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    Identità nazionale e nazionalismo nell'ex-Jugoslavia. Un'analisi psico-sociale

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    Dopo la morte di Tito ed il crollo della contrapposizione tra i blocchi, l'identificazione del nemico appare prima confusa poi definitivamente cambiata. Alla vigilia della disgregazione della federazione jugoslava, il nemico assume le sembianze "interne" o di chi, per interessi economici e politici, minaccia l'unità dello stato-federazione o, alternativamente, di chi vuole rafforzare i propri privilegi e interessi, politici ed economici, a scapito di gruppi che si auto-percepiscono come dominati. Della più ampia identificazione con una identità jugoslava sovraordinata ed inclusiva, non sembrano essere rimaste molte testimonianze. La rafforzata identità etnica sembra caratterizzata da una nuova interpretazione della memoria storica del gruppo etnico, da sentimenti più acuti di minaccia percepita e da un nazionalismo etnico risvegliato e rinvigorito da meccanismi di esclusione e conflitto sociale rispetto agli altri gruppi etnici presenti sul territorio

    STEREOTIPI DI GENERE, MEDIA E RAPPRESENTANZA POLITICA OSTACOLI ALLA VISIBILIT\uc0 FEMMINILE

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    La rappresentanza, e la sotto-rappresentanza, femminile nelle istituzioni politiche \ue8 un tema molto dibattuto a livello internazionale, meno a livello nazionale. Si ritiene, infatti, che in una democrazia compiuta tutti i cittadini debbano avere paritariamente la stessa opportunit\ue0 di votare e di essere eletti. Il gender gap in politica (cos\uec come in altri ambiti sociali ed economici) viene dunque inteso come un elemento di disparit\ue0, se non di discriminazione, che indica la mancata presenza di una parte della popolazione in cariche legislative e governative . I motivi della sotto-rappresentanza femminile sono molteplici e dipendono da svariati fattori esogeni ed endogeni, e certamente vengono influenzati dallo specifico contesto socio-culturale ed economico di riferimento. La rassegna che viene qui proposta relativa a dati statistici e di ricerca delle realt\ue0 della rappresentanza, e quindi della visibilit\ue0 e corrispettivo potere, delle donne sulla scena pubblica oggi in Italia, esplora una delle possibili cause (o meglio con-cause) di una manifesta mancanza di visibilit\ue0, anche politica, femminile: la pervasivit\ue0 e relativa interiorizzazione degli stereotipi di genere. La letteratura psico-sociale degli ultimi decenni documenta una dinamica di funzionamento degli stereotipi molto pi\uf9 subdola e strisciante di quanto siamo portati a pensare. Uno stereotipo \u2018implicito\u2019 e \u2018automatico\u2019 acquisito e consolidato attraverso i pi\uf9 quotidiani processi di socializzazione, che sfugge al controllo intenzionale degli esiti del pensiero, pu\uf2 sabotare il razionale atteggiamento egalitario dell\u2019individuo e indurlo ad espressioni di pregiudizio \u2018sottile\u2019 . Le donne, tanto quanto gli uomini, possiedono l\u2019intero repertorio di stereotipi \u2018impliciti\u2019 di genere che, in maniera pi\uf9 o meno inconsapevole, guidano le scelte e comportamenti, molto spesso, nella direzione pi\uf9 tradizionale. Non solo variabili esogene quindi, ma anche meccanismi automatici di natura endogena possono ritardare, ostacolare o inibire quel \u2018varcare la soglia\u2019 delle donne nelle pi\uf9 alte sfere della gestione e del potere

    Che tempo di donna \ue8? Identit\ue0 di genere tra sessismo moderno e oggettivazione del corpo

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    A distanza di mezzo secolo dalla proclamazione internazionale dell\u2019uguaglianza tra uomo e donna (Assemblea Generale dell\u2019ONU il 7 novembre 1967), attraverso le conquiste civili dagli anni Settanta ad oggi, dal diritto di divorzio, alla riforma del diritto di famiglia, all\u2019abrogazione della legge sul delitto d\u2019onore fino al riconoscimento della violenza come reato contro la persona e alla configurazione dei reati di stalking come \uabreati persecutori\ubb (2009), si pone l\u2019esigenza di fare una riflessione sull\u2019effettiva realizzazione dell\u2019uguaglianza di genere, sulla percezione e rappresentazione sociale dei generi e sulle relazioni tra i sessi. Questo lavoro propone un approccio psicosociale sui processi dell\u2019identit\ue0 di genere oggi attraverso un approfondimento del tema del sessismo, forma moderna di pregiudizio, da un lato e dell\u2019oggettivazione del corpo femminile dall\u2019altro. La teoria del sessismo ambivalente presuppone un atteggiamento duale nei confronti delle donne fatto da un lato di ostilit\ue0 classica e visione tradizionale dei rapporti tra i generi e dall\u2019altro di un sessismo sottile e benevolo. I media certamente concorrono alla formazione dell\u2019identit\ue0 di genere anche attraverso l\u2019uso massiccio degli stereotipi di genere e l\u2019utilizzo del corpo delle donne spesso strumentalizzato e oggettivato. La sessualizzazione dell\u2019immagine femminile porta a conseguenze importanti nella vita delle donne, in quanto l\u2019oggettivazione del corpo perde di vista la completezza della persona per concentrarsi sul corpo, o parte di esso, ridotto a mero strumento sessuale

    Che tempo di donna è? Identità di genere tra sessismo moderno e oggettivazione del corpo

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