48 research outputs found

    SQLX: Test di Installazione e Funzionamento

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    SQLX è un software che si propone come strumento per il controllo di qualità dei segnali sismici registrati in continuo dalle reti di monitoraggio. Attualmente è diventato un prodotto commerciale distribuito esclusivamente da Nanometrics Inc. (www.nanometrics.ca/products/sqlx) e sviluppato e supportato da Boaz Consultancy. SQLX sostituisce la vecchia versione conosciuta con il nome di PQLX. I maggiori utilizzatori del prodotto sono l’USGS-NEIC, l’IRIS-DMC e ORFEUS. La possibilità di verificare velocemente per ogni canale sismico acquisito le ordinate spettrali e la loro variabilità è utile per poter indagare i livelli di disturbo al sito, individuare le cause e le origini dei disturbi e monitorare le prestazioni degli strumenti. Infatti, l’elaborazione sistematica del segnale continuo e la produzione di parametri statistici che ne rappresentino il contenuto nel dominio delle frequenze evidenzia l’emergere delle caratteristiche stazionarie del rumore di fondo naturale presente in ogni sito, sempre presente ovunque si installi una stazione sismica. Il rumore di fondo può essere composto da sorgenti naturali e/o antropiche che si manifestano in differenti bande di frequenza a comporre una generale firma spettrale che è riconoscibile generalmente in tutti i siti di rilevamento. Questa forma dello spettro del rumore di fondo è ben riprodotta e contenuta all’interno di curve di riferimento ottenute dagli estremi di tutti i segnali registrati in siti differenti sul pianeta [Peterson, 1993]. Il rumore di fondo, per la sua natura aleatoria, ha un’ampia variabilità che in gran parte è contenuta all’interno delle curve di riferimento ed in generale si esprime con ben determinate caratteristiche. Ad esempio, se la strumentazione utilizzata lo permette, all’ interno dello spettro del rumore di fondo è sempre riconoscibile un picco spettrale intorno a 0.2 Hz generato dal segnale che si propaga a partire dai fondali marini al di sotto delle tempeste marine; oppure è caratterizzato da una risalita delle ampiezze con l’aumentare della frequenza al di sopra di 1 Hz se il sito è vicino a centri urbani e/o aree industriali. Quindi, risulta importante valutare quanto una stazione sismica sia disturbata rispetto agli obiettivi del monitoraggio sismico, confrontando le ampiezze spettrali dei segnali dei terremoti con quelle delle sorgenti di rumore sismico. Questa valutazione permette di definire quanto una stazione sismica risulta rumorosa e se è in grado di rilevare i segnali di eventi sismici. Inoltre, disponendo della strumentazione adeguata e all’avanguardia, è importante che tale strumentazione stia funzionando correttamente in modo da poterne sfruttare appieno le prestazioni. Individuando le anomalie e la loro periodicità all’interno del rumore di fondo medio di un sito, è possibile ipotizzare ed individuare guasti della strumentazione, malfunzionamenti e/o elementi che indicano possibili miglioramenti nelle configurazioni di installazione degli strumenti. Produrre un’analisi spettrale continua, il calcolo delle statistiche dei livelli di disturbo e l’archiviazione in un Database (DB) su centinaia di canali sismici sono operazioni che richiedono buone risorse di calcolo e strumenti software adeguati per permettere rapide analisi e per gestire la mole di dati prodotta. In questo rapporto è descritto il test di installazione e funzionamento eseguito con licenza di prova per verificare le potenzialità e le nuove opzioni di analisi del programma SQLX. Inoltre vengono mostrati alcuni esempi di consultazione dei risultati per descrivere come sfruttare SQLX per ipotizzare l’origine di alcune anomalie del segnale

    SQLX: Test di Installazione e Funzionamento

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    SQLX è un software che si propone come strumento per il controllo di qualità dei segnali sismici registrati in continuo dalle reti di monitoraggio. Attualmente è diventato un prodotto commerciale distribuito esclusivamente da Nanometrics Inc. (www.nanometrics.ca/products/sqlx) e sviluppato e supportato da Boaz Consultancy. SQLX sostituisce la vecchia versione conosciuta con il nome di PQLX. I maggiori utilizzatori del prodotto sono l’USGS-NEIC, l’IRIS-DMC e ORFEUS. La possibilità di verificare velocemente per ogni canale sismico acquisito le ordinate spettrali e la loro variabilità è utile per poter indagare i livelli di disturbo al sito, individuare le cause e le origini dei disturbi e monitorare le prestazioni degli strumenti. Infatti, l’elaborazione sistematica del segnale continuo e la produzione di parametri statistici che ne rappresentino il contenuto nel dominio delle frequenze evidenzia l’emergere delle caratteristiche stazionarie del rumore di fondo naturale presente in ogni sito, sempre presente ovunque si installi una stazione sismica. Il rumore di fondo può essere composto da sorgenti naturali e/o antropiche che si manifestano in differenti bande di frequenza a comporre una generale firma spettrale che è riconoscibile generalmente in tutti i siti di rilevamento. Questa forma dello spettro del rumore di fondo è ben riprodotta e contenuta all’interno di curve di riferimento ottenute dagli estremi di tutti i segnali registrati in siti differenti sul pianeta [Peterson, 1993]. Il rumore di fondo, per la sua natura aleatoria, ha un’ampia variabilità che in gran parte è contenuta all’interno delle curve di riferimento ed in generale si esprime con ben determinate caratteristiche. Ad esempio, se la strumentazione utilizzata lo permette, all’ interno dello spettro del rumore di fondo è sempre riconoscibile un picco spettrale intorno a 0.2 Hz generato dal segnale che si propaga a partire dai fondali marini al di sotto delle tempeste marine; oppure è caratterizzato da una risalita delle ampiezze con l’aumentare della frequenza al di sopra di 1 Hz se il sito è vicino a centri urbani e/o aree industriali. Quindi, risulta importante valutare quanto una stazione sismica sia disturbata rispetto agli obiettivi del monitoraggio sismico, confrontando le ampiezze spettrali dei segnali dei terremoti con quelle delle sorgenti di rumore sismico. Questa valutazione permette di definire quanto una stazione sismica risulta rumorosa e se è in grado di rilevare i segnali di eventi sismici. Inoltre, disponendo della strumentazione adeguata e all’avanguardia, è importante che tale strumentazione stia funzionando correttamente in modo da poterne sfruttare appieno le prestazioni. Individuando le anomalie e la loro periodicità all’interno del rumore di fondo medio di un sito, è possibile ipotizzare ed individuare guasti della strumentazione, malfunzionamenti e/o elementi che indicano possibili miglioramenti nelle configurazioni di installazione degli strumenti. Produrre un’analisi spettrale continua, il calcolo delle statistiche dei livelli di disturbo e l’archiviazione in un Database (DB) su centinaia di canali sismici sono operazioni che richiedono buone risorse di calcolo e strumenti software adeguati per permettere rapide analisi e per gestire la mole di dati prodotta. In questo rapporto è descritto il test di installazione e funzionamento eseguito con licenza di prova per verificare le potenzialità e le nuove opzioni di analisi del programma SQLX. Inoltre vengono mostrati alcuni esempi di consultazione dei risultati per descrivere come sfruttare SQLX per ipotizzare l’origine di alcune anomalie del segnale

    Status of the Cylindical-GEM project for the KLOE-2 Inner Tracker

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    The status of the R&D on the Cylindrical-GEM (CGEM) detector foreseen as Inner Tracker for KLOE-2, the upgrade of the KLOE experiment at the DAFNE phi-factory, will be presented. The R&D includes several activities: i) the construction and complete characterization of the full-size CGEM prototype, equipped with 650 microns pitch 1-D longitudinal strips; ii) the study of the 2-D readout with XV patterned strips and operation in magnetic field (up to 1.5T), performed with small planar prototypes in a dedicated test at the H4-SPS beam facility; iii) the characterization of the single-mask GEM technology for the realization of large-area GEM foils.Comment: 4 pages, 10 figures, Presented at Vienna Conference on Instrumentation (Feb 15-20, 2010, Vienna, Austria). Submitted to the Proceeding

    Catalogo completo della sequenza sismica di Amatrice-Visso-Norcia (Italia centrale, Bollettino Sismico Italiano 2016-2018)

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    In questo lavoro presentiamo il catalogo completo delle localizzazioni dei terremoti appartenenti alla più importante sequenza sismica avvenuta in Italia negli ultimi 30 anni, ovvero la sequenza sismica di Amatrice-Visso-Norcia (AVN) iniziata il 24 Agosto del 2016 in Appennino centrale. Si tratta di 102582 eventi sismici registrati dalle 129 stazioni della Rete Sismica Nazionale (RSN, http://doi.org/10.13127/SD/X0FXNH7QFY) e della rete temporanea installata nella regione epicentrale (Moretti et al., 2016), dal 14 agosto 2016 al 31 agosto 2018 e analizzati manualmente dagli analisti del Bollettino Sismico Italiano (BSI, http://cnt.rm.ingv.it/bsi). Le fasi P ed S e le ampiezze di questi terremoti, stimate in tempo reale nella sala di sorveglianza dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) di Roma, sono state successivamente riviste in dettaglio, per tutti gli eventi di M≽ 2.3, con l’intento di aumentare la qualità dei parametri di localizzazione e della stima della magnitudo. Gli analisti hanno inoltre inserito le fasi P ed S osservate a quelle stazioni che il sistema di acquisizione non aveva eventualmente incluso nelle soluzioni automatiche in real-time. Per i primi mesi della sequenza l'analisi ha riguardato anche l’integrazione delle registrazioni di 9 stazioni temporanee standalone che non entravano automaticamente nelle localizzazioni della sala sismica; per i giorni nei quali si sono verificati gli eventi di M≽ 5.5 la revisione è stata particolarmente accurata anche per eventi di magnitudo inferiore a 2.3 (Improta et al. 2019) Il dataset così costruito consiste in 25496 terremoti rivisti dagli analisti del bollettino (versione 1000) e 77426 eventi elaborati dai turnisti in sala sismica (versione 100). Le 1705987 fasi P che ne sono derivate, e le 1271757 fasi S, sono disponibili nel database ISIDe (DOI: 10.13127/ISIDe). Tutte le letture dei tempi di arrivo sono state utilizzate per localizzare gli ipocentri della sequenza utilizzando il codice di inversione non lineare NonLinLoc (NLL, Lomax et al., 2001): l’utilizzo di questa tecnica ha migliorato, rispetto ai lavori precedenti, la stima dei parametri ipocentrali fornendo delle soluzioni più robuste ai fini della ricostruzione sismotettonica dell’area interessata dalla sequenza sismica AVN. Rispetto ai dati forniti in tempo reale dal personale in servizio di sorveglianza sismica dell’INGV, questo nuovo catalogo presenta un notevole miglioramento in termini di omogeneità della stima della ML, almeno nel range definito dalla soglia inferiore di revisione pari a ML≽ 2.3. Questa maggiore omogeneità del catalogo permetterà ulteriori analisi per la stima della Mc (Magnitudo di completezza). Inoltre, all’interno del catalogo sono presenti 75 terremoti con ML≽4.0: per 47 di questi eventi sismici abbiamo calcolato il meccanismo focale a partire dalle prime polarità utilizzando il codice FPFIT (Reasenberg and Oppenheimer, 1985). Un catalogo di questo tipo, di alta qualità, basato quindi su un imponente numero di fasi e ampiezze riviste manualmente, ha una particolare importanza e può essere un valido riferimento per l’applicazione per esempio di tecniche di detection basate sulla crosscorrelazione di registrazioni di terremoti templates, per la validazione di cataloghi composti da letture automatiche dei tempi di arrivo, o anche per l’ottimizzazione di algoritmi di picking automatici. La qualità delle localizzazioni dei mainshocks e degli aftershocks della sequenza sismica AVN diventa fondamentale per capire l'analisi dell'evoluzione spazio-temporale della sismicità, anche di bassa magnitudo, e le complesse geometrie delle faglie attivate durante la sequenza sismica, contestualmente alle relazioni tra esse esistenti.PublishedRoma - Italia4IT. Banche dat

    Seismic emergency in Molise (2018). Preliminary report of the SISMIKO task force.

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    Il 16 agosto 2018 alle ore 18:19:04 UTC un terremoto di magnitudo ML 5.2 (Mw 5.1) è stato ben risentito in un’ampia area che comprende molte regioni del Centro Sud Italia. I sismologi in turno presso la sala di monitoraggio e sorveglianza sismica dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) hanno localizzato l’evento in provincia di Campobasso, a 4 km a Sud-Est di Montecilfone e ad una profondità inizialmente calcolata di 9 km. Nella stessa area si era verificato due giorni prima, il 14 agosto alle ore 23.48 italiane un terremoto di Mw 4.6 anch’esso ben risentito (i dettagli dell’evento sono reperibili alla pagina [http://cnt.rm.ingv.it/event/20375681]). A seguito dell’evento di magnitudo Mw 5.1 e della sequenza ad esso associata, come in ogni emergenza di questo tipo, è stato attivato il Gruppo Operativo SISMIKO [Moretti et al., 2012; 2016; Pondrelli et al., 2016] per l’installazione di alcune stazioni sismiche temporanee ad integrazione di quelle permanenti della Rete Sismica Nazionale (RSN [Michelini et al., 2016]) presenti nella regione.Il 16 agosto 2018 alle ore 18:19:04 UTC un terremoto di magnitudo ML 5.2 (Mw 5.1) è stato ben risentito in un’ampia area che comprende molte regioni del Centro Sud Italia [http://cnt.rm.ingv.it/event/20375681]. I sismologi, in turno presso la sala di monitoraggio e sorveglianza sismica dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), hanno localizzato l’evento in provincia di Campobasso, a 4 km a Sud-Est di Montecilfone. Nella stessa area si era verificato due giorni prima, il 14 agosto alle ore 21.48 UTC un terremoto di Mw 4.6 [http://cnt.rm.ingv.it/event/20362671]. A seguito dell’evento di magnitudo Mw 5.1 e della sequenza ad esso associata, come avviene in questi casi, si è attivato il Gruppo Operativo SISMIKO [Moretti et al., 2012; 2016; Pondrelli et al., 2016] per l’installazione di stazioni sismiche temporanee ad integrazione di quelle permanenti della Rete Sismica Nazionale (RSN [Michelini et al., 2016; http://cnt.rm.ingv.it/instruments/network/IV]) presenti nella regione.Published1SR. TERREMOTI - Servizi e ricerca per la Societ

    The Italian Earthquakes and Tsunami Monitoring and Surveillance Systems

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    The Osservatorio Nazionale Terremoti (ONT) is the Italian seismic operational centre for monitoring earthquake, it is part of Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) the largest Italian research institution, with focus in Earth Sciences. INGV runs the Italian National Seismic Network (network code IV) and other networks at national scale for monitoring earthquakes and tsunami. INGV is a primary node of European Integrated Data Archive (EIDA) for archiving and distributing, continuous, quality checked seismic waveforms (strong motion and weak motion recordings). ONT designed the data acquisition system to accomplish, in near-real-time, automatic earthquake detection, hypocentre and magnitude determination and evaluation of moment tensors, shake maps and other products. Database archiving of all parametric results are closely linked to the existing procedures of the INGV seismic monitoring environment and surveillance procedures. ONT organize the Italian earthquake surveillance service and the tsunami alert service (INGV is Tsunami Service Provider of the ICG/NEAM for the entire Mediterranean basin). We provide information to the Dipartimento di Protezione Civile (DPC) and to several Mediterranean countries. Earthquakes information are revised routinely by the analysts of the Italian Seismic Bulletin. The results are published on the web and are available to the scientific community and the general public.PublishedMontreal1SR TERREMOTI - Sorveglianza Sismica e Allerta Tsunam

    Bollettino Sismico Italiano: Analisys of Early Aftershocks of the 2016 MW 6.0 Amatrice, MW 5.9 Visso and MW 6.5 Norcia earthquakes in Central Italy

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    The Amatrice-Visso-Norcia seismic sequence is the most important of the last 30 years in Italy. The seismic sequence started on 24 August, 2016 and still is ongoing in central Apennines. At the end of February 2017 more than 57,000 events were located, 80,000 events up to the end of September 2017 (Fig. 1). The mainshocks of the sequence occurred on 24 August 2016 (Mw 6.0 and Mw 5.4), 26 October 2016 (Mw 5.4 and Mw 5.9), 30 October 2016 (Mw 6.5), 18 January 2017 (four earthquakes Mw≥ 5.0). In this seismic sequence, all the waveforms recorded by temporary stations deployed by the SISMIKO emergency group (stations T12**; Moretti et al., 2016) where available in real- time at the surveillance room of INGV. Because of the high level of seismicity and the dense seismic network installed in the region, more than 150 events per day were located at the end of February 2017; still 60 events per day were located up to the end of August 2017.The Amatrice-Visso-Norcia is the most important seismic sequence since 2015, the time when the analysis procedures of the BSI group (Bollettino Sismico Italiano) were revised (Nardi et al., 2015). BSI is now available every four months on the web: bulletins contain revised earthquakes (location and magnitude) with ML≥ 1.5, quasi-real time revision of ML≥ 3.5 earthquakes and phase arrivals from waveforms recorded on seismic stations available from the European Integrated Data Archive (EIDA), (Mazza et al., 2012). These last procedures allow the integration of signals from temporary seismic stations (Moretti et al., 2014) installed by the emergency group SISMIKO (Moretti and Sismiko working group, 2016), even when they are not in real time transmission, if they are rapidly archived in EIDA, together with real time signals from the seismic stations of the permanent INGV network. The analysis strategy of the BSI group for the Amatrice -Visso - Norcia seismic sequence (AVN.s.s in the following) was to select the earthquakes located in the box with min/max latitude: 42.2/43.2 - and min/max longitude: 12.4/14.1 to prepare a special volume of BSI on the seismic sequence.PublishedTrieste, Italy1SR. TERREMOTI - Servizi e ricerca per la Societ

    Rapporto Sulle AttivitĂ  Svolte Dal Gruppo Bollettino Sismico Italiano A Seguito Della Sequenza Sismica Del Centro Italia 2016-2017 Nel Periodo Tra Il 23-9-2016 Ed Il 16-01-2017

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    La sequenza sismica del centro Italia, successivamente al terremoto di Amatrice di fine agosto, è stata caratterizzata da altri forti terremoti alla fine del mese di ottobre 2016. Il 26 ottobre due eventi di Mw 5.4 e 5.9 hanno interessato l’area posta al confine Marche-Umbria tra i Comuni di Castelsantangelo sul Nera (MC), Norcia (PG) e Arquata del Tronto (AP). La mattina del 30 ottobre un terremoto di Mw 6.5 con epicentro non lontano da Norcia ha interessato l’intera area già profondamente colpita dalla sequenza; questo è stato il più forte terremoto registrato negli ultimi 30 in Italia. A 5 mesi dall’inizio dell’emergenza sismica, il Bollettino Sismico Italiano ha portato a termine la revisione di tutti gli eventi con ML≥ 3.5: parte di questi (insieme alla revisione delle ore che hanno seguito il primo mainshock) sono stati oggetto del primo report (3 ottobre 2016) e del lavoro Marchetti et al. (2016), un’altra parte degli eventi “forti” è stata pubblicata il 17 novembre in ISIDe e nella pagina CNT.ingv.it (insieme anche alla revisione delle prime ore del 30 ottobre, fino alle 7:30 UTC) con relativo comunicato fatto dal funzionario INGV. I restanti eventi già rivisti dagli analisti del BSI sono elencati in questo report e saranno pubbicati a fine gennaio. Gli eventi rivisti integrano all’interno del BSI tutte le stazioni i cui dati sono archiviati nello European Integrated Data Archive, cioè oltre alle stazioni delle varie reti permanenti che costituiscono la Rete Sismica Nazionale Italiana vengono integrate le stazioni delle reti permanenti presenti nelle Marche e le stazioni temporanee installate dal gruppo di emergenza SISMIKO, le cui registrazioni vengono archiviate in EIDA, in tempi brevi, insieme alle stazioni trasmesse in real-time. Durante la sequenza molti degli analisti del BSI sono stati impegnati a coprire la turnazione prevista per lo svolgimento del servizio di sorveglianza nella sala sismica dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) di Roma e in DICOMAC; questa esigenza non ha consentito di procedere rapidamente nella revisione dell’intera sequenza ma grazie al supporto di personale INGV generalmente non impiegato nel BSI si sta organizzando la revisione della stessa che sarà realizzata nel corso del 2017. A partire dal 23 settembre 2016 (facendo quindi riferimento all’ultimo report del BSI) fini al 16 gennaio 2017 sono stati analizzati e ricontrollati 221 eventi in generale di magnitudo ML≥ 3.5 (con qualche eccezione...INGV DPCPublished1SR. TERREMOTI - Servizi e ricerca per la Societ

    Analisi Del Bollettino Sismico Italiano A Seguito Del Terremoto Di Amatrice Mw 6.0 (24 Agosto 2016, Italia Centrale)

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    La sequenza sismica che ha seguito il terremoto di magnitudo momento MW= 6.0 di Amatrice del 24 agosto 2016 è la prima sequenza rilevante che avviene da quando, all’inizio del 2015, le modalità di analisi del Bollettino Sismico Italiano (BSI) sono state aggiornate (Nardi et al., 2015). Queste modalità prevedono la pubblicazione del BSI ogni quattro mesi, la revisione solo degli eventi con ML≥ 1.5, la revisione rapida degli eventi con ML≥ 3.5 e l’integrazione all’interno del BSI di tutte le stazioni i cui dati sono archiviati nello European Integrated Data Archive (EIDA). Quest’ultima procedura permette di integrare nel BSI anche le stazioni temporanee (Moretti et al., 2014) installate dal gruppo di emergenza SISMIKO (Sismiko working group, 2016), le cui registrazioni vengono archiviate, in tempi brevi, in EIDA (Mazza et al., 2012) insieme alle stazioni trasmesse in real-time. I quadrimestri del BSI 2015 e il primo del 2016 sono attualmente disponibili (http://cnt.rm.ingv.it/bsi) in formato QuakeML; tale formato contiene le localizzazioni con la stima degli errori, le magnitudo (MW, ML, Md), le letture delle fasi P ed S e i Time Domain Moment Tensor (TDMT). Sono stati inoltre sviluppati alcuni webservices (http://webservices.rm.ingv.it/ws_fdsn.php) per facilitare la lettura dei QuakeML e per rendere il bollettino fruibile alla comunità scientifica. Il terremoto di MW 6.0, avvenuto nella notte del 24 agosto 2016, alle ore 01:36 UTC, nell’area al confine tra l’Umbria, il Lazio, l’Abruzzo e le Marche, ha dato inizio a una sequenza sismica che al 23 settembre 2016 contava circa 11000 eventi.PublishedLecce, Italy4IT. Banche dat

    Rapporto Sulle AttivitĂ  Svolte Dal Gruppo Bollettino Sismico Italiano A Seguito Della Sequenza Sismica Del Centro Italia 20162017 Relativo Agli Eventi Nel Periodo Tra Il 17/01/2017 E Il 26/02/2017

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    La sequenza sismica del centro Italia ha avuto una importante ripresa il 18 gennaio 2017 quando quattro eventi di Mw≥5.0 hanno interessato l’area posta al confine tra Lazio e Abruzzo vicino ai Comuni di Barete, Capitignano e Montereale (AQ). A 8 mesi dall’inizio dell’emergenza sismica, il Bollettino Sismico Italiano ha portato a termine la revisione di tutti gli eventi con ML≥ 3.5: parte di questi (insieme alla revisione delle ore che hanno seguito il primo mainshock) sono stati oggetto del primo report (3 ottobre 2016) e del lavoro Marchetti et al. (2016), un’altra parte degli eventi “forti” già rivisti dagli analisti del BSI sono stati oggetto del report del 31 gennaio. Gli eventi rivisti ad oggi integrano all’interno del BSI tutte le stazioni i cui dati sono archiviati nello European Integrated Data Archive (EIDA), cioè oltre alle stazioni delle varie reti permanenti che costituiscono la Rete Sismica Nazionale Italiana vengono integrate le stazioni delle reti permanenti presenti nelle Marche e le stazioni temporanee installate dal gruppo di emergenza SISMIKO, le cui registrazioni vengono archiviate in EIDA, in tempi brevi, insieme alle stazioni trasmesse in real-time. A partire dal 31 gennaio 2017 (facendo quindi riferimento all’ultimo report del BSI) sono stati revisionati tutti gli eventi forti avvenuti dal 17 gennaio al 26 febbraio 2017; sono stati analizzati e rilocalizzati 37 eventi in generale di magnitudo ML≥ 3.5. Inoltre, sono state modificate alcune delle procedure che selezionano la magnitudo mostrata nella lista dei terremoti pubblicata nel sito web del CNT (cnt.rm.ingv.it) e utilizzata nei conteggi relativi alle diverse classi di magnitudo nelle relazioni di sequenza che vengono inviate giornalmente. Questa revisione, che fa si che la magnitudo mostrata sia sempre quella rivista dal BSI, comporta una lieve variazione nel numero di eventi attribuiti alle diverse classi.INGV- DPCPublished1SR. TERREMOTI - Servizi e ricerca per la Societ
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