12 research outputs found

    Raquel Forner una activista de la condiciĂłn humana

    Get PDF
    Raquel Forner (Buenos Aires 1902-1988) was one of the most relevant female artists in the history of 20th century Argentine art. This work aims to highlight her work, by investigating her pictorial production during two stages of her career. The first stage comprises the 1930s / 1940s, when she focused on the Spanish Civil War and World War II, placing women at the center of her paintings and using expressionist and metaphysical aesthetics. During the other stage, from the late 1950s until her death in 1988, she focused on the conquest of space and the rise of the mass media and its impact on society, using informalist and neo-figurative languages.Raquel Forner (Buenos Aires 1902-1988) es una pintora que se posicionó como una de las artistas mujeres más relevantes de la historia del arte argentino del siglo XX, este trabajo se propone visibilizarla en cuanto tal a partir de la investigación de su producción pictórica de dos etapas de su larga carrera, una correspondiente a las décadas de 1930/1940 donde focaliza en la Guerra Civil Española y en la Segunda Guerra Mundial colocando a la mujer en el centro de su obra con una estética expresionista y metafísica. La otra etapa que se aborda es desde fines de los años 50 hasta su muerte en el año 1988, cuyo tema es la conquista del espacio y el auge de los medios de comunicación masivos y su impacto en la sociedad, dentro de las corrientes plásticas informalistas y neofigurativas

    Il sito di Trebbio e le ricerche a Spinellina

    No full text
    Viene descritta la prima campagna di scavo effettuata nel sito dell'etĂ  del Ferro di Trebbio, durante la quale sono state portate alla luce una serie di fornaci per la cottura della ceramica

    Le rocce lavorate

    No full text
    Il complesso di Pietralba è formato da 4 strutture non collegate tra loro e situate lungo un pendio il cui dislivello è di circa 40 m; nel denominare (Vasca rettangolare, Vasca a elle, Trono, Piramide) tali strutture si è preferito mantenere la terminologia già in uso nella tradizione legata all’ipotetica funzione o alla morfologia del masso che le ospita. Nel capitolo vengono descritte le singole strutture nel dettagli

    Altri manufatti rupestri del territorio altotiberino

    No full text
    Nell’ambito del progetto relativo ai manufatti litici di Pietralba un elemento di nodale interesse per il loro inquadramento dal punto di vista territoriale è costituito dallo studio in parallelo delle consimili evidenze presenti nell’Alta Valtiberina toscana. Come si è già accennato, allo stato attuale sono note, in quest’area, altre due località che hanno restituito monumenti ricavati nella roccia: Monte Petroso (Pieve S. Stefano) e Ca’ di Murcia (Monterchi); in entrambi i casi si tratta di vasche di forma e dimensioni diverse rispetto a quelle di Pietralba. Mentre per la vasca di Ca’di Murcia esistono notizie anche dettagliate in letteratura, del Monte Petroso ci risultano solo brevi citazioni

    Pietralba. Indagine multidisciplinare su alcuni manufatti rupestri dell'Alta Valtiberina

    No full text
    L’Alta Valtiberina toscana nasconde tra i suoi beni di interesse archeologico alcune aree dislocate in ambienti boschivi e montuosi dove si rinvengono suggestivi manufatti scavati nella roccia la cui origine è avvolta in un alone di mistero. Una di queste evidenze, il sito di Pietralba, è stata oggetto di un’indagine multidisciplinare tesa a chiarire cronologia e funzione delle strutture ricavate in alcuni dei numerosi massi erratici che affiorano nella zona. Proprio ai risultati di questa indagine ma anche alla storia delle ricerche, e ad un inquadramento nel più ampio contesto degli insediamenti rupestri della Toscana orientale e dei territori limitrofi è dedicato il presente volume

    Concludendo?

    Get PDF
    I risultati delle indagini e delle ricerche condotte sulle vasche e sui materiali di Pietralba, tra loro sostanzialmente coerenti, porterebbero ad ipotizzare, per questo straordinario complesso, una probabile attività di tipo produttivo dedicata, almeno nell’ultima fase di utilizzo, all’estrazione di sostanze organiche di natura oleosa – la cui cronologia sarebbe da collocare tra l’epoca Romana e il basso Medioevo (ma tendenzialmente più verso quest’ultimo periodo). L’aver proposto un’interpretazione crono funzionale basata su dati oggettivi non significa che Pietralba abbia rivestito solo questo ruolo e che la sua storia si sia esaurita in questo “breve” lasso di tempo: non possiamo e non vogliamo respingere a priori opinioni e tesi diverse anche se esulano dall’impostazione pragmatica finora assunta. Abbiamo avuto modo di rilevare infatti come per molte delle vasche rupestri prese in considerazione in questo lavoro si siano conservate nella tradizione orale tracce talora consistenti di una loro posizione significativa nella sfera del sacro/terapeutico/miracolistico (basti pensare alla Tina dell’Omo Salvatico e ad alcune vasche della Valmarecchia)154. Nel caso di Pietralba, però, non sembra sia rimasta alcuna memoria orale né su fonti scritte che attesti un’eventuale passata funzione cultuale e rituale. Forse possiamo addurre anche questa evidenza negativa a conferma di una prevalente connotazione funzionale di tipo economico. Il modello interpretativo proposto per Pietralba non è comunque generalizzabile né le metodologie impiegate esportabili tout court: ogni caso rappresenta un problema a se stante e va affrontato in modo multidisciplinare tenendo conto di tutte le variabili implicate nel relativo contesto
    corecore