11 research outputs found

    Microstructural characterization and production of high yield strength rebar

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    Various technical standards from all over the world set out the mechanical and chemical characteristics for highyield strength rebar. High yield strength rebar - as defined in this study – is applied to all concrete reinforcementsteel grades which require a minimum yield strength of 600MPa. The standards concerning rebar production werereviewed in order to select all the possible grades that come under the above-mentioned definition.This research project aims to determine if by applying an in-line quenching and self-tempering process, thetechnological requirements for high yield strength rebar, as specified in the standards, can be met, in order tooptimize the chemical composition and save on alloying elements. The work can be divided into two differentphases. The preliminary phase took place in the metallurgical laboratory of Danieli’s research center and thesecond phase in an industrial plant. Tests done in the laboratory set out to evaluate the effect of quenchingand chemical composition on the rebar’s final mechanical properties and microstructure. The purpose of theindustrial-scale tests was to evaluate the potential of DANIELI’s in-line quenching and self-tempering process,referred to as QTB (Quenching and Tempering Bar process), applied to high-strength steels. At the end of thelab tests, three different chemical compositions were selected, deemed suitable for the production of high yieldstrength rebar. In the industrial-scale tests it was then possible to evaluate the performance of the QTB processin the production of high yield strength rebar in terms of operating flow rates / pressures, optimized chemicalcompositions, productivity and process stability

    Studio di saldabilitĂ  (LBW,FSW, EBW) di leghe da pressocolata a base alluminio

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    Le leghe da pressocolata sono generalmente difficilmente saldabili con i processi ad arco tradizionali acausa dei cicli termici di saldatura blandi che possono provocare la precipitazione di fasi fragili in ZTA e altempo stesso la complicata geometria dei pezzi può di fatto rendere inapplicabili certe tecnologie(saldature in interstizi non raggiungibili con torce di saldatura tradizionali). Di qui l’esigenza di uno studiodi saldabilità con processi alternativi come quelli ad energia concentrata (fascio laser e fascio elettronico) oil caratteristico processo Friction Stir che permette di saldare facilmente materiali basso fondenti come leleghe di alluminio senza portarle a fusione (fattore che in questo caso può rivelarsi molto positivo). Lo studio inquestione ha previsto l’utilizzo delle tre tecnologie di saldatura sopracitate tramite la tecnica conosciuta come“beads on plate” che consiste nella realizzazione di cordoni di saldatura direttamente su materiale base senzaunire fisicamente due pezzi ma che di fatto permette ugualmente di stabilire l’applicabilità o meno di undeterminato processo. Come materiali per la sperimentazione è stato previsto l’utilizzo di lastrinepressofuse da 2 e 4 mm di spessore, di due differenti leghe Al/Si modificate allo Stronzio riconducibili ai gruppiAlSi9Mn ed AlSi9MgMn. La prima caratterizzata dall’assenza di Magnesio, la seconda con tenori dello stessocompresi fra lo 0.1 e lo 0.5% (quindi inquadrabile come lega indurente per precipitazione)

    "Vorwort" a Benedetto Croce und die Deutschen

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    Premessa a volume collettaneo tedesco sulla presenza di Croce in Germania. Se ne spiegano le motivazioni

    Benedetto Croce e la cultura tedesca

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    Si illustrano le differenze con la precedente edizione tedesca e si indicano alcune linee di ulteriore ricerca circa il rapporto di Croce con il mondo culturale germanofon

    Una ecografia diagnostica

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    Questo è il caso di un neonato di 22 giorni di vita, nato a termine, di peso adeguato all’età gestazionale, giunto in PS per grave insufficienza respiratoria, condotto dal 118. All’ingresso saturazione 40%,irritabilità marcata, importanti rientramenti intercostali, gemito espiratorio costante, ad altà intensità, colorito cereo, FC 180 batt/min. All’auscultazione respiratoria rantoli crepitanti diffusi a sinistra, con ridotta penetrazione di aria in emitorace dx. In anamnesi patologica prossima sindrome da raffreddamento negli ultimi tre giorni (fratellino di tre anni raffreddato), caratterizzatia da rinite e tosse, e complicata da comparsa di vomito a getto a tutte le poppate dal giorno precedente con calo ponderale di duecento grammi negli ultimi giorni. Avviata immediatamente assistenza ventilatoria non invasiva con NCPAP con FiO2 del 40% e PEEP 4,5 cm H2O, si trasferiva in tale modalità nel reparto TIN del nostro nosocomio. L’emogas arterioso mostrava una grave acidosi respiratoria con un indice di ossigenazione di 122. Veniva pertanto avviata CPAP BIfasica con 30 atti al minuto , tempo di inspirio 0,8 secondi, rapporto I-E 1: 1,4; FiO2 40% , low pressure 4 cmH2O e high pressure 9 cmH2O. L’ecografia polmonare eseguita all’ingresso mostrava completo sovvertimento della struttura del parenchima polmonare a destra per presenza di diffuse aree di addensamento con aumento della “ brillanza” compatibile con materiale a contenuto grasso (latte?) e nelle rare zone non occupate dagli addensamenti presenza esclusiva di linee B confluenti. A sinistra discreta presenza di linee B. La radiografia del torace confermava l’esclusione del polmone destro ( completo opacamento ed ipoespansione dell’emitorace destro, accentuazione del disegno polmonare a sinistra). Considerando il quadro clinico e strumentale si decideva di avviare doppia terapia antibiotica con Cefotaxime e Meropenem nel sospetto di una polmonite da inalazione di latte, complicante una iniziale presumibile bronchiolite e pertanto veniva posizionato accesso venoso periferico. Gli esami ematochimici mostravano un marcato aumento della PCR , pari a 10,62 mg/dl ( vn <0,5), che nel giro di poche ore raggiungeva il valore di 18,39 mg/dl.Il film-Array per virus respiratori ha rilevato la presenza di Rhinovirus. Esclusa l’infezione da Sars COV 2. Non è stato possibile eseguire il dosaggio della procalcitonina per problemi tecnici del laboratorio. L’ecocardiografia rilevava aumento della velocità doppler sui rami polmonari e lieve insufficienbza tricuspidalica con stima della pressione polmonare di circa 30 mmHg. Dopo quarantotto ore dall’avvio della terapia antibiotica si assisteva a iniziale riduzione dei valori della PCR, che dopo quattro giorni è scesa a valori di 2,96 mg/dl . L’ecografia polmonare ripetuta in quarta giornata, ha mostrato la comparsa di un discreto numero di linee A in emitorace destro, con residue linee B declivi e lieve ispessimento pleurico. Le condizioni del neonato sono andate progressivamente migliorando, risultando meno polidispnoico, meno irritabile e più stabile. Non sono stati più segnalati episodi di vomito ed è stato possibile ridurre progressivamente i parametri ventilatori. Ha ripreso ad alimentarsi regolarmente. Le emocolture e il BAL risultano ancora in corso in quanto il neonato è ancora ricoverato. DISCUSSIONE Il nostro neonato ha esordito con un quadro clinico riconducibile ad una bronchiolite di natura virale, con comparsa successiva di episodi di vomito, associati a cianosi, a quanto riferito dalla madre. Molto probabilmente in uno di questi episodi il neonato è andato incontro a inalazione del pasto di latte, con inondazione del polmone destro. Dirimente è stata l’ecografia polmonare nel sospettare l’inalazione per la peculiarità delle immagini che ricordavano l’aspetto dello stomaco pieno dopo la poppata

    Thermo-mechanical analysis of a copper mould for continuous casting of steel

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    This work deals with the thermo-mechanical analysis of a copper mould, which is a component that controls initial solidification in continuous steel casting. Large temperature gradients, caused by a huge thermal flux imposed by steel, are responsible for high stresses and plastic strains. Plant switch-off also induces residual stresses which may increase with repeated thermal cycling over a casting sequence. Furthermore, oscillations of the melt metal level determine a fluctuation of the temperature peak on the surface of the mould. As a result, thermal fatigue cracks tend to develop on the mould inner surface, especially for increased productivity rates characterized by higher casting speed and thermal flux. This work aims to study the mechanical behaviour of the mould and to propose a simplified approach to relate stress-strain cycles to the component fatigue life. A thermo-mechanical analysis is performed by a finite element elasto-plastic model, supported by simplified analytical models useful to interpret results. Experimental static strength data are used to calibrate the elasto-plastic material model in FE simulations, as well as to estimate the strain based fatigue curve with the so-called Universal Slopes Equation. The component service life is finally estimated as the number of either fatigue cycles or casting sequences

    Thermo-mechanical analysis of a copper mould for continuous casting of steel

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    This work deals with the thermo-mechanical analysis of a copper mould, which is a component that controls initial solidification in continuous steel casting. Large temperature gradients, caused by a huge thermal flux imposed by steel, are responsible for high stresses and plastic strains. Plant switch-off also induces residual stresses which may increase with repeated thermal cycling over a casting sequence. Furthermore, oscillations of the melt metal level determine a fluctuation of the temperature peak on the surface of the mould. As a result, thermal fatigue cracks tend to develop on the mould inner surface, especially for increased productivity rates characterized by higher casting speed and thermal flux. This work aims to study the mechanical behaviour of the mould and to propose a simplified approach to relate stress-strain cycles to the component fatigue life. A thermo-mechanical analysis is performed by a finite element elasto-plastic model, supported by simplified analytical models useful to interpret results. Experimental static strength data are used to calibrate the elasto-plastic material model in FE simulations, as well as to estimate the strain based fatigue curve with the so-called Universal Slopes Equation. The component service life is finally estimated as the number of either fatigue cycles or casting sequences
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