38 research outputs found
The Value of Social Control in Small–Medium Firms’ Partnerships
Small-Medium Enterprises (SMEs) build relationships with other firms to achieve greater external economies of scale, market strength, or exploit new opportunities. Frequently these relationships rely more on social constrains than on formal controls to avoid opportunistic behaviour. The aim of this study is primarily investigating the functioning of SME’s long-term partnerships. In particular this research analyses the most widespread forms of SME’s partnerships and the use of the main elements of formal and social control. The general conclusion of this study is that partnerships are an important issue for small medium enterprises. Considering the general control configuration related to each type of partnership, social aspects prevail. In particular, the findings of this suggest that the use of social control in SMEs’ partnerships is positively correlated to a good evaluation of the relationship
Social Accounting at Work: An Analysis of Social Impact Measurement Models
The development of the field of social entrepreneurship has drawn attention to the need for additional work on identifying and measuring the value created through the solution of social problems by means of businesses with social impact. There has been a multiplication of the measurement models for satisfying the most widely varying demands for information about the Social Impact (SI) generated by social enterprises, although so far the results cannot be considered exhaustive. In this context, the present study attempts to contribute to the debate by investigating the effectiveness of SI measurement models in accounting and communicating SI creation, in relation to the main stakeholders’ needs for information. As a result, a framework for analysing and classifying the main social accountability models is provided. The analysis shows that the measurement models considered are not always able to provide useful information for the assessment of the social activities carried out and the extent to which social oriented organizations fulfil their social goals as stated in their missions and their contribution to the promotion of wider and institutional social change
I segreti del successo delle campagne di crowdfunding delle imprese sociali italiane
Il crowdfunding è uno strumento di finanziamento innovativo in grado di cambiare le regole della finanza per l’impresa. Questo vale non solo per l’imprenditoria tradizionale, ma anche per l’impresa sociale che con il crowdfunding può finanziare e legittimare i propri progetti di innovazione sociale. In quest’ottica, questo saggio si propone di individuare e analizzare i fattori che spiegano il successo delle campagne di crowdfunding delle imprese sociali all’interno del contesto italiano, caratterizzato da un elevato dinamismo e da una sostanziale frammentazione. Questo contributo vuole inoltre fornire un supporto operativo agli innovatori sociali nel progettare e gestire efficacemente le loro campagne.
E’ stata condotta un’analisi empirica su 253 campagne di crowdfunding lanciate da imprese sociali su piattaforme italiane. Il focus dell’analisi è stato rivolto a tre tipologie di driver: la rete dell’impresa sociale analizzata, le caratteristiche della piattaforma di crowdfunding selezionata e il design della campagna. I risultati dimostrano come la presenza dell’impresa sociale sui social network (in particolare Twitter), la scelta di una specifica piattaforma di tipo reward-based e la gestione attiva della campagna abbiano un impatto rilevante sull’effettivo raggiungimento dell’obiettivo di finanziamento
ASPETTI FONDANTI IN TEMA DI RESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESA
SOMMARIO: 3.1. L’evoluzione del concetto di Responsabilità Sociale d’Impresa. – 3.1.1. Le origini. – 3.1.2. Le fondamenta e lo sviluppo. – 3.1.3. La Stakeholder Theory. – 3.2. Una nuova concezione della Responsabilità Sociale d’Impresa. – 3.2.1. La triple bottom line. – 3.2.2. Il valore condiviso. – 3.3. I driver e le determinanti della Responsabilità Sociale d’Impresa. – 3.3.1. Il ruolo delle Istituzioni e della normativa. – 3.3.2. La misu- razione e la comunicazione della Responsabilità Sociale d’Impresa da parte delle im- prese. – 3.3.3. Gli strumenti di Responsabilità Sociale d’Impresa sviluppati dal mercato
Accounting and controlling: Stakeholder accountability
Responsible management is impossible without an accounting practice that delivers information regarding the triple bottom line, stakeholders, and ethical issues. The management proverb “What cannot be measured, cannot be managed,” which is often quoted in connection with the quality management pioneer William Edwards Deming, is as true for responsible management as it is for any other management activity. The difference is that in responsible management, managers largely are not yet used to measuring responsible management activity and performance. This chapter aims to provide a basis of concepts and practice to measure, manage, and improve responsible business activity and performance
Strategic Corporate Responsibility. The Social Dimension of Firms
The monograph "Strategic Corporate Responsibility. The social dimension of firms" aims to move the debate on Corporate Social Responsibility and Sustainability forward by focusing on the opportunities and synergies that these issues can represent for the innovation of business processes and for redefining the competitiveness of firms operating in a fast-changing environment.
Its conceptual framework goes beyond the trade-offs between firms' social and economic performance, highlighting the strategic role of their social dimension, and suggests a positive relationship between sustainability-orientation and the likelihood of efficient and innovative management processes guided by stakeholder accountability principles. The work tries to understand how the configuration of a firm's social dimension can help identify inclusive corporate governance models, define innovative management processes and re-shape performance measurement systems for the evaluation and assessment of sustainable economic, social and environmental results.
The proposed framework is analysed in the cases of two different types of firms - Innovative Startups with a Social Goal and Benefit Corporations - representing two different configurations of the social dimension and two distinct stages of the evolution of firms' socially oriented activities
The Social Dimension of the Firm and its Performance
Il presente studio attraverso una prima indagine teorica propone le definizioni e l’analisi dei concetti legati alla dimensione sociale dell’impresa.
La dimensione sociale viene rappresentata come l’insieme degli scambi tra i vari componenti dell’ambiente e l’azienda, ovvero l’entità dell’incidenza che l’attività dell'azienda ha nel suo ambiente e viceversa. Successivamente vengono individuate le sue determinanti principali: le relazioni dell’azienda con i suoi portatori d’interesse e le sue coordinate dello spazio e l’estensione nel tempo. Infatti la scelta di definire la configurazione delle risorse racchiuse negli scambi dell’azienda con il suo ambiente, “la dimensione sociale dell’azienda”, nasce proprio dall’esigenza di voler evidenziare la complessità dettata dall’insieme dei rapporti di scambio con l’ambiente generale e con quello specifico aggiungendo anche due coordinate, quelle del tempo e dello spazio, fondamentali per lo studio dell’azienda di oggi che opera in un ottica di lungo periodo ed è protagonista del fenomeno della globalizzazione. Il complesso di elementi fisici, relazionali e normativi oltre a quelli economici, che caratterizzano dunque l’azienda nel suo ambiente, porta a definire la sua dimensione sociale un concetto complesso. Proseguendo nell’analisi, vengono individuati anche i principali attori e i vettori di sviluppo della dimensione sociale che sono principalmente riconducibili alla Teoria degli Stakeholder e a quella della Responsabilità Sociale dell’impresa. Per poter meglio comprendere l’evoluzione storica, l’attuale stato dell’arte e le nuove prospettive future di questi elementi, viene proposta una rassegna della letteratura legata alle principali due teorie che la compongono.
Nella seconda parte del lavoro si cerca di indagare sul rapporto tra la dimensione sociale e la performance dell’azienda. A tale scopo vengono analizzati 92 studi individuati nella letteratura specializzata, che testano su diversi livelli la correlazione tra la performance sociale dell’impresa (CSP) e la sua performance economico – finanziaria (CFP). I risultati che questi studi offrono non sono unanimi e spesso anche contraddittori, ma ciò che viene individuato, come elemento comune per la maggior parte di essi, sono alcune variabili comuni che vengono utilizzate per la misurazione della performance sociale e di quella economica. L’esistenza di queste misure condivise permette la successiva costruzione di un modello d’indagine che si basa su queste variabili insieme ai principali risultati individuati dall’analisi teorica. La presenza di risultati empirici contrastanti sposta l’attenzione dal livello generale alla singola fattispecie e porta a ragionare singolarmente sulla relazione tra la CSP e CFP del caso specifico piuttosto che ad una correlazione complessiva delle due grandezze. Questo risultato viene anche sostenuto dalla significatività che i singoli studi dimostrano.
Nella parte finale, tenendo conto delle conclusioni delle precedenti, lo studio cerca di elaborare un modello operativo per la programmazione e la gestione della dimensione sociale. Tale modello cerca di tenere conto delle caratteristiche principali che identificano l’attività aziendale e allo stesso tempo propone indicatori per la performance sociale ed economica, che si basano sulle principali variabili individuate dalla letteratura
Defining the SME: A Multi-Perspective Investigation
The fact that small- and medium-sized enterprises have always been the backbone of the world economy is well known, and has been regularly confirmed at every census. In fact, according to the OECD, small- and medium-sized enterprises (SMEs) represent 99% of all businesses, generate about 60% of employment and produce between 50% and 60% of value added in the OECD area and are the main drivers of productivity in many regions and cities (OECD 2019). However, fewer people are aware of the difficulty economists have in coming up with a precise definition of an “SME” which clearly establishes the difference between a “small- or medium-sized” and a “large” enterprise (Gibson and Van der Vaart 2008). Although the concept may appear self-explanatory, in fact its application in practice can be quite complicated when factors above and beyond mere size are considered and an archetype that defines an “SME” in organisational and functional terms is sought (Hashim and Abdullah 2000).
To overcome these problems, the literature has provided a large num- ber of parameters for measuring every aspect of SMEs (Loecher 2000): these parameters are both quantitative, such as turnover or invested capi- tal, and qualitative, such as the complexity of the organisational structure or its degree of overlap with the owner family. Quantitative parameters provide a definition of a “small- and medium-sized enterprise” which may be open to improvement but is still clear, easily measurable and objective in its results. With qualitative variables, the definition of a “small- and medium-sized enterprise” becomes more comprehensive and the results are more accurate in identifying the phenomenon, although the boundaries between the firms to be included and excluded become more blurred, due to the high degree of subjectivity involved (see Bolton Report 1971).
Therefore, there is no one solution suitable for all purposes. Obviously, the needs for certainty and verifiability intrinsic to legislation require the use in this context of quantitative solutions which are easily to calculate, and, above all, objectively applicable. On the other hand, research which sets out to study the behaviours of an economic phenomenon needs to define it by means of shared characteristics and common behaviours, and due to their simplicity, quantitative limits alone are unable to achieve this (Carter and Jones-Evans 2006). It therefore seems appropriate to cover both approaches, since this will enable us both to distinguish between a “small- and medium-sized” and a “large” enterprise and to analyse the distinctive features companies defined as SMEs are expected to share. Below, we will present the definitions of SME in both legal and business approach terms, in the awareness that, in view of their breadth, the application of quantitative criteria will present us with a very heterogeneous set of businesses, and that therefore it is only by identifying recurrent qualitative characteristics that we can define this category’s shared organisational and management features