista, nell’incontro, la dimensione ‘volumetrica’ propria del mondo contemporaneo

    Le patrie di Dante

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    Riflessione sul concetto di patria in Dant

    The “NeuroDante project”: neurometric measurements of subject’s reaction to literary auditory stimuli from Dante’s “Divina Commedia”

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    This work is a pilot study that used neurometric indexes during thelistening of selected pieces of Dante’s “Divina Commedia” in 20 participants.Half of them had a literary formation (Humanist; university students of literature)while the other half of is attending other university courses (Not Humanist). Thestudy applied the electroencephalographic (EEG) rhythms variations, the heartrate (HR) and galvanic skin response (GSR) during the listening of the excerpts.The neurometric indexes here employed were the Approach Withdrawal (AW),the Cerebral Effort (CE) and the Emotional indexes (EI). Results for the compar‐isons of the estimated AW, CE and EI related to the perception of the canticas showed as the Humanist group reported higher AW and EI values when comparedto the Not Humanist sample (p < 0.03 and p < 0.01, respectively). Results suggestthat the perception of the aesthetic experience is significantly modulated by theprevious specific knowledge experienced by the participants. Finally, results of this kind of research could find application in the implementation of software anddevices based on symbiotic relation with the perspective reader or listener of a literature opera, in order to personalize and maximize the fruition of them
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