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    El bambú como material alternativo en la construcción de viviendas sociales de un nivel

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    Este documento es una investigación académica sobre el uso del bambú en el sector de la construcción, desde un punto de vista económico, y su respectiva rentabilidad como material en una vivienda social de 1 piso. La finalidad de esta investigación es informar sobre el bambú como material alternativo para la construcción de viviendas sociales con una reducción de costos y un menor impacto en el medio ambiente, en comparación con otros materiales convencionales. Además, de evidenciar los beneficios económicos para incitar aún más su industrialización y uso en la construcción, como material con mayor accesibilidad. Para ello, se recopiló información de diversas fuentes bibliográficas relacionadas a aspectos técnicos y económicos del uso del bambú en edificaciones; así como, de construcciones compuestas por materiales convencionales, tanto en el Perú como en el mundo. Posteriormente, para realizar el análisis comparativo de costos, se realizó el metrado de elementos y el cálculo de costo por metro cuadrado construido de modelos similares de viviendas de un nivel edificadas con albañilería confinada y bambú. Con los valores totales de presupuesto, índice de ahorro y ratios obtenidos, se determinó la rentabilidad constructiva y la sustentabilidad de la vivienda estudiada

    Architettura & Ordinariet\ue0

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    Questo volume vuole porre l\u2019attenzione su quanto ci\uf2 che normalmente viene definito \u201cordinario\u201d sia oggi - pi\uf9 che mai - un tema centrale in architettura. Attraverso una raccolta di testi che ne restituiscono le differenti accezioni, si vuole riflettere su come l\u2019ordinariet\ue0 sia la base del quotidiano e come l\u2019architettura, priva di velleit\ue0 pubblicistiche, possa trovare i termini per dialogare con quel magma edilizio, apparentemente indistinto, che compone le nostre citt\ue0. Le riviste di settore, i testi critici e i siti internet specializzati propongono architetture che sono argomento di discussione per pochi addetti ai lavori e rimangono lontane dall\u2019immaginario collettivo. Nell\u2019estetica comune c\u2019\ue8 \u201cun\u2019altra architettura\u201d, supportata dai media di massa e nel caso italiano anche dalla normativa: un edificio \ue8 percepito come bello quando si rif\ue0 ad un finto vernacolare o ad un freddo pseudominimalismo. Confrontarsi con questa immodificabile tendenza significa prendere coscienza progettuale dell\u2019ordinario e della cultura materiale che ci circonda, dove casa ed accessori banali sono per l\u2019uomo comune rappresentazione del conformismo estetico che assurge alla de nizione di una vita normale. Tuttavia, l\u2019aspirazione per lo straordinario e per l\u2019eccezionale, incalzata dai media, ha allontanato i progettisti dalla cura dello spazio ordinario, inteso tale per diffusione, funzione, comprensibilit\ue0 e valore economico. Altre regole estranee all\u2019architettura si sono impossessate di esso, spesso producendo all\u2019estremo \uabjunkspace\ubb: uno spazio generico in quanto privo di identit\ue0, tanto adattabile quanto materialmente inconsistente, generatore di entropia. La sfida verso lo spazio ordinario significa anche riuscire a governare regole estranee all\u2019architettura, nel tentativo di arginare episodi ordinari di cortocircuito. La ricerca in architettura si presta in tal senso: in chiave metodologica l\u2019ordinario diventa uno dei pi\uf9 interessanti oggetti di ricerca, in quanto \u201cpi\uf9 comune\u201d e quindi statisticamente rilevante. L\u2019ordinario con le sue differenti accezioni si offre come esegesi per comprendere l\u2019ambiente in cui viviamo e strumento per operare su esso

    Proceedings of the 23rd Paediatric Rheumatology European Society Congress: part one

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