23 research outputs found

    Ultrasonographic assessment of normal jugular veins in Standardbred horses

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    Ultrasonography (US) is the recommended imaging technique to evaluate jugular veins. This prospective randomized clinical study was designed to collect a series of B-mode US measurements of manually distended jugular veins in healthy Italian Standardbreds and to find possible correlations between ultrasound measurements and animal morphometric characteristics. Forty-two horses, eight males and 34 females (range 3-22\u2009years; bodyweight 494.4\u2009\ub1\u200941.7\u2009kg), were included in the study. The diameters and wall thicknesses of both jugular veins were measured at three different sites of the neck. The differences in ultrasound measurements based on scans, age, gender, side, and site of the neck were evaluated by ANOVA or by the Kruskal-Wallis test. The effects of the morphometric measures on each ultrasound parameter were evaluated by MANOVA (P\u2009<\u20090.05)

    Craniometrical features in wild Italian south-central Apennines wolf

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    nine unscarified wolf skulls from south-central Apennines were measured on digital radiographic imaging for 14 selected features and observed for dental congenital abnormalities. the results confirm the hypothesis about gradual adapive reduction in wolf skulls size, moving from north pole to south. The females were slightly smaller than males, but the sexual dimorphism in the Italian wolves was less noticeable than in northern popiulation. No congenital dental abnormalities were reported

    circulanting osteocalcin in primiparous italian dairy buffalo: peri and post-partum concentration

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    Transitory decline of calcium plasma concentration occurs close to parturition and it is associated with the onset of lactation. Plasma osteocalcin concentration was slightly but not significant lower in the pre-partum period than in calving time. Osteocalcin post-partum time were significantly higher than pre-partum and calving time. This study confirms that osteocalcin is a useful bone protein marker for assisting in the management of high turnover metabolic Ca states in primiparous dairy buffaloes

    Fattori di rischio nella rabdomiolisi da sforzo: correlazione tra livelli plasmatici dei marker muscolari e ciclo estrale in cavalle trottatrici

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    La rabdomiolisi da sforzo è una miopatia dei cavalli atleti. I fattori di rischio chiamati in causa sono stati discussi in numerosi studi. La predisposizione delle femmine, riconosciuta da molti ed attribuita al temperamento nevrile delle puledre nel PSI6, costituisce tuttora un argomento controverso. Scopo di questo studio è stato di verificare se le variazioni dei livelli sierici degli enzimi muscolari, in cavalle trottatrici sane e affette da rabdomiolisi, siano correlate al ciclo estrale, valutato con esame transrettale, in base a valutazione dei livelli plasmatici di estrogeni e progesterone ed al giudizio di proprietari e/o dagli allenatori. Sulla base del grado di accordo tra queste tre metodiche si è analizzata la capacità del personale addetto alla gestione del cavallo di individuare il periodo del calore

    Incidenza e fattori di rischio della rabdomiolisi in cavalli trottatori italiani

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    Per valutare l’incidenza e i fattori predisponenti della rabdomiolisi da sforzo (RER) su 327 Trottatori Italiani è stato utilizzato un questionario presentato presso 13 scuderie. I veterinari e/o gli allenatori delle scuderie sono stati intervistati mensilmente per un anno. La diagnosi di RER era emessa in base ai segni clinici ed all’esame biochimico del siero ematico. Per ogni soggetto affetto erano registrati sesso, età, alimentazione, modalità di stabulazione, tipo di allenamento, guidatore, performance di gara, giorni di riposo durante gli allenamenti, eventuale presenza di zoppia. Tali dati sono stati confrontati con le stesse informazioni riguardanti due cavalli sani scelti a caso nella stessa scuderia. L’incidenza della sindrome è stata dell’8,6%. Il sesso femminile e l’alternanza di guida sono risultati statisticamente più frequenti nei soggetti affetti. L’età, il temperamento ed i fattori manageriali non differivano in maniera significativa tra i cavalli ammalati ed i controlli. La predisposizione delle femmine alla patologia, riportata anche da altri autori, non ha trovato finora una spiegazione univoca e sono necessari ulteriori studi per chiarire la patogenesi di tale sindrome
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