21 research outputs found

    Lo Spazio dei problemi: processi di spazializzazione dei problemi sociali: il caso di Scampia

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    The issue of Italian popular suburbs has been the subject of specific investigations and urban policies. Policies aim to eliminate those problems that are considered more dramatic for these areas (crime, poverty, unemployment, school dropouts, etc.). At the same time, these policies seem to give rise to “priority geographies” in urban landscape. While both studies and the institutional framework are clearly addressed in some European contexts, such as France or England, in Italy there is a need to identify a proper approach. The goal of this research project is to understand if the Italian context of public policy is experiencing a creation process of priority geographies, through a spatialization of social problems. This subject will be investigated starting from an ethnographic field work within a “problematic” neighborhood in the north of Naples, called Scampia

    La natura urbana a Parigi

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    Nature in the city represents a crucial topic in defining citizens' quality of life. With the rise of new climate and energy challenges aimed at greater environmental sustainability, this issue has taken a renewed centrality in the urban environment as well. Urban Nature in Paris is a text on the socio-political trends affecting urban space and its relationship with nature, here understood with reference to vegetalisation. Individualization, representation, and global competition are thus the main tendencies that characterize the processes and practices of urban greening. These trends are strongly linked, even if these links are not always evident and obvious. On the one hand there is individualization, conceived as a new scale within which we try to frame contemporary processes of citizen participation in the care of urban green space; on the other hand there is representation, as a means through which to capitalize on and valorize the fragmented and individualized actions of urban greening; and finally there is global competition, in which urban nature from a simple sphere of local public action, becomes an international political arena in which some cities seek to assume leadership. Starting with an analysis of the dynamics that have appeared in recent years in Paris, this volume seeks to make these trends visible, showing the emergence, evolutions, relationships, and consequences, of these processes of urban greening

    La natura urbana a Parigi

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    Nature in the city represents a crucial topic in defining citizens' quality of life. With the rise of new climate and energy challenges aimed at greater environmental sustainability, this issue has taken a renewed centrality in the urban environment as well. Urban Nature in Paris is a text on the socio-political trends affecting urban space and its relationship with nature, here understood with reference to vegetalisation. Individualization, representation, and global competition are thus the main tendencies that characterize the processes and practices of urban greening. These trends are strongly linked, even if these links are not always evident and obvious. On the one hand there is individualization, conceived as a new scale within which we try to frame contemporary processes of citizen participation in the care of urban green space; on the other hand there is representation, as a means through which to capitalize on and valorize the fragmented and individualized actions of urban greening; and finally there is global competition, in which urban nature from a simple sphere of local public action, becomes an international political arena in which some cities seek to assume leadership. Starting with an analysis of the dynamics that have appeared in recent years in Paris, this volume seeks to make these trends visible, showing the emergence, evolutions, relationships, and consequences, of these processes of urban greening

    Esplorare il territorio. Linee di ricerca socio-spaziali

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    Il volume nasce nell’ambito di un insegnamento di Sociologia urbana all’interno del quale era stata prevista un’attività seminariale che intendeva rispondere a un’esigenza didattica prioritaria: mostrare agli studenti la poliedricità di studi e ricerche che si collocavano nell’ambito della disciplina e al contempo evidenziarne la comune opzione euristica, andando oltre la prima impressione di un cumularsi magmatico di filoni di ricerca. Coinvolgendo giovani ricercatori, l’attività seminariale intendeva richiamare l’attenzione sulla valenza esplicativa della dimensione territoriale nella comprensione di una molteplicità di fenomeni sociali anche laddove questa non era immediatamente evidente e spesso non adeguatamente riconosciuta. Si trattava, per gli studenti coinvolti, di cogliere il filo rosso che univa i diversi contributi esposti nel seminario, pubblicati in questo volume. Le ricerche presentate hanno il pregio e il merito di concentrarsi sugli aspetti spaziali e territoriali delle diverse forme sociali studiate, cogliendone la dimensione materiale e contribuendo inoltre a una spazializzazione della teoria sociologica. Il territorio non emerge come mero sfondo e contenitore di un insieme di processi sociali ma come socialmente strutturato dalle forze in campo e strutturante le stesse. Nello spazio non si proietta semplicemente la vita sociale che su di esso si appoggia, ma esso stesso è “fattore attivo”

    All in the Game. The Wire: un campo di ricerca sociologica

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    Analyzing with an ethnographic approach The Wire, one of the most important TV series on American ghettos, to understand and question the sociological perspective that emerges from the series, positioning it into the broader scientific debate. This is, in a nutshell, the work presented in the book It's all in the Game, the outcome of a laboratorial research activity carried out in 2020 by students and teachers of the Sociology of Communities and Urban Neighborhoods class, at the University of Bologna. The text is structured into four chapters, resulting from the four topics used to analysis the TV series: forms of social capital, the relationship between structural forces- culture of poverty and individual agency, neighborhood effects mechanism and the relationship between statistics and political action. Four subjects that are the core of many neighborhood- studies related researches and on which the TV series makes a clear stand. We analyzed those topics through a critical perspective, not considering them as a truth about ghettos, but as a very precise way of thinking about life in the American suburbs

    La sproporzione come rottura comunicativa

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    Nelle brevi pagine che seguiranno proverò ad analizzare quest’idea di "distorsione" alla luce della categoria di squilibrio, non tanto nella sua accezione di mancanza di equilibrio, quanto piuttosto nei termini della sproporzione. Una sproporzione, quella di cui discuterò, che si manifesta secondo traiettorie differenti, accomunate dal fatto di trovare le proprie radici nella tensione costante tra un dentro e un fuori. Un dentro e un fuori del ricercatore rispetto al proprio campo, certamente, ma anche un dentro e un fuori delle narrazioni e delle temporalità di un luogo. Una tensione proficua, quella tra un dedans e un dehors, poiché capace di mettere in luce un divario altrimenti invisibile. È attraverso questa dialettica, infatti, che l’idea stessa che vi siano delle spropor- zioni può prendere corpo. Degli squilibri, che toccano tanto le rappresentazioni dello spazio, quanto quelle del tempo e che si formano anche attraverso la figura dell’etnografo, che con la sua ricerca e presenza continua a tenere in tensione un dentro e un fuori al proprio campo

    La sproporzione come rottura comunicativa

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    Nelle brevi pagine che seguiranno si analizza il materiale prodotto durante una ricerca etnografica a Napoli, attraverso la categoria di squilibrio, non tanto nella sua accezione di mancanza di equilibrio, quanto piuttosto nei termini della sproporzione. Una sproporzione, quella di cui si discute, che si manifesta secondo traiettorie differenti, accomunate dal fatto di trovare le proprie radici nella tensione costante tra un dentro e un fuori. Un dentro e un fuori del ricercatore rispetto al proprio campo, certamente, ma anche un dentro e un fuori delle narrazioni e delle temporalit\ue0 di un luogo. Una tensione proficua, quella tra un dedans e un dehors, poich\ue9 capace di mettere in luce un divario altrimenti invisibile. \uc8 attraverso questa dialettica, infatti, che l\u2019idea stessa che vi siano delle sproporzioni pu\uf2 prendere corpo. Degli squilibri, che toccano tanto le rappresentazioni dello spazio, quanto quelle del tempo e che si formano anche attraverso la figura dell\u2019etnografo, che con la sua ricerca e presenza continua a tenere in tensione un dentro e un fuori al proprio campo

    La demolizione come fatto sociale. Problemi e controversie a partire dal caso della periferia nord di Napoli

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    Discutere di processi di demolizione di edifici popolari fatiscenti è un tema ricco di controversie. Il più delle volte questo dibattito è animato da figure professionali “esperte” e dotate di competenze tecniche specifiche, mentre viene data minor rilevanza alle condizioni sociali che sottendono a questo tema. Detto altrimenti, quando si parla di demolizione si pensa all’atto demolitivo in sé, alla sua convenienza o meno in termini di spesa e alla gestione del ricollocamento, ovvero al governo delle conseguenze della demolizione. Mentre non si discute abbastanza del processo sociale che ha generato la necessità di discutere della demolizione stessa. In effetti, non si tratta sempre di una decisione nata all’interno di uffici tecnici o nell’ambito politico locale. La demolizione può configurarsi anche come esito di discorsi ed iniziative che si sviluppano all’interno dei gruppi che abitano quegli spazi. Discorsi ed iniziative i cui effetti possono andare ben oltre gli obiettivi che si pongono, innescando dinamiche e problematiche inattese, non necessariamente volute, che, a differenza degli edifici, non possono essere semplicemente demolite e che non cessano con la cancellazione di alcuni spazi. Dall’altro lato i processi di demolizione che riguardano alcuni quartieri popolari non sempre tengono conto delle dinamiche socio-economiche preesistenti all’abbattimento, in alcuni casi informali e su cui tali processi possono impattare negativamente. Il presente contributo, dunque, intende prestare attenzione a questi due momenti che precedono e succedono all’atto demolitivo. In particolar modo, a partire dal caso della periferia nord di Napoli, cercheremo di mostrare da un lato come si sia creata socialmente la necessità di demolire alcuni noti edifici del quartiere Scampia e gli effetti inattesi generati da questa necessità; dall’altro, invece, presteremo attenzione a dei problemi particolarmente significativi che sono scaturiti a seguito della decisione di demolire questi edifici e dell’abbattimento vero e proprio. Come vedremo nel dettaglio, i comitati di quartiere che hanno sostenuto con forza la demolizione degli edifici in cui risiedevano, hanno alimentato involontariamente un processo di stigmatizzazione territoriale, facendo divenire il quartiere stesso il più importante emblema del degrado urbano contemporaneo. D’altro canto, a seguito della decisione di demolire queste unità abitative, sono stati interrotti bruscamente i processi di compravendita e di affitto delle case popolari su cui una parte del quartiere fondava la propria sussistenza e progettualità, creando inoltre situazioni amministrativamente complesse e irregolari

    Measuring urban biodiversity

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    Misurare per competere. Processi di competizione internazionale tra cittĂ  e biodiversitĂ  urbana

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    Questo saggio cerca di fornire alcuni spunti per una riflessione sulle dinamiche di produzione della competizione urbana globale e sulla creazione di nuove arene politiche su cui le città producono la competizione stessa. Come si può costituire un campo di competizione urbana tra città? Quali gli strumenti che la incarnano? Queste sono le domande principali a cui questo saggio tenterà di rispondere. In particolare, ci soffermeremo sulla creazione di un campo di competizione globale tra città, inesistente fino al 2008: quello della biodiversità urbana. Vedremo chi e come ne ha definito i limiti e come abbiano tentato di governare il pensiero e le azioni dei principali nuclei urbani, al fine di divenire leader mondiale indiscusso tra le città in materia di tutela e valorizzazione della biodiversità urbana
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