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    Efficacy of Two Common Methods of Application of Residual Insecticide for Controlling the Asian Tiger Mosquito, Aedes albopictus (Skuse), in Urban Areas

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    After its first introduction in the 1980's the Asian tiger mosquito, Aedes albopictus (Skuse), has spread throughout Southern Europe. Ae. albopictus is considered an epidemiologically important vector for the transmission of many viral pathogens such as the yellow fever virus, dengue fever and Chikungunya fever, as well as several filarial nematodes such as Dirofilaria immitis or D. repens. It is therefore crucial to develop measures to reduce the risks of disease transmission by controlling the vector populations. The aim of the study was to compare the efficacy of two application techniques (mist vs. stretcher sprayer) and two insecticides (Etox based on the nonester pyrethroid Etofenprox vs. Microsin based on the pyrethroid type II Cypermetrin) in controlling adult tiger mosquito populations in highly populated areas. To test the effect of the two treatments pre- and post-treatment human landing rate counts were conducted for two years. After one day from the treatment we observed a 100% population decrease in mosquito abundance with both application methods and both insecticides. However, seven and 14 days after the application the stretcher sprayer showed larger population reductions than the mist sprayer. No effect of insecticide type after one day and 14 days was found, while Etox caused slightly higher population reduction than Microsin after seven days. Emergency measures to locally reduce the vector populations should adopt adulticide treatments using stretcher sprayers. However, more research is still needed to evaluate the potential negative effects of adulticide applications on non-target organisms

    I giudizi degli studenti attraverso l\u2019esame di alcune domande qualitative

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    L\u2019analisi condotta tende a porre l\u2019accento su alcuni aspetti connessi con la percezione che un campione di studenti dell\u2019Universit\ue0 di Bologna ha dell\u2019organizzazione degli studi da essi frequentati, in un momento di particolare transizione dal vecchio al nuovo ordinamento. Si tratta di un campione di 900 casi circa ai quali, nell\u2019ambito di un questionario all\u2019uopo preposto, sono state inserite alcune domande a risposta aperta relativamente ai seguenti temi: a) quali iniziative l\u2019Universit\ue0 dovrebbe mettere in atto per essere pi\uf9 vicina alle esigenze del territorio; b) quali sono le idee sull\u2019Universit\ue0 che i soggetti hanno modificato dopo che ne hanno avuto la diretta esperienza; c) quali sono i punti deboli del corso di laurea frequentato dall\u2019intervistato dal punto di vista dell\u2019organizzazione; d) quali sono i punti deboli del Corso di Laurea frequentato dall\u2019intervistato dal punto di vista dell\u2019insegnamento e della didattica; e) quali sono i maggiori vantaggi che, a giudizio dell\u2019intervistato, comporta la suddivisione in laurea triennale e laurea specialistica (se non ci sono vantaggi spiegare perch\ue9); f) cosa si potrebbe fare per rendere l\u2019Universit\ue0 italiana pi\uf9 competitiva rispetto agli altri Paesi europei. Come si \ue8 detto, si tratta di sei domande aperte che hanno portato alla classificazione di circa 4000 proposizioni di senso compiuto, con una media di circa 1.6 proposizioni per persona. Il metodo utilizzato nell\u2019elaborazione del materiale raccolto \ue8 quello dell\u2019analisi del contenuto con la tecnica dell\u2019individuazione di proposizioni di senso compiuto pertinenti e significative, alle quali sono state ricondotte una parte considerevole delle proposizioni da noi via via isolate, escludendo quelle di non senso e quelle non pertinenti con la domanda aperta di riferimento

    Non linear magnetostatic adaption using a "Local Field Error" approach

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