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Carta al lector. Estrategias autorreferenciales en "Lo que queda enterrado" de Carmen MartĂn Gaite
This article aims to offer a discursive analysis of the story "Lo que queda enterrado" (1958) by Carmen MartĂn Gaite, through which we will study some self-referential strategies. The author creates an implicit meaning in this text, of a metaliterary nature, a feature in which the critics have not gone in depth so far.Este artĂculo propone un análisis discursivo del relato "Lo que queda enterrado" (1958) de Carmen MartĂn Gaite, mediante el cual se estudiarán algunas estrategias autorreferenciales con las que la autora salmantina crea un sentido implĂcito en este cuento, en cuya naturaleza metaliteraria la crĂtica no ha ahondado hasta el momento
Infezione da Sars-Cov2 e disfagia nei pazienti ospedalizzati: nostra esperienza
Razionale: L’11 marzo 2020 l’OMS ha dichiarato l’inizio della pandemia da Covid-19 e sebbene attualmente
siamo in una fase discendente ancora non ne è stata dichiarata la fine ufficialmente. I pazienti affetti da Covid19, soprattutto coloro che sviluppano la malattia di grado severo, frequentemente presentano anche la disfagia
tra i sintomi. Anche se la maggior parte delle persone sviluppano una malattia con sintomi lievi e senza
complicanze, circa il 14% dei soggetti affetti presenta sintomi gravi che richiedono il ricovero in ospedale, il
supporto dell’ossigeno-terapia ed in circa il 5% l’ammissione in un’unità di Terapia Intensiva. La valutazione
precoce dello stato nutrizionale e un adeguato apporto di nutrienti in questi pazienti sono interventi
fondamentali che integrano il trattamento, al fine di contrastare la disidratazione, la malnutrizione, la
sarcopenia e tutte le altre complicanze a cui possono andare facilmente incontro.
Materiali e metodi: Nel periodo tra novembre 2021 e dicembre 2022 sono stati valutati per disfagia 690
pazienti ricoverati presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico Umberto I, dal servizio di Foniatria.
Di questi, 66 pazienti erano positivi al Sars-Cov-2. L’intero campione è stato valutato con bedside examination
e valutazione endoscopica della deglutizione (FEES), utilizzando la scala DOSS, il P-score, il PAS ed il PSCA score per la valutazione del grado di severità.
Risultati: Durante il periodo pandemico preso in esame, il 9.6% dei pazienti disfagici ospedalizzati sono
risultati essere positivi per infezione da Sars-Cov2, l’età media è di 77 aa, il punteggio medio DOSS è di 3,07.
Tutti i pazienti sono stati sottoposti ad una sola valutazione, e solo nello 0,07 % di casi è stata necessaria una
seconda rivalutazione.
Conclusioni: L’infezione da Sars-Cov-2 con lo sviluppo dei sintomi del Covid-19, l’ospedalizzazione con
eventuale permanenza in terapia intensiva e la sarcopenia nei pazienti anziani, aumentano il rischio
dell’insorgenza della disfagia. Gli esiti di deficit della sensibilità, presenti anche dopo la risoluzione
dell’infezione, aumentano il rischio di persistenza della disfagia, pertanto, è necessario effettuare uno
screening precoce